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Autore: e m m e    17/06/2012    11 recensioni
Remus, Tonks e una conversazione sulle favole. E per una volta Remus non può replicare come vorrebbe.
[ Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest. ]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Autore: emme Fandom: Harry Potter
Titolo: Della favola di Cappuccetto Rosso e di come, da semplice comparsa, il Cacciatore divenne protagonista
Personaggi: Tonks/Remus
Riassunto: Remus, Tonks e una conversazione sulle favole. E per una volta Remus non può replicare come vorrebbe.
Rating: R
Word: 821 (W)
Generi: Introspettivo, Romantico
Avvisi: Het, Lime
Note:Scritta per la sfida di Trick che chiedeva una Remus/Tonks", quanto più lemon possibile, con prompt: «Cappuccetto Rosso era una ragazzina molto stupida».
Giuro, io sto avendo seri problemi con le lemon in questo periodo. E infatti questo è “il più possibile” che ho saputo fare. Ben poco, temo.
Beta: Nessuno. ç_ç

 

Della favola di Cappuccetto Rosso e di come, da semplice comparsa, il Cacciatore divenne protagonista


"Nonna, ma che mani grandi che hai!"
"Ma è per abbracciarti meglio!"

Cappuccetto Rosso – Versione dei fratelli Grimm


Tonks faceva l’amore come una ragazzina.
A Remus ricordava vagamente la sua prima fidanzata – lui aveva sedici anni, lei diciassette ed era decisamente più esperta – ma gli occhi di Tonks rimanevano sempre aperti, spalancati come grandi gocce d’acqua sopra una tovaglia colorata, cambiando sfumatura ad ogni sussulto del suo corpo.
Rimanevano aperti e grandi, sgranati sulla sua faccia, come se la ragazza non volesse perdersi nemmeno un lembo di pelle di Remus.
Remus si stava facendo strada dentro di lei per la prima volta, ma lo aveva desiderato così tanto che ormai non sapeva più se anche quello fosse uno dei suoi sogni ad occhi aperti.
Aveva ceduto, alla fine.
C’era una parte di lui, molto infondo, molto nascosta dagli impulsi primordiali del lupo – la luna piena vicina, vicinissima – che sapeva perfettamente di stare sbagliando, ma ormai non c’era più niente da fare.
Gli sfiorava con le labbra la pelle delle spalle mentre sue gambe si serravano attorno ai fianchi. Gli ansimava piano nell’orecchio – una preda che fugge nella foresta, una preda alla fine raggiunta –, gli stringeva le dita dietro al collo, tra i ciuffi di capelli, lungo la schiena, le labbra semiaperte gli sfioravano il volto, passando sopra pelle cicatrizzata e pelle normale. Remus rabbrividiva a quel contatto, rabbrividiva mentre si muoveva piano sopra di lei, per non farle male, per non rompere anche lei come si era rotta ogni altra cosa nella propria vita.
Era così giovane, una bambina, quasi.
Merlino, non poteva mettersi a pensare ad una cosa del genere quando era ad un passo dall’orgasmo. L’incoerenza non era mai stato uno dei suoi difetti e non avrebbe iniziato allora.
Tonks si aggrappava di più a lui e sussurrava il suo nome, adesso.
La stava trattando con i guanti, impedendo al lupo che era dentro di lui di uscire fuori... gli aveva già permesso troppo quella notte, cedendo a quella strana, maldestra ragazza dal sorriso aperto, dagli occhi fiduciosi. Non avrebbe dovuto fidarsi di lui, non al punto di trascinarlo su quel letto.
« Remus... che succede? »
« Cosa? »
Lo guardava, la testa piegata di lato sul cuscino, i capelli appiccicati alla fronte sudata.
« Ti sei fermato... qualcosa non va? »
Dentro a Remus stava infuriando una lotta feroce tra la su parte animale e la sua parte umana, tra corporeità e razionalità... e palesemente la parte umana non era destinata a vincere, non quando Tonks aveva iniziato a muoversi in quel modo sotto di lui, non quando lo aveva guardato con quel sorrisetto a mezza bocca, come una bambina capricciosa, che otterrà quello che vuole ad ogni costo.
E a Remus era sfuggito ben più di un sospiro quando quella ragazzina, quella bambina, aveva dimostrato perfettamente di aver perso ogni rimasuglio innocenza – almeno in quel campo.
« Mi dispiace » aveva bisbigliato Remus immediatamente, quando il sudore non aveva nemmeno iniziato a freddarsi, quando i loro corpi ansimavano ancora l’uno contro l’altro.
Tonks aveva sospirato e si era stretta di più a lui, posandogli la testa sulla spalla. Anche lì c’era una cicatrice, aveva realizzato Remus. Come poteva sopportarlo, lei, così fresca e libera di avere chi voleva; perché lui?
« Dovresti smetterla di crederti il lupo cattivo nella favola di Cappuccetto Rosso. »
Ah, già. Padre babbano.
« Non sarebbe successo, se- »
« Non dare la colpa alla luna piena, Remus. Non è molto lusinghiero per una donna. »
Remus aveva sbuffato, divertito suo malgrado, il fiato caldo di Tonks che si infrangeva contro la sua pelle. Gli piaceva, che Merlino lo aiutasse, gli piaceva troppo.
« Non potrei mai offendere l’orgoglio di Cappuccetto Rosso » aveva replicato, nella penombra, avvicinandosi di più a lei.
« Ma io non sono Cappuccetto Rosso, in questa favola! » si era infervorata Tonks.
« Cosa? »
« Cappuccetto Rosso era una ragazzina molto stupida. Voglio dire, farsi infinocchiare in quel modo da un lupo travestito da nonna... chi è che ci cascherebbe, andiamo! »
Remus non aveva risposto niente, cercando di capire dove la ragazza volesse andare a parare, ma aveva sorriso, premendo la bocca contro i suoi capelli. Profumavano di buono.
« Se proprio devo scegliere un personaggio » aveva infatti continuato, « io sarò il cacciatore, e tu potrai travestirti da lupo cattivo ogni volta che vorrai, ma io riuscirò sempre a vedere al di là delle tue orecchie, e della tua bocca, per quanto possano essere grandi e spaventose. »
« Non- »
« Dormi, Remus. Ti prometto che non riempirò la tua pancia di pietre quando ti addormenterai. »
Remus non aveva saputo trovare niente da aggiungere, niente con cui replicare. Sapeva di avere ragione, sapeva che avrebbe rovinato la vita di quella ragazza, ma di certo non poteva iniziare a ribadire quel solito discorso in quel momento, non quando ancora erano distesi nudi nello stesso letto.
Erano rimasti in silenzio, dunque, ma nessuno dei due aveva più potuto dormire.



Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
  
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