Una volta mi hanno chiesto, così, senza pensarci, "Dove sono i tuoi genitori?"
Quando ero piccolo era logico e naturale rispondere "Lassù. Sono due angeli e mi guardano dall'alto." Ora però, ora sono grande, sono sposato, ho una famiglia. Ora non posso più dare quella risposta. E se mi chiedono "Dove sono i tuoi genitori?" Rispondo "Sono morti. E sai il perchè? Per farmi vivere in un mondo privo di violenza. In un mondo pieno di pace, di amore, di libertà. Sono morti per me."
E' stato doloroso accettare la loro scomparsa. Ricordo che, quando avevo 10 anni su per giù, mi svegliavo la notte, così, di colpo, e gridavo, dicevo "Mamma!! Mamma aiuto!!" Ma ogni volta, ogni volta che gridavo, nessuna donna si avvicinava al mio letto, mi accarezzava la fronte, e mi diceva con un tono dolce e premuroso "E' stato solo un incubo, tranquillo..."
Così ero costretto a rimettermi sotto le coperte, cercando di trattenere le lacrime, mentre il senso di mancanza e di vuoto si impadroniva di me. Nonostante fossi circondato da amici, e da persone che mi volessero bene, vissi anni di completa solitudine.
Mi sentivo solo. Emarginato. Escluso.
Ad Hogwarts, quando per le feste tutti tornavano a casa dalla propria famiglia, io me ne restavo lì, nel mio dormitorio, avvolto dalla mia solitudine che ormai era diventata la mia fedele compagna, e mi domandavo sempre, in maniera quasi assillante "Perchè?"
Già, perchè avete dovuto patire questa sorte? Perchè mi avete lasciato solo, un piccolo neonato inesperto della vita, che ha da sempre dovuto cavarsela da solo?
Ma nessuno sapeva trovare delle risposte, nessuno poteva capire il mio dolore.
Forse solo uno. E quella persona era Harry.
Harry Potter, per me è stato un secondo padre. L'uomo che più mi ha aiutato. Parlavo spesso con lui, di quanto soffrissi, di quanto mi sentissi solo, di tutte le volte che ho gridato nel sonno senza nessuno che mi venisse a calmare.. Di tutte le volte in cui vedevo bambini che giocavano insieme al loro papà, ed io invece rimanevo solo ad osservarli da una finestra, con una lama che mi lacerava il cuore..
"Sai Teddy," mi disse un giorno, quando avevo 13 anni, "Non muore mai una persona che rimane nel cuore di chi vive."
Eravamo faccia a faccia, nel giardino della sua casa, solo io, lui, ed il silenzio primaverile a tenerci compagnia.  
Io sospirai. "Perdere i genitori è qualcosa di orribile. E credimi, io lo so bene. Ma vedi, la vita è fatta di alti e bassi. Di momenti di luce e di momenti di pura oscurità. Proprio per questo si chiama vita.. Ho sempre creduto che la mia fosse uno schifo totale, ed io si che mi sentivo veramente solo al mondo, con due zii ed un cugino che mi detestavano, costretto a vivere nel sottoscala di una casa per anni.. Ma ora..Ora mi rendo conto che non cambierei la mia vita con niente al mondo. Ho conosciuto la donna che amo e con cui sono sposato, ho tre figli bellissimi, amici speciali, e, cosa più importante, ci sei tu..."
"Si, ma non ci sono loro..." Intervenni io, alludendo ai miei genitori. Harry abbassò lo sguardo, pensieroso. "Loro ci saranno sempre. E tu questo lo sai. Non sono morti invano, Teddy. C'è sempre una ragione per cui una persona ci lascia. Magari perchè è giunta la sua fine ed è troppo stanca per andare avanti. Oppure perchè il destino ha deciso di far cessare la sua vita troppo presto, e poi ci sono quelle persone che muoiono per vedere vivere qualcun'altro. Sii fiero di questo Teddy, i tuoi genitori erano, sono e rimarranno sempre degli eroi.
Sorrisi, ancora triste. "Che tipo era mio padre?"
"Era l'uomo più fantastico del mondo. Il mago più in gamba, capace che abbia mai conosciuto. Sapeva farsi appprezzare al primo colpo, era simpatico, loquace, premuroso, giocherellone, ma anche serio, determinato, intento a portare avanti quelli che per lui erano i suoi obbiettivi." Mi rispose, con una strana luce che brillava nei suoi occhi verdi. L'emozione solo a ricordare quanto meraviglioso fosse.
"E la mamma? Anche lei era fantastica?" Domandai ancora, insaziabile di curiosità.
"Oh si, lei era fantastica. Intelligente, sveglia, una strega con i fiocchi. Era un Metamorfomagus, sai? Poteva trasformarsi a suo piacimento. La ricordo con i capelli rossi, rosa, con il becco a papera o con un naso da maiale.. Era originale, eccentrica, eppure, sempre bellissima."
"Erano davvero delle brave persone.." Commentai, commovendomi a quelle descrizioni.
Harry mi sorrise, mi prese la mano, e disse dolcemente " Ricordatelo Teddy. Ricorda quello che ti ho detto. Non muore mai una persona che rimane nel cuore di chi vive."
Io annuii, totalmente d'accordo. Loro erano dentro di me, e non lassù come avevo sempre risposto da bambino. Loro c'erano, e ci sarebbero sempre stati.
Da quel momento, ogni volta che qualcuno me lo chiede, rispondo "Sono Teddy Lupin. Figlio di Remus Lupin e Ninfadora Tonks, e orgoglioso di esserlo."