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Autore: Rowena    16/06/2012    2 recensioni
Lo credi impossibile, i tuoi ricordi sono così vividi, incisi nella luce spettrale dell’altofuoco… La tua paura. La sua risolutezza. La consapevolezza che, pur non arrivandoti neanche alle spalle in altezza, tuo zio Tyrion sia stato molto più uomo di te.
E nulla di quello che farai per rivalerti su di lui cancellerà mai questo. Anzi, lui saprà a che sarà dovuto il tuo accanimento nei suoi confronti, e ogni volta che ti fisserà con quei suoi occhi penetranti, ti ricorderà che in ogni caso è stato migliore di te. Ancora, e ancora.
L'invidia non è un sentimento degno di un Re, ma Joffrey Baratheon non riesce proprio a liberarsene. Spoiler 2x09 e 2x10, per chi non le avesse ancora viste
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joffrey Baratheon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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È un bene che tua madre ti abbia richiamato alla Fortezza Rossa. E, soprattutto, che abbia ordinato di scortarti nelle tue stanze private, al sicuro da Stannis ma anche da tutti gli occhi indiscreti della corte. Che figura avresti fatto, se qualcuno avesse visto il Re piangere?
 
«Non è niente», mormora lei mentre ti accarezza i capelli. «Siamo al sicuro, ora. Tuo nonno ha ricacciato via l’usurpatore, che non oserà far rivedere tanto presto il suo brutto muso ad Approdo del Re. Hai ancora il tuo trono, hai vinto».
 
No, non hai vinto e lo sai. Altri hanno tenuto il trono per te, i tuoi parenti, e per la prima volta ti chiedi se davvero hai diritto a sederti su quell’ammasso di ferro e spade fusi insieme.
 
Di tutti i tuoi zii, sei stato sconfitto dall’unico che non hai mai invidiato, o sognato di superare. Stannis, che ora è un traditore, ha sempre suscitato un certo rispetto seppur nella sua austerità, Renly, ormai nella terra, è stato amabile e amato, a corte. Per non parlare del fascino di tuo zio Jaime, tale da far credere agli stolti che persino tua madre, sua sorella, abbia ceduto alla sua bellezza e al suo eroismo. Fin da bambino, speravi di assomigliare a lui, fiero ed eretto, orgoglioso… Ma mai hai guardato al Folletto come a un modello: quante volte ti sei vergognato di essere imparentato con lui, quante volte lo hai deriso perfino, forte del tuo ruolo nella famiglia reale?
 
Eppure, il Folletto, quel nano, il disonore della famiglia, stanotte ha salvato il tuo regno. Ed è rimasto su quei bastioni, stando a quanto ti hanno riferito, mettendosi perfino alla testa della guarnigione che ha eseguito la sortita che ha tenuto impegnato Stannis finché non è sopraggiunto tuo nonno con il suo esercito.
 
Credevi che fosse un pazzo a criticarti apertamente, davanti a tutti, incurante del tuo titolo e del tuo potere, ma ora capisci che quella folle impudenza è un coraggio che tu non avrai mai.
 
Il nano è sceso in battaglia, mentre tu, terrorizzato, non sei neanche riuscito a muoverti dalla paura. E gli uomini lo hanno visto, hanno sentito il Mastino rompere i suoi giuramenti e abbandonare il campo di battaglia, incurante della tua corona, hanno capito quanto sei inutile.
 
Hanno seguito lui, che nella sua deformità ha saputo incendiare i loro cuori e dare loro una ragione per combattere. Non per te, per loro stessi e le cose che amano. Tua madre dice che le sue parole potrebbero essere considerate un tradimento, ma tu sai che, se avesse ordinato di combattere per te, tutti se ne sarebbero andati come Sandor. Perfino tuo padre sapeva toccare gli animi delle folle meglio di te, quel vecchio ubriacone…
 
«Sono i vincitori a scrivere la storia, Joffrey, i Re che tengono i loro troni: concedi l’onore della vittoria a mio padre», sussurra tua madre, «omaggia lui davanti alla corte e nessuno si ricorderà che è stato il Folletto a tenere le mura, o a incendiare quella flotta».
 
Ma tu lo saprai, le dici. Ogni giorno ti ricorderai di dovere la corona a quell’omuncolo sempre ubriaco e in caccia di puttane – come il tuo odioso padre – ma nonostante tutto più abile di te. Più coraggioso… Più amato.
 
Eri preparato a ricevere aiuto da tuo nonno, era previsto che fosse il suo esercito a proteggere la città, ma dover essere grato al Folletto… No, è troppo.
 
«Vuoi che muoia?»
 
Fissi tua madre con occhi sgomenti. Sarebbe pronta a uccidere il fratello, per te. Lo odia, lo odia sul serio, e non le dispiacerebbe farlo.
 
«Non mancherà a nessuno, credimi, se ti disturba», continua senza fare una piega. «Ma non ti creerà altri problemi, non ora che mio padre è qui e prenderà il suo posto di Primo Cavaliere. Non crucciarti, tesoro, sei un Re».
 
Scuoti il capo. Ucciderlo non cambierebbe cos’è successo stanotte, peggiorerebbe tutto.
 
«Allora fai in modo che perda tutto», suggerisce tua madre. «Non sarà difficile, senza la procura di mio padre tornerà a essere un grottesco buffone a cui nessuno darà più ascolto».
 
Ascolti il sottile, crudele piano che ti viene proposto senza battere ciglio, chiedendoti se così, forse, se riuscirai a dimenticare questa notte sui bastioni riducendo il Folletto all’inutile spreco di aria come l’hai sempre visto.
 
Lo credi impossibile, i tuoi ricordi sono così vividi, incisi nella luce spettrale dell’altofuoco… La tua paura. La sua risolutezza. La consapevolezza che, pur non arrivandoti neanche alle spalle in altezza, tuo zio Tyrion sia stato molto più uomo di te.
 
E nulla di quello che farai per rivalerti su di lui cancellerà mai questo. Anzi, lui saprà a che sarà dovuto il tuo accanimento nei suoi confronti, e ogni volta che ti fisserà con quei suoi occhi penetranti, ti ricorderà che in ogni caso è stato migliore di te. Ancora, e ancora.
 
«Alzati, ora: devi accogliere mio padre e tributargli gli onori che si spetta. E mostrati generoso e compiaciuto, Joffrey. L’invidia non è un sentimento da Re».
 
Ascolti tua madre fingendo che, in fondo, non importi. Hai la corona, il trono, una bella fidanzata che è obbligata a fare quello che vuoi… È vero, non dovresti invidiare il Folletto.
 
Eppure è un tarlo che non riesci a toglierti dalla mente. Che situazione meschina, essere il Re di Westeros e rodersi per un nano.








Angoletto dell'Autrice: Salve a tutti, eccomi di nuovo qua. Sì, sono la pazza che scrive dei personaggi che non sopporta! ^_____^
Io odio visceralmente Joffrey, lo prenderei a calci negli zebedei dalla mattina alla sera, è veramente insopportabile. E sì, è anche colpa dell'educazione ricevuta dalla sua mamma, ma poco conta. Taglierei volentieri anche a lui la testa.
Vedendo le ultime due puntate della seconda stagione, ho notato che da quando se ne scappa dai bastioni al momento in cui riceve Nonno Lord Twyin il marmocchio non si vede, e ho voluto dare una mia interpretazione della cosa. :)
Questa storia è 2/4 per la tabella permanente "Baratheon" per l'iniziativa indetta da A song of ice and fanfiction.
Grazie per essere passati, e alla prossima!
Rowena

   
 
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