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Autore: iam_theinsecure    16/06/2012    2 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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<< Se esci da quella porta, è finita tra noi! >> ma nemmeno quella minaccia lo aveva scalfito.
In fondo avrei dovuto capirlo: se ne voleva andare, non voleva più vedermi, dopo tutto quello che gli avevo detto, fatto.
Avevo dimenticato tutto il dolore che avevano provocato le mie parole, i miei ricatti.
L'amore che provavo per Liam mi aveva trasformato in un mostro, in qualcuno che nemmeno io, come lui, riuscivo più a riconoscere.
Vidi quella porta chiudersi e da quel momento la mia mente ed il mio corpo impazzirono lasciando che me la prendessi con la prima cosa che mi capitò sotto tiro: il mio cellulare che ci mise veramente poco a finire contro il muro.
“ Dannati cellulari! Non li rompi nemmeno se li prendi sotto con un carro armato “ e mi alzai a raccogliere l’iPhone che, intatto nonostante lo schianto, si illuminò al mio tocco avvisandomi dell’arrivo di un nuovo messaggio.
 
[ LIAM ]
 
Ero incazzato, ma aprii comunque con foga il messaggio lasciando che quelle poche parole mi aggredissero e mi colpissero dritto al cuore.
 
[ Questo non è il ragazzo per cui ero disposto a mollare tutto ]
 
“ Non mi aveva mai detto di voler rischiare di perdere tutto ciò che aveva per me, per quello che provavamo… che proviamo “ e una lacrima mi rigò il viso con la stessa fretta con cui nacque nella mia testa la ferma convinzione di aver sbagliato tutto e di non poter più riparare a ciò che gli avevo fatto.
 
-
 
- Flash back -
 
<< Ti amo >> e poi un tuo sussulto mentre ti facevo mio tra quelle lenzuola che avevano l’odore di caffè ormai consumato dai nostri profumi che, come i nostri corpi, si erano fusi, diventando quasi una cosa sola.
<< Sei mio >>
Ossessionato non avevo nemmeno risposto a quelle tue parole.
Il primo grande errore.
Ma la mia testa era offuscata dall’ossessione che avevo di averti mio per davvero, ma alla luce del sole.
Volevo fossi mio anche per tutti quei giornalisti che non facevano altro che parlare della vostra imminente convivenza, del vostro ovvio futuro matrimonio.
Volevo sentirti pronunciare il mio nome alla domanda “ Tutti sappiamo che è difficile la vita che state conducendo, ma… Liam qual è la cosa o la persona che ti fa andare avanti? “.
Invece no.
Ho sempre e solo sentito rispondere con “ Danielle… sapere di avere una persona così splendida ad aspettarmi a casa è la cosa che più mi fa stare meglio dopo una giornata stressante “.
La gelosia… mi stava davvero uccidendo e ho lasciato che prendesse il controllo di ogni cosa che facevo.
E ho finito per rovinare quello splendido momento.
<< Non è il caso che tutti lo sappiano? Liam mi sono stufato… la nostra non è solo una storia di letto >> e si era allontanato nonostante sapessimo entrambi benissimo che il culmine di quel rapporto non era ancora arrivato.
<< No. Non è solo una storia di letto… le due parole che ti ho detto prima lo hanno dimostrato, ma almeno le hai sentite? >>
Si era alzato lasciandomi da solo, scoperto.
E con foga si era infilato i suoi boxer a scacchi azzurri e la sua canottiera bianca che tanto adoravo: quello scollo a V ne risaltava i lineamenti e le increspature del collo, della sua mascella, quelle maniche strette sui bicipiti di quelle braccia che erano le uniche parti del corpo che veramente vantavi di avere.
Stupido, tutto di te è meraviglioso, dirtelo in continuazione però non ti aiuterà a crederlo davvero.
La tua solita insicurezza sul tuo aspetto fisico, che ogni giorno mi lasciava a bocca aperta, ti ha sempre reso dolcissimo.
<< E ora dove vai? >>
<< Nella mia stanza. Sono scomparso e c’è Niall che dorme. Potrebbe essersi svegliato come fa spesso… e se non mi ha trovato sono nella merda, lo sai >>
<< Scusa pessima. Non inventi mai scuse quando stai bene qui… >>
<< Appunto >>
 
-
 
Quella volta lo avevo lasciato andare.
Sorridevo.
Ricordo benissimo la mia espressione da stronzo.
Sorridevo nonostante fossi profondamente amareggiato da quel tuo “ appunto “ così pieno di amarezza.
Avevo lasciato che la mia ossessione rovinasse tutto, che peggiorasse le cose.
E poi arrivarono i ricatti… quel filmino, di noi due.
 
