Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Charlie Cleaver    17/06/2012    14 recensioni
"Solitamente sono le persone più sarcastiche ed acide ad innamorarsi."
Alexandra Gascoyne, attrice australiana di film indipendenti, non può certamente concordare con una frase così stupida.
Nemmeno dopo essersi trovata davanti all'amico di suo fratello James.
La sua scelta è chiara e palese: non ha intenzione di innamorarsi, men che meno di qualche attore ricoperto di splendente celebrità. Nemmeno se l'attore in questione è Tom Hiddleston.
***
« Sei solito mettere le mani dove ti pare? »
Chiese Alexandra con insolenza, mentre portò gli arti ad incrociarsi sul petto.
Tom venne preso di sprovvista, non sapendo cosa rispondere.
« Mi verrà tagliata la mano, per caso? »
Domandò a quel punto, incuriosito da quella reazione.
«Può anche darsi, Mr Hiddleston, può anche darsi. »
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Black Heart'
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I

- After party - 





Gli after party erano sempre stati noiosi, almeno secondo la modesta opinione di Alexandra.

Il fatto che fosse australiana e per di più attrice di film sconosciuti e indipendenti stava rendendo quella serata ancora più irritante del previsto.

Nessuno la sapeva con precisione chi fosse e lei conosceva qualcuno di vista o per sentito dire.

Avrebbe fatto volentieri a meno di parteciparvi, se non avesse dovuto accompagnare il fratello James, che tanto aveva insistito perché venisse.

Era stanca, aveva male ai piedi e voglia di sistemarsi sotto le coperte, dove non ci sarebbe stato quel fastidioso vociare a perseguitarla.

Suo fratello era così diverso da lei, così spontaneo, così amato...

Non che lei desiderasse avere i riflettori puntati contro, questo è certo. Preferiva di gran lunga la misera celebrità che si era costruita pian piano.

« Non ti diverti? »

James era il classico ragazzone. Alto, capigliatura scura e disordinata, ma sempre ben vestito.

« Sto sprizzando felicità da tutti i pori, non lo vedi? »

Suo fratello alzò gli occhi al cielo, abbracciandola alla vita con un braccio.

« Perché non ti butti un po' nella mischia? C'è della musica... »

« Odio ballare. »

« … ci sono persone nuove da conoscere... »

« Detesto fare amicizia. »

James lasciò la presa su di lei.

«Sei una piaga umana, Alexandra. »

« Lo so caro, è un difetto di famiglia. »

E detto ciò, si girò per dare un'occhiata in giro.

Detestava quando suo fratello cercava di intromettersi nelle sue scelte, piccole o grandi che fossero.

Lei rimaneva comunque la sorella maggiore e per questo non aveva bisogno di consigli su come gestire la propria vita.

Alexandra vagò un po' per quella festa, con la sua pochette sempre stretta al fianco e un bicchiere di champagne in mano.

Osservò persone ridere di gusto, altre lanciarsi e ballare.

Quale disgusto!

Eppure non ebbe modo di continuare il suo percorso di insulti e sguardi poco amichevoli che suo fratello la raggiunse nuovamente.

« Vorrei presentarti un mio caro amico. »

« E se non volessi? Alla fin fine posso anche andarmene a casa e far finta di non essere mai esistita. »

Su questo aveva effettivamente ragione. Si era da poco trasferita a Londra da Sidney, dove aveva vissuto per gran parte della sua vita insieme alla sua famiglia, mentre il fratello aveva deciso di fare il temerario nella terra della Regina Elisabetta e tentare con il lavoro di produttore.

C'era pienamente riuscito e a quanto pare aveva così tanti amici da poter far persino invidia a tutti quelli che aveva Mark Zuckerberg su Facebook.

« E' simpatico e fuori dal comune. »

E nuovamente ricadde trascinata in quel vortice di persone, luci, flash e musica, mentre teneva ancora saldo il suo calice semi pieno nella mano.

James picchiettò sulla spalla di un uomo voltato di schiena.

La prima impressione che Alexandra ebbe di lui fu che era spaventosamente alto. Capelli ricci, di un rosso appena pronunciato.

Quando si voltò scoprì di conoscere per caso quel volto.

« Lei è Alexandra. »

Esordì quello sciocco di suo fratello indicandola. Lo sguardo del giovane uomo si spostò da James a lei.

Ostentò un sorriso ampio in sua direzione, mentre portò entrambe le mani a nascondersi dentro le tasche dei pantaloni.

Era rimasto paralizzato, per caso? Non riusciva a scostarsi da quel sorriso sin troppo esagerato per lei.

Con un veloce movimento della mano, Alexandra spostò una ciocca dei capelli dietro l'orecchio, inclinando la testa di lato.

Arcuò appena un angolo della bocca.

« Tom. »

A quel punto si presentò, lasciando che una mano uscisse da una tasca, per andare a stringere quella di lei.

Non era difficile capire che si trattava di Tom Hiddleston.

