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Autore: Dregya    17/06/2012    2 recensioni
"Ti vedo così presa da Ben. Ogni volta che gli succede qualcosa, sei pronta ad aiutarlo. Anche quando dovevamo andare al ballo... sei corsa da lui... Comportandoti come se l'amassi, e non potessi sopportare di vederlo star male. Credevo che foste due cugini incestuosi.”
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Incest.

 

«Due amanti silenziosi somigliano a due arpe con lo stesso diapason

 e pronte a confondere le voci in una divina armonia.»

Quella sera, Mr Woody era più affollato del solito. Un gruppo di ragazzi si era messo a sedere al banconi, guardando la partita che la televisioni sopra le loro teste trasmetteva. Il proprietario aveva una faccia soddisfatta e compiaciuta, felice probabilmente per gli incassi che il suo bar quella sera avrebbe avuto. Non tutti, però, erano così felici.
A qualche tavolo di distanza dal gruppo di tifosi, una Gwen Tennyson demoralizzata mordicchiata la cannuccia della sua bibita, senza bere. Di fronte a lei, Kevin Levin si sbracciava per osservare lo schermo della TV, dimenticandosi completamente della ragazza, che aveva assunto un'espressione triste e depressa.
Non sarei dovuta venire, pensò con sconforto Gwen, socchiudendo gli occhi.
Un'ora prima, Kevin si era presentato a casa della ragazza invitandola ad uscire. Gwen, incerta, aveva deciso di accettare, speranzosa che il ragazzo la volesse portare in qualche luogo appartato, per discutere della loro... situazione.
Quello era rigore, diamine!Non credi anche tu, Gwen? Gwen?”
Kevin portò finalmente lo sguardo su Gwen, la quale digrignò i denti e fece un sorriso smorto. Le sopracciglia di Kevin si sollevarono, andando a creare un'espressione perplessa. Il ragazzo allontanò la bibita dalle sue labbra e posò i gomiti sul tavolino. Allungò il collo verso Gwen, inclinando il viso come fanno gli uccelli. Lei non si lasciò intenerire e incrociò le braccia al petto, sistemandosi meglio sulla sedia. “Che hai?”, chiese Kevin, ancor più confuso di prima.
Il verso che fuoriuscì da quello di Gwen apparve come un gemito soffocato e sofferente.
“Niente, Kevin, niente. Sto benissimo. Non vedi? Sono l'impersonificazione della gioia!”.
E dicendo questo, la ragazza si portò le mani al petto e batté le palpebre, arricciando le labbra come avrebbe fatto un personaggio libertino di qualche telefilm e sospirò.
“Ah... Davvero?”, fu il commento di Kevin, che appariva ancor più confuso di prima.
Questo superava di gran lunga la soglia di sopportazione di Gwen, che si alzò senza dire niente e diede le spalle al compagno ed uscì dal locale, sbattendo la porta di quest'ultimo.
“Bah, questi giovani d'oggi...”, commentò il proprietario a bassa voce, scuotendo il capo.
Kevin lo fulminò con lo sguardo, buttò una banconota e una manciata di penny sul tavolo e corse fuori. Il vento gelido colpì il viso di Levin come uno schiaffo, facendolo rabbrividire. Si strofinò gli occhi e cercò con lo sguardo Gwen, che stava tentando di aprire la sua auto.
“Gwen! Ma che diavolo stai facendo?!”, sussultando, la rossa si voltò a guardare Kevin, che aveva uno sguardo furente.
Giusto. Gli interessa solo della sua stupiddisima macchina, pensò Gwen amaramente, lasciando andare la maniglia. Si decise solo qualche secondo dopo a rispondere, con un insofferente:“Sto cercando di aprire la macchina, per andarmene.”
Kevin le si avvicinò lentamente, quasi avesse paura che gli saltasse addosso e rilassò i muscoli del corpo. Abbozzò anche un sorriso, che non gli riuscì particolarmente bene.
“Posso sapere che ti prende?Non riesco a capi-”
“E cosa capisci, Kevin? Nulla, assolutamente nulla!”
