We Thought That Life Would Last foREVer.

Caro Dio,

Mi chiamo Jonathan Seward, ho ventotto anni, ho appiccato il fuoco al gatto, al cane, alla casa (credo persino di aver arrostito i pesci rossi) ed è la prima lettera che ti scrivo perché finora, a causa del mio bellissimo e impegnativo lavoro, non ho avuto tempo.

Ti avverto subito: detesto scrivere. Bisogna proprio che ci sia obbligato. Perché scrivere è soltanto una bugia che abbellisce la realtà. Una cosa inutile.

La prova? Per esempio, prendi l'inizio della mia lettera: -Mi chiamo Johnathan Seward, ho ventotto anni, ho appiccato il fuoco al gatto, al cane, alla casa (credo persino di aver arrostito i pesci rossi) ed è la prima lettera che ti scrivo perché finora, a causa del mio bellissimo e impegnativo lavoro, non ho avuto tempo.-

Avrei potuto esordire dicendo: -Mi chiamano Johnny Christ il nano, a causa della mia altezza dimostro sedici anni, in questi ultimi tre anni ho avuto problemi con la droga, soffro di depressione e sono disperato. E non ti ho mai rivolto la parola perché non credo nemmeno che tu esista.-

Ma se ti scrivessi una cosa del genere, farebbe un brutto effetto, non farebbe colpo e tu non ti interesseresti a me. E io ho bisogno del tuo interesse.

Si, Tu potresti dire che di disperati come me ce ne sono a bizzeffe e molti di questi credono davvero in Te e meriterebbero il tuo aiuto più di me, ma io sono diverso. Io tre anni fa non ero così.

Ma forse tu questo lo sai già. Tu sai già che tre anni fa io ero il ragazzo, l'uomo più felice del mondo.

Io tre anni fa avevo lui.

In lui avevo trovato la forza e lui stesso è stato il primo che ha saputo darmela.

Avevo tutto quello di cui avevo bisogno, un ragazzo fantastico nonché batterista della nostra band, una band e degli amici fantastici.

Ma da quando ti sei ripreso Jimmy tutto è andato a puttane, la mia vita è andata a puttane, la band è andata a puttane, anche i miei amici sono andati a puttane. Cioè praticamente siamo tutti ridotti a dei vegetali. Dimmi, Tu, l'Onnipotente, come si può andare avanti così? È questo che vuoi per noi? Una vita di sofferenze?

Quindi l'unica cosa che ti chiedo, caro Dio, è di poterlo avere indietro, un'unica volta ancora.

Ti chiedo di poterlo stringere, di tenerlo stretto quando sono troppo lontano.

Perché ormai sono stanco... E solo. Non ho più un vero motivo per andare avanti.

E per gli altri è lo stesso e se non vuoi farlo per me fallo per Brian. Era il suo migliore amico.

Ti prego, caro Dio, fammelo avere per una volta ancora, dagli un'altra possibilità per continuare la sua vita.

So che molto probabilmente non lo farai, che motivo avresti?

In fondo, anche se dopo questa frase mi guadagnerò un posto nell'inferno, sapevamo tutti che anche Tu eri geloso di noi, perché noi avevamo lui. E quindi te lo sei ripreso. L'hai tenuto tutto per Te.

Ma io ti prego, ti pregherei all'infinito per vedere i suoi occhi anche solo un istante ancora.

Perché se potessi fermare il tempo lo farei tornare, per stringere una volta ancora le sue mani, per sfiorare -e poi baciare- le sue labbra, per sentire una volta ancora la sua voce.

Perché se potessi tornare indietro nel tempo rifarei tutti gli sbagli che ho commesso nella vita, tranne uno. Quella sera non l'avrei lasciato solo. Non un'altra volta.

Quella sera ci ha lasciato e tu non hai fatto niente per impedirlo, e Ti scrivo solo perché sono sicuro che lui è lì. In paradiso.

Perché io non ho mai conosciuto nessuno in tutta la mia vita come lui. Lui che con il suo taglio di capelli, il suo trucco pesante e i suoi vestiti trasandati -per non dire di tutti i tatuaggi- può sembrare appena tornato dall'inferno ma che se lo guardi dritto negli occhi, in quegli occhi di un azzurro cristallino, ti accorgi che è la persona più pura sulla faccia della terra.

E anche oltre.

Perché anche con i suoi difetti lui è James Owen Sullivan. E James non è uno qualunque...

E io ti chiedo un'ultima volta, caro Dio, di farmelo riavere, a me, il suo amante, per un'altra volta.

Una volta sola, l'ultima. Anche solo per salutarlo come si deve, cosa che non mi hai dato il tempo di fare, per dargli un bacio e dirgli “ti amo”. Non lo facevo spesso, sai? Forse è per questo che l'hai strappato via dalla terra, perché noi non eravamo degni di lui.

E ora rimpiango tutte le volte in cui avrei potuto dimostrargli il mio amore, fargli sapere che per me era, è importante e invece lo trattavo come sempre, come se averlo lì, al mio fianco, fosse una cosa ovvia, scontata.

Pensavo che la nostra vita insieme sarebbe durata per sempre. Ma non è così, nulla è per sempre.

Perché le persone migliori muoiono nel silenzio più assoluto, quando il troppo caos del mondo esterno ti prende e ti distrae dalle cose davvero importanti.

Perché le cose belle muoiono sempre troppo presto.

Si, qualcuno dice che bisogna andare avanti e credo che gli altri, alla fine, ce l'abbiano fatta. Io no.

E se davvero mi ami, ci ami -tutti noi: Brian, Matt, Zacky e io- ci ascolteresti, ci daresti un'altra possibilità.

Speranzoso.

Johnny.

Un uomo spezzato dal dolore.

Ciao bellissimi!
Mi dispiace ma in questi giorni non riesco a partorire cose che non siano deprimenti... Spero vi piaccia comunque...
Ringrazio in anticipo tutti quelli che passeranno a leggere, quelli che recensiranno e chi inserirà la storia nelle preferenze.
Bacioni, Alis. <3