Kiss me
La sala grande era piena di gente che festeggiava la vittoria dei Grifondoro, ma mancava qualcosa in quella sala. Mancava il suo profumo, il suo volto sorridente, i suoi occhi color nocciola.
La festa continuava, ed io passivamente festeggiavo cercando di tanto in tanto quel volto familiare che non vedevo.
Ecco dei capelli rosso fuoco emergere dalla folla, il cuore a quel punto si mise a
battere sempre più forte per poi saltare in gola, ma quando la ragazza si voltò mi resi conto che non era lei lì di fronte a me.
La festa durata tutto il pomeriggio mi sfinì e con tutto il peso mi buttai sul letto; dopo un paio di minuti sentii un picchiettio sul vetro della finestra, quando andai ad aprirla vidi subito il piccolo gufo di Ron che portava una lettera.
Incredulo che quella lettera fosse per me, la aprii e con calma la lessi:
“Harry scusami se non sono riuscita a venire alla festa, ma Piton mi ha impegnato tutto il pomeriggio con una ricerca. Raggiungimi nella sala comune alle dieci in punto, vorrei farmi perdonare.
Ginny. ”
Lessi più volte l’ultima frase per assicurarmi di averla letta bene. Poi guardando
l’orario, segnato dall’orologio attaccato al muro, mi affrettai per non tardare.
Appena scesi lo scalone la vidi. Stava seduta sul divano e guardava le
fiamme del caminetto. Quando mi vide si alzò di botto sorridendomi.
« Ciao » mi disse, ma io le risposi solo con un sorriso.
« Harry, scusami se non ti ho raggiunto nella sala grande » anche questa volta
non risposi.
Stavo a due centimetri di distanza dal suo volto e l’unica cosa che
riuscivo a pensare era “Chiudi gli occhi e baciala, baciala, baciala” .
Mi feci coraggio, dopotutto quando sarebbe potuta capitare situazione migliore di
quella?
La guardai insistentemente negli occhi e colsi nel suo sguardo lo stesso pensiero che avevo io. Mi avvicinai sempre più, sentivo il suo respiro ed il mio accelerare.
Ed ecco che non c’era più nessuna distanza a separarci. Quel bacio lo desideravo da tanto tempo e finalmente eccolo arrivare.