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Autore: EmmaStarr    16/06/2012    1 recensioni
Simon e Kamina fanno una gita al villaggio di Jhia: ovviamente saranno piuttosto inclini a fare ciò che è caldamente sconsigliato... Ma insomma: lo conoscete Kamina o no?
E come fa a stare tranquillo se si va nella misteriosa grotta dei pipistrelli, dove dodici anni prima è scomparso un uomo?
(tratto dal capitolo 1)
Ci avviamo. Ci accorgiamo presto che si tratta di una specie di labirinto.
Ad ogni bivio spegniamo i miei occhiali, così riusciamo a vedere la luce, che è sempre più intensa.
E io ho sempre più strizza.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kamina, Simon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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1) SE FAI UNA GITA, È SCONSIGLIABILE INTRUFOLARSI IN GROTTE DALLA INQUIETANTE LUCE VERDE....

 

Sto sognando. So benissimo di essere in un sogno, perché sono vicino ai miei genitori, che sono morti quattro anni fa. Nonostante ciò, so bene e non voglio assolutamente svegliarmi.

“Allora, Simon. Come va?” chiede mia madre.

“Mah, normalmente, direi. Anche se mi mancate tantissimo” aggiungo precipitosamente.

“Sei sempre nei nostri cuori!” dice mio padre.

Sono talmente sollevato da quel bel sogno! In effetti, sono quattro anni che faccio gli incubi sui miei genitori. Un bel sogno così, invece, è la prima volta che lo faccio.

“E ti ricordi tutte le gite che abbiamo fatto?” chiede mio padre.

“Certo!” rispondo: lui amava esplorare, e mi portava spesso con sé. Effettivamente, avrebbe dovuto farlo di più quando sarei stato più grande, ma... non ce n'è stato tempo.

“Quella volta che siete andati nella grotta dei pipistrelli mi sono preoccupata un sacco!” sorride bonariamente la mamma.

“Ma non è stato uno spasso?” ridacchia papà dandomi un buffetto sulla guancia, come faceva spesso.

“Ora svegliati, tesoro. Credo sia ora” dice la mamma, accarezzandomi la guancia con affetto.

E infatti, mezzo addormentato e mezzo sveglio, sento la voce del capovillaggio che ci chiama a raccolta.

“Allora... vado” li avviso, esitante, e i loro volti si fanno sempre più distanti.

Ancora con una sensazione di felicità addosso, mi vesto ed esco dal dormitorio, dirigendomi verso il mio solito posto di lavoro. Sulla strada, incontro Kamina, mio fratello.

Cioè, non nel senso che abbiamo gli stessi genitori: siamo fratelli di anima, di spirito. CI siamo scelti a vicenda, quando sono diventato orfano, e non ci lasceremo mai.

“Ciao, Simon! Perché così allegro?” mi domanda, salutandomi con una pacca sulla spalla.

“Oh, un bel sogno” rispondo.

“E io che credevo che fosse per la gita di domani!”

Ah, già. Ogni mese noi orfani facciamo una gita in una zona poco fuori dal villaggio. I distretti dal 6 al 12 la fanno domani.

“Ma se non si sa ancora dove andremo!” rispondo.

“Sempre meglio che lavorare!” borbotta lui.

A questo non posso replicare. Ma ormai si sa: lui non è proprio tagliato per il lavoro! Capita che io debba dargli un po' del mio cibo, perché il capovillaggio gliene dà sempre pochissimo, dicendo che non lavora abbastanza. D'accordo, forse un po' è vero, però... in ogni caso, dovrei dargliene di più, ma lui non vuole. Dice che anch'io devo crescere. Così quando può non lavorare e ricevere lo stesso del cibo, lui è contentissimo! Tanto più che da quando ha compiuto quindici anni deve lavorare anche nei week end, e questo per lui è un vero e proprio trauma, considerando che a noi altri danno tre bistecche senza che lavoriamo...

In ogni caso oggi non possiamo farci nulla se ci tocca lavorare, essendo un normalissimo mercoledì, quindi tanto vale mettersi a scavare.

La sera, finisco un po' più tardi degli altri: ho lavorato come una bestia, perché c'è un favore che devo chiedere al capovillaggio.

“Sei stato bravo, Simon!” dice lui, osservando il mio lavoro.

“Sì, bé, c'è... una cosa che devo chiedere. Una specie di favore” dico, abbassando gli occhi.

“Fai pure, figliolo!” fa lui, incoraggiante.

Primo: figliolo lo dici alla talpa maiale. Secondo, non sorriderai così quando te lo dirò!

“Vorrei... che Kamina partecipasse alla gita, domani.”

Eh già. Il capovillaggio aveva deciso di esonerarlo dalla gita, perché aveva cercato di nuovo di salire in superficie. Ma Kamina non lo sapeva. E io non avevo avuto cuore di dirglielo, oggi. Per cui...

“Sai che avevo detto di no” fa lui, scuro in volto.

Ma ho lavorato tanto...” supplico.

Ha ancora un'aria risoluta, quindi aggiungo la parolina magica:“Posso farlo gratis”

Lui cambia sguardo, interessato. “Cioè, tutto il lavoro di oggi, non te lo devo pagare? Niente di niente?”

“No, ieri ho tenuto da parte qualcosina” rispondo, e mi sembra proprio di vedere le rotelle del suo cervello muoversi freneticamente.

Considerando quanto ho lavorato, mi dovrebbe dare cinque o sei bistecche, l'equivalente di tre giorni di un lavoratore normale e di quasi una settimana di Kamina. Logicamente, se può risparmiare tutto ciò per lui è un vantaggio inimmaginabile! E adesso, l'unica cosa che può dirmi è...

