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Autore: taisa    02/01/2007    20 recensioni
Crilin ha biogno di una mano per avvicinare la gelida C18, chi meglio della donna che ha sciolto il cuore del principe dei Saiyan può aiutarlo?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Crilin, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VOLEVO UN CONSIGLIO

VOLEVO UN CONSIGLIO

*

“Hai intenzione di farmi impazzire?! Si può sapere perché devi sempre fare tutte queste storie?!” borbottò esasperata la donna osservando il suo interlocutore che aveva tutta l’intenzione di ignorarla.

L’uomo rimase in silenzio per diversi secondi, segno che non aveva nessuna intenzione di rispondere “Insomma Vegeta sto parlando con te!” esclamò in un sospiro.

Vegeta si girò a guardarla “Hai rotto! Ho detto che non mi va!” disse incrociando le braccia seccato.

Bulma lo guardò innervosita, quel dannato scimmione, possibile che riusciva a creare problemi anche quando non c’erano?!

“E va bene fa come ti pare! Ma se ti viene fame non venire ad elemosinare cibo in cucina, per te non ci sarà nulla!” sentenziò girando i tacchi ed uscendo dalla stanza sbattendo la porta.

Sbuffò rumorosamente una volta fuori poi con passo deciso si diresse verso la cucina dove i suoi ospiti la stavano aspettando.

“Bulma dove sei stata…sentivamo la tua mancanza” la salutò Muten assalendola appena entrata ed appoggiando le sue mani sul sedere di lei.

Bulma contò fino a dieci, o almeno ci provò, non arrivò neanche fino a tre che l’arzillo vecchietto si ritrovò le cinque dita stampate in faccia “Tieni le mani apposto vecchio maniaco!” lo apostrofò lei già nervosa per la discussione avvenuta pochi istanti prima con Vegeta.

La scena fece levare una risata generale, l’unica persona che sembrò non divertirsi era per l’appunto lei, che si sedette al tavolo, “Buon appetito” disse con tono evidentemente seccato.

“Ehi Bulma, Vegeta non viene a mangiare con noi?” chiese un ingenuo Gohan che si guardò attorno notando l’assenza del principe che la donna era andata a chiamare.

Il ragazzino fu fulminato da uno sguardo assassino della donna “NO!” rispose lapidaria facendo sudare freddo il giovane Saiyan.

*

Mentre si stava consumando la cena finalmente il principe dei Saiyan decise di farsi vivo entrando in cucina.

L’atmosfera si fece tesa, alcuni dei presenti erano terrorizzati da quell’uomo.

Eccezion fatta per Gohan, Bulma e i suoi genitori tutti gli altri presenti nella stanza trattennero il fiato.

La donna lo guardò male mentre lui si stava dirigendo verso il frigo.

Vegeta stava per aprire lo sportello di esso quando la mano sottile della terrestre lo richiuse pesantemente.

L’uomo la guardò con una smorfia incrociando i suoi occhi azzurri imbronciati “Che stai facendo, togliti o ti uccido!” la minacciò lui a denti stretti.

Se la tensione era già palpabile prima, ora tutti smisero non solo di respirare, ma anche i battiti dei loro cuori si bloccarono all’improvviso.

Solo Bulma non sembrò impressionata “Non credo proprio scimmione! Ti avevo detto di scendere prima…ora per te non c’è più nulla…quindi morirai di fame” rispose irremovibile incrociando le braccia.

L’uomo fece una smorfia seccata “Io…ti uccido!!!” ripeté lui mostrandole un pugno rabbioso.

Bulma fece un passo in avanti soffermandosi ad un soffio da lui “Avanti provaci che aspetti!” lo sfidò convinta.

Vegeta sembrò pensarci su alcuni secondi, ed infine tornò suoi passi con aria visibilmente contrariata.

Appena uscì dalla stanza ci fu un sospiro di sollievo generale in parte increduli che Vegeta non avesse messo in pratica la sua minaccia e alla sfrontatezza di Bulma.

