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Autore: CrystalRose    15/06/2012    7 recensioni
I Nightwish, un'orchestra, un concerto. La luna piena in un parco, Kitee e i fan.
Un concerto che è un po' il sogno di tutti, soprattutto dei nostri amati cinque Imagineers.
Nata ascoltando Imaginaerum.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anette Olzon, Erno Vuorinen, Jukka Nevalainen , Marko Hietala , Tuomas Holopainen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi di questa storia non mi appartengono, né tanto meno le canzoni citate. La storia è frutto della mia fantasia (che non ha confini, ma quello si era capito xD). La storia non è nemmeno scritta a scopo di lucro.

 

Nightwish and the Orchestra

 
 
Kitee, Luglio 2013
 
Il tour mondiale era terminato a febbraio ma nonostante ciò i cinque scandinavi avevano ancora voglia di stupire…
 
Marco stava lavorando al suo primo progetto solista, al di fuori dei Nightwish e dei Tarot. Lo stesso valeva per Anette: stava preparando un album solista con la collaborazione dei suoi vecchi amici degli Alyson Avenue.
Jukka poteva finalmente dedicarsi alla sua amata famiglia e chissà…magari un quarto figlio poteva starci. Il punto era convincere Satu!!
Emppu si dedicava anima e corpo alla pesca e al riposo.
Tuomas, infine, aveva quasi ultimato il suo album solista che era in fase di mixaggio finale.
Anche se doveva pensare a questo nuovo progetto, l’unico pensiero in cima alla lista delle cose da fare e di cui preoccuparsi, nella mente del tastierista, era solo uno.
Una sola e semplice parola: Nightwish.
Verso fine Aprile gli venne in mente l’ennesima idea geniale.
Gli era bastato un giro di chiamate ai ragazzi, a Ewo e a Pip Williams per avere tutti d’accordo.
Una settimana dopo era tutto pronto a tempo di record.
Il mese successivo era iniziata la prevendita per il più grande concerto della storia musicale finlandese. E perché no? Anche della storia del metal.
Dopo tre ore dall’inizio della prevendita, di biglietti non se ne trovavano già più.
 
Alla periferia di Kitee, in un enorme parco, i Nightwish si sarebbero esibiti là dove tutto era nato in una notte estiva davanti a un falò.
Ma questa volta insieme a loro ci sarebbe stata la Filarmonica di Helsinki, diretta per l’occasione da Pip Williams.
Pullman di fan entusiasti, provenienti da mezzo globo, erano giunti a Kitee solamente il giorno prima.
La pro loco di Kitee non sapeva se esserne contenta o meno…
Ewo e il suo staff, oltre ad aver pensato a un live recording per un dvd, avevano organizzato anche una diretta streaming dal sito ufficiale per coloro che non potevano essere presenti.
E c’era da starne certi. Avrebbero fatto il botto.
 
Ore 14.30, il giorno prima
 
Tuomas, Jukka ed Emppu erano appoggiati alle transenne, mentre osservavano l’orchestra che si sistemava sul grande palco per le prove.
Mentre alle loro spalle i pullman pieni di fan, in una lenta carovana, raggiungevano il sito del concerto.
-Pensate che a lei sarebbe piaciuta come idea?- chiese Emppu senza distogliere lo sguardo dal palco.
Tuomas sbuffò fumo di sigaretta dalle labbra.
-Ma soprattutto…credete che ci vedrà?- continuò Jukka.
-Credo di sì- mormorò Tuomas –E credo anche che sarà in mezzo alla folla. Ma sinceramente non m’importa. La nostra scelta l’abbiamo fatta tempo fa, no?- disse accennando con la testa la sinistra del palco.
Gli altri due si voltarono.
In uno spazio aperto poco più in là, Anette stava giocando ad acchiapparella con i suoi due bambini.
-Direi di sì- disse Jukka sorridendo.
-Ed è ottima!- esclamò Emppu.
-Allora voi tre, mi date una mano a scaricare gli strumenti dal furgone o cosa?- urlò Marco dalla parte opposta a dove i tre stavano guardando.
I ragazzi, voltandosi, risero e si avvicinarono al loro amico per aiutarlo.
 