Gwen si allontanò di un passo, quando Kavin l'ebbe quasi raggiunta. Per un secondo, Kevin vide quasi gli occhi della ragazza farsi lucidi. Che stesse trattenendo il pianto? Kevin strinse i pugni sino a farsi diventare le nocche bianche.
“Che ti prende... Sii chiara...”, le intimò, stanco di quel giro di parole. Gwen si strinse le braccia al petto e si appoggiò alla macchina, lasciando che i capelli le coprissero il viso rivolto verso l'asfalto.
“E' che sono stanca, Kevin...”
“Puoi andare a riposarti! Se non volevi venire me lo dic-”
“Non in quel senso!Voglio dire... sono stanca di essere sempre in bilico!
Kevin le rivolse un'occhiata interrogativa e la invitò a continuare.
“Mi guardi come se fossi l'unica, eppure mi tieni a distanza come se fossi un mostro.
Prima cerchi di baciarmi, di salvarmi... e poi metti le distanze e ti occupi d'altro.
E' come se fuggissi da me... E io non so cosa fare.”, disse in un soffio Gwen, passandosi una mano sul viso. Il diretto interessato boccheggiò per qualche secondo e mise fine alle distanze fra lui e la ragazza, bloccandola col proprio corpo contro l'auto caso mai avesse voluto allontanarsi.
“Davvero ti stai facendo il sangue amaro per questo? Per me?
Gwen annuì.
“E io che pensavo tu fossi innamorata di Ben!”, l'espressione di Kevin divenne divertita e allo stesso tempo sollevata. Gwen sgranò gli occhi e fu quasi tentata di colpire il ragazzo con un manrovescio, ma si trattenne. “Io... innamorata, di mio cugino, Kevin?Ma sei scemo o cosa?”, lo riprese, e Kevin assunse la tipica faccia da cucciolo bastonato che utilizzava per farsi perdonare.
“Sicuramente, cosa.”, ebbe però il coraggio di dire, ricevendo in risposta un buffetto da Gwen, che attendeva una risposta. “Va bene, va bene... Adesso ti spiego! Calma e non guardarmi come se volessi uccidermi. E' che... ti vedevo così presa da Ben. Ogni volta che gli succede qualcosa, sei pronta ad aiutarlo. Anche quando dovevamo andare al ballo... sei corsa da lui... Comportandoti come se l'amassi, e non potessi sopportare di vederlo star male. Credevo che foste due cugini incestuosi.”, nello spiegare l'idea che si era creata nella sua mente, Kevin volse più volte lo sguardo al cielo, cercando di non guardare Gwen, la cui espressione era inspiegabile.
“Incestuosi? Io non farei mai, dell'incesto con Ben né con nessun altro! Gli sono sempre appresso perché gli voglio bene. Oltre ad essere mio cugino, è – non l'avrei mai detto – il mio migliore amico. Ma...”
Kevin stava iniziando a sentirsi stupido, tant'è che si afflosciò contro la ragazza, scuotendo il capo, che posò sulla spalla di Gwen. “E io che credevo...”
Ma non continuò a parlare; in quel momento, nella mente di Kevin stava avvenendo qualcosa di grande. Stava pensando, mettendo assieme i pezzi di quella giornata e di tutti i loro attimi. Nel frattempo, la rossa lo guardava come se fosse impazzito o chissà che altro, ma Kevin non vi badò e si rese conto di aver fatto la più grande cazzata della sua vita: aveva perso tempo con la donna che gli aveva rubato il cuore con un unico sguardo. Senza rendersene conto, il ragazzo prese a ridere. “K-Kevin?”, bofonchiò una preoccupatissima Gwen, che fu contagiata dall'ilarità del ragazzo e prese a ridacchiare, nonostante non capisse il motivo per cui lo stessero facendo.
“Mio Dio, Gwendolyn! Non avrei... oh... io...”
“Tu?”
Gwen non ricevette risposta, perché le labbra di Kevin si erano posate sulle sue per un lungo e dolce bacio, che sapeva di rabbia, dolcezza e felicità. La ragazza allacciò le braccia attorno al collo di Kevin e si lasciò completamente andare. Per la prima volta, lieta di essere sbottata in quel modo.


