Anime & Manga > Tengen Toppa Gurren Lagann
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Autore: EmmaStarr    16/06/2012    1 recensioni
Ti aspettavi tutto, ma non questo.
Non che ti parlasse così... vicino, con una voce così calda, rassicurante.
Nei tuoi ricordi, il fratello non ti aveva mai parlato così, eppure riconosci questo tono, questo modo di fare, nel tuo cuore lo senti, è lui, è Kamina.
Istintivamente guardi di nuovo l'altro fratello, che implora pietà, e la voce nella tua testa sta ancora dicendo che il fratello non implora mai.
Oh, andiamo, l'ha sempre fatto, lo sai benissimo, è assurdo questo senso di sbagliato.
Hai voglia di vomitare.
Perché tutto deve essere così complicato?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kamina, Simon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN ALTRO MONDO

 

Sono passati anni dalla scomparsa del fratello, ma lui continua a mancarti. Stai combattendo una battaglia per la salvezza dell'intero universo, e ora più che mai lo vorresti al tuo fianco. Lui, lui che aveva sempre trovato una soluzione a tutto, lui che non perdeva mai il sorriso... improvvisamente una piccola parte di te si ribella a quello che sta succedendo: perché devi essere sempre tu? Perché non puoi vivere una vita normale? Perché il fratello ti ha portato in superficie? Ma tu non hai tempo di ascoltare quella voce. Sei convinto delle tue scelte e delle tue azioni, continuerai a combattere questo nemico inconcepibilmente grande e possente, perché è quello che avrebbe fatto il fratello, quello che vuoi fare. Hai perso molti compagni. Senti le loro risate nella mente. Sì, ti mancheranno tantissimo, ma l'unica cosa che puoi fare adesso è andare avanti, avanti... Improvvisamente il nemico sferra il suo attacco più potente, micidiale. Ti senti risucchiare nel nulla. Provi a resistere, a opporti, ma è inutile.

“Fratello...”

Poi silenzio. Tutto scompare. Non ricordi più nulla di Yoko, Nia, il Lagann... la tua mente è stranamente confusa. Dove sei? Stai scavando, sei sottoterra. Le tue mani sono quelle che avevi sette anni fa, quando era ancora vivo...

“Come va, Simon?”

La voce del fratello ti arriva forte e chiara, insieme ad una marea di ricordi che non riconosci, ma che fai subito tuoi. Ricordi di te e il fratello che siete scappati dal villaggio di Jhia per continuare a vivere sottoterra, sotto la capitale, e per vivere rubate le ricchezze degli uomini bestia. Ricordi del fratello... è un po' un fifone, ma gli vuoi un bene dell'anima. Almeno con lui non si corrono rischi...

“Ci siamo quasi, fratello!”

“Mi fido di te, Simon! Posso contare solo sulla tua trivella!”.

È bello. Avere il fratello con te, sapere che sarà sempre con te, come ti ha promesso quando sono morti i tuoi genitori. Alla fine la tua trivella esce dal terreno. Siete in una sala illuminata debolmente solo dai vostri occhiali.

“Aaah, guarda che roba!”

Gli occhi del fratello luccicano. Sorridi, sai che lui ha un debole per le ricchezze, ma... ma c'è una piccola parte di te che protesta. E' piccola, non la stai quasi ascoltando, ma sta dicendo che c'è qualcosa di storto, di sbagliato. Manca qualcosa. Chissà... Non ci pensi, la ignori. Passa il tempo col fratello, ti diverti, ridi, ma quello strano senso di sbagliato non ti lascia, soprattutto la notte, quando a volte ti trovi a domandarti come sono le stelle, e vorresti vederle, vorresti che il fratello ti portasse a vederle. Quando glielo dici, lui ride e ti chiede se stai scherzando.

“Le stelle? Ma sono in superficie! Noi non ci andiamo mai, è pericoloso, ma quante volte devo ripetertelo? Ah ah ah, Simon, a volte ne spari di grosse!”

Se il fratello la pensa così, concludi che i tuoi siano dubbi stupidi, e pensi ad altro. C'è tutto il tempo del mondo, no? Ma un giorno, il fratello ti saluta dicendo:

“Forza, Simon, svegliati! C'è una sorpresa per te!” Sei assonnato e confuso, e chiedi cosa sta succedendo. “Oggi faremo un colpo grossissimo, Simon! Ci pensi? Più di tutto quello che abbiamo raccolto finora in un colpo solo! Sarà un gioco da ragazzi!”

Sei pronto, non serve che dica nient'altro.

“Dove devo scavare?”

“Scavare? Eh no fratellino, si passa dall'alto oggi!”