Kitee, il giorno del concerto, ore 20.50, backstage
 
La scaletta per l’occasione era stata rivoluzionata.
Anette aveva insistito per avere anche quelle canzoni difficili per lei ma alla sua portata.
Aveva studiato giorno e notte fin dai primi di Maggio per essere al top e migliorare.
Era quasi arrivata allo stremo.
Johan e Tuomas le avevano imposto il riposo forzato per le due settimane prima del concerto.
Anette serviva ancora al gruppo. E con la voce.
Era tesissima ma carica. Come gli altri del resto.
Tuom passeggiava su e giù per il backstage. Ed era già alla seconda sigaretta.
-Tuomas ti vuoi fermare? Stai scavando una fossa!- gli fece notare Jukka.
-Come fai a restare così calmo?-
-Sono agitato tanto quanto te. Ma non sto intossicando tutti-
-Ma se non ti ha mai dato fastidio che fumassi?!-
-Ragazzi non iniziate. Siamo tutti tesi!- s’intromise Emppu a smorzare gli animi.
 
Marco era in camerino con Anette.
Stavano scaldando la voce.
-Ho paura Marco- mormorò An.
-Andrà bene Nettan. È solo un concerto, un po’ più maestoso del solito-
-Un po’ eh?!- ridacchiò la donna.
Stavolta facevano le cose in grande.
Ewo bussò alla loro porta.
-Ragazzi è ora!-
Marco ed An si guardarono e si sorrisero.
-Vieni qui- Marco abbracciò la cantante.
Fuori dal camerino trovarono gli altri pronti a salire sul palco.
Si abbracciarono come da rito.
Anette indossava un lungo abito nero, aperto sulla schiena. Marco, Jukka ed Emppu vestiti elegantemente di nero.
Tuomas jeans scuri, giacca nera e camicia bianca e l’immancabile cilindro nero.
Il tastierista notò che gli ultimi componenti dell’orchestra stavano salendo sul palco.
-Ragazzi avete visto? C’è la luna piena!- esclamò Anette guardando il cielo.
-Scommetto che Holopainen lo sapeva….- commentò Marco.
-Io? Ma va’!-
Oh lo sapeva eccome che c’era la luna piena. Ed era proprio lì che illuminava il palco.
Stavolta si era proprio superato.
 
Ore 21, inizio concerto
 
Un grande telo bianco, quasi il doppio per estensione di quello dell’ultimo tour, copriva il palco.
Il pubblico era illuminato solo dalla luce della luna.
Il palco completamente al buio.
All’improvviso il dolce suono di un carillon risuonò per tutto il parco.
I fan, che erano accampati là dalla sera prima, si alzarono tutti in piedi e si addossarono a ridosso delle transenne sotto il palco.
Una luce dietro il telone mostrava la figura di Marco su un dondolo che cantava l’intro del concerto.
 

Lapsistain rakkain tää näyttämö on
Mis kuutamo kujillaan kulkee
Taipunut havu, kesä hoivassa sen
Valkomeren niin aavan
Joka aavekuun siivin
Saapuu mut kotiin noutamaan
 
Päällä talvisen maan hetki kuin ikuinsuus
Mi pienen kissan jaloin luokseni hiipii
Tääl  tarinan lähteellä asua saan mis
Viulu valtavan kaihon
Ikisäveltään maalaa
Laulullaan hertättää maan
 

Quando fu il momento di lanciare la sedia a dondolo, il resto della band si mise ai propri posti.
Tuomas alle Korg, Jukka dietro alla batteria.
Marco ed Emppu imbracciarono la chitarra acustica nera e si accomodarono su due sgabelli.
Anette davanti al suo microfono.
L’orchestra proprio dietro alla band pronta come non mai e Pip in piedi davanti al semicerchio formato dai musicisti, leggermente nascosto dalla batteria di Jukka.
La luce si spense.
Il telo venne giù.
 

