IN YOUR SHOES
ovvero
il telecomando può aspettare
- Cos’è stato quel rumore? –
Tutti i presenti si girarono verso le scale che portavano al laboratorio di Tony Stark. Un tonfo, seguito da un esplosione che illuminò l’aria arrivò alle orecchie dei supereroi.
Istantaneamente tutti si alzarono, ma il primo a scaraventarsi verso l’origine del suono fu lo stesso Tony, stuzzicato da un brutto presentimento.
- Ci vuole fegato, sai, ad indossare quell’armatura. –
- Il coraggio di una persona non si dimostra da ciò che indossa, ma dal valore che possiede. –
- Quanto sei noioso, Capitano. La verità è che non avresti il coraggio di indossare una cosa come quella. Un armatura che, se non correttamente gestita, può crearti dei casini. E considerando il tuo livello di tecnologia, beh, sarebbe meglio che prima ti spiegassi l’uso di un telecomando. –
Il laboratorio, mezzo distrutto.
Le auto ridotte a carcasse, i fili dell’elettricità che uscivano, in bella vista, dal soffitto.
Polvere ovunque.
Nella penombra, Tony vide Iron Man seduto, con le gambe larghe e la testa abbassata.
Si precipitò verso di lui, temendo per il peggio. Abbassandosi gli strappò via letteralmente la maschera dal viso, sperando di vederlo respirare.
Steve alzò la testa verso di lui, con sguardo di sfida.
- Scusa per il casino, ma non trovavo il telecomando. -