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Autore: yume    03/01/2007    5 recensioni
Ancora adesso non so cosa mi abbia scosso dentro, ma sta di fatto che se anche non lo volevo ammettere, quello che mi aveva detto Naruto si era insinuato dentro di me come l'edera si attacca ai muri delle case. E come l'erba, non se ne sarebbe mai andato...
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Bene bene! Grazie a tutti per i commenti^^ Spero che vi piaccia anche questo secondo capitolo, in cui comincia la vera e propria storia! Se trovate qualche errore scusatemi ma il fatto è che scrivo, poi modifico, poi riscrivo...qualcosa mi scappa XD
Ci saranno le spiegazioni dei titoli dei capitoli alla fine, tanto per darvi un'idea^^ Il titolo della ff è una canzone dei L'Arc~en~Ciel: è la traccia numero 2 del loro ultimo album uscito, AWAKE, ed è l'ending del film di Fullmetal Alchemist "The Conqueror of Shamballa". Tenderò ad usare i nomi originali delle tecniche e i soprannomi originali, a fine capitolo troverete tutte le spiegazioni^^
Detto questo ora vi lascio veramente, leggete e fatemi sapere!

I personaggi non sono miei ma di Masashi Kishimoto e comunque si tratta di personaggi immaginari, non realmente esistenti e tutti maggiorenni

