Ed
eccomi qui con il secondo capitolo =)
Ringrazio
chi ha avuto la pazienza di leggere
Dark Magician: grazie per avermi corretto xD, spero che ti piacerà anche questo capitolo
Chihiro:
ho cercato di aggiornare il più presto possibile, ma con le feste è un po’
difficile trovare un momento per se (soprattutto nella mia famiglia xD). Comunque
ti assicuro che ci saranno tutti quelli dell’organizzazione XII e qualche posto
d’onore per i miei preferiti Axel, Saix e Demyx xD
(che amoooori *_*). sono
contenta che ti sia piaciuto!
Cami-war:
grazie! spero che questo capitolo ti piaccia come il
primo =)
Malu kuku: grazie! Mi scuso se qualche parte non è comprensibile
riguarderò, in pratica Margot si è già trasformata in
heartless e in questo stato la sua coscienza non ha
più il controllo, ora è l’esserino nero che controlla
il suo cuore quindi non è lei ad essere CattivaMalvagia&SenzaScrupoli
xD ma l’heartless.
Spero di essermi spiegata bene ^_^”
E ora
iniziamo il secondo capitolo, buona lettura!
Nel world
that never was la notte dominava conquistatrice, trasformando ogni
cosa in una quotidiana monotonia.
La luna
illuminava, con i suoi deboli raggi, quel mondo vuoto dove ogni cosa e persona perde la sua naturale importanza.
Un
piccolo raggio andò a scontrarsi con lo sguardo senza meta di
uomo in soprabito nero, i lunghi capelli argento gli ricadevano sulle
spalle.
Sembrava
fosse attratto da qualcosa nel cielo, ma in realtà la sua mente vagava
lasciando in disparte il mondo che lo circonda, i
pensieri erano gelidi e calcolatori, privi di alcun tipo di sentimento. I
sentimenti… cosa superflua per un essere come lui
Lo stanco
vagare della sua mente venne interrotto dall’arrivo
silenzioso, ma non meno percettibile, di un altro uomo vestito con un soprabito
nero.
-Cosa vuoi Saix?- la voce dell’uomo con
i capelli d’argento sembrava venire dal nulla
L’altro
uomo affrettò il passo e lo affiancò –Xemnas,
l’attacco al mondo incontaminato è riuscito con successo, tra poco altri cuori
si aggiungeranno alla collezione-
-Sei
sicuro che sia andato tutto liscio?-
Un terzo
uomo si era aggiunto ai due.
-Marluxia…
sempre diffidente eh?-
Rise
fintamente Xemnas –mio malgrado, questa volta ti do ragione- si voltò verso Saix
–credo che ti sia sfuggito un piccolo particolare…-
Saix
si era allontanato di qualche centimetro, mai stare così vicini al capo –non
capisco… lei è stata uccisa-
Xemnas
spostò lo sguardo nel vuoto e lì fece apparire un portale oscuro. Ne uscì una
figura di donna coperta da un mantello nero che si avvicinò al primo dei tredici
per fermarsi al suo fianco.
Saix
non riusciva a capire, ma dal suo volto non traspariva niente di quello che
stava pensando, era rigido e impassibile come se davanti a lui non ci fosse
nessuno.
Xemnas
portò una mano ad indicare la donna al suo fianco –lei, è colei che dovevi
eliminare… o almeno ne è una parte- le scoprì il volto
–guardala e non dimenticare il suo volto perché sarai tu a dover cercare la sua
metà- con un movimento fluido si avvicinò all’orecchio di Saix
e gli sussurrò –sai che è indispensabile per il nostro piano…-
Saix
diede poca importanza a quello che gli sussurrò Xemnas,
sapeva fin troppo bene quale era il suo compito e non avrebbe disobbedito, non quando erano quasi riusciti a raggiungere il loro scopo,
non quando finalmente avrebbe potuto riavere il cuore tanto sognato
Ma
una cosa lo irritava, quella donna.
Un
attimo! Lui Irritato? Lui non poteva provare sentimenti… sarà
uno di quegli stupidi ricordi che ancora gli infestavano la mente, ricordi
della sua vita passata.
Non gli
diede importanza, credeva che fossero i ricordi a
influenzarlo.
Analizzò
con attenzione l’aspetto fisico della ragazza, quando l’aveva incontrata per la
prima volta nell’aereo si era fatto guidare dalla percezione dei suoi poteri e
non aveva dato peso al suo aspetto, tanto sarebbe dovuta
morire…
Doveva
essere alta più o meno 1.65, i lunghi capelli castani le coprivano totalmente
le spalle e le davano un’aria da bambina, il volto aveva un’espressione innocente ma quello che si leggeva negli occhi era
l’opposto, occhi di ghiaccio che ti avrebbero ucciso senza neanche guardarti in
faccia.
Da quel
che ricordava un’espressione molto diversa da quella della ragazza nell’aereo,
non poté fare a meno di chiedersi chi fosse anche se
pensava di conoscere la risposta.
L’analisi
durò cinque secondi, quando ebbe finito salutò senza trasporto e si avviò
all’uscita, ma la voce di Marluxia lo bloccò
–ricordati di dire a Demyx di svolgere il suo lavoro,
almeno avremo carne fresca per cena- poi ripensandoci –che schifo, meglio di no…-
Saix Se
ne andò senza rispondere lasciando Marluxia
e Xemnas che lo guardavano dubbiosi mentre girava
l’angolo
-sicuro
che Demyx sarà capace di uccidere Axel?-
chiese Marluxia al capo dell’organizzazione
-perché
non dovrebbe? Non deve mica fare i conti con i suoi sentimenti!- rise della sua
affermazione –bella battuta eh?- non aspettò che Marluxia
rispondesse e scomparve nel buio.
