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Autore: somochu    18/06/2012    7 recensioni
[Thadastian/ Spin-off di "Dall'agghiacciante e maligna agenda di Sebastian Smythe"]
“Possibile che io non possa fare un discorso romantico con il mio ragazzo senza che questo faccia battute squallide e superate da anni?”
Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Somochu
Titolo: Perché anche i granchi scrivono sull'agenda.
Personaggi: Sebastian Smythe; Thad Harwood; Sebastian/Thad
Genere: Commedia; romantico.
Avvertimenti: Slash, One-shot.
Note: Sotto sfida di Hyperviolet Pixie, con il prompt "Ho una mezza intenzione di bruciare quell'agenda malefica, sai?", mi sono decisa a scrivere questa storia considerandolo un vero e proprio Spin-off della mia Long. Anche chi non avesse letto quella, però, può godersi questa.

Enjoy it :D



 



 

 

 

"Sebastian."

Thad era sdraiato sul letto del soggetto in questione, mentre un sorriso gli increspava le labbra.

"Come nome suona bene, in effetti, mi piace pronunciarlo," continuò a dire, "Se-ba-stian."

"Sì, ma ora non sciuparlo."

Sebastian, sdraiato al suo fianco, chiuse gli occhi stanchi, aspettando che il sonno lo colpisse. Si voltò per abbracciare Thad, il quale si lasciò stringere senza abbandonare il sorriso.

"Sebaaaaaaastian," lo ignorò quello, posando la testa sulla sua spalla. "Seeebastian."

Ma si poteva essere così idioti?

Sebastian già non ne poteva delle sue chiacchiere inutili.

"No, davvero," continuò Thad, "ascolta come si pronuncia bene: Sebastiii-"

E Sebastian fece la cosa più utile al momento per zittirlo: lo baciò.

Le loro labbra che combaciavano erano sempre un ottimo motivo di distrazione e Sebastian si compiacque con se stesso per aver finalmente distolto l'attenzione del suo amante da un comune nome per portarla in lidi decisamente più interessanti.

Passò la lingua sul suo labbro inferiore, lentamente, sentendolo fremere leggermente tra le sue braccia. Ah, Harwood, era sempre così facilmente corruttibile.

E, soprattutto, era sempre così suo.

Quando si staccarono definitivamente, dopo una serie di baci a stampo dati per non perdere il sapore delle loro labbra, avevano entrambi il fiatone e Sebastian ringraziò il cielo perché, respirando forte, Thad non poteva parlare.

"Mi piace quando mi zittisci in questo modo," fiatò, sorridente.

... Come non detto.

Però almeno diceva cose giuste, finalmente.

"Devo farlo spesso, visto che hai la bocca sempre aperta; e non per i motivi che spero io, purtroppo."

La gomitata che gli arrivò dritta nelle costole effettivamente se l'era meritata.

“Possibile che io non possa fare un discorso romantico con il mio ragazzo senza che questo faccia battute squallide e superate da anni?”

Thad non capì bene perché, ma dopo le sue parole sentì chiaramente l'atmosfera raffreddarsi e Sebastian irrigidirsi come uno stoccafisso.

Ma che...?

“Cosa hai detto?” gli chiese Sebastian, la voce bassa e sospettosa.

“Discorso romantico?”

“No, dopo!”

“Battute squallide?”
“Prima! Cristo, Thad, io sono il tuo... Ragazzo?”

Altro silenzio. Thad ponderò bene la risposta: era indeciso se tirargli un calcio e rischiare di rovinare i bei tratti di Smythe, ma almeno togliendosi una soddisfazione di una vita, oppure mandarlo a quel paese.

“... La domanda giusta è: non lo sei?”

Ci voleva una certa pazienza.

“Senti, Sebastian,” disse, allontanandosi dal corpo – così caldo, accidenti – dell'altro, indispettito. “Sono settimane che ci 'frequentiamo', tu hai inscenato di tutto per non confessarti ma era evidente che condividevi i miei sentimenti – o almeno così mi hai fatto credere; ti ho baciato, ti ho...”

Si fermò in tempo, arrossendo un poco per quello che stava per dire.

“Insomma, ti rendi conto che io e te sembriamo una coppia a tutti gli effetti?”

Ed era vero, ma Sebastian non ci aveva mai davvero pensato prima di quel momento.

Insomma, lui e Harwood stavano bene insieme, e il termine 'frequentare' già lo nauseava, ma era facilmente sopportabile. Però addirittura fidanzato.

“Non credo che questa definizione sia adatta a me.”

Ci vollero tre secondi prima che Thad si imbestialisse e sgusciasse via dalle sua braccia – con suo sommo fastidio – per mettere su un broncio classico dei suoi.

Eppure guardandolo negli occhi, Sebastian notò il suo sguardo veramente ferito e per un attimo si chiese se stavolta non l'avesse davvero fatta grossa.

“E me lo dici adesso? Cosa sono per te... Uno scopamico? Un amico e basta? Lo sai che non voglio questo, Sebastian.”

“Perché ora ti sei messo a strillare? Non ti sopporto quando lagni, Thadduccio. Non puoi tornare qui? Ti faccio ripetere il mio nome, se vuoi.”

Sebastian davvero non capiva qual'era il punto: stavano bene insieme, che cambiava una stupida etichetta?

