Chi cazzo mi porta a trasferirmi in questo condominio sentiamo,chi? Sono le domande che mi faccio ogni sera da circa un mese. Stavo così in pace con i miei genitori, perché mi vengono queste brillanti idee?
-Hei Cassie- rispondo alla mia migliore amica che come tutte le sere mi chiama.
-Ciao cara- rispondo stanca
-cos’hai?-
-sto cercando di studiare per l’interrogazione di domani di matematica,ma le urla e i gemiti di quel coglione del mio vicino di casa sono da esaurimento nervoso- dico incazzata mentre lei ride di gusto
- Bhè avere Malik come vicino di casa ha anche i suoi lati negativi-
-ti prego spiegami quali sono quelli positivi perché io non ne vedo- ribatto
-bhè allora è il più figo della scuola, puoi osservarlo dal balcone mentre si spoglia e…-
non le do il tempo di finire
-sai cara Franky io non sono una drogata di sesso come te!-
-ma non è vero! A me piace solo divertirmi!- ridiamo entrambe,è incredibile come quella manica della mia migliore amica possa rendermi felice.
-ora ti saluto il mio “amico” mi aspetta- dice in tono malizioso
- Notte per modo di dire-
-ti voglio bene- dice
-si anche io-
stacco il telefono e cerco di concentrarmi sulla matematica cosa assolutamente impossibile.
I gemiti sono troppo forti e adesso sono davvero incazzata. Esco in pantofole e con la magliettina che mi arriva appena sotto il sedere e suono incessante mente alla porta di Zayn-me-le-faccio-tutte-Malik.
-ma che cazzo volete a quest’ora?- viene ad aprirmi con l’asciugamano in vita
-sai com’è c’è qualcun che vorrebbe studiare! Sareste così gentili tu è la tua amica da gemere più piano! Grazie- dissi quasi urlando
-Calmati bellezze hai il ciclo mi sembri nervosetta?- eccolo il classico ragazzo che rompe con sta storia del ciclo
.
-vuoi vedere che se ti do un pugno sanguini anche tu per cinque giorni?-
-hai un bel caratterino-
-fanculo-
girai i tacchi e rientrai in casa mia sbattendo la porta, per poi coricarmi e cadere in un sonno profondo.
*Driiiiin*
Vaffanculo sveglia
mi alzo come sempre di contro voglia. La scuola mi piace mi diverto con i miei amici ,il mio problema e quello di alzarmi la mattina è una cosa odiosa dover abbandonare le proprie calde coperte e infilarsi un paio di jeans. Mi preparo svelta come sempre e mi avvio verso il pianerottolo.
-Stupido ascensore- dico a voce un po’ troppo alta
-qualche problema?- la sua voce mi fa trasalire
-calma sono solo il tuo vicino di casa- dice avvicinandosi pericolosamente.
Su Zayn potrei fare un libro di insulti ,ma non posso assolutamente negare che non sia un ragazzo bellissimo con quegli occhi così misteriosi e travolgenti.
-sei solo quel rombi palle del mio vicino di casa- puntualizzo
-mmmh mi piaci! Sei polemica e non me la dai facilmente come tutte- controbatte incuriosito
-non te la do e punto carissimo-
continuo a chiamare l’ascensore che finalmente arriva.
Guardo l’orologio sono in ritardassimo il professore mi uccide penso pregando che sto ferro vecchio di ascensore si muovi.
*traaack*
-mi sa che siamo rimasti qua dentro. Io e Tu da soli- la voce maliziosa di Zayn mi sa tanto di presa per il culo.
Mi giro provo a mandare l’allarme ma mi blocca i polsi e poggia le sue labbra con violenza sulle mie.
Non lo respingo il contatto con le sue labbra morbide e carnose mi piace e tanto anche. Poggia le sue mani sui miei fianchi spingendomi verso i suoi dove la sua eccitazione inizia a fare capolino e mi scappa un risolino
mi prese per i glutei mentre io gli cingo la vita con le gambe allacciando le braccia intorno al suo collo
-Fanculo la matematica- dissi e sbottonai la camicetta di Zayn che finì per terra
Mise le mani sotto la mia maglia e la levo velocemente così come fece con i pantaloni. Iniziò a baciarmi il collo per poi scendere al seno e all’inguine. Mi sbarazzai dei suoi pantaloni e dei suoi boxer e giocai con la sua erezione mentre lui gemeva torturandomi i capelli.Sbottonò il reggiseno che andò a fare compagnia alle altre cose, iniziò a baciarmi anche il seno facendomi sdraiare completamente sul pavimento dell’ascensore.
Entrò in me con spinte via via più intense eravamo al culmine entrambi, stremati senza alcuna forza.
-Devo ammettere che è stata la miglior scopata della mia vita- disse con il poco fiato rimasto
-bhè per me è stata la migliore lezione di matematica di sempre-
ci rivestimmo e finalmente l’ascensore riprese a funzione.
Uscimmo dal palazzo senza neanche salutarci e continuammo ognuno con la propria vita,ma sapevo che c’era qualcosa in lui che mi attraeva e quel qualcosa di sicuro ci avrebbe portato a scopare ancora.