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Autore: Mirae    14/06/2012    4 recensioni
un rito interrotto, uno strano sogno...
8^ classificata al contest "Fly to the infinite, because everything is possible" di Luna Ginny Jackson
Genere: Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uploaded with ImageShack.us Questo racconto partecipa al contest “Fly to the infinite because everything is possibile” indetto da Luna Ginny Jackson col pacchetto “magia: deve accadere qualcosa di strano o soprannaturale nella storia”.

NICK: Mirae
FANDOM: Originali
AVVERTIMENTI: song-fic 
GENERI: sovrannaturale
RATING: arancione
CONTEST: Fly To The Infinite Because Everything Is Possible

TITOLO STORIA: LA MARIONETTA

INTRODUZIONE:un rito interrotto, uno strano sogno...
PACCHETTO SCELTO: (Magia) – deve accadere qualcosa di strano o soprannaturale nella storia
NDA: la canzone inserita è “Ninnananna” dei Modena City Ramblers. La marionetta così come l’ho immaginata io non è il solito pupazzo di legno o stoffa, ma assomiglia ad un essere in carne e ossa, come nell’immagine.




 
Vigilia di Ognissanti, 2003
Si guardò intorno.
Non c’era nessuno.
D’altronde, chi poteva esserci a mezzanotte in un cimitero?
Circondò la tomba che aveva scelto – quella della sua bisnonna paterna – con tredici fiori di viola mammola e otto candele blu. Sopra la lapide accese un sigaro e si sedette davanti alla tomba dell’antenata, all’interno del cerchio protettivo, tracciando sulla superficie del terreno uno strano simbolo.
Cominciò a trarre profondi respiri, immaginando che la sua colonna vertebrale si allungasse oltre il suo coccige e penetrasse nel suolo, come profonde radici, fino ad arrivare al centro della terra. Ad ogni inspirazione traeva a sé l’energia liquida, riempiendo il proprio corpo, mentre ad ogni espirazione la liberava nell’etere.
Quando si sentì pronta, recitò la formula per evocare lo spirito: “Per il potere di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, io ti evoco, spirito che fosti carne.  Per il potere di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, io ti evoco, spirito che fosti carne. Per il potere di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, io ti evoco, spirito che fosti carne. Per il potere di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, io ti evoco, spirito che fosti carne. Per il potere di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, io ti evoco, spirito che fosti carne. Per il potere di Acq... dannazione! Chi è a quest’ora?”
Aveva dimenticato il telefonino acceso.
“Ciao, amo’ che stai facendo di bello?”
“Stavo dormendo!”
Bugia, ma mica poteva dirgli che stava facendo una seduta spiritica tutta sola in un cimitero: era ancora capace di farsi venire strane idee!
“E allora perché la tua macchina è qui davanti all’ingresso del cimitero?”
Aveva detto qui? Anche lui si trovava lì?
“Come ti è venuto in mente di seguirmi?”
“Veramente non ti ho seguito, semplicemente stavo passando di qui e ho visto la tua macchina... senti, dal momento che sono qui ti raggiungo, che ne dici?”
“No!” L’aveva praticamente urlato. “Ti raggiungo io, aspettami”. Raccolse i fiori di viola, ammucchiandoli sulla lapide, poi spense il sigaro e le candele, e ripose il tutto nella sua borsa, quindi si voltò e raggiunse Andy all’ingresso. Aveva dimenticato di decentrarsi, però. Pazienza, si sarebbe decentrata sfogandosi sul ragazzo, in fondo un po’ se lo meritava.
“Si può sapere cosa ci facevi a quest’ora da sola in un cimitero?”
Era arrabbiato, stizzito, eccitato, o cosa?
“Nulla che t’interessa”.
Fece per passargli davanti, ma lui la trattenne per un braccio tirandola a sé e baciandola.
Non c’era tenerezza in quel bacio, però.
C’era... rabbia!
“Lasciami-andare-immediatamente”.
“Ok, ok, calmati, volevo solo...”
“Cosa?” Ora era isterica.
“Niente...io me ne torno a casa, buonanotte”.
Rimase qualche minuto immobile, a guardare i fari dell’auto di Andy che si allontanavano, fino a scomparire dietro la curva. Quindi si diresse alla sua auto e una volta messasi al volante scoppiò in lacrime. Solo ora si rese conto che non solo non si era decentrata, ma non aveva neppure congedato gli Spiriti Elementali!
E adesso?
In tanti anni che praticava non le era mai successo... dannato telefonino! Fosse stato spento, però, probabilmente Andy le sarebbe piombato alle spalle, magari proprio mentre parlava con la sua bisnonna! E allora sarebbe stato peggio, molto peggio...
 
Uno strano cigolio, accompagnato da una ancor più strana nenia la fece svegliare di soprassalto.
In un angolo della camera, rischiarata dalla luna, seduta su una sedia a dondolo, una marionetta stava cantando una ninnananna.
 