Quest’ultima si risedette al suo posto tornando a parlare come se nulla fosse con Crilin seduto al suo fianco.

Il piccoletto la guardò stupito “Bu…Bulma…che coraggio!” esclamò appena riprese le sue facoltà mentali.

Bulma si appoggiò un dito al mento pensierosa “Dici? A me non sembra così strano” disse con naturalezza, quasi la persona con la quale aveva appena litigato non fosse un principe pluriassassino dotato di una forza sovraumana.

“Altrochè, ci vuole fegato per parlare così a quel tipo” rincarò la dose Olong che infondo aveva sempre ritenuto pericolosa quella donna.

Tutti cominciarono ad adularla e lei naturalmente si pavoneggiava elettrizzata da tanti complimenti.

Crilin osservò l’amica in silenzio soprappensiero, era davvero una persona incredibile, era riuscita a far abbassare la cresta a uno dei nemici più pericolosi che la Terra avesse mai visto, senza combattere come loro avevano fatto.

Dentro di sé cominciò a considerare la situazione, lui era una delle minacce che loro avevano temuto ed affrontato, e lei lo aveva evidentemente cambiato, ma come aveva fatto?

Effettivamente era una bella domanda, una domanda a cui era più interessato di quel che inizialmente pensava.

Esaminando la situazione infatti si accorse di essere in una situazione molto simile alla sua.

Lui si era innamorato di un cyborg assassino e dal cuore di ghiaccio che aveva, appena qualche mese prima, minacciato l’intero globo terrestre per un sano divertimento.

Sospirò tristemente, ma nessuno si ne accorse.

*

Il pianto del piccolo Trunks aveva distratto la giovane madre dai suoi festeggiamenti, che come tale fu costretta ad andare a controllare quale fosse il problema di suo figlio.

Questo si rivelò essere un semplice e sano appetito che la donna dovette sopperire allattando il bambino.

Una volta saziato il piccolo Saiyan lo prese in braccio e decise di portarlo in salotto per un po’ in compagnia dei suoi amici.

Lungo il corridoio però incontrò Muten evidentemente su di giri a causa del vino che si era tracannato durante il pasto.

“Dov’è il bagno?” chiese un po’ barcollante, Bulma lo guardò leggermente infastidita appoggiandosi una mano al fianco, mentre con l’altra teneva ben saldo Trunks.

“Che vecchio ubriacone! Possibile che non sai trattenerti?” lo rimproverò severa.

L’anziano barcollò ancora un po’ fino a raggiungerla allungando le mani verso il suo seno con la solita espressione da maniaco “Non dire così…mi offendi” disse aprendo e chiudendo le dita segno che voleva palparla.

Bulma si scostò rapidamente, ma più lenta rispetto al solito dovuto al fatto che in braccio reggesse ancora il figlio.

Muten aveva ormai raggiunto il suo obbiettivo, sfiorandola leggermente, ma non fece in tempo a toccarla pienamente.

Un raggio di origini ignote lo colpì alla nuca facendolo cadere al suolo di faccia.

La donna voltò lo sguardo nella direzione dalla quale era giunto il colpo, ma non trovò nessuno dinnanzi a sé.

Sorrise capendo immediatamente chi fosse l’artefice di ciò, anche grazie al fatto che questi non si era mostrato, guardò il maestro a terra dolorante “Il bagno è in fondo a sinistra” rispose alla domanda precedente allontanandosi da lui e sparendo tra i vari corridoi.

Dopo alcuni secondi Muten sembrò riprendersi alzando la testa sfregandosi la parte lesa sulla sua zucca pelata.

Alzò lentamente lo sguardo notando la presenza di qualcuno davanti a sé, dovette arrivare fino al volto dell’uomo che gli sostava davanti per capire che era nei guai.

Vegeta lo guardava dall’alto al basso a braccia conserte e un espressione poco rassicurante in volto.

Il maestro cominciò a ridere nervosamente “Ciao Vegeta” lo salutò preoccupato, il Saiyan alzò un piede atterrandolo completamente facendogli nuovamente sbattere il volto al suolo.