La tua faccia deve essere molto buffa, perché Kamina scoppia a ridere.

“Su, non fare quella faccia! Non eri tu che smaniavi per vedere la superficie? Bé, stiamo andando lì! Saremo di ritorno per cena, con così tanti soldi che potremo comprarci il locale!”.

Va bene. Sei pronto. Se c'è il fratello, tu sei con lui. In fondo, sarà privo di rischi, l'ha detto lui. E poi, la superficie... ti attrae, non lo sai neanche tu perché, ma senti di doverci andare. Chissà se le stelle sono come tu te le immaginavi...

Siete saliti. Bé, le stelle non ci sono. Il cielo è coperto da strani batuffoli grigi. Ti accorgi subito che qualcosa non va, il fratello è teso e tu hai paura. Non sai perché, ma ti vergogni un po'. Buffo, anche il fratello ha sempre paura, lo dice lui stesso, quindi non ti dovresti vergognare, ma... Sì, hai paura. E c'è un motivo. Non appena uscite dalla stanza carichi di gioielli di ogni genere, scatta un allarme. Tu e Kamina correte più che potete, sapete che se arriverete alla vostra galleria sarete salvi... ma non fate in tempo. A metà strada, un rumore inconfondibile: un grilletto puntato alle spalle. Il fratello si volta lentamente, poi si butta a terra e comincia a domandare perdono.

“Perdonateci, abbiamo sbagliato, non lo faremo più, ma lasciateci in vita...”.

La parte di te che trovava sempre qualcosa di strano ora sta urlando, te ne accorgi e le dai ragione: il fratello non supplica le persone! Lui è una forza della natura, coraggioso, forte... ma cosa stai dicendo? Una forza della natura? Coraggioso? Ma quando mai! Eppure... senti che è così, senti che hai amato profondamente un fratello fatto così. Non fai in tempo a pensarci bene che un rumore dietro di te attira la tua attenzione. Ti volti. C'è una cassa. E' grande, ci potresti entrare dentro facilmente, grigia, ha un foro che sta pulsando di una luce verde. Istintivamente, non sai perché, porti la mano al petto. Cosa stai facendo? Cosa dovrebbe esserci, lì? Forse una...

“Che succede, Simon, hai perso la tua trivella?”.

Sì, forse, una trivella... sei confuso. Ma... chi ha parlato? Alzi lo sguardo di scatto. Seduto sulla cassa grigia c'è un altro Kamina. È diverso: porta un mantello, ha una spada in mano, e un'espressione sicura e spavalda che non hai mai visto ma che riconosci istintivamente.

“C'è... un sosia del mio fratello?”

“Ma che sosia?!” Fa l'altro alzandosi in piedi e puntando un dito al cielo. Riconosci quel gesto. Ti verrebbe spontaneo farlo a tua volta, come se fosse un segnale di riconoscimento. Il secondo Kamina continua a parlare, e tu lo ascolti, ipnotizzato.

“Noi siamo Brigata Gurren del villaggio di Jhia, e il suo diabolico e indomito comandante porta con sé l'anima di un vero uomo! A questo mondo, c'è posto per un solo grande Kamina!”.

Ti senti completamente perso. Cosa sta succedendo? Cosa sta dicendo? Cos'è questa stranissima sensazione che hai, come se tutto stesse... tornando al suo posto? Deve essere un sogno.

“V-veramente qui... ce ne sono due!”.

Lui ti guarda. Ti studia. Hai una strana sensazione lungo la spina dorsale. Pensi che di darà dell'idiota, logico, questo dopotutto è un sogno, invece sorride. Sembra... compiaciuto? Come se avessi appena detto quello che lui si aspettava?

“Questo è vero. Scegli quello che vuoi.”

È troppo. Anche se è un sogno, devi ammettere che è completamente senza senso. Cosa vuol dire scegliere? Hai davvero possibilità di scelta? Ma non sai nemmeno tra cosa stai scegliendo!

“Ma andiamo, è una follia!”.

Ti fissa molto, molto intensamente. Ha abbassato lo sguardo, quello sguardo che prima era tanto baldanzoso. Ti prende per il mento, le vostre facce si possono quasi toccare. Senti caldo all'interno del tuo petto, una sensazione nuova ma allo stesso tempo conosciuta, bellissima, dolce...

“Sveglia. Tu hai fatto sì che questa follia prendesse forma. E tu hai fatto sì che questo incoraggiamento prendesse forma. Vedi la tua trivella? Non è come quegli stupidi sassolini.” alludendo ai gioielli tanto amati dall'altro Kamina. “la tua trivella è qui dentro!” e ti tocca il cuore.