Camminavo vicino alle rive del fiume 
nella brezza fresca 
degli ultimi giorni d'inverno 
e nell'aria andava una vecchia canzone 
e la marea danzava correndo verso il mare 
A volte i viaggiatori si fermano stanchi 
e riposano un poco 
in compagnia di qualche straniero 
chissà dove ti addormenterai stasera 
e chissà come ascolterai questa canzone 
Forse ti stai cullando al suono di un treno,  
inseguendo il ragazzo gitano 
con lo zaino sotto il violino 
e se sei persa 
in qualche fredda terra straniera 
ti mando una ninnananna 
per sentirti più vicina 
Un giorno, guidati da stelle sicure 
ci ritroveremo 
in qualche angolo di mondo lontano, 
nei bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati 
o sui sentieri dove corrono le fate 
E prego qualche Dio dei viaggiatori 
che tu abbia due soldi in tasca 
da spendere stasera 
e qualcuno nel letto 
per scaldare via l'inverno 
e un angelo bianco 
seduto vicino alla finestra

Solo che quella notte ci sarebbe dovuta essere luna nuova, e lei non possedeva alcuna sedia a dondolo!
Ok, si disse, è solo un incubo. Tornò a sdraiarsi e si girò dall’altra parte, verso la parete, ma quel cigolio e quella nenia parevano non smettere mai.
Si alzò e accese la luce: nella stanza, immersa nel silenzio, non c’era nessuno oltre a lei, e tanto meno sedie a dondolo! E allora perché quello scricchiolio e quel canto non smettevano?
Ispezionò la casa, accendendo tutte le luci, ma ovviamente non trovò nessuno. Anche la radio e la televisione erano spente!
Tornò a letto, lasciando tutte le luci accese.
Chiuse gli occhi, e finalmente quel motivo snervante parve cessare.
Poco dopo, però, si svegliò nuovamente con un sussulto: c’era qualcuno in casa! Attese qualche minuto prima di alzarsi: le sue membra erano come irrigidite e poi voleva essere sicura che questa volta non si trattasse di un incubo. I rumori, però, continuarono: c’era effettivamente qualcuno in cucina!
Infondendosi coraggio, si alzò dal letto e brandì la prima arma che le capitò sotto mano: una gruccia!
Beh, per fortuna quando sono andata a dormire ho deciso di indossare questo pigiama oversize con le pecore, rimuginò, almeno questo funzionerà da deterrente!
Con passo felpato si avvicinò alla cucina e, sporgendosi, vide la marionetta di prima che stava armeggiando con i suoi utensili!
“Ciao, amo’, che stai facendo di bello?”
La voce, il tono... tutto era identico alla telefonata di qualche ora prima...
Ma che diavolo stava succedendo?
“Beh, ecco... io...”
“Bella giornata, vero?” Ancora con la voce di Andy.
Martha non sapeva se la infastidiva di più sentirla parlare con la voce di Andy o col suono mieloso con cui intonava la ninnananna.
Come se l’avesse letta nel pensiero, quell’essere si librò nell’aria fino a raggiungerla, e presale le braccia, la fece volteggiare un paio di volte, poi la strinse a sé e cominciò a ballare, cantando nuovamente quella filastrocca.
“Basta! Basta, capito? Voglio che la smetti!”
Il burattino la liberò, guardandola stupita, ma quella pausa durò solo un istante, perché subito la riprese facendola danzare cantilenando una nuova melodia: “Per il potere di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, io ti evoco, spirito che fosti carne.  Per il potere di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, io ti evoco, spirito che fosti carne. Per il potere di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, io ti evoco, spirito che fosti carne. Per il potere di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, io ti evoco, spirito che fosti carne. Per il potere di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, io ti evoco, spirito che fosti carne. Per il potere di Acq...”
“No! Basta! Basta, ti prego!”
Di nuovo, quella specie di manichino smise di ballare indietreggiando per guardarla meravigliata, poi prese a ridere, ridere, ridere... e intanto si avvicinava con le braccia tese, per abbracciarla.
“Vattene! Lasciami stare! Vattene!”
Piangeva e agitava le braccia, nel tentativo di allontanare da lei quella cosa. Così facendo, riuscì a colpirla.
Privata dei fili, il fantoccio si accasciò a terra, trascinandosi con un braccio levato verso Martha, che scappò via inorridita, mentre dietro di lei il pupazzo strisciava per terra – come chiedendo aiuto – chiamandola per nome, e alternando risate e nenie.
Si diresse verso il garage e salì in macchina. Dopo aver armeggiato febbricitante col telecomando, riuscì ad aprire la saracinesca e sgommò via.
Non aveva una meta. Voleva solo fuggire.
All’improvviso, però, la radio si accese e, con voce disturbata, la macchina si riempì della solita tiritera: “Camminavo vicino alle rive del fiume nella brezza fresca degli ultimi giorni d'inverno e nell'aria andava una vecchia canzone...”, mentre dal sedile posteriore scoppiò la consueta risata.
Anziché guardare dallo specchietto retrovisore, Martha si volse, perdendo il controllo dell’auto...
 
1 novembre 2003
“Signorina! Signorina, si svegli! Ehi, Mark, vieni: ho bisogno d’aiuto!”
“Oh, porc... e questa cosa ci fa qui?”
“Non lo so, ma forse è meglio chiamare il 911”.
 
All’alba del 1 novembre, prima di aprire il cimitero per la tradizionale visita dei familiari verso i loro cari defunti, nei pressi della tomba di Rosemary Clark, circondata da fiori e candele, fu trovata morta una ragazza di 25 anni, probabilmente per assideramento. Con sé non aveva documenti, solo un cellulare: l’ultima chiamata ricevuta risultava essere di un certo Andy, effettuata verso le 10.00 del mattino del giorno prima...
   
 
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