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Autore: Raksha3    13/06/2012    5 recensioni
Regulus non era mai stato interessato a niente più che alla magia.
“Ora sta a me domandare,” intimò rivolgendo lo sguardo alle nuvole. “Perché vuoi diventare un animale?”
Alteira non si fece pregare. Se c'era un difetto in lei, prorompente quanto una cascata, era sicuramente quello di non saper tenere la bocca chiusa, di parlare sempre e comunque, a chiunque. Si concentrò su un raggio di sole che le scaldava la faccia in quei giorni d'autunno.
“Voglio volare. Voglio essere libera della mia umanità e dimenticarmi di tutto quello che appartiene a questa vita. Non hai mai sentito il bisogno di andartene e vedere cosa succede alle persone che ti circondano? Di scoprire se magari qualcuno sentirà la tua mancanza o se altri non se ne accorgeranno nemmeno?”
Sì, Regulus l'aveva desiderato ardentemente quando suo fratello, per lui pazzo e traditore della sua famiglia, era riuscito a guadagnarsi la fiducia di tutti, diventando importante all'interno della scuola, dandogli il tormento con le sue risatine sfacciate e con la sua arroganza.
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Mangiamorte, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Una volta che hai conosciuto il volo, camminerai sulla terra con gli occhi rivolti sempre in alto.


Marzo 1972 - Casa Avery - Londra.


