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Autore: SaraSweetBitter    13/06/2012    6 recensioni
OS Seblaine
Blaine è a casa con la febbe e un Sebastian molto premuroso va a casa sua per prendersi cura di lui.
Dal testo:
“Mi vuoi dire che hai la febbre, sei in queste pessime condizioni e a casa tua non c’è nessuno?” Sebastian iniziò a frugare nelle tasche per cercare le chiavi della sua auto. Poi sentì Blaine mugolare in assenso. “Ok, dammi dieci minuti e sono da te”
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Prondo?" La voce di Blaine era terribile, impastata dal sonno e molto nasale, come se avesse il naso tappato.

"Blaine? Cos'hai, stai morendo?" Chiese Sebastian apprensivo.

"No. Forse. Non lo so. Ho la febbre e... " Sebastian sente starnutire dall'altra parte del telefono e poi Blaine soffiarsi il naso. "Ma perché mi hai chiamato?" Un altro starnuto.

"Niente, volevo fare due chiacchiere, ma vedo che non sei nelle condizioni più adatte” Starnuto. Blaine si soffia il naso. Un mugolio. “Ma hai preso qualcosa? Non so, un’aspirina. Ti sento davvero male.”

“No, i miei non ci sono ed io non ho la forza di alzarmi dal leddo” Blaine tira su con il naso e Sebastian sente qualcosa strusciare, probabilmente l’altro si sta rigirando nel letto.

“Mi vuoi dire che hai la febbre, sei in queste pessime condizioni e a casa tua non c’è nessuno?” Sebastian iniziò a frugare nelle tasche per cercare le chiavi della sua auto. Poi sentì Blaine mugolare in assenso. “Ok, dammi dieci minuti e sono da te”

Blaine non fece in tempo a dirgli niente che attaccò. Posò il cellulare sul comodino e si tirò le coperte su fino agli occhi. Pochi minuti dopo, prima dell’arrivo di Sebastian, si addormentò di nuovo.
 
 
Ancora in dormiveglia sentì qualcuno trafficare per la casa. C’erano portelli che si aprivano, qualcuno che ci frugava dentro e poi venivano richiusi. Cassetti che venivano perquisiti e poi rimessi com’erano. Lo scricchiolio del frigorifero. Blaine pensò fosse tornata la sua mamma o suo papà o suo fratello. Si era completamente scordato che Sebastian gli aveva detto che sarebbe passato da lui.
Chiunque fosse stato in cucina fino a quel momento salì le scale e poi si avvicinò alla camera di Blaine. Quando la porta si aprì Blaine non si disturbò nemmeno ad aprire gli occhi.

“Ehi, bel dormiglione, sveglia” Sebastian si accostò la porta alle spalle senza fare troppo rumore e si avvicinò lentamente al letto di Blaine, sedendosi sul bordo.
“Ehi” rispose Blaine senza muoversi di un millimetro dalla sua posizione. Sebastian gli scostò leggermente il lenzuolo dagli occhi.

“Come ti senti?” Il biondo passò una mano sulla guancia dell’altro, costatando che era davvero caldo.  La fece poi scorrere giù sul collo, mentre una delle mani di Blaine andava a posarsi sulla sua.

“Hai le mani fredde” Blaine sospirò e fece scorrere la mano di Sebastian su tutto il suo collo, sulla fronte, sulle guance, finché non prese a farlo da solo. Portò anche l’altra mano sul viso di Blaine e iniziò a farle scorrere su tutta la sua pelle calda. Le infilò anche sotto il pigiama, all’altezza delle spalle e del petto, mentre Blaine mugolava dal piacere.

Passarono così cinque minuti buoni, fin quando Sebastian vide che Blaine stava un po’ meglio. Ritirò le mani e se le infilò in tasca, tirando fuori un termometro. “Ok, bimbo malato, vediamo quanta febbre hai” Provò ad alzare un braccio a Blaine per mettergli il termometro sotto l’ascella ma questo richiuse il braccio. “E dai Blaine, collabora, non costringermi a mettertelo del culo. Anche se, ora che ci penso, non credo ti dispiacerebbe più di tanto” Sebastian riuscì a strappare una risata al moro, prima che questo aprisse la bocca.