-
 
- Flash back -
 
<< Ecco. In quel punto Liam sei proprio venuto benissimo >>.
Stavo giocando con il fuoco, ma ancora non sapevo sarei rimasto tanto scottato.
Avevo preso tutto come un gioco: io ero il lupo cattivo e tu eri il dolce agnellino che era disposto a  tutto pur di non farsi mangiare.
<< Non è divertente, Zayn>>
<< Perché no… ah si. Lo sarà quando lo vedranno tutti >>
<< Cosa vuoi fare? >>
<< Mi sono stufato di essere “ l’amante “, di non poterti baciare quando veramente voglio, di dover per forza volerlo fare quando possiamo, perché in pubblico no. Sono stufo di sentire parlare della tua bellissima vita da etero con Danielle, quando io, per te, non ho voluto nessuna “ bambola “ al mio fianco. Sono stanco >>
Le sue mani che andarono a finire tra i capelli, gli occhi lucidi e vitrei si erano persi per un attimo nel vuoto.
E io che non facevo altro che guardarlo: non ero mai riuscito a resistere alla voglia di farlo per ore.
<< Non puoi rovinare tutto ciò che ho perché tu non ce la fai. Pensi per me sia facile mentire? Pensi che per me sia facile baciare e dire parole dolci a qualcuno che non sia tu? Pensi sia facile salire su quel palco e guardare i ragazzi divertirsi mentre io non faccio altro che vivere la mia vera vita alle loro spalle? No, Zayn. Nemmeno per me è facile >>
<< E invece lo è… tu hai tutto quello che tutti vorrebbero: una fidanzata, una bellissima carriera, delle bellissime amicizie ed un amante… che puoi benissimo usare quando più ti pare >>
L’ossessione di possederlo, di averlo tutto per me mi stava trasformando nella persona più egoista del mondo.
<< Ma cosa… Zayn ma ti stai ascoltando?!? Santo Dio, davvero… non so più chi sei >>
 
-
 
Quel discorso si era interrotto troppo presto.
Se non fosse stato per Harry, che era entrato per chiamarci, probabilmente la mia scenata sarebbe continuata per degenerare nel litigio.
Le cose non erano più come una volta.
So che ti ricordi benissimo delle notti splendide che passavamo e non perché fossero piene di sfrenata passione, la maggior parte delle volte non lo erano per niente: non era mai stato solo sesso.
Già…
Ricordo benissimo quelle nottate passate a mangiare caramelle e a parlare di tutto, a scherzare.
Come ridevo con te non sarei riuscito a farlo con nessun altro.
Ecco… giusto.
Ridevo…
 
-
 
- Flash back -
 
<< Ok. Adesso giochiamo ad obbligo o verità >>
“ Cretino non distrarti proprio ora “ ma non riuscivo a fare altro che fissare con fame le sue labbra.
Una volta assaggiate la prima volta si era fatta strada la convinzione che non sarei mai più riuscito a resistervi, soprattutto quando sarebbero state a distanza così ravvicinata.
Le fissavo.
Loro che sembravano chiamarmi e implorarmi di sfiorarle con le mie.
<< Ehi… Zayn ma mi ascolti? >>
Ecco. Non avevo sentito quello che aveva detto.
<< Si… cioè no. Scusa, Liam, che hai detto? >>
Avevo all’istante distolto lo sguardo dalle sue labbra e cominciai a prestare attenzione.
<< Ti avevo chiesto se ti andava di giocare ad obbligo o verità >>
Aveva lasciato la striscia di liquirizia rossa sul comodino ed aveva incrociato le gambe ad indiano.
Io, ancora steso davanti a lui, mi alzai per mettermi nella stessa sua posizione.
<< Ma è un gioco che facevo al liceo… è stupido. È da bambini >>
<< Zitto, scemo… tu fino a qualche anno fa ci andavi ancora al liceo. E comunque perché no? >>
<< Ricordo che finivo sempre per essere chiuso in uno stanzino con qualche bella ragazza. Ricordo che l’obbligo era sempre qualche bacio a stampo… si, certo. Solo a stampo >>
Lo avevo fatto apposta.
Volevo farlo ingelosire.
<< Beh… qui non ci sono balde giovani perciò rimarrai a bocca asciutta, Malik >>
La sua faccia era il ritratto della gelosia.
Contento di aver ottenuto ciò che volevo ero d’improvviso arrossito, senza che lo volessi.
<< Comincio io. Prima gli anziani >>
<< Dimenticavo quanto i tuoi 18 anni te li portassi davvero male, Liam. Su, vecchietto… muoviti >>
<< Voglio che tu mi dia del lei, sfrontato ragazzino >> e imitò la voce di un vecchietto qualsiasi, di quelli che almeno una volta nell’ infanzia di chiunque ci hanno beccati a rubare caramelle e che poi ce le hanno date di santa ragione.
<< Certo… mi scusi. Si muova >>
<< Allora… obbligo o verità? >>
<< Verità >>
Sapevo benissimo che le prime domande erano del tipo “ a quanti anni il primo bacio “ o “ quand’è stata la tua prima volta “. Ero abituato a giocare a quel gioco e sapevo benissimo rispondere alle domande più impensabili.
<< Avevi mai baciato un ragazzo prima… >>
<< Di te? >>
<< Si… >>
Dirlo lo metteva così tanto a disagio?
<< No. Nessuno. Ora tocca a me >>
Non era sorpreso della mia risposta.
Esattamente come mi aspettavo.
<< Obbligo o verità? >>
<< Verità >>
<< Hai voglia di baciarmi? >>
La mia solita schiettezza.
Non sarei mai cambiato.
<< Wao… emh >>
<< Rispondi >>
Era confuso. Lo avevo mandato completamente in crisi.
<< Ti tocca l’obbligo se non rispondi >>
<< Ok… allora scelgo l’obbligo >>
<< Davvero? Ne sei sicuro? Non ti salvi comunque >>
“ Stupido, pensi davvero che ti abbia fatto la domanda solo per sapere? Caduto nella mia trappola. “
Io il lupo, lui l’agnellino.
<< Muoviti >> disse seccato, alzando gli occhi al cielo.
<< Baciami >>
E più confuso di prima mi aveva sfiorato le labbra.
Cinque minuscoli secondi e tutto era finito.
Sembrarono pochissimi, ma bastarono a scatenare una tempesta di fuochi d’artificio che mi bombardarono lo stomaco.
 