“Smettila di perdere tempo in un posto come questo! Per quale motivo la tua trivella esiste?”

Ti aspettavi tutto, ma non questo. Non che ti parlasse così... vicino, con una voce così calda, rassicurante. Nei tuoi ricordi, il fratello non ti aveva mai parlato così, eppure riconosci questo tono, questo modo di fare, nel tuo cuore lo senti, è lui, è Kamina. Istintivamente guardi di nuovo l'altro fratello, che implora pietà, e la voce nella tua testa sta ancora dicendo che il fratello non implora mai. Oh, andiamo, l'ha sempre fatto, lo sai benissimo, è assurdo questo senso di sbagliato. Hai voglia di vomitare. Perché tutto deve essere così complicato? “Il fratello non supplica!”. Ancora quella voce.

“Ma è sempre stato così...” obietti nella tua mente.

E una domanda sorge spontanea mentre torni a guardare questo nuovo fratello. “Ma davvero è sempre stato così?” Basta questo. Basta porsi la domanda. E ti ricordi tutto. Del Lagann, del Core Drill, di Yoko, di Nia, della Brigata Dai Gurren... della morte del fratello.

“Fratello... sei davvero tu?”.

Lui ti guarda, semplicemente ti guarda. Ormai ricordi tutto, e non sai se ridere o piangere, e vorresti dirgli tante, tante cose... quanto ti è mancato, come stanno gli altri, ma non trovi le parole, sei confuso. La voce del fratello riecheggia nella tua mente... Per quale motivo la tua trivella esiste? Ma... vuol dire che esiste ancora? E dove? Improvvisamente...

“Ma che fai?”

È l'altro Kamina, quello che stava implorando. Lui non può vedere il suo sosia, lo capisci subito, solo tu puoi. Ti trascina a terra.

“Tieni la testa bassa, inginocchiati per bene,e implora anche tu! Se ci lasciano andare potremo sempre ricominciare da un'altra parte...”.

Ecco. Te l'aspettavi. Dal momento in cui hai ricordato tutto, sapevi che avresti dovuto fare una scelta. Prima non capivi, non ricordavi, non sapevi tra cosa stavi scegliendo. Adesso sì. E, purtroppo, adesso è ancora più difficile.

“La tua trivella...”

Quelle parole ti rimbombano dentro. Cosa diceva sempre Kamina?

“La... la mia trivella...”.

Non sai se vuoi continuare la frase. Non sai cosa vuoi scegliere. Insieme ai bei ricordi, ai ricordi di un fratello forte e coraggioso, che ami molto più di quest'altro con cui ti sentivi un po' a disagio, ti sono tornate alla mente anche tutte le cose brutte, prima fra tutte la morte del fratello. In effetti sei stato tu a desiderare una vita normale, prima, prima di entrare in questo mondo all'incontrario. E' davvero così male vivere qui? E capisci che il tuo nemico ti ha dato la cosa peggiore di tutte: una tentazione. Perché se vivi in un bel sogno non vuoi uscirne.

“La mia trivella...”.

Non ti ricordi bene cosa viene dopo. Forse è meglio fermarsi, arrendersi... “Un vero uomo non si arrende mai!”. Ma certo! Questa era una frase tipica del fratello, lui non si arrendeva mai, non si inginocchiava, non implorava, e non lo farai neanche tu, non resterai inginocchiato lì così come un verme un secondo di più.

“La mia trivella...”

Il fratello coraggioso in piedi sulla cassa ti guarda e annuisce. Sai come finirà la frase, lo sai, lo ricordi.

“È una trivella che può sfondare anche il cielo!”

Ti alzi, non sai come o perché ma tiri due pugni al fratello codardo. L'unico che vuoi, l'unico che ami è seduto su quella cassa e ti guarda con orgoglio e tanto, tanto affetto. Sei esaurito, stanco, provato. Hai tanti ricordi nuovi, e non sai cosa succederà ancora. Ma lì affianco a te c'è il fratello, ancora una volta è lì per te, con te, al tuo fianco, e di certo saprà cosa fare. Respiri piano.

“Sì!”

Vuoi ribadire il concetto, vuoi che sappia che sei lì per lui e che la vostra vita, le vostre decisioni e le vostre azioni significano tutto per te. Le hai scelte ai tempi e le scegli anche adesso.

“La mia trivella è la mia anima!”