A kite above the graveyard grey
At the end of the line far far away
A child holding on to the magic of
Birth and awe
 

La voce dolce di Anette iniziò con “Turn loose the mermaids”.
All’inizio del primo ritornello le luci si riaccesero mostrando il palco al pubblico che esplose entusiasta in un boato di urla e applausi.
Erano veramente tanti.
I ragazzi si guardarono stupiti per poi sorridere.
L’avevano fatta anche stavolta.
Subito dopo la canzone le luci calarono per permettere a Emppu e Marco di recuperare i loro strumenti senza esser notati.
Quando le luci si riaccesero, Tuomas aspettò un attimo prima di iniziare.
Voleva creare un po’ di suspense.
Iniziò con l’intro della canzone successiva e per i primissimi secondi si sentiva solo la sua tastiera.
Con la coda dell’occhio notò gli archi dei violinisti alzarsi in contemporanea e iniziare a suonare con lui seguendo la sua melodia.
Subito dopo anche Emppu e Marco attaccarono a suonare seguiti per ultimo da Jukka.
Tutto poi calò per lasciare posto nuovamente a tastiera e chitarra elettrica.
Prima che Anette cominciasse a cantare, anche la batteria si aggiunse nuovamente ai due strumenti.
 
A ballad of dark queen echoes through night
As he flees the curse of gods,
The pharaoh’s wrath.
 
Avevano a disposizione un’intera orchestra e un coro gospel quindi Tuomas aveva pensato bene di inserire Arabesque in scaletta.
E venne magnificamente.
Osservava il pubblico che improvvisava danze strane tra cui la danze del ventre.
Si mise a ridere e le telecamere che riprendevano il concerto ovviamente non si persero quel dettaglio.
Poi rapidamente salì delle scale che lo portarono al secondo livello del palco dove un pianoforte nero lucidissimo, comparve dal nulla. Era stato posizionato su un rialzo che venne fatto salire da sotto palco fino a essere leggermente più in alto rispetto al livello del palco stesso. Era in mezzo all’orchestra tra gli archi e i fiati, davanti al coro.
Si sedette sullo sgabello, tra lo stupore generale.
Pip si voltò verso Tuomas, quest’ultimo con un cenno della testa gli fece segno di iniziare.
Il direttore si voltò verso gli archi e bacchetta alla mano diede il via ad entrambi.

  
Silent night surrounding me
On the shore of wistful sea
A kindest heart made me believe
The world as I wish it to be.
 

 
L’intro della canzone successive diede il tempo al tastierista di ridiscendere e tornare nella sua posizione.
 

A ring, a ring o’ roses
A pocket full of poises
Atishoo, atishoo we all fall down
 

Il coro inquietante dei bambini iniziò a cantare per introdurre Scaretale.
Il pubblico iniziò finalmente a scatenarsi. Anche Anette diede il meglio di sé, fornendo un’esibizione migliore di quella dell’album se possibile.
Altro giro, altra canzone.
Gli archi nuovamente attaccarono con l’intro seguiti prontamente da Emppu e tutti gli altri.
 

A lady with a violin playing to
the seals
Hearken to the sound of calling

 
Una delle versioni più riuscite di The Siren live.
Anette era stupita di se stessa. Orgogliosa trovò la carica giusta per affrontare quello che arrivava dopo.
La canzone più importante dei Nightwish.
La cantante prese la parola, anche per far riprendere fiato a tutti.
-Buonasera Kitee!! La prossima canzone la conoscete tutti e per questo voglio sentirvi cantare. So che non mi deluderete. Spero di non farlo io con voi- ridacchiò- Oh bene, questa canzone è tanto che non la suoniamo. È comparsa sporadicamente in qualche data dell’ultimo tour. Ma ora mi sono impegnata per farla bene! Il titolo non ve lo dico- e fece l’occhiolino a favor di telecamera.
Prese il microfono e si avvicinò a Tuomas.
L’uomo le sorrise e la incoraggiò con un cenno del capo, iniziando a suonare.
Nell’intro ci sarebbero stati solo la sua tastiera e la voce di lei.
Sapeva che su questa canzone An era migliorata tantissimo nell’ultimo periodo.
 