Marsilia se ne stava adagiata su un divanetto beige con in mano un piccolo libro di cucina, a lei piaceva cucinare. Si sistemò i capelli biondi dietro l'orecchio per evitare che una lunga ciocca le oscurasse la vista della sua bambina, doveva tenerla d'occhio. Alteira era una bambina minuta che amava giocare e rotolarsi nel fango con suo fratello, Anthony. Marsilia amava guardarli mentre lottavano nella veranda della loro casa, qualche volta, doveva intervenire prima che si facessero male.
Quel giorno, Anthony se ne stava seduto a leggere un libro sugli Incantesimi, probabilmente per impararne meglio qualcuno in vista del suo secondo anno ad Hogwarts, e Alteira, appollaiata al suo fianco, ascoltava annoiata, sbuffando di tanto in tanto.
Alteira non aveva poteri. Anthony Senior non l'aveva presa bene: la secondogenita di un Mangiamorte che non mostra poteri magici, una Maganò. Marsilia amava lo stesso la sua tenera creatura, che era stata troppo minuta per poter andare a scuola con gli altri bambini e spesso finiva per studiare a casa. Non poteva essere una strega, ma nemmeno una Babbana.
“Tony, giochiamo un po' con il fango?” esclamò con quella sua vocina un po' stridula.
“Alteira, non adesso, sto studiando,” commentò il ragazzino girandosi dalla parte opposta a quella della sorella. Marsilia era allerta, quando Alteira riceveva un rifiuto partiva all'attacco con qualche bambinata.
La piccola undicenne si alzò e si diresse verso una pozzanghera poco lontana dal fratello.
“Tony, vieni! Guarda quanto fango!”
Le mani immerse fino ai polsi nella melma marrone la riempivano di gioia, un sorriso le si stampava sulle labbra, ma non era un sorriso di felicità, la bambina aveva trovato lo scherzo giusto per punire Anthony, che l'aveva rifiutata. Marsilia si alzò e si avvicinò al vassoio con due tazze di tè e qualche biscotto al cioccolato, avrebbe fatto ragionare la bambina prendendola per la gola.
“Alteira, vieni a fare merenda, ci sono i tuoi biscotti preferiti,” disse la donna prestando poca attenzione ai due bambini. Posò il vassoio sul tavolino della veranda e osservò la piccola. Alteira aveva una pallina di fango in mano e si stava avvicinando silenziosamente al dodicenne intento a studiare. Con un'occhiataccia, Marsilia consigliò alla bambina di non lanciare il fango ma ogni avvertimento fu inutile. La melma marrone andò a posarsi con un sonoro splash proprio sul libro di Anthony, che estrasse la bacchetta.
“Sei proprio una scocciatura! Non ti sopporto più,” urlò il ragazzino adirato, guardando il libro con le lacrime agli occhi. I maschi non piangono, questo gli aveva detto il papà l'anno prima, quando non voleva separarsi dalla famiglia per andare al castello. Alteira rideva, pensava che fosse tutto uno scherzo e che il fratello non le avrebbe mai fatto del male, ma si sbagliava, la bacchetta era puntata proprio verso di lei.
“Anthony, metti giù la bacchetta,” intimò Marsilia avvicinandosi alla ragazzina. “Alteira, guarda cosa hai fatto! Hai sporcato tutto il libro di tuo fratello.”
Alteira abbassò lo sguardo, mortificata. Lei voleva solo un po' d'attenzione. Da quando Anthony aveva ricevuto la sua lettera per Hogwarts, nessuno l'aveva più considerata perché lei non aveva poteri, lei era una Maganò e faceva male sapere di non essere all'altezza delle aspettative del papà.
“Io voglio giocare!” esclamò arrabbiata; cattiveria si disegnava nei suoi occhi verdi.
“Non lo vedi che devo studiare? Io devo andare ad Hogwarts, devo saper fare magie, io posso fare magie!” ribattè il fratello. La pugnalata arrivò all'istante. Alteira pensò che anche Anthony, il suo amato fratello, la odiasse, che tutti la detestassero per la mancanza di poteri. Lei voleva che tutto sprofondasse nel fango e che rimanesse da sola, che nessuno la guardasse più con quegli occhi misericordiosi.
I bicchieri sul tavolino cominciarono a tremare, i cucchiaini tintinnavano sulle tazze e si muovevano. Anthony rivolse uno sguardo complice alla madre, Marsilia sorrideva felice.
“Ancora, Anthony, falla arrabbiare!” esclamò la donna prendendo una tazza tra le mani.
“Sei soltanto una Maganò, Alteira, non farai mai contento papà,” incalzò il ragazzino dai capelli color paglia. Alteira chiuse gli occhi e immaginò che il servizio da tè, tanto amato da sua madre, esplodesse in mille pezzi, come il suo cuore ad ogni parola di suo fratello.
La tazza tra le mani di Marsilia cadde a terra in mille pezzi ancora prima di toccare il pavimento della veranda. Anthony guardò sua sorella, sembrava così fragile nel suo vestitino blu lungo fino alle ginocchia e con gli sbuffi sulle spalle. Corse verso di lei, abbandonando il libro sul parquet, e la strinse forte tra le braccia. Sua sorella era una strega e sarebbe andata con lui ad Hogwarts, quell'anno.

Settembre 1972 - Binario 9 ¾ - Londra.