“Evidentemente tu non ci tieni alla vita vecchio” lo minacciò premendolo ulteriormente verso il pavimento.

“Scusa scusa!! Non succederà più” si scusò l’anziano riuscendo ad ottenere la grazia.

Vegeta infatti spostò il piede, ma tese la mano con il palmo aperto lanciando una piccola sfera che sfiorò il viso dell’uomo che sobbalzò.

Quando Muten alzò nuovamente la testa Vegeta era già sparito, così com’era apparso, una specie di spettro che si era materializzato per difendere la SUA donna.

*

Quando il maestro tornò con gli altri la sbronza gli era ormai passata, tanta infatti era stata la paura in quel momento da fargli estinguere tutto l’alcol in corpo.

Si sedette sul divano accanto a Crilin.

L’allievo conosceva fin troppo bene il maestro, accorgendosi immediatamente che qualcosa lo aveva spaventato.

“Maestro, si sente bene?” chiese un po’ preoccupato, l’anziano si sistemò gli occhiali sul naso recuperando compostezza “Si certo tutto apposto” lo rassicurò riprendendo anche un po’ di colore.

Crilin inarcò un sopracciglio poco convinto, stava per rigirarsi lasciando perdere l’argomento, quando fu lo stesso maestro a parlare.

“Dovrò stare lontano da Bulma d’ora in avanti” borbottò a bassa voce più a sé stesso che non al pelato al suo fianco.

L’ometto lo guardò stranito “Perché?” chiese stupito, non poteva essere la strigliata che Vegeta si era preso a tavola ad averlo impressionato.

Era impossibile infatti, da anni conosceva quella donna e conosceva alla perfezione la sua estrema pericolosità.

Quindi i motivi che l’avevano portato a tale conclusione erano ben altri.

Muten continuò ad ignorarlo anche se rispose alla domanda del piccoletto parlando praticamente da solo “Non credevo che Vegeta potesse essere geloso…quando stava con Yamcha non avevo problemi” piagnucolò a sé stesso.

Crilin sgranò gli occhi, Vegeta era geloso? Come era possibile?!

Allora davvero lei era riuscita a smuovere il cuore di ghiaccio del principe dei Saiyan!

Magari poteva dargli qualche consiglio per sciogliere l’altrettanto duro cuore di C18!

Osservò l’amica che stava giocando con il figlio in compagnia di Gohan seduta su un cuscino poggiato a terra.

*

Gli ospiti erano tutti stati fatti accomodare nelle loro stanze per quella sera, e anche Trunks si era pacificatamene addormentato.

Andò in cucina cominciando a trafficate con i fornelli cucinando un nuovo pasto caldo.

Adagiò ciò che aveva preparato sul vassoio assortito di tutto il necessario, e uscì dalla stanza.

Si fermò davanti ad una porta, appoggiò il vassoio sul piccolo mobile accanto ad essa, la spalancò ed entrò dopo aver recuperato il pasto.

“Ti ho portato la cena” annunciò entrando ed osservando l’occupante della stanza sdraiato a torso nudo sul letto e il dorso della mano appoggiato sulla fronte.

Vegeta si voltò leggermente a guardarla “Non ho fame” mentì per orgoglio, ma a contraddirlo ci pensò il suo stomaco.

Bulma sorrise “Davvero? Si direbbe il contrario” lo schernì appoggiando ciò che reggeva in mano sul comodino dell’uomo ed appoggiando le mani ai fianchi.

Il principe si tirò su mettendosi seduto “Tsk, pensavo dovessi morire di fame” disse a denti stretti osservando la donna che si avvicinò chinandosi per guardarlo dritto negli occhi appoggiando la sua fronte con quella di lui.

“Sei il solito stupido, possibile che non capisci mai nulla tu!” sibilò con voce sensuale andando poi a cercare le sue labbra.

*

Erano le due di notte quando si risvegliò con la gola secca, si mise seduta sul letto stropicciandosi gli occhi e decidendo di andare in cucina per prendere qualcosa da bere.