Ever felt away with me?
Just once that all I need
Entwined in finding you one day

 
Ever felt away without me?
My love, it lies so deep
Ever dream of me?
 

Il pubblico applaudì entusiasta. Certo qualche imperfezione era presente ma era pur sempre un passo avanti.
Finalmente An sentiva su di sé la canzone, interpretandola al meglio.
 

Who’s there knocking at my window?
The owl and the dead boy.
This night whispers my name
All the dying children
 

Escapist andò via liscia come l’olio.
Le luci si spensero nuovamente per permettere alla band di riprendere fiato.
Tuomas attaccò con la canzone successiva con il palco completamente al buio.
Si accese solo una luce su un bambino del coro, vestito con una lunga tunica bianca.
 

The end.
 
The songwriter’s dead.
The blade fell upon him
Taking him to the white lands
Of emphatica,
Of innocence
Emphatica
Innocence.
 

La luce sul palco si rispense e la musica continuò sinistramente per poi riaccendersi all’improvviso. Spaventando buona parte dei presenti.
 

The dreamer and the wine
Poet without a rhyme
A widow writer torn apart by chains of Hell.
 
One last perfect verse
It’s still the same old song
Oh Christ, how I hate what I have become.
 
Take me home.
 

Il ritornello cantato da Marco e An guidava il coro dei fan.
Appena prima della seconda strofa cantata dal bambino le luci si rispensero e se ne accese una sempre su di lui.
I due cantanti diedero il meglio di loro stessi.
Alla fine della quarta parte di The Poet And The Pendulum, al “Save me”, risuonò sinistramente per tutto il parco il rumore del pendolo oscillante.
Sul palco calò il buio rapidamente da destra verso sinistra. Come se il passaggio del pendolo portasse con sé l’oscurità.
Il battito di un cuore echeggiò debolmente.
Le luci lentamente si riaccesero mostrando Anette seduta sul dondolo utilizzato per Taikatalvi accerchiata dai bambini del coro.
 

Be still, my son
You’re home
Oh when did you become so cold?
The blade will keep on descending
All you need is to feel my love.
 
Search for beauty, find your shore
Try to save them all, bleed no more
you have such oceans within.
In the end, I will always love you.
 
The beginning.
 

Subito dopo una vecchia perla di Oceanborn venne riproposta.
Moondance.
Il palco era al buio semi illuminato dalla luna ormai alta.
Una tenue luce illuminava il Maestro e le sue tastiere.
L’orchestra ed i ragazzi continuavano, invece, a suonare nella penombra.
Terminata questa, venne il turno di quella che ormai era la canzone più amata durante i concerti e che dava risalto principalmente alla voce di Marco e alla batteria di Jukka.
Le luci, al solito come in ogni concerto, andavano a tempo di batteria.
 

Denying the lying
A million children fighting
For lives in strife
For hope beyond the horizon
 

Inutile descrivere il coro che partì dal pubblico.
Le telecamere si persero un secondo. Non sapevano più chi riprendere: il pubblico o il palco.
Subito dopo, Anette prese un respiro profondo: se Ever Dream era sempre stato un grosso ostacolo quella che stava per cantare non era da meno.
Una luce solo su di sé.
Chiuse gli occhi, mani sull’asta del microfono e si ricordò di ciò che anni addietro le aveva suggerito Tuomas per interpretarla: “Immagina di volare”.
E quindi sussurrò dolce e leggera…
 

Once I had a dream
And this is it…
 

Allargò le braccia per indicare i ragazzi e l’orchestra sul palco.
Fece ancora qualche errore ma non si perse d’animo. Prima o poi avrebbe smesso di fare questi errori su Dark Chest of Wonders.
La prossima sapeva che l’avrebbe cantata divinamente.
Gli archi iniziarono a suonare, seguiti dalle tastiere di Tuomas.
 

