“ Sembri piacergli, Teddy! ” esclamò Harry, immortalando quel momento con una polaroid.

“ Ed io che ho sempre pensato che l'avresti spaventato! Insomma, con quei capelli blu elettrico...” disse ironico Ron.

Teddy si voltò verso lo zio, facendogli la linguaccia.

Quella momentanea distrazione gli costò caro: James, infatti, si portò l'indice del ragazzo tra le labbra e cominciò a succhiarlo come se fosse un ciuccio. 

L'espressione sul volto del ragazzo si tramutò da sorridente a disgustata.

“ Ma che schifo! Questo coso sbava! ” sbraitò, cercando di tirare via il dito dalle grinfie del bambino che, con aria corrucciata, cercava di impedirlo. 

Teddy, non potendo contare sull'aiuto degli zii - troppo occupati a scattare foto- decide di fare appello a tutte le sue capacità di ragazzino di sette anni appena e, con uno strattone più forte, riuscì a liberarsi dalla stretta del bambino che cominciò a piangere come una fontana, indicando spasmodicamente il dito del ragazzo.

Harry mise il ciuccio tra le labbra del bambino che, ancora lievemente alterato, decise di toglierselo e di gettarlo via con un lancio perfetto.

“ Questo l'ha preso sicuramente da Ginny! ” esclamò orgoglioso Ron  “ Diventerà un ottimo Cacciatore! ”

Harry raccolse il ciuccio dal terreno, prima di voltarsi con aria sconsolata verso di Teddy.

“ No! Io non glielo do il mio dito! ” sbraitò quello, incrociando le braccia al petto e scuotendo la testa con fare deciso.

James cominciò a piangere più forte sbattendo, per giunta, i piedini sul pavimento.

Teddy sbuffò sonoramente; non aveva alcuna intenzione di ridare il dito a quel demonio, però non aveva neanche alcuna intenzione di sentire il suono squillante e logorante del pianto del bambino. Così fece quello che qualsiasi altro bambino di sette anni avrebbe fatto: cominciò a tramutare le varie parti del volto in qualcosa di divertente cambiando, per giunta, anche il colore dei capelli.

James lo fissò con aria divertita, smettendo quasi subito di frignare.

“ Proprio come sua madre... ” farfugliò Ron con fare divertito.

Teddy fece finta di non sentirlo, troppo preso com'era dal cercare di far sorridere quel demonio di James.

Quando questo sembrò aver perso interesse nei suoi confronti, Teddy smise di utilizzare quei trucchetti, tirando un sospiro di sollievo.

Il bambino si mise a giocare con i vari giocattoli che aveva attorno a lui, attirando ogni tanto la sua attenzione con un “ Eh! ” o un  “ Ohh..”.

Le lacrime si erano dissipate velocemente dal volto paffuto del bambino, giusto una sembrava essersi incastrata fra le lunghe ciglia nere. Teddy commise l'enorme sbaglio di avvicinare il dito per catturarla, così da permettere al ' cuginetto' di afferrarlo nuovamente.

Teddy mugugnò qualcosa, prima di arrendersi all'evidenza che quel bambino ne sapeva una più del Diavolo e si sorprese quando James, invece di portare l'indice alla bocca, lo usò per farsi leva e per mettersi in una posizione semi-eretta.

Lo guardò ancora più sorpreso quando, con la mano libera, gli afferrò la manica destra della maglietta che indossava e, perdendo l'equilibrio, cadde tirandosi dietro un pezzo di stoffa della stessa.

“ Oh- Oh ” esclamò, fissando con aria colpevole Teddy.

“ Oh, Teddy! Mi dispiace... ” farfuglio Harry  “ Con un ' reparo' sarà come nuova! ”

Harry si avvicinò a James cercando di strappargli dalle mani il pezzo di stoffa, ma il bambino lo teneva stretto fra le dita, diventate bianche per via dello sforzo.

“ O almeno lo sarà non appena questa peste me lo lascerà prendere! ” disse  “ Dai. James! Dai questo a papà!  ”

Il bambino scosse la testa con un'espressione impunita.

“ James! ” tuonò, ma il bambino non cedette neanche di fronte alla sua espressione arrabbiata.

Teddy sbuffò sconsolato, conscio del fatto che non avrebbe mai avuto indietro quel pezzo di stoffa...

E pensare che quella era anche la sua maglietta preferita...

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Andromeda alternava lo sguardo dalla manica squarciata  della maglietta all'espressione rammaricata di Harry.

“ Perché mio nipote ha uno squarcio nella maglietta? ” chiese dopo aver preso un profondo respiro “ Ron, non l'avrai fatto volare nuovamente, vero? ”

Il rosso scosse la testa, gli erano bastate le minacce della volta la prima volta che era successo...

“ E allora? ”

Harry non rispose, si limitò a scortare la donna verso la camera da letto di James  indicandogli il lettino.

Andromeda si avvicinò ad esso, osservando quella scena a metà tra il sorpreso ed il compiaciuto. 

James Sirius Potter dormiva profondamente, con il pollice tra le labbra ed un pezzo di stoffa blu, decisamente identico alla parte mancante della maglietta, avvolto intorno allo stesso...