Ok, Harwood aveva bisogno di quelle smancerie, ma era più forte di lui, non riusciva a pensarsi come un... Fidanzato.

Già si era appena adattato all'idea di essere innamorato... Insomma, ci voleva tempo. Gli serviva tempo.

“No, Sebastian, vaffanculo. E non voglio ripetere il tuo nome,” disse Thad, inviperito, avviandosi verso la porta. “Anzi, sai una cosa? Fa schifo e non suona neanche bene. È il nome di un granchio della Disney e sarai per sempre ricollegato a lui, spero tu sia contento.”

Detto questo si sbatté la porta dietro di sé, lasciandolo solo nella stanza.

L'aveva davvero paragonato a uno stupido animale della Sirenetta?

Lo avrebbe ucciso.

 

 

 

Se fosse tornato.

 



Forse.

 

 

 

Era l'una e quell'idiota ancora non si era palesato.

 

 

 

E se fosse stato con qualche altro uomo? Lo avrebbe ucciso davvero.

 




 

La piacevole e imponente presenza di Sebastian Smythe presenta:
l'agenda più geniale e crudelmente ingegnosa che una mente umana potesse creare



 

Sebastian.

Effettivamente suona bene. Alla faccia di quel traditore.


 


 

PS: mi sei mancata.


 


 

 

Era ancora intento a fissare la sua grafia elegante e raffinata, quando una voce lo distrasse e fu costretto a richiudere di nuovo la sua piccola in un comodino.

"Ho una mezza intenzione di bruciare quell'agenda malefica, sai?"

Thad era ritornato molto tardi, dopo che Sebastian si era per bene mangiato il fegato per la rabbia e la gelosia.

“Non oseresti,” disse, girando sulla sedia per fissarlo. “Dove cazzo sei stato?”

Thad non rispose, togliendosi piano il Blazer della divisa. Guardava dappertutto tranne che dalla parte di Sebastian.

“Dove sei stato?” ripeté, già stanco di quei giochetti.

“Perché vuoi saperlo? Io non sono il tuo ragazzo, posso fare ciò che voglio e con chi voglio.”

“Perché devi dirmelo.”

Thad non rispose di nuovo, limitandosi a fissarsi le unghie.

“Harwood.”

Ancora nulla.

Thad sentì un sospiro provenire dalla direzione di Sebastian.

“E va bene,” disse quest'ultimo, con voce spazientita. “E va bene.”

Il silenzio che seguì quelle parole fu preoccupante. Thad per un attimo non credette alle proprie orecchie.

“Va bene cosa?” disse, scioccato.

“Va bene sarò il tuo ragazzo. È questo che vuoi, no?”

Thad si sedette sul letto, esausto da quella giornata sfiancante. Litigare con Sebastian non gli era mancato, in effetti.

“Io voglio che tu lo voglia,” disse, imbrogliandosi con le parole, “insomma, devi sentirti a tuo agio con tutto questo, non farlo solo perché te l'ho detto io.”

“Ti scordi sempre con chi stai parlando, Piattola, io faccio sempre quello che voglio. E voglio te.”

Non poteva crederci. Il suo cervello gli stava sicuramente giocando qualche scherzo.

Thad si portò una mano sul petto, arrossendo leggermente e cercando di coprirsi il volto con l'altra.

“Mio Dio, il mio cuore sta esplodendo. È normale?”

“Faccio questo effetto,” rispose Sebastian, prendendolo per la cravatta per farlo alzare e avvicinare a sé.

“Quindi ora siamo ufficialmente insieme?”

“Ufficialmente,” sbadigliò annoiato Sebastian.

Thad sorrise, portando le braccia intorno al collo dell'altro, e avvicinando il viso al suo.

“Sai, non è vero quello che ho detto prima di andarmene: Sebastian è un nome che suona benissimo.”

“Oh, lo so bene che effetto ti fa,” sorrise Sebastian, malizioso. “Ora vuoi ancora parlare o ti lasci baciare una volta per tutte?”

“Sei il solito maleducato-rovina-atmosfere-romantiche, Sebastian.”

Sebastian si abbassò per baciarlo, non prima di sussurrare un 'shalalala baciala' che fece scoppiare a ridere Thad fragorosamente, così da approfittare di quella debolezza momentanea per farli cadere sul letto l'uno sopra l'altro.

E anche se era il solito porco – soprattutto quando gli baciava il collo in quel modo – Thad aveva tutta l'intenzione di godersi il suo ragazzo che nella sua testa aveva il nome più sexy di tutta l'Ohio e un'agenda malefica che non voleva saperne di sparire.

E al diavolo i granchi.

 


 

 

 

 


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È a prima volta che uso anche la tabella in alto, quindi speriamo di non aver fatto casini v.v 

Comunque è stato bellissimo scrivere questa storia – sebbene non mi convinca per nulla, ma proprio per nulla – perché mi erano mancati e questa sfida mi ha dato una buona occasione per scriverci.Spero di aver superato suddetta sfida e non avervi deluso come spin-off. Ce ne sarà poi uno “lungo” di circa 6/7 capitoli – che parte da questo qui- appena ho tempo e voglia.
Ringrazio chiunque avesse letto/commento la mia agenda e che abbia letto questa. Siete magnifici, davvero <3





Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
   
 
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