L’uomo
rimasto si portò una mano in fronte e sussurrò –sono
circondato da pazzi…-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Noooooooooooooo!- Lara si svegliò di soprassalto mettendosi a sedere,
facendo spaventare a morte il povero Sora che le era al fianco, il cuore le bruciava, la testa le
scoppiava e aveva il fiatone.
Sora
ripreso dallo spavento si avvicinò e la fece sdraiare –che c’è hai fatto un
brutto sogno?-
Lara lo
guardò confusa –e tu chi sei?-
-ah! Io
sono Sora- pensò un attimo e
poi riprese –sono un grande eroe!- rispose portandosi le mani dietro la testa
spavaldo e sorridendo.
La
castana lo guardò dubbiosa –mi sembri un po’ piccolo per essere un eroe…- si illuminò e alzò un dito –ho capito! In realtà non sei un
eroe, ma vorresti esserlo e quindi vai in giro a dire che sei un eroe però nessuno ti crede e quindi vorr—
Sora
le tappò la bocca con una mano –ok ho capito, non
sono un eroe contenta?- sbuffò e fece il muso
Lara lo
guardò divertita, l’aveva appena conosciuto ma la
faceva sentire a casa -però se vuoi posso sempre chiamarti eroe se…- si voltò
per guardare da un’altra parte facendo la finta non interessata, doveva pensare
a cosa chiedere in cambio.
Sora
la guardava aspettando con ansia che finisse la frase, sperando però che non
gli chiedesse l’impossibile.
Un
piccolo gorgoglio che proveniva dallo stomaco di Lara
ruppe il silenzio, lei rise –se mi dai qualcosa da mettere sotto i denti-
Il keyblader scoppiò a ridere seguito dalla ragazza.
-ok- ridendo andò verso la porta e la aprì, ma prima di
uscire chiese –non mi hai detto come ti chiami-
La
castana gli sorrise –mi chiamo Lara-
Sora le sorrise sereno e uscì canticchiando.
Lara si
stese sul letto, fissava il soffitto cercando di ricordare cosa era capitato il giorno prima e come era arrivata lì, la gaiezza di Sora l’aveva distratta dal farsi quelle domande.
Iniziò a
giocare con il lembo della coperta nervosamente, perché non ricordava niente? Cosa era successo? Perché si
sentiva così diversa dal solito?
Spostò le
mani sui capelli e cominciò a farsi una piccola treccia di fianco all’orecchio.
Ogni
volta che scontrava le dita sentiva freddo, aveva la sensazione che una mano fosse calda e l’altra fredda. Inconsciamente cominciò a fissarle l’una distacca dall’altra. Portò la mano
sinistra al volto e sentì freddo, fece lo stesso con la destra, ma sentì caldo.
Che
cosa voleva dire?
Inaspettato
e brutale all’improvviso un film fatto di ricordi le attraversò e ferì la mente
e quel che rimaneva del cuore, forse era meglio non ricordare…
Si alzò
di scatto dal letto e si buttò frenetica sulla prima porta che vide sperando
che fosse il bagno.
Si, per
fortuna.
Si fermò
davanti allo specchio e si guardò, la faccia non era cambiata,
gli occhi, i capelli, le mani, nulla era cambiato.
No,
qualcosa era cambiato.
Perché
si sentiva così… divisa in due?
Si guardò
un braccio e poi l’altro, non erano cambiati… esaminò
anche le orecchie, niente… erano uguali a prima.
Allora
cosa era cambiato? perché di sicuro qualcosa era
cambiato…
Fermò la
sua ricerca ma continuò a guardarsi allo specchio,
ansimava, l’unica cosa che provava in quel momento era paura.
Meglio
dire Terrore.
Terrore
di quel cambiamento che sentiva, ma non trovava.
Terrore
perché a causa di quel cambiamento lei era divisa in due.
Come fa
un essere ad essere qualcosa se è due cose e nessuna
allo stesso tempo?
-Chi sono
io?-
Portò la
mano al petto e sentì un debole battito, si rassereno…
almeno il cambiamento non era lì.
Non poté
credere a quel pensiero per molto perché un ricordo si fece strada tra tutti
gli altri e le tirò uno schiaffo per svegliarla.
Si
ricordò degli occhi di sua cugina e di quello che le sue mani le avevano rubato, o forse non erano le sue…
-Il mio
cuore…- riuscì a sussurrare prima di cadere svenuta davanti al lavandino.
In quel
momento entrò Sora con un sorriso a trentadue denti
–dato che mi è sembrato che avessi mooolta fame ti ho portato una miriade di cose- Guardò verso il letto, ma lo
vide vuoto
-Lara?-
Bene,
bene, bene finalmente l’ho finito ^_^
(b-e-n-e got it memorized? Troppo bello
quando lo dice Axel *ç*)
Pazzia a
parte xD
A me
piace come è venuto questo capitolo e spero che
piaccia anche a voi, poi se c’è qualcosa che vorreste correggermi non esitate a
dirmelo =)
Ultima
cosa: recensite please *_*
Al
prossimo chappy!
Ah
dimenticavo, Buon Anno!!!!!!!! :D