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Autore: Gondolin    15/06/2012    6 recensioni
[War Horse]
[ War Horse + RPS Storico crossover ] [ Joey, Bucefalo ]
[ crack, cavalli parlanti ]
In cui Joey è un reduce che beve troppo, e una sera incontra un fantasma.
Genere: Comico, Demenziale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[War Horse crossover] Due (o tre) cavalli al bar  
Titolo: Due (o tre) cavalli al bar
Fandom: War Horse (film), RPS storico (Alessandro Magno, circa)
Altri fandom menzionati: RPS (LotR cast, circa), Rock of Ages (musical), Supernatural
Warning: CRACK (cioè, ma l'avete letto il titolo?), crossover, animali parlanti
Personaggi: Joey (il protagonista di WH... no, non il ragazzino, il cavallo), Bucefalo (il cavallo di Alessandro)
Rating: G
Conteggio parole: 933
La colpa è di: La Donna Dei Musical. Sei malvagissima ma ti voglio bene lo stesso. Che tutti i cannoni e le bombarde siano con te, soldato.

Joey era ormai un cavallo di mezza età. Aveva avuto una vita avventurosa, e molto, molto faticosa, ma ormai era in pensione. Certo, si sarebbe goduto meglio tutte le attenzioni che riceveva, il riposo e le piacevoli passeggiate nella verdeggiante campagna inglese se non fosse stato per gli incubi sulla guerra che lo tormentavano, come succedeva a molti reduci.
Era stato proprio questo a spingerlo per la prima volta nel pub del villaggio, a specchiare il muso nel fondo del boccale troppe volte per riuscire a contarle. E poi un'altra volta, e un'altra ancora, finché non era diventato uno degli habitué, insieme ad un lama depresso e un altro cavallo. Aveva provato qualche volta a fare conversazione col lama, ma questi non rispondeva mai, e si limitava talvolta a sospirare “Stacee...”. Il cavallo invece era presto diventato suo amico. Era un'ex star del cinema, era stato ne Il Signore degli Anelli, dove aveva interpretato Hasufel, il destriero di Aragorn, e Viggo Mortensen l'aveva poi preso con sé dopo la fine delle riprese.
“Allora come mai sei sempre qui?”, gli chiese Joey una sera.
“Sono in vacanza mentre Viggo finisce di girare A Dangerous Method”.
“Oh”, rispose Joey, abbattuto all'idea che di lì a poco avrebbe perso il suo nuovo amico.

Una volta rimasto solo, Joey iniziò a bere sempre di più, tanto che talvolta persino il lama del tavolo all'angolo lo scrutava con pietà.
Fu proprio per sfuggire agli sguardi impietositi degli astanti che una sera barcollò fuori dal pub prima del solito. Finì, senza pensare, nel campo che aveva arato per salvare la famiglia di Albert, molti anni prima. Quelli sì che erano tempi! Allora si rendeva utile, e non aveva ancora visto tutti gli orrori che lo tormentavano ora.
“Come mai quell'aria depressa? Se abbassi le orecchie ancora un po' sembrerai un cane a cui abbiano rubato l'osso”, lo prese in giro una voce.
Joey si voltò innervosito, e si accorse di un altro cavallo che si doveva essere avvicinato mentre lui era immerso nelle sue riflessioni. “E tu chi sei?”, sbottò.
“Bucefalo.”
“Bu- stai scherzando, vero?”
“Lo so, lo so, incontrare una celebrità è sempre sconvolgente.”
“Non è questo, è... tu sei morto! Millenni fa! Sarò anche un cavallo di campagna, ma la storia la conosco!”
L'altro scosse il muso con aria divertita. “Chi ti ha detto che sono vivo, infatti?”
“Ma se sei morto...”
“Sono un fantasma.”
Joey sbatté ripetutamente la fronte contro la staccionata. “Povero me, anche le allucinazioni, adesso!”
“Su, su, non c'è bisogno di essere così melodrammatico. Non hai le allucinazioni, ti dico, sono un fantasma.”
“E cosa ci fai in Inghilterra, di grazia?”
Bucefalo sbuffò. “Ho ereditato la curiosità dal mio padrone. Ora che posso, visito il mondo.”
“E allora lui dov'è? Alessandro?”
Stavolta Bucefalo esitò prima di rispondere. “Non lo so. Sarà stato assunto sull'Olimpo o qualcosa del genere.”
“Non... significa che non lo vedi da prima che morissi?”
“Sì, e allora?”, sbottò il fantasma, visibilmente irritato.
Joey ridacchiò, ancora abbastanza ubriaco da potersi permettere di essere insensibile. “Evidentemente non ti amava tanto come diceva, eh?”
“Non ti azzardare! Fece costruire una città in mio onore, dove morii. Una città! Tu che ne puoi sapere di questo tipo di devozione, stupido cavallo da tiro che non sei altro!”
“Modera i termini, figlio d'una mula!”, ribatté Joey offeso, “Sono sempre stato il cavallo preferito di tutti, anche quando ero nell'esercito. E Albert ha sempre parlato più con me che con gli altri esseri umani”, ridacchiò, “Gli sceneggiatori mi amavano, ma gli attori mi odiavano. Tom e Benedict avevano meno scene di me.”
Bucefalo sbuffò.
“Cosa? Sei scocciato perché nel film su Alessandro non ti si filava nessuno?”
“Parla per te, sottoprodotto della cultura Disney. Io ero un cavallo a modo, non c'è nessun bisogno di umanizzarmi per rendermi un personaggio grandioso.”
“La modestia l'hai presa dal tuo adorato padrone, vedo.”
“Va' a riguardarti Spirit, ragazzino.”
“Spero che ti trovino i Winchester, Casper.”
Bucefalo gli rivolse un'occhiata velenosa. “Nessuno ha ancora trovato la mia tomba.”
“Fortuna che Alessandro aveva costruito un'intera città per te, eh. Dev'essersi conservata davvero bene.”
Con questo Joey riuscì finalmente a zittire Bucefalo. Masticò distrattamente un ciuffo d'erba, e quando rialzò gli occhi il fantasma era ancora lì. A guardarlo bene, sembrava davvero fuori posto, e Joey si sentì un po' in colpa per avergli risposto così. Dopo tutto anche lui era un veterano, avrebbero dovuto essere solidali fra loro.
“Scusa”, borbottò a mezza voce.
Bucefalo scosse il capo, agitando la criniera. “Non me l'ero mica presa.”
Stavolta Joey non lo contraddisse. Ricordò quello che ripeteva sempre Albert sul rispetto per gli anziani. I morti. Quel che era.
“Com'è trovarsi in una guerra con l'artiglieria?”, domandò Bucefalo dopo qualche tempo.
“Sgradevole”, fu tutto quello che riuscì a rispondere Joey. Ammettere che era terrorizzante non sarebbe stato dignitoso, e in ogni caso non ci teneva particolarmente a rivangare quel periodo.
“Una volta ho partecipato ad una battaglia in cui c'erano degli elefanti”, offrì Bucefalo, “Possono schiacciarti con una sola zampata, ma spesso per la paura perdono il controllo... il che può risultare ancora peggiore. Anche per i loro alleati.”
“Pivellini”, commentò Joey.
“Già. Noi cavalli restiamo i migliori.”
“Già”, concordò Joey.
Quando rialzò gli occhi, Bucefalo non c'era più. Ma restava lì accanto un chiazza d'erba più corta come appena brucata.

 

 

  
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