“D'accordo, allora digli... digli che domani può venire.”

Sì! Sì, sì, sì, ! Vale proprio la pena di digiunare un po', in questi casi!

Vado a dormire. E domani... in gita!

Stanotte niente sogni, o meglio, solo sogni inutili e stupidi, di quelli che poi non ti ricordi più la mattina.

Ed è ora di uscire, finalmente... lo so, tutta questa agitazione è un po' inutile, perché finché siamo bravi a scavare (e io lo sono abbastanza) dopo aver lavorato quello che basta per avere la quantità giusta di bistecche si ha il tutto il giorno libero.

In effetti, anche se non ha finito di lavorare, capita che Kamina sia così stufo che non scava lo stesso e va a spasso. Io e lui siamo quelli che conoscono meglio il villaggio, perché lo esploriamo quasi tutti i giorni.

Però, qui è diverso: prima di tutto siamo in gruppo, ci sono tanti ragazzi, e poi il capovillaggio ci spiega un po' di cose. Inoltre, la parte preferita di Kamina. siamo super attrezzati! A dirla tutta, non è affatto male.

Corro da Kamina, e vedo che mi sta cercando. Quando mi scorge, sorride.

Ma cosa ho di speciale perché lui mi voglia tanto bene? Cos'ho fatto per meritarlo? Ah, se ci penso, solo per avere il fratello di fianco a me sono la persona più fortunata che conosca.

“Si è poi saputo dove stiamo andando?” chiedo io.

“No! Gita a sorpresa!” fa lui, allegro.

Sono davvero felice che lui sia lì. Se penso che rischiava di perdersi la gita per colpa del capovillaggio!

Allora, orfani, tutti qui! Forza, muovetevi!” grida quello in un altoparlante dal centro del villaggio.

“Seguitemi, tutti da questa parte!”

E si infila in un cunicolo a Nord Est. Tutti gli andiamo dietro. Saremo una trentina, un po' di più, non so. Camminiamo per un sacco di tempo, e ci spiegano quello che vediamo: quella roccia è infiammabile, quella è la più liscia che esista, quel lago è lì da milioni di anni... è divertente, più o meno.

Mano a mano che ci avviciniamo, mi sembra di riconoscere la zona:

“Fratello, io qui ci sono già stato... con mio padre...”

Mi trema un po' la voce. Lo so, è stupido e infantile, ma che posso farci? Mi manca. Anche se ho fatto quel sogno. Lui capisce benissimo e mi stringe la mano.

“Allora puoi spiegarmi dove stiamo andando?” sussurra.

Questa... questa è la grotta dei pipistrelli” dico a bassa voce, e subito giriamo l'angolo e si spalanca davanti a noi una gigantesca grotta a cupola dal soffitto altissimo, tanto che non si riesce a vederne la fine.

Kamina rimane senza parole. Guarda in alto, con la bocca spalancata, come se non avesse mai visto niente di così imponente.

“Wow!” sussurra dopo un po'.

Il capovillaggio ci porta lungo la parete, ci spiega cose che già so perché me le ha spiegate mio padre... ad un certo punto Kamina prende da parte me e gli altri della brigata Gurren.

“Che c'è?” chiedono loro.

“Guardate là.”

Il fratello sta indicando una piccola grotta di fianco a noi. Sembra buia ma, guardando bene, dall'interno proviene una fioca, piccola luce verdastra.

“Secondo voi, cosa c'è?” chiede, ma gli altri non sembrano troppo interessati.

In effetti, guardano con apprensione il gruppo che si sta allontanando.

“Fratello, lascia perdere, non sarà niente di importante...” tenta uno.

Che ingenuo! Come se Kamina si potesse lasciar convincere tanto facilmente! Li guarda torvo, poi dice:

“Se volete andare, fate pure, non c'è problema. Io voglio vedere cosa c'è quaggiù.”

Quelli non se lo fanno ripetere e corrono via.

“A presto!”

“Se chiedono, vi copriamo noi!”

“Divertitevi!” e scompaiono.

“Tu resti?” chiede, rivolgendo lo sguardo su di me.

“E perché no?” rispondo, un po' incerto.

In effetti è piuttosto proibito lasciare il gruppo, e una grotta piccola e misteriosa è l'ultima cosa al mondo in cui mi infilerei spontaneamente, ma... qui c'è il fratello. E non potrei mai lasciarlo in quel modo.

Ci sarà da divertirsi” insisto, un po' più convinto.

Lui mi scompiglia i capelli, sorride e poi dice: “Allora, andiamo. Stai dietro di me.”

Ci avviamo. Ci accorgiamo presto che si tratta di una specie di labirinto, ma non c'è problema: se c'è una cosa che non mi manca è l'orientamento, almeno finché rimaniamo nei limiti del possibile.

Ad ogni bivio spegniamo i miei occhiali, così riusciamo a vedere la luce, che è sempre più intensa. E io ho sempre più strizza.

 

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti!

Questa è la mia prima long (e non so nemmeno se si chiama così, perdonate la mia totale ignoranza, ehi, sono entrata oggi!).

Ho provato a immaginare Simon e Kamina al villaggio di Jhia, prima che salissero in superficie.

Ho già in testa gli altri episodi, se vi interessa continuo!

Anche se in teoria in questo periodo avrei gli esami... hihihi...

Ah, nel caso non fosse chiaro al 100%, il mio preferito è Simon, quindi farà figure eroiche, anche a costo di sfasare un po' dal personaggio... pardonnez-moi!

Recensite per favore, se ho fatto qualche errore avvisatemi!

A presto,

EmmaStarr <3

  
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