Il
bel
Oliviero
Il primo
Glielo
insegnò sua madre, il concetto di bellezza.
“Sopr'al
tutto,” - gli diceva, mentre passeggiavano lungo i
lussureggianti e ben mantenuti giardini della villa del Padre -
“bisogna essere belli”
Non poneva attenzione, lui,
perché intento a studiare api ronzanti porgentesi su uno dei
possibilissimi fiori giardinieri.
Poco importava; avrebbe, ella,
accarezzato quella sua manina tozza e la testa di lui sarebbe
voltorata per guardarla, mentre proseguivano per il tragitto da
percorrere.
Guardandolo a lungo, abbasso, per assicurarsi
ch'ascoltasse, continuava.
“Non importa lo stato sociale in
cui qualcuno si trova a vivere, che sia di potere o di servitù;
la beltà trascende qualunque aspetto in importanza.
Il
potere è niente senza bellezza”
Poco comprendeva, ed
avrebbe semplicemente, ogni volta ch'ella gl'avrebbe parlato,
accennato col capo. Accennare era un buon gesto.
Se la beltà
era tanto piacevole, allora sarebbe stato anche lui bello, proprio
come voleva sua madre. Sarebbe stata contenta, lei, e il padre
sarebbe tornato a casa.
Sua madre tanto gli parlava di simili
questioni, e lo lasciava rimestato ogni volta.
Avrebbe guardatala
ogni volta in volto, quando si trovava a parlarvici o mangiarvici: le
sue erano guance asciutte e il suo naso era aquilino. Avrebbe
osservato i suoi occhi stanchi e peciosi. Le studiava la siluetta, e
sapeva, lui, ch'ella non era bella.
Successivamente, quando il
padre era presente nella magione, ma non nella stessa in cui i due si
trovavano.
“La beltà s'osserva, non si tocca. Per
abbellirsi, bisogna circondarsi del bello.
Chi può, deve
circondarsi del bello e gioirne”
Pensò d'aver
abbracciato il concetto, e qualcosa punzecchiò la sua mente
innocente.
“Come fa papà con quei ragazzi?”
Un
emozione a lui ignota sul volto di lei, un ceffone, la sua guancia
dolente carezzata dalla propria mano.
Vide la finestra, le labbra
e il volto tutto della madre contorti in rabbia.
Si coprì
poi, ella, il volto colla mano.
“No, non come tuo
padre"
Lasciò la stanza senza altre parole.
Quando
erano a tavola, ella gli avrebbe consigliato di porre attenzione alle
gesta del padre a lui innanzi, sebbene egli avrebbe preferito che il
padre considerasse anche lui, oltre che quei ragazzi di cui si
circondava.
Sarebbe stato a casa più frequentemente, e lui
e la mamma sarebbero stati più contenti. E non capiva perché
nessuno sarebbe stato contento ad ogni modo.
Avrebbe capito molti
anni più in la.