 

***


“Non posso credere che si siano sposati davvero...”, sussurrò Gwen all'orecchio di Kevin, il quale le cingeva le spalle con un possente braccio.
“Sei gelosa?”, chiese il ragazzo con tutta tranquillità, strofinando il corpo contro quella della ragazza, che rabbrividì.
E “Forse...”, bofonchiò Gwen, pigiando con il pollice un tasto del telecomando, così da passare alla successiva foto che ritraeva Ben abbracciato a Julie, che indossava un candido abito bianco, con la gonna a campana. “Uhm... potrei anche accusarti di far dell'incesto con tuo cugino!”, rispose Kevin, rivolgendole un'occhiata gelosa. Gwen scoppiò a ridere e si accoccolò contro il suo ragazzo, indignata.
“So che a Ben piacerebbe, ma no, niente incesto. Sono già impegnata, io!”, quelle parole fecero sorridere Kevin, che accarezzò i rossi capelli della sua compagna dolcemente, come se potesse rompersi in mille pezzi da un momento all'altro.
Ancora non ci credeva, che fossero arrivati a festeggiare nove anni di fidanzamento.
Ancora non ci credeva, che vivessero insieme.
Ancora non ci credeva, che ormai la loro vita fosse libera dagli alieni e fosse felice come mai lo era stata.
E, forse, era anche arrivato il momento di pensare al matrimonio, come avevano fatto Ben e Julie, ma entrambi erano consapevoli di non essere i tipi da cerimonie sfarzose. 
Sopratutto Kevin, che sarebbe morto anziché pronunciare quelle parole sdolcinate davanti a tutti; per lui, l'amore doveva consumarsi nell'eterna privacy dei due amanti.
“A cosa pensi?”, chiese curiosa Gwen, alzando lo sguardo verso il viso di Kevin, il quale scrollò le spalle e le prese il viso fra le mani, e stava già sfiorando le sue labbra con le proprie, quando decise che fosse il momento giusto per dirle ciò che sempre aveva sentito nel cuore, ma che mai era riuscito a pronunciare.“Penso che... che... semplicemente, Gwen, Ti amo.


 

.Angolo autore. 

Fanfiction nata in un momento di noia, ma sopratutto di gran voglia di parlare di questi due.
Adoro la coppia Gwevin, ben riuscita nel cartone nonostante i disegni di quest'ultimo non siano un granché. 
Bando alle ciance; vedendo quante volte i nostri protagonisti cercassero di stare insieme, senza riuscirci o chiarire la loro relazione - non che qui lo abbiano fatto molto -, ho pensato a come uno dei due  - Gwen - potesse stufarsi di quello stallo e prendere le redini della situazione, sbottando.
Ma, sopratutto, ho voluto dare una visione della loro storia dopo qualche anno. 
Ebbene si, Julie e Ben sposati! Taa, taaan, taaadann!, caro Tennyson, avresti dovuto invitarci è.é 
Spero vi piaccia, e che lasciate una recensione per informarvi se questa storia vi sia piaciuta o meno, o anche su cosa ci sia di sbagliato in lei.
Baci e - sfortunatamente per voi, miei cari lettori - alla prossima storia. (:

p.s Ho deciso il titolo "Incest", perché anch'io vedevo dell'incesto fra Ben e Gwen, e mi sono detta: "Se lo vedevo io, poteva anche vederlo Kevin" e bla bla bla.
Perciò, ecco spiegato l'arcano sul nome e il discorso dei nostri due piccioncini. 

  
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