Prologo
Quando mi svegliai quasi non mi venne un colpo.
Sdraiata su un letto che non era manco il mio, senza neanche un vestito addosso e con un gran mal di testa... paragonabile solo ad una forte martellata sulle tempie, mi resi conto di non essere sola.
Lei, sì proprio lei era distesa di fianco a me, nella stessa medesima situazione e con le dita intrecciate con le mie.
“Oddio” pensai all'istante
-Ma che cazz...- Sussurrai togliendo freneticamente le mie dita da quella sua presa così calda ma anche così dolce.
Subito mi portai la mano al viso... così vicina che potevo sentire il profumo che mi aveva attaccato. Un profondo e sensuale profumo di viole.
“Che buono...No, aspetta, Brittany cosa stai dicendo? Sei impazzita?”
Guardandomi intorno per ricordare meglio cosa fosse accaduto, notai che ai piedi del pavimento c'era una pila di vestiti da sera sparsi qua e là come se qualcuno si fosse spogliato per fare sesso.
“Oddio al quadrato”
Non era un semplice qualcuno...Ero io quella che si era spogliata per fare sesso...
“Non può essere...NO.NO E POI NO!”
Presa dal panico più totale mi rivolsi ancora una volta verso la sua figura.
Distesa a pancia in giù con le braccia sotto al cuscino se ne stava bella beata a dormire con quel suo solito sorriso malizioso che tanto odiavo...A che cosa stava pensando? Che cosa stava sognando? Era forse quello un sogno?
Mi ripiegai su me stessa, portandomi le ginocchia al volto e mi ci seppellii per non piangere dall'ansia.
-Che bruciore cazzo!!- sussurrai. Avevo gli occhi completamente in fiamme... quelle fottute lacrime stavano facendo di tutto per uscire ma io non glielo avrei mai permesso.
-è inutile che ci provate, io Brittany S.Pierce.. non vi farò uscire dal vostro condotto... fosse l'utlima cosa che faccio.- Ma già mentre affermavo il contrario, una lacrima ( repentina, oserei dire) si fece strada sulle mie guance rigando il mio ormai sfatto trucco facciale.
“Come è potuto succedere?” Mi domandai una,due,cento, mille volte nella mia piccola testolina di bionda.
“Io odio i gay, non li ho mai sopportati...sono la feccia di questo mondo eppure guardatemi... me ne sto qui, nuda, su questo letto con la consapevolezza di essere stata una di loro, per una notte. Che vergogna”
Un sospiro assonnato mi fece tornare alla realtà, si stava svegliando... quella perfida tentatrice si stava svegliando ed io non sapevo che cosa fare.
Dovevo alzarmi e andarmene via di tutta fretta oppure restare lì aspettando che mi spiegasse?
Secondo voi quale opzione scelsi? Esatto la prima.
Di scatto raccolsi il vestito e le scarpe con il tacco e me ne uscì da quell'assurda stanza, a gambe levate.
-Aspetta dove vai?- Mi urlò lei, quando ormai me ne ero completamente andata. Non fu altro che un sussurro distrutto dal vento visto che il miscuglio creatosi dalla mia mente annebbiata e la distanza mi aveva quasi resa rincoglionita.
“Vado dove tutto questo non mi troverà, vado il più lontano possibile da te...Io sono Brittany e odio i gay. Sappilo!”