“Che cosa vuoi Blaine? Prima la febbre e poi la pappa” Disse Sebastian convinto che quel gesto stesse a indicare che aveva fame.

Blaine rise di nuovo. “No, il termometro, in bocca. Mamma me la fa sempre misurare così la febbre” Sebastian si risparmiò una battuta sul quando fosse da mammone quella frase e fece ciò che Blaine gli aveva detto. Gli infilò il termometro sotto la lingua e l’altro chiuse la bocca.

Passarono un paio di minuti prima che il termometro iniziasse a fare bip, indicando che la febbre era stata misurata e Sebastian passò quel tempo contemplando Blaine. Non riuscì a fare a meno di pensare che fosse bello anche con le occhiaie, tutto sudato e i capelli scompigliati.

Blaine aprì la bocca e Sebastian tirò fuori il termometro. “Allora, 38.1, pensavo peggio. Ti vado a prendere da mangiare ok?” Blaine annuì e vide Sebastian scomparire dietro la porta.

Lo sentì trafficare con un qualche contenitore e poi il rumore del microonde in funzione. Un minuto dopo Sebastian apparve alla porta con una ciotola fumante in mano e un cucchiaio.

“Cos’è quella roba?” Chiese Blaine con una faccia schifata.Non dire brodo di pollo, non dire brodo di pollo, non dire…

“Brodo di pollo. Quale malato non mangia il brodo di pollo?” Sebastian si risedette sul letto di Blaine e posò un attimo la ciotola sul comodino.

“Io. Io non lo mangio il brodo di pollo.” Si tirò le coperte sulla bocca facendo segno di no con la testa.

“Blaine, hai cinque anni per caso?” Sebastian roteò gli occhi e fece una faccia esasperata.

“Ah. Ah. Ah. No, ma il brodo di pollo non lo voglio.” Si girò di fianco dall’altra parte rispetto a dov’era seduto Sebastian e si raccolse le gambe al petto.

“Dai ti farà stare meglio” Riuscì a far voltare Blaine, la debolezza causata dalla febbre aiutava, ma teneva ancora la bocca sigillata.

“No.” Dischiuse un momento le labbra per pronunciare quel monosillabo.

Sebastian provò a convincerlo con il suo sorriso ammaliante. Ormai esisteva solo per Blaine. “Neanche se t’imbocco io?”

Blaine sorrise e alla fine, anche se un po’ riluttante, annuì e cercò di tirarsi su. “Aspetta, ti aiuto” Sebastian lo prese da sotto un braccio e lo tirò un po’ su mentre con l’altra gli sistemo il cuscino dietro la schiena prima di appoggiarcelo sopra. “Ecco, ci siamo” Prese la ciotola dal comodino e si avvicinò con il cucchiaio alla bocca di Blaine, ma questo non la apriva.

“E adesso qual è il problema?” Chiese Sebastian seccato.

“Voglio l’aereoplanino” Disse Blaine con tono da bambino viziato.

“Mi stai prendendo in giro vero?” Alzò gli occhi al cielo.

“Nah. O mi fai l’aereoplanino o io il brodo di pollo non lo mangio!” Il moro incrociò le braccia e fece il suo sguardo da cucciolo bastonato a cui nessuno sapeva resistere. Nemmeno Sebastian. E infatti…

“E va bene. Forza, apri la boccuccia.” Iniziò sul serio a fargli l’aeroplano, con tanto di suoni del motore e pista d’atterraggio quando il brodo era finito.

“Sai Sebby, sei proprio una brava mamma” I due scoppiarono in una risata mentre Sebastian si alzava dal letto con la ciotola in mano.

Si avvicinò alla porta e appena prima di uscire fece l’occhiolino a Blaine. “Però non dirlo a nessuno”


 
Quando tornò su questa volta aveva un bicchiere d’acqua in una mano e una pastiglia nell’altra. “E’ l’ora della medicina. E non provare nemmeno a dire che non la vuoi perché altrimenti te la ficco giù per la gola.”

“Ok, mi rimangio quello che ho detto prima sulla brava mammina” Blaine allungò una mano e prese la pillola da quella di Sebastian. Se la mise sulla lingua e poi la tirò giù insieme all’acqua. Rimasero un po’ in silenzio a guardarsi mentre Sebastian si sedeva accanto a Blaine sul letto, ma sopra le coperte.