I close my eyes, the lantern dies
The scent of awakening, wild honey and dew
Childhood games, woods and lakes
Streams of silver, toys of olden days.

 

Per Meadows of Heaven anche Troy s’inserì insieme al coro gospel.
A esibizione terminata Anette si voltò per bere e si asciugò una lacrima.
-Anette sei grande!- le disse Jukka.
Lei sorrise.
-Kiitos- rispose.
Il concerto volgeva al termine. Mancava solo una canzone prima dell’outro.
 

The nightingale is still locked in the cage.
The deep breath I took still poisons my lungs
And old oak sheltering me from the blue
Sun bathing on its dead frozen leaves
 

Song of Myself venne eseguita come in tour, con l’ultima parte “mozzata”.
Anche quella venne più che perfetta.
Al termine le luci si spensero di colpo.
Quando si riaccesero in contemporanea partì Imaginaerum l’unico pezzo non live.
I Nightwish erano tutti e cinque davanti al palco abbracciati e sorridevano perché felici di quello che avevano realizzato.
Dietro di loro anche l’orchestra era in piedi.
Con un accenno della mano di Tuomas, orchestra e ragazzi si inchinarono di fronte al pubblico.
Prendendosi i meritati appalusi che durarono oltre dieci minuti.
 
Se li scrutavate bene in viso, notavate che erano tutti e cinque sorridenti e con gli occhi lucidi.
Tuomas si passò frettolosamente le mani sulle guance per asciugarsi le lacrime.
Era orgoglioso di quello che aveva creato in sedici anni di carriera.
E state certi che ancora non aveva finito di stupire ma soprattutto di… immaginare.
 

Fine.

 
Spazio autrice:
Allora cosa ne pensate? Il tutto è nato settimana scorsa mentre ero sul tram ed ero talmente presa ad ascoltare Imaginaerum che mi stavo dimenticando di scendere alla mia fermata xD Dettagli inutili a parte, mentre ascoltavo Turn loose the mermaids mi sono immaginata i ragazzi sul palco che la suonavano live con un’orchestra alle spalle. Poi ricamandoci su è nata questa one-shot.
Le due canzoni che mi hanno aiutato alla stesura sono state: “May it be” di Enya (Lord Of The Ring o.s.t.) e “Promentory” di Trevor Jones (Last of the Mohicans o.s.t.)
Le canzoni sopra citate sono tutte di proprietà dei Nightwish e nell’ordine di comparsa nella OS sono:
01. Taikatalvi – Imaginaerum (2011)
08. Turn Loose The Mermaids – Imaginaerum (2011)
07. Sahara – Dark Passion Play (2007)
07. Arabesque – Imaginaerum (2011)
03. The Heart Asks Pleasure First – The Crow, The Owl And The Dove (singolo 2012)
06. Scaretale – Imaginaerum (2011)
06. The Siren- Once (2005)
04. Ever dream – Century Child (2002)
04. Escapist – The Sound Of Nightwish Reborn (Digital EP 2008)
01. The Poet And The Pendulum – Dark Passion Play (2007)
07. Moondance – Oceanborn (1998)
04. Planet Hell –Once (2005)
01. Dark Chest Of Wonders – Once (2005)
13. Meadows of Heaven – Dark Passion Play (2007)
12. Song Of Myself – Imaginaerum (2011)
13. Imaginaerum- Imaginaerum (2011)
 
Un bacio a tutti
CrystalRose.

   
 
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