Primo Capitolo - Mission



Facendo i conti erano passati quattro anni e mezzo dalla fuga di Sasuke Uchiha da Konoha. Per tre interi anni Naruto Uzumaki aveva tentato con ogni mezzo di riportarlo al villaggio natale e durante l'ultimo scontro che aveva visto il ragazzo portatore di Kyuubi affrontare il mukenin entrambi erano rimasti gravemente feriti ma Uzumaki aveva vinto ed aveva riportato a casa l'Uchiha. Quest'ultimo venne poi giudicato ed affidato a Naruto per un anno, nel quale entrambi i ragazzi avevano approfondito la reciproca conoscenza.
Ormai, a un anno e mezzo di distanza, Sasuke non sembrava più rappresentare una minaccia; purtroppo però la diffidenza degli abitanti di Konoha era rimasta e, si sa, la gente può essere estremamente perfida. Sasuke lo aveva scoperto a sue spese, dovendo sopportare tutto quello che gli veniva detto: dal "traditore" al "indegno della famiglia Uchiha" ma al ragazzo non sembrava importare molto; non aveva mai ascoltato troppo la gente, altrimenti sarebbe andato fuori di testa dopo un giorno. Ma anche se non voleva ammetterlo, quelle parole si attaccavano al suo cuore come tante piccole sanguisuge che non si riescono a togliere...
Quante volte aveva maledetto gli abitanti di Konoha, in passato quando era rimasto solo, e anche adesso che non lo lasciavano in pace? Ormai aveva perso il conto.
Però, ogni volta che qualcuno diceva qualcosa, c'era qualcun altro che lo metteva a tacere. Questo non lo stupiva, in fondo sapeva che da qualcuno era ancora ben voluto, quello che lo sorprendeva sempre era la persona che riusciva a mettere a tacere quei brusii: Naruto. Certo, sapeva che lo considerava alla stregua di un fratello come gli aveva detto una volta quattro anni e mezzo prima, ma non si aspettava una cosa del genere.
- Chi vi da il diritto di giudicare gli altri? Se siete tanto bravi, perdeteli voi tutti i vostri cari per mano di un vostro parente e vediamo come vi comportate! Poi ne riparliamo -
Diceva sempre così e quelli che parlavano si azzittivano immediatamente, incapaci di rispondere. Sasuke non sapeva se tacevano per paura di ciò che poteva scatenare Naruto (kyuubi faceva sempre paura) o perchè non sapevano cosa rispondere. Poi ogni volta si girava verso di lui e diceva:
- Non ascoltarli, non ne vale la pena -
E lui ogni volta rispondeva:
- Non c'è bisogno che tu me lo dica Usurantokachi. Non sono idiota come te -
Certo, volendo poteva essere anche un pochino più gentile vista la prevedibile reazione del biondo che regolarmente si girava dicendo un "la prossima volta arrangiati" e visto che in fondo lo faceva per lui, ma non aveva intenzione di venir meno al suo carattere per quel baka. Era già tanto se non lo aveva mandato al diavolo in quell'anno in cui se l'era ritrovato attaccato come la carta moschicida.
Ma anche se non lo voleva ammettere, e sarebbe morto mille volte prima di confessarlo al diretto interessato, era grato a Naruto per quello che aveva fatto e continuava a fare. Sapeva che stare al suo fianco non era una delle cose più facili al mondo, anzi a volte era quasi impossibile visto il suo carattere tutt'altro che incline a socializzare. Ancora si chiedeva come facesse a rimanergli vicino e considerarlo come un fratello... Ma in fondo si sa, i rapporti più belli e duraturi nascono spesso e volentieri da caratteri diametralmente opposti, da continui litigi e loro ne erano la prova tangibile.
Ormai conosceva Naruto come le sue tasche, sapeva quello che provava anche da un semplice sguardo o da un gesto qualsiasi. Spesso si era ritrovato ad avere pensieri assurdi e ogni volta si dava dell'idiota segnandosi mentalmente di andare a fare un salto da un ninja guaritore appena ne avesse avuto l'occasione.
Era anche tornato nel suo gruppo di appartenenza, il numero sette, ed aveva ripreso a fare missioni (sempre tenuto strettamente d'occhio, non si poteva mai sapere...), non prima di aver superato insieme a Naruto l'esame Chuunin circa sei mesi prima.
Stavano tornando proprio da una di quelle, il biondo era confusionario come sempre ed in quel momento stava blaterando qualcosa a proposito di una bella scorpacciata di ramen non appena arrivati a casa mentre Sasuke era silenzioso e pensava ai fatti suoi. L'unico che sembrava attento alla situazione, visto che Sakura dava l'impressione di essere tutt'altro che concentrata su dove metteva i piedi, era Kakashi e la sua espressione non era assolutamente incoraggiante: continuava a guardarsi intorno in maniera quasi frenetica e spesso e volentieri si fermava, intimando gli altri di fare altrettanto e quindi rallentando il rientro. Alle continue domande di Naruto, che chiedeva il perchè di quel continuo fermarsi senza alcuna apparente ragione, il sensei non dava risposta o se lo faceva era attraverso un'occhiata che intimava il silenzio più assoluto per poi continuare a guardarsi intorno.
Quella situazione durò per una buona mezz'ora fino a quando Kakashi non si decise a scendere a terra, prendendo immediatamente un kunai dalla tasca ed alzando la benda dell'occhio sinistro, mostrando lo sharingan ereditato dal suo amico Obito.
- Mettetevi in cerchio, in modo da coprire tutte le angolazioni. Arriva qualcuno -
Disse semplicemente il sensei dei ragazzi, che fecero esattamente come ordinatogli così da coprirsi reciprocamente le spalle ed avere una visuale a trecentosessanta gradi. In fondo se lo sarebbero dovuti aspettare che qualcun altro facesse loro visita, dato che la missione affidatagli era di classe B. All'andata era andato tutto bene, mentre al ritorno un po' meno dato che ne avevano trovate di tutti i colori: dal maltempo, che aveva rallentato la marcia più di una volta visto che erano costretti a ripararsi per non far bagnare il soggetto della missione (Tsunade aveva detto loro espressamente che se avesse trovato anche solo una goccia sulla scatola avrebbe mandato i quattro all'ospedale per almeno un anno. Meglio non controllare se diceva sul serio, concordarono mentalmente i membri del gruppo sette), alle trappole piazzate da chissà chi e che spuntavano come funghi, a gruppi di ninja che dovevano abbattere per poter proseguire. Così il viaggio di ritorno, che sarebbe dovuto durare al massimo due giorni, stava durando quasi il doppio.
Poco dopo l'arresto dei ragazzi e il loro posizionamento uscirono allo scoperto otto ninja. Quello che sembrava il capo, indossava una tuta completamente nera, piuttosto aderente, formata da pantaloni che arrivavano fino al polpaccio, maglia che copriva completamente le braccia ed il collo, guanti neri. Dal polpaccio fino ai piedi c'era una fasciatura e come calzature aveva i tipici sandali. Fisicamente era piuttosto robusto e alto, capelli neri sparati in tutte le direzioni, occhi neri come la pece, sorriso tutt'altro che rassicurante e la fronte era coperta dal tipico coprifronte con il simbolo del il simbolo del villaggio di appartenenza e portava sulla schiena una katana. Ciò nonostante, in quella tuta nera, sembrava più minuto di quanto non fosse realmente. Gli altri sette ninja erano vestiti nello stesso modo ma sulla schiena non portavano nulla.
- Ninja di Oto -
Disse solamente Sasuke quando vide il simbolo inciso al centro della piastrina di metallo del coprifronte: una nota, il simbolo del villaggio del suono e di Orochimaru. Non sapeva perchè, ma aveva un brutto presentimento...Non aveva dimenticato la minaccia fatta dal sennin diretta all'amico quando lui venne riportato a Konoha...
- Si, e mi sembrano particolarmente agguerriti -
Disse Kakashi e quelle furono le ultime parole perchè poi i ninja di Oto partirono all'attacco. Avevano una missione ben precisa ed erano obbligati a portarla a termine o Orochimaro avrebbe terminato loro senza troppi fronzoli: non avrebbe accettato un esito negativo, questo i ninja lo sapevano fin troppo bene.
Ogni membro del gruppo sette doveva avere a che fare con due avversari e all'inizio tutto sembrava andare per il meglio, in fondo erano diventati tutti e tre abili ninja: Sakura era apprendista di Tsunade, la cui forza era nota a tutti, Naruto era stato allenato (e continuava tuttora) da Jiraya e Sasuke aveva passato tre anni con Orochimaru. Quindi per i ninja del villaggio del suono i tre ragazzi non erano avversari facili.
Sasuke continuava a combattere, utilizzando i kunai perchè se avesse usato lo Sharingan il Tenfuuin si sarebbe attivato e questa era l'ultima cosa di cui aveva bisogno: teneva due armi nelle mani e un terzo era stretto fra i denti. Si muoveva agilmente schivando i colpi portati dai due avversari e portandone altri, cercando di abbatterli. Naruto aveva usato la Kagen Bushin no jutsu, creando una copia. In questo modo era come combattere uno contro uno e anche loro usavano i kunai.
Sakura usava i kunai mischiati a chakra e usava anche la forza "ereditata" da Tsunade inoltre grazie alle sue conoscenze di medicina riusciva a limitare i danni. Infine Kakashi, che stava fronteggiando il capo, usava i kunai e lo Sharingan per prevedere e copiare le mosse dell'avversario che, in questo modo, si trovava a dover affrontare le sue stesse tecniche.
Il combattimento era andato avanto per molto tempo ma alla fine il gruppo sette l'aveva spuntata e gli avversari dovettero ritirarsi. La cosa, però, aveva insospettito i tre ragazzi mentre Sakura cercava di curarli.
- Se ne sono andati troppo facilmente. C'è qualcosa sotto - Disse Sasuke.
- Hai ragione, ma non sappiamo cosa. Meglio affrettarsi - concordò Kakashi.
Dopo una breve pausa, necessaria a tutti per riprendersi, continuarono il viaggio di ritorno. Intanto gli otto ninja di Oto, che sembravano essersi ritirati, in realtà si erano nascosti e quando videro il gruppo ripartire misero in atto il piano. Uno di loro, quello che sembrava il più giovane di tutti, brandì uno spiedo e lo lanciò in direzione del retro del collo di Naruto.
- Ahia! - disse il biondo, quando la sottile arma raggiunse il suo collo.
- Mh? - Sasuke si girò, facendo uno sguardo interrogativo per chiedere cosa fosse successo. Naruto si toccò il retro del collo ma non sentì niente.
- Niente, devo aver preso contro ad un ramo tagliente - disse semplicemente ed accantonando l'evento catalogandolo come "incidente di percorso". Ma Sasuke non ne era così convinto...quella sensazione che aveva provato all'arrivo dei ninja avversari non se n'era andata e quello che Naruto considerava una semplice disattenzione non sembrava tale al moro.
" Non mi convince..."
I ninja del suono, quando videro che il colpo era andato a segno, sorrisero.
- Bene, lo spiedo si è sciolto come ci aveva detto Kabuto. Missione compiuta - disse il caposquadra e gli altri annuirono, per poi girarsi e tornare al villaggio.