Il Binario era pieno zeppo di ragazzi urlanti, la gioia illuminava i loro volti. Alteira stringeva la mano di sua madre con uno sguardo impaurito e la coda tra le gambe. Era piena di speranze per il suo primo anno ad Hogwarts, voleva stare con suo fratello, nella sua stessa Casa. Anthony, dal canto suo, non vedeva l'ora di salire sul treno e ritrovare il suo caro amico Severus per renderlo partecipe di come aveva fatto scoppiare la sorella, mostrando a tutta la famiglia di essere una strega.
Marsilia si guardava intorno alla ricerca del marito, aveva promesso che sarebbe arrivato in tempo per salutare la piccola. Anthony Senior apparve dalla colonna in cui c'era il passaggio e corse ad abbracciare la figlia.
“Alla fine ce l'hai fatta, Alteira. Sei una vera strega,” commentò facendole una leggera carezza. Alteira sorrise appena e gonfiò il petto. Lasciò la mano di sua madre e con passo svelto si diresse verso l'entrata di uno scompartimento. Era coraggiosa, Marsilia dovette riconoscerlo: lasciare la mano della sua mamma e sbrigarsi a salire sul treno le faceva onore. Si avvicinò a lei, prima che i tre fischi annunciassero la partenza.
“Scrivici, tesoro,” disse alla piccola lisciandole i capelli. Alteira annuì e sempre silenziosa, come quando si era svegliata al mattino, salì sul treno.
“Tienila d'occhio,” mormorò Marsilia al figlio maggiore. Anthony sorrise in segno di assenso.
I due coniugi si strinsero a lungo mentre guardavano il treno iniziare a muoversi. Marsilia pensava al momento dello Smistamento, quando la sua bambina avrebbe scoperto quale qualità era maggiormente presente nel suo cuore. Non era mai stata ambiziosa come Anthony, che sapeva cosa voleva diventare e cosa fare per ottenere ciò che voleva, né troppo intelligente per poter essere una Corvonero.
“Sarà una perfetta Serpeverde,” sospirò Anthony Senior sorridendo, ma la donna sapeva quanto lui si stesse sbagliando.

“Grifondoro!” urlò il Cappello Parlante facendo applaudire tutti gli studenti della Casa. Anthony guardò la sorella deluso, lei non era come lui.


Jane's corner:
Ciao! Molte di voi già mi conoscono, altre invece no ma capiranno presto come sono fatta.
Il titolo della Long è un po' Long (lol, battute squallide XD) ma mi piaceva troppo, è una citazione di Leonardo da Vinci.
Partiamo dai protagonisti:
Anthony Senior Avery : Questo è il primo Avery, dell'età di Tom Riddle se non sbaglio. Lexicon dice che di lui non sappiamo che il nome e che probabilmente ha avuto un figlio che andava a scuola con Severus, il fantomatico Avery-Mangiamorte. Anche il padre era un seguace di Lord Voldemort ma non sappiamo che fine faccia il poveretto.
Anthony Avery : Avery per la Row non ha un nome, non ha una faccia, non ha una famiglia, sì, questo è il piccolo che sarà un Mangiamorte.
Marsilia Jones in Avery : E' una fantomatica moglie per Avery Sr., OC anche lei. Mi serviva una figura materna, dolce ed elegante, un po' come Narcissa, ma ovviamente la signora Malfoy non ha paragoni con la mia Marsilia!
Alteira Avery : La sorellina di Anthony, che carina. Lexicon non ci dice se Avery Senior ebbe solo un figlio, per cui ho voluto mettere una OC come sorellina di Anthony. La piccina fin dalla tenera età si sente in competizione con il fratello perfetto: scoperta dei poteri precoce, Serpeverde a scuola e molto dotato nello studio (come capiremo dai prossimi capitoli). Papà e mamma sostengono che sia una piccola e amorevole figlia, ma non la considerano più di tanto, soprattutto il padre.
Passando al Marzo 1972 : questo "spezzone" del passato della famiglia Avery vuole creare una base d'appoggio per il carattere della bambina, scontrosa e sempre vogliosa di stare con il fratello, finché non capisce di essere di troppo, povera bambina.
Settembre 1972 : anno in cui anche Regulus Black arriva ad Hogwarts e che avrà una forte affinità con il piccolo Tony, che bella coppia, anzi: che bel trio, insieme a Severus. Il padre di Alteira vuole che la bambina sia una Serpeverde, per "rispettare" la famiglia, un po' alla Malfoy e alla Black, diciamo. Però, c'è un però: la bambina è coraggiosa, leale, forte e sicuramente non finisce nella tana dell'ambizione e Marsilia lo capisce quando lascia la sua mano e si dirige senza batter ciglio verso il treno.
Bene, dopo questa pappardellata di spiegazioni, a voi la tastiera. Siate clementi è la prima storia che metto su nell'anno dei Malandrini.
Un bacio a tutte quante!
Jane.
   
 
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