Si guardò attorno, quella non era la sua stanza, e lei non aveva addosso nulla.

Non poteva girare nuda per casa, soprattutto visto che aveva ospiti e che uno di questi era un vecchio maniaco.

Osservò la persona accanto a lei che dormiva pacificamente, decise di non svegliarlo, e che la sua ricerca di indumenti si sarebbe dovuta svolgere al buio.

Trovò immediatamente le sue mutande, ma non poteva bastare, afferrò il primo abito che le capitò a tiro indossandolo prima di uscire.

Percorse tutti i corridoi ancora assonnata stropicciandosi continuamente gli occhi, si bloccò appena vide la luce della cucina accesa.

Riprese a camminare entrando e trovandovi Crilin intento ad ammirare il bicchiere vuoto che teneva tra le dita.

“Crilin, che ci fai qua?” gli chiese facendo sobbalzare il pelato talmente immerso nei suoi pensieri da non accorgersi, fino a quel momento, della donna “Ah! Bulma!” disse sorpreso guardandola, poi tornò al suo bicchiere “Non riuscivo a dormire” concluse infine un po’ malinconico.

Bulma lo guardò alcuni secondi poi andò verso il frigo afferrando una lattina e sedendosi accanto all’amico.

Durante tutta l’operazione Crilin la squadrò da capo a piedi, notando il suo strano abbigliamento, se così si poteva definire.

Indossava solo un enorme maglione, che le stava decisamente troppo grande, infatti dalle maniche uscivano a malapena quattro dita.

Inoltre si intravedevano parzialmente le mutande ricoperte quasi interamente dall’indumento, e una scollatura a V faceva intravedere il seno.

Osservò meglio il maglione, era un maglione da uomo giallo, ebbe come la sensazione di averlo già visto da qualche parte, poi si ricordò.

Era il maglione che Vegeta indossava la sera prima, quindi non c’era bisogno di molta fantasia per intuire cos’era successo tra loro la sera prima.

Abbassò lo sguardo guardando nervosamente le sue mani sfregandole una con l’altra “Senti Bulma…posso farti una domanda?” chiese timidamente.

La donna si voltò a guardarlo “Certo dimmi” lo esortò lei appoggiando gli avambracci sul tavolo.

Crilin deglutì per farsi coraggio “Tu…tu e Vegeta…si insomma…come vi siete…innamorati?” biascicò arrossendo visibilmente.

Bulma alzò la testa per pensarci un po’ su “E’ una bella domanda…a dire la verità non lo so” sentenziò vagamente, il piccoletto alzò un sopracciglio “Co…come non lo sai?!” chiese stupito.

“No, ecco vedi era un periodo un po’ strano quello…mi ero appena lasciata con Yamcha e Vegeta continuava a ferirsi a causa dei suoi allenamenti impossibili…” fece una pausa riflessiva “A furia di doverlo medicare ho cominciato a vederlo meno pericoloso di quanto non sembri, e poi è successo…” concluse guardando l’amico che la stava osservando, chinò la testa rassegnato, a lui non sarebbe andata così bene.

“E così vi siete innamorati” disse alla fine con un sorriso triste al suo bicchiere, Bulma sorrise “Guarda che non ho detto questo…Io mi sono innamorata di lui durante il torneo di Cell…lui…bè, lui è impossibile saperlo” disse con un aria saccente alzando il palmo di una mano e socchiudendo gli occhi.

Crilin alzò la testa guardandola “Cosa?!? E…Trunks? Lui non ti avrà mica…” disse sorpreso.

La donna riaprì gli occhi “Se ti stai chiedendo se lui mi abbia fatto del male allora la risposta è No. Non bisogna mica essere per forza innamorati per andare a letto insieme, non ti pare?” disse con ovvietà.

Il pelato la guardò confuso, allora forse non aveva molte possibilità con la bella cyborg.

Pensava che parlare con Bulma lo avrebbe aiutato, invece lo stava solo deprimendo ulteriormente.

Sbuffò attirando l’attenzione della donna “Perché questa domanda?” chiese infine incuriosita dall’atteggiamento del piccoletto.