-
 
Quei cinque stupidi secondi; mi erano bastati quelli per capire che non avrei mai voluto nessuno quanto volevo lui.
Lo volevo.
Lo avevo mio.
Me lo ero fatto scappare via.
E ora non posso più rimediare.
 
-
 
Amore mio,
wao. Non ti avevo mai chiamato così… anche se, giuro, avrei voluto farlo sempre; nella mia mente, in fondo, però, ogni volta che ti chiamavo “ Liam “ ed ogni volta che ti vedevo girarti e sorridermi, nella mia testa, io ti ho sempre e solo chiamato “ amore “.
Ti scrivo.
Perché se ti dicessi a voce tutto ciò che proverò a scrivere sicuramente finirei per non crederci nemmeno io: se lascio che i miei pensieri escano dalla mia bocca ho paura poi non ritorneranno mai da me e sai meglio di me che non posso, non voglio dire questo mio segreto a nessuno che non sia tu.
Ti amo.
Ecco. Non ci credo davvero nemmeno adesso che ho visto queste parole uscire dalla penna che tengo in mano e rimanere, indelebili, su questo foglio che non ricordo nemmeno dove ho preso.
Ti amo.
Ma non posso amarti più di quanto io ti amo adesso.
Non posso amarti più di così.
Per alcuni l’amore non è mai abbastanza.
Per noi… per me, invece, è troppo: mi ha portato a fare cose impensabili.
Ti ho quasi ricattato… non posso ancora crederci, ma purtroppo è la realtà.
Per la prima volta nella mia vita sono stato davvero disposto a fare di tutto pur di poter amare qualcuno alla luce del sole, davanti a tutti.
Ma non pensavo di poter finire così in basso.
Sono stato geloso in modo maniacale, ti volevo mio manco tu fossi il più prezioso degli oggetti, la notte non dormivo per pensare a piani per poter farti finalmente parlare… sono diventato semplicemente un mostro.
Non sei l’unico a non riconoscermi più.
Non mi riconosco più nemmeno io.
Non posso nemmeno più cambiare ciò che ho fatto: le macchine del tempo non le hanno ancora inventate per mia sfortuna, perché se ne avessi avuta una a quest’ora tu non te ne saresti andato, noi non avremmo litigato nemmeno una volta e probabilmente ora saremmo entrambi felici o per lo meno sereni.
Non dire nulla. Lascia che il tempo faccia svanire tutto ciò che provo… che proviamo.
Ti capirò benissimo se deciderai di non voler più parlare con me.
Mi sono comportato malissimo… da completo stronzo.
Perdonami.
Non farlo subito, sarebbe troppo: non merito il tuo immediato perdono.
Ma se ti va… fallo, un giorno.
Non chiedo altro.
Ti amo.
Con il tempo imparerò a farlo nel modo migliore… come meriti.
Mi dispiace.
 
 
                                                                                                                                                      Tuo Zayn
  
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