Stringi la mano a pugno sul cuore, la stai cercando lì dove il fratello ti ha toccato. La apri e il Core Drill è lì, sta pulsando, e sai cosa fare. L'hai fatto tanti anni fa con una cassa uguale a quella, quando eri ancora sconvolto dalla morte del fratello. Infili la tua trivella compagna di tante avventure nel buco pulsante e giri con decisione, come -ricordi con un sorriso- ti aveva consigliato Ron anni e anni fa. La cassa si apre. Improvvisamente le nuvole si diradano, il cielo è fucsia, blu, giallo e viola, sembra il tramonto, è bello. Siete ancora lì, non vi siete mossi. Il fratello ti guarda e poi parla.

“Ora va', Simon! Non farti distrarre dagli inganni, o da tutti quei se, ma e però.”

No, mai, non lo farai mai più. Sei troppo felice di vederlo, di ascoltarlo di nuovo. Lui è tutto, tutto quello per cui andrai avanti fino alla fine.

“La strada che tu stesso hai scelto, è l'unica verità del tuo universo.”

Guardi le tue mani, sei tornato ventenne. Sai benissimo di dover tornare indietro, sai che il fratello è venuto da te per riportarti nel tuo universo.

“Già. Hai ragione. Sì, è come dici tu.”

Sorridi. Sei assolutamente certo di quello che vuoi.

“Non dimenticarlo. Il mio universo è quello che hai qui.”

Ti tocca il cuore. Di nuovo. Tu lo sapevi, l'hai capito tanti anni fa, quando hai urlato davanti a Guame l'Immobile: “Il fratello è morto! Non c'è più! Però, sulla mia schiena, e nel mio cuore, vive ancora come una parte di me!” L'hai sempre saputo, se eri in difficoltà pensavi a lui e in qualche modo lui ti rispondeva, ti confortava. Però, è rassicurante sentirselo dire da lui in persona.

“Fratello.”

Lo conosci troppo bene, sai che un “Ti voglio bene” o un “Mi sei mancato” lo metterebbero a disagio. In quel “Fratello” cerchi di metterci tutto l'amore possibile. Lui capirà, ne sei arcisicuro. Capisce, sorride. Quanto ti è mancato quel sorriso!

“E non è solamente il mio, ma anche il loro, giusto?”

Dalla cassa che hai aperto prima, escono tutti i compagni perduti :Makken, Zortig, Kidd, Airaac, Jorgan, Balimboo... Kittan. Anche loro ti mancheranno, lo sai. Stai in silenzio, sei un po' commosso. Kamina se ne accorge, non provi nemmeno a nasconderglielo, tanto è inutile: sei un libro aperto per lui. Kamina se ne accorge, ma sai che non ti consolerà in modi sdolcinati, sarebbe più da lui se facesse una battuta...

“Ehi, sembra che tu sia diventato più alto di me!”

Appunto. Sorridi.

“Già, è vero!”

Non ti trattieni e ti metti a ridere. E lui con te. E' bello. Ridere insieme. Ti è mancato tantissimo. Chiudi gli occhi e assapori il momento, vorresti che durasse per sempre, ma...

“Ora devo andare. Fratello.”

Non c'è rimpianto nella tua voce, non un ripensamento incrina la tua volontà. Anche se non vorresti mai lasciarlo, sai che è la cosa giusta: Kamina è venuto da te per riportarti indietro. Ma è stata la cosa più bella che ti sia mai successa da un sacco di tempo.

“Sì, e purtroppo questa volta è un addio definitivo. Ora, va'! Fratello!”

Sorridi. Ti sta mettendo alla prova, lo sai, lui è così e tu gli vuoi bene per questo, esattamente così com'è.

“No, questo non è un addio!”

Ti tocchi il cuore. Quel cuore che ha provato tante, tantissime emozioni, quel cuore chiamato in causa moltissime volte, quel cuore così grande da provare emozioni intensissime, quel cuore che da sette anni batte sia per te che per il fratello.

“Saremo sempre insieme!”

È quello che si aspettava tu dicessi, e sorride, perché ti vuole bene ed è orgoglioso di te, il suo fratellino che ormai è cresciuto ed è diventato un uomo.

“Sì!”.

E' Kamina, sono i tuoi compagni morti, è l'intero universo ad urlare questa parola. Alzi il Core Drill. Sai cosa fare.

“Andiamo, compagni!”

Il tuo corpo si fonde col Gurren-Lagann, senti che puoi volare fino alle stelle, le stesse che che guardavi la sera col fratello prima di addormentarti. Ma ora hai una missione: porterai con te tutti i tuoi compagni. Li libererai da questo universo parallelo e falso, li farai tornare alla realtà e vincerai questa guerra, per te, per Nia, per Yoko, ma soprattutto per il fratello.

 

 

  
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