Alexandra non poteva dirsi entusiasta di fare la sua conoscenza. Era lui l'amico di cui tanto parlava suo fratello?

« Come vedi la sua loquacità è strabiliante! »

Scherzò James, sorridendo. Lo stesso fece Tom, che puntò subito lo sguardo su di lei, ancora una volta.

« Quando avrai smesso di fare il simpatico, fammelo sapere. Nel frattempo me ne torno a casa. »

Ma non fece nemmeno in tempo a muovere anche solo una gamba che un fotografo si posizionò davanti a loro, già pronto per scattare una foto.

Non poteva esserci disgrazia peggiore...

Si maledì la giovane Gascoyne, alzando gli occhi al cielo.

Osservò suo fratello per prima cosa, comprendendo i suoi movimenti e trovandosi, in pochi attimi, tra i due uomini.

Tom Hiddleston non ci pensò un attimo a poggiare una mano sul fianco di Alexandra, mentre fissava con un sorriso la macchina fotografica.

Non poteva di certo ribellarsi a quel gesto, così scostò i capelli rossi da una parte, preparandosi per fare una foto, ostentando un sorrisetto appena accennato.

James ringraziò il fotografo, e sua sorella approfittò del momento per voltarsi verso il suo amico.

« Sei solito mettere le mani dove ti pare? »

Chiese Alexandra con insolenza, mentre portò le braccia ad incrociarsi sul petto.

Tom venne preso di sprovvista, non sapendo cosa rispondere.

« Mi verrà tagliata la mano, per caso? »

Domandò a quel punto, incuriosito da quella reazione.

«Può anche darsi, Mr Hiddleston, può anche darsi. »

E pronunciate quelle ultime parole gli diede le spalle, sparendo tra la folla.

Tornare a casa, questo era ciò che desiderava dal principio, ma sembrava un'ambizione sin troppo illusoria.

Vagò. Vagò come una pecora smarrita evitando il fratello e il suo amico.

Più restava sola, più era in pace con se stessa.

Ciononostante il suo sguardo cadde casualmente su Tom Hiddleston. Stava ridendo con James, mentre teneva un calice di vino in mano.

Era davvero impeccabile nel suo abito elegante. Giacca grigia in tinta coi pantaloni e la cravatta, camicia bianca e sorriso perfetto.

Scosse il capo, alzando appena lo sguardo verso l'alto.

E' un uomo come tutti, pensò Alexandra, decidendo di uscire nel terrazzo che aveva adocchiato al suo arrivo, così avrebbe potuto finalmente fumarsi una sigaretta.

Non c'era nessuno, il vuoto più assoluto. Meglio così.

Estrasse accendino e sigaretta dalla sua pochette e si appoggiò alla ringhiera in ferro, dando un'occhiata a quel che stava accadendo sotto quell'enorme palazzo a un infinito numero di piani.

Il solito traffico serale, niente di che.

Inspirò ed espirò con fare annoiato, voltandosi verso la festa, quando, davanti a sé, si ritrovò l'impensabile.

« James mi schiavizza e mi dice di divertirti. »

Tom esibì un sorriso, passandole un bicchiere di champagne.

« E tu fai tutto quello che mio fratello ti dice? »

Domandò con sarcasmo, afferrando il bicchiere.

« No, mai, ma mi faceva una certa pena che stasera non ho potuto resistere e l'ho accontentato. »

Terminato il discorso, all'interno attaccarono una musica piuttosto ritmata che Alexandra trovò fastidiosa.

Eppure Hiddleston sembrava contento.

« Non balli, quindi? » chiese con uno sguardo che la donna non poté che interpretare come di speranza.

Alexandra rise alle sue parole, scuotendo il capo, prima di portare nuovamente alle labbra la sigaretta.

« Se stai cercando di invitarmi a ballare, mi spiace deluderti ma ballo solo con persone del mio stesso sesso. »

Aspirò, prima di lanciargli un sorrisetto falsissimo.

« Sono lesbica. »

Mantenne la sua più totale serietà, mentre penetrava con soddisfazione gli occhi di Tom Hiddleston.

A quel punto sopraggiunse un'altra risata: era James.

« La tua simpatia, Alexandra, non ha eguali! »

Esclamò il fratello con ironia, dando una lieve pacca sulla spalla all'attore inglese.

« Suvvia, una donna non può cambiare il proprio orientamento sessuale solo in una sera per salvarsi da un possibile ballo con uno sconosciuto? »

Non trattenne la sua lingua, indicando con una mano il nuovo giovane uomo appena conosciuto.

Poi aggiunse, acidamente.

« Io vado a casa James, sono stanca. »

Spense il mozzicone a terra, calpestandolo con la suola della scarpa.

Sorpassò entrambi senza aggiungere altro, e solo quando fu vicino alla porta che l'avrebbe ricondotta all'interno della festa si voltò con un mezzo sorriso.

« Piacere di averti conosciuto, Tom Hiddleston. »

E detto ciò sparì tra la folla


   
 
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