«Donne.»
«Ciao.»
Il bambino dai capelli biondo cenere si era avvicinato alla bambina dai capelli rossi seduta sul prato.
Era una bella giornata e le loro madri avevano deciso di portarli al parco, mentre i loro padri lavoravano al Ministero della Magia.
Lui aveva un cognome pesante e cattivo. Lei, al contrario, portava sulle spalle il fardello degli eroi. Era destinata ad essere come la sua famiglia, Grifondoro e buona. Ma le cose non vanno mai secondo i piani.
«Ciao.»
Gli occhi azzurri della bambina si rifletterono in quelli dello scocciatore. Dalla foresta emerse un grido.
«MALFOY! LEI È MIA!»
«Jamie!»
James "Jamie" arrivò agitando i suoi capelli castani e puntando gli occhi marroni sul biondo, quasi lo volessero congelare.
Era esattamente come suo nonno, diceva sempre Harry ridendo. Malandrino.
«MALFOY! FUORI DA QUI.»
«Potter, non volevo neanche toccare voi sudici mezzosangue.»
James e la bambina lo guardarono, stranito.
«Che vuoi dire, Malfoy?» domandò la bambina.
«Mio nonno» spiegò quello «Dice che i Potter e i Weasley - perché tu devi essere una delle due cose come quello - vanno evit..»
Malfoy non fece in tempo a terminare la frase che si librò in aria, a testa in giù. James si era messo davanti alla bambina e teneva le braccia sui fianchi in segno di vittoria.
«Jamie! Hai fatto una magia!»
«Sì» rispose lui, fiero. «Bello vero?»
«NO! ORA LO VADO A DIRE ALLA MAMMA! HAI FATTO DEL MALE A MALFOY!»
James fissò il biondo. Il biondo fissò James.
«Donne.»
Dissero all'unisono.