Continua...

Lo so, ho aggiornato in tempo record ma non fateci l'abitudine XD L'ho fatto perchè mi sembrava abbastanza per questo capitolo e anche perchè non sapevo come proseguirlo

Ok, note di fine capitolo:
- Il titolo di questo capitolo, "Mission", è una canzone di HYDE. E' la traccia numero 9 dell'ultimo album uscito: Faith.

Mini glossario:
- Kyuubi: è il nome originale del Demone Volpe a Nove Code
- Usurantokachi: è il nomignolo che Sasuke da a Naruto. Significa "scemo completo" ed in italiano è stato adattato con "testa quadra" (devo commentare?==')
- baka: "scemo" oppure "stupido"
- Oto: è il villaggio del suono
- Kagen Bushin no jutsu: è la tecnica di Naruto in italiano conosciuta come "tecnica superiore della moltiplicazione del corpo"

Ora che ho fatto la mia bella particina, vorrei ringraziarvi tutti per i commenti!!

Kodamy: io rischio di perdere il segno anche quando scrivo in terza, quindi non mi fa molta differenza XD. Sono felice che il prologo ti sia piaciuto! Chi glielo fa fare? Ma io! Ero lì con un mitra puntato alla testa XDDD Beh, il termine "piattola" non era riferito a Sakura in particolare, ma a tutte le ragazze che gli andavano dietro. Si, la frase di Tsunade mi è venuta benino, pensa che mi è venuta al momento XD

kagchan: Non devi scusarti! Mi fa piacere! Grazie per il commento!

Amber: Sono felice che il prologo ti piaccia! Ho immaginato come poteva parlare Sasuke ed è venuto fuori quello XD

anu: ecco fatto! Grazie!

Moul: Bene, mi fa piacere sapere che ho azzeccato Sasuke!

Grazie anche a chi ha letto e non ha commentato!! A presto!


  
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