Crilin arrossì completamente trattenendo il fiato, quella domanda non l’aveva prevista, anche se avrebbe dovuto.

Deglutì “Ecco…io…mi sono inn…innamorato di C18” spiegò imbarazzato, Bulma sgranò gli occhi “Cosa cosa cosa?!? Parli sul serio?” gli chiese sorpresa e l’amico annuì debolmente.

“Ma lei è un cyb…” stava per dire che era un cyborg pericoloso, quando si ricordò che anche il SUO uomo non era certo un agnellino, appoggiò il capo su una mano cominciando a giocare con la lattina ormai vuota.

“Ho capito…quindi cosa intendi fare per conquistare la tua bella dama?” disse tra il serio e lo scherzoso guardando l’ometto di sottecchi.

Crilin alzò le spalle “Temo di non essere alla sua altezza, lei è alta e bella…io invece” disse depresso consapevole di non essere il tipo d’uomo che una donna come lei vorrebbe.

Bulma tornò a guardare avanti a sé “E così ti arrendi eh…non ti facevo così debole” lo provocò sperando in una sua reazione, Crilin alzò la testa a guardarla “E cosa dovrei fare allora secondo te?”

La donna si girò per guardarlo completamente “Dimmi, cosa pensi sinceramente di Vegeta?” gli chiese apparentemente fuori argomento.

Infatti il suo interlocutore non recepì il senso della frase sgranando gli occhi “Che c’entra scusa?” chiese comprensibilmente spiazzato.

“Rispondi e lo capirai” rispose enigmatica, Crilin ci pensò un attimo su “Direi che è un tipo pericoloso, un pazzo assassino dalla quale è meglio stare alla larga…” osservò timidamente la donna “Senza offesa” cercò di giustificarsi poi.

Bulma tornò a guardare la lattina sul tavolo “Ora ti dico cosa ne penso io…Vegeta è un uomo triste e solo. Francamente non so cos’è successo quando era al servizio di Freezer, ma una cosa è certa, deve aver vissuto l’inferno in passato. Sarò sincera, mi ha sempre fatto un po’ di pena” Crilin ascoltò le sue parole con attenzione accorgendosi che gran parte di esse corrispondevano incredibilmente alla sua opinione di C18.

La donna si tirò indietro sulla sedia “E ora dimmi, cosa pensi di C18?” gli chiese guardandolo dritto negli occhi, non gli diede modo di rispondere però, capendo subito quale essa fosse “E’ circa la stessa cosa vero?” disse sicura di sé.

Crilin annuì sorpreso, e lei sorrise “Vedi, entrambi abbiamo visto in delle persone considerate assassini ciò che nessun altro ha visto, forse nemmeno loro stessi…” si sporse in avanti facendogli l’occhiolino sorridendo ed alzando l’indice “Il trucco, è puntare su questo…non lasciarla sola, falle capire che non l’abbandonerai e che la vita può essere migliore di quella che ha vissuto fino ad ora” tornò ad appoggiarsi allo schienale della sedia accavallando le gambe “Se ci riuscirai vedrai che alla fine sarà tua” sentenziò con aria da superiore.

Crilin sorrise annuendo “Credo tu abbia ragione…ti ringrazio!” disse alzandosi ed uscendo dalla stanza e dalla casa con l’intento di andarla cercare.

“Si può spere perché hai addosso il mio maglione?” le chiese una voce seccata alle spalle prendendola alla sprovvista.

Si girò incrociando gli occhi semichiusi di Vegeta mentre si grattava la testa assonnato.

Sorrise e gli andò incontro “Mi sta bene vero…” disse facendogli l’occhiolino “Mio bel cuore di pietra” lo stuzzicò passandogli una mano delicatamente sul torace.

Vegeta aprì completamente gli occhi guardandola “Eh?!” chiese senza capire il riferimento della donna.

*

FINE

*

*

Ciao! Sono tornata con una piccola one-shot spero come sempre sia stata di vostro gradimento…

  
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