2 –
Respiri.
#037
– udito
Cinque
sensi per una persona erano pochi evidentemente. Lucy la pensava
così
quando avvertiva la necessità di sentire
maggiormente
Zeph, la sua presenza, la sua vita. Non le bastava poggiare il capo
sul suo petto ed ascoltarne il cuore battere, non le bastava sentire
il gemito spezzato che proveniva dalle sue labbra quando la passione
li coglieva, non le bastava ascoltare il suono del suo respiro per
sentire realmente Zeph. Il senso dell'udito, con lui, le sembrava
inutile. Neanche gli altri quattro restanti sensi la confortavano.
Però, doveva ammetterlo, amava sentirgli pronunciare il suo
nome,
mormorarlo in attimi fugaci, un flebile sussurro scappato dalle
labbra. Non era sufficiente, eppure attraverso il senso dell'udito
una scarica di adrenalina le attraversava puntualmente la schiena
quando il Serpeverde mormorava il suo nome.
«Lucy.»