Fu Blaine a rompere il silenzio. “Già, ma come diavolo ci sei entrato in casa mia?” Possibile che fino a quel momento non si fosse reso conto di non essersi alzato dal letto per aprire la porta a Sebastian?

“Mettere la chiave di riserva sotto il vaso accanto alla porta non è una mossa così astuta. Ma tranquillo, l’ho rimessa dov’era.” Poi calò di nuovo il silenzio. Ma non era un silenzio imbarazzante, era uno di quei silenzi che andavano bene così, che non ti mettevano a disagio. Un silenzio tranquillo, senza pensieri pensanti o parole non dette.

E di nuovo fu Blaine ad interromperlo. “Ti va di guardare un film? Guarda, ho dei DVD sotto la tv” Sebastian annuì alzandosi dal letto ed iniziò a guardare le copertine.

“High School Musical? Titanic? Mean Girls? Blaine, io e te dobbiamo fare un discorsetto sui tuoi gusti cinematografici. Ma dato che mi tocca scegliere qualcosa…. Vada per Titanic” Sebastian inserì il DVD e andò di nuovo accanto a Blaine
.
Neanche cinque minuti dopo l’inizio Blaine si era addormentato con la testa sulla spalla di Sebastian e il biondo passò tre ore a sorbirsi quella roba melensa, perché se si fosse alzato avrebbe svegliato Blaine e non voleva farlo. Era così carino mentre dormiva, Sebastian lo avrebbe guardato per ore. E beh,  in effetti lo fece. Almeno fino quando non si svegliò appena prima dei titoli di coda. E come iniziò “My Heart Will Go On” prese a cantarla, incitando Sebastian a fare lo stesso.

Inizialmente rise e si perse nella voce di Blaine, ma al ritornello attaccò anche lui. Cantarono guardandosi negli occhi ed entrambi non poterono che notare quanto le loro voci stessero bene insieme.

A canzone finita i due si ritrovarono a un millimetro di distanza, le bocche mezze aperte, gli occhi che si mescolavano e il respiro tremendamente lento. Blaine iniziò ad avvicinarsi, per colmare la distanza fra le loro labbra. Era una vita che voleva baciarlo, solo che rifiutava di ammetterlo. Sebastian era così bello e ci teneva a Blaine. Si nascondeva dietro quella maschera che faceva credere a tutti che a lui importasse solo il sesso, ma non era così, e Blaine lo aveva capito.

Un momento prima che le loro labbra si incontrassero Blaine girò la testa di lato appena in tempo per non starnutire in faccia all’altro. Poi si ributto giù sul letto, cercando un fazzoletto con una mano.

“Sei bravissimo a rovinare i momenti sai, Blaine? Per un momento ho creduto davvero che stessi per baciarmi” Sebastian si allungò fino a raggiungere una scatola di Kleenex e gliene porse uno.

Blaine si soffiò il naso prima di rispondere. “E infatti lo stavo per fare” Si strinse le gambe al petto e si voltò verso Sebastian, che lo stava guardando con una faccia sorpresa. “Cosa c’è?”

“Hai appena detto che volevi baciarmi. Beh, non me l’aspettavo dal fedelissimo ragazzo di Kurt Hummel” Scherzò, prima di dargli un buffetto su una spalla.

“Ma è questo il punto, io e Kurt non stiamo più insieme” Blaine continuò a parlare dato che Sebastian non si sprecava a rispondere. “L’ho mollato la settimana scorsa” E ancora l’altro si limitava a fissarlo. “Perché… perché mi piaci tu Sebastian”

Finalmente il biondo si smosse, sprigionando un sorriso a trentadue denti. “Beh, se tu non stessi in queste condizioni adesso ti bacerei”

“Beh, se io non stessi in queste condizioni ti avrei baciato cinque minuti fa”


Angolo dell'autrice:
Non chiedetemi come mi è uscita questa cosa. Mi annoiavo, sono mezza malata e un Sebastian che si prendeva cura di me mi è saltato in testa, quindi mi sono detta "Perchè no?"
Beh, fatemi sapere che ne pensate di questo sclero! ;)
- Sa'
   
 
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