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Autore: Disorientated Writer    13/06/2012    2 recensioni
Un ipotetico discorso di Katniss Everdeen, la Ghiandaia Imitatrice, ai Ribelli.
Le parole di 'Olympia (The sound of my Nation)' dei Finley si mischiano a quelle della Ribelle.
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Dal capitolo:
"Il tempo è giunto.
Abbiamo permesso loro di sfruttarci per settantacinque anni.
Ora basta.
Alzate il volume, alzate la voce.
Fate tremare la terra con le loro grida.
E insieme alla terra, di terrore tremeranno anche loro.
Distretti di Panem!
La battaglia non è ancora finita, aprite gli occhi.
Voi siete troppo potenti per cadere in ginocchio.
Voi non siete nati per morire.
Fate il meglio che potete fino alla fine.
E vedrete che Capitol City non proverà mai più a schiacciarci sotto i suoi tacchi.
È giunto il momento di far sentire loro la nostra voce.
Distretti di Panem, non abbassate la testa!
Non fatelo mai."
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Panem (The sound of my Nation)
 











 
 
Oggi è il gran giorno.
Haymitch me ne ha dato ieri la notizia. Oggi dovrò parlare di fronte a tutto il distretto 13. Dovrò dar loro coraggio, fargli vedere che la Ghiandaia Imitatrice è con loro.
Flavius, Octavia e Venia mi aspettano nel camerino, per riportarmi al Livello Bellezza Zero.
Mi truccano, mi preparano, mi aiutano ad indossare la mia tenuta da Ghiandaia.
Poi, Plutarch mi chiama.
Mi alzo, seguita da Haymitch e Gale, e mi incammino verso il podio, dove mi aspetta la Coin.
Ho paura. Ho paura che non sarò abbastanza.
Che il mio discorso farà ridere i presenti, anziché infuocarli.
Non sono brava con le parole. È Peeta, quello.
Io sono solo quella che catalizza la ribellione.
Non quella che la guida.
Sospiro non appena varchiamo le porte.
La Coin mi sorride, con il suo solito modo gelido.
Ma di lei non mi preoccupo.
È il mio pubblico, ora, che necessita della mia attenzione.
Mi avvicino alla ringhiera del balcone e chiudo gli occhi.
Le immagini del distretto 12, di Rue, Cato, gli Hunger Games, l’ospedale del distretto 8 si stampano nella mia mente e nelle mie palpebre.
Cerco di sorridere.
E inizio il mio discorso.
 
« È tutta la vita che aspetto.
Aspetto il suono della mia nazione, le sue urla, la sua ribellione.
Alzate la testa, alzate la voce.
Non permettete a Capitol City di mettervi a tacere.
Non permettetele di essere felice e spensierata.
Fatela soffrire.
Come lei ha fatto soffrire noi in questi settantacinque anni.
Panem, Panem.
Non ‘distretti’ o ‘Capitol City’.
Panem.
Perché siamo tutti un unico popolo. Siamo una sola cosa, una sola anima. »
 
Sospiro, poggiando le mani sulla ringhiera del balcone.
 
« Li sentite urlare?
Sentite il terrore nelle loro voci, quando siete vicini al confine?
Quando siete vicini agli assassini dei vostri figli, dei vostri cugini, dei parenti, degli amici.
Il vostro cuore è come un fulmine che brucia nel cielo.
Non potete fermarvi.
Dovete vendicare. Dovete combattere.
Fate conoscere loro il vero dolore.
Perché il popolo di Capitol City l’ha visto solo in TV.
Il tempo è giunto.
Abbiamo permesso loro di sfruttarci per settantacinque anni.
Ora basta.
Alzate il volume, alzate la voce.
Fate tremare la terra con le vostre grida.
E insieme alla terra, di terrore tremeranno anche loro.
Distretti di Panem!
La battaglia non è ancora finita, aprite gli occhi.
Voi siete troppo potenti per cadere in ginocchio.
Voi non siete nati per morire.
Fate il meglio che potete fino alla fine.
E vedrete che Capitol City non proverà mai più a schiacciarci sotto i suoi tacchi.
È giunto il momento di far sentire loro la nostra voce.
Distretti di Panem, non abbassate la testa!
Non fatelo mai. »
 
Quando finisco di parlare, l’intera platea rimane in silenzio.
Silenzio.
Silenzio …
Poi, la folla esplode in un boato.
Sono tutti con me.
Applaudono, fischiano, gridano.
Ce l’ho fatta.
Sono con me. Io sono con loro.
E Snow cadrà. 














Madamoiselle's Corner:
YoYo! Eccomi qui, con una shottinacarinacarina(?) sugli Hunger Games.
E' la prima volta che scrivo di questo fandom, ma volevo assolutamente togliermi la soddisfazione di farlo *w*
Le parole del discorso di Catnip sono ispirate alla canzone Olympia (The sound of my Nation) dei Finley c:
Grazie a Finarfin per l'aiuto e il suggerimento di trasformarlo in un inno alla battaglia di Katniss! 

Alla prossima,
Madamoiselle Nina. 
   
 
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