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Autore: DarkBlue    16/06/2012    5 recensioni
Edward è morto, lei non ha fatto in tempo a salvarlo dai Volturi. l'unica cosa che vuole fare è morire, sprofondare....
quello che voglio fare io in questo momento...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Come lo posso dire al mondo quello che ho fatto? Come posso dirlo a mia madre, a mio padre, alla mia nuova famiglia? Ci sono volte in cui vorrei gridarlo, altre volte dove penso che sia meglio che rimanga una cosa fra me e me. IO HO PROVATO IL SUICIDIO. Io posso ammettere di essere andata davanti al balcone, e mentre il mio cuore cercava di fare almeno un altro battito, io guardavo in basso e pensavo a quello che potevo perdere, a quello che potevo trovare una volta buttandomi da lì. Forse quello che si dovrebbe fare in questi casi, è proprio non pensare, liberare la mente da tutti i pensieri. Il mio cuore, anche lui, aspettava l’esito dei miei pensieri. Mi sarei buttata o avrei fatto un passo indietro verso la mia stanza? Non lo sapevo neanche io, in quel momento avrei voluto essere solo fa le braccia fredde di Edward, ma lui non c’era più, era andato via. Mi aveva detto guardandomi negli occhi, che non mi amava più e che non voleva passare l’eternità con me. A un certo punto sentì una strana sensazione ma quella sensazione non riuscivo a decifrarla. Mi diceva solamente di arretrare e così feci, mi appoggiai alla scrivania e lo vidi, vidi il suo volto, in quella foto che avevo fatto al mio 18° compleanno, i suoi occhi guardavano l’obiettivo, guardavano me e lì capii che avrei potuto raggiungere lì doveva, in paradiso. Perché lui non era dannato, era più puro di me e non c’era bisogno neanche di rifletterci su questo. Io lo amavo e lo avrei seguito fino in capo al mondo. Presi il bicchiere di plastica che c’era sopra la scrivania, lo ruppi e mi tagliai le vene, sorridendo alla vista del mio sangue caldo, che fuoriusciva senza sosta. La plastica tagliava bene. A un certo punto il bianco, il bianco assoluto e poi in quello sfondo vidi i suoi occhi, ma non erano dorati, erano verdi. Era ritornato umano, mi sorrideva e aveva una bambina accanto, si chiamava Renesmee, era la figlia che dovevamo avere. Mi confessò che lui mi amava e ancora e che se ne era andato solo per proteggermi. Ora non avevo più il problema di dirlo a mia madre. L’avrebbe scoperto lei, vedendo il mio corpo esangue accasciato sul pavimento, con un sorriso sulle labbra. Quel sorriso me l’aveva dato lui, come lui mi dette la vita. Ti amo Edward
  
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