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Autore: ellis_mj    18/06/2012    1 recensioni
Jasmine, 26enne, adora ballare ma non ne ha la possibilità. Non ce l'ha fino ad un certo punto della sua vita quando il suo idolo gli offrirà la possibilità della sua vita e non solo..
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jasmine:
 

Venni svegliata da un secchio pieno d'acqua ghiacciata in faccia, mi alzai di colpo e cercai di capire dove mi trovavo. Mi guardai intorno, non ero a casa mia, sembrava perlopiù un garage. Mi accorsi che ero legata ad una sedia, ero mezza-rimbambita. Realizzai anche che, chi mi aveva appena tirato il secchio d'acqua in faccia, era un uomo molto grande e grosso. Sembrava una di quelle guardie del corpo che si vedono nei film. Disse, con un sorriso odioso: -Ti sei svegliata finalmente, mi stavo preoccupando.. Di solito, dopo quella dose di eroina, ci si sveglia dopo poco.. Con te ho dovuto svegliarti io-. Mi guardai il braccio, legato alla sedia, e vidi che era viola nella zona dove era collocato un buco. Ero sul punto di svenire di nuovo, stavo veramente male ma gli dissi: -Cosa vuoi da me?-. E lui, prendendo una sedia e sedendosi davanti a me: -Non ti ricordi di averti fatto imprestare alcuni soldi?-. Mi ricordai tutto ad un tratto che circa un mese fa mi ero fatta prestare dei soldi da un mafioso, io annuii, lui disse: -Beh, dovevi restituirli una settimana fa-. Gli dissi: -Non ho avuto occasione di raccimolarli ma, le assicuro che..-. E lui: -Ha tempo fino a lunedì. Se non consegni i soldi sappi che ti verrò a fare una visita-. Mancavo poco a lunedì, gli dissi: -Ma lunedì è tra 2 giorni! Non posso portarvi 1000 dollari in così poco tempo-. E lui, sorridendo di nuovo, si potevano vedere i suoi orribili denti gialli: -Ma non sono 1000 dollari, gli interessi, mia cara? Sono 1250 dollari. Lunedì è l'ultima scadenza, non provare a non portarli-. Mi stavo disperando ma mi limitai solo ad annuire, disse: -Ecco, brava.. Ora ti addormenterai di nuovo-. Tirò una siringa fuori dalla sua tasca e mi si avvicinò, gli dissi: -Ma non ce n'è bisogno! Non dirò a nessuno dov'è questo posto, per piacere!-. Lui alzò le spalle e disse: -Sì, che ce n'è bisogno.. Il boss ha detto così-. Mi prese l'altro braccio, quello sano, e ci ficcò la siringa. Due minuti dopo fece effetto e svenni. Mi risvegliai in casa mia, lì per lì non mi ricordai di quello che era successo poi mi ritornò in mente tutto. Guardai l'ora, erano le 7.30 di sera e il mio turno a lavoro iniziava fra un'ora esatta. Mi cambiai, riuscivo a stare in piedi a stento ma dovevo andare a lavoro perchè era l'unico modo per raccimolare 1250 dollari. Avrei lavorato bene e avrei chiesto un prestito, debiti su debiti, porca miseria. Uscii di casa alle 8 meno 10 e mi avviai verso il locale notturno dove lavoravo. Appena entrata notai che la gente aveva già cominciato ad arrivare, era il venerdì sera. Andai nel mio spogliatoio, mi cambiai e mi misi il mio solito vestitino. Poi salii sul palco e iniziai a ballare, ogni minuto ero sul punto di svenire, stavo cercando però di resistere. Ogni tanto qualcuno mi attaccava dieci o venti dollari dentro la scollatura, che lavoro sporco ma era l'unico che mi permetteva di vivere. Il mio turno finì alle 10.30 di sera, ritornai nello spogliatoio, mi cambiai e misi i soldi nella borsa. Uscii poi dal locale, c'era un gran buio e avevo paura di andare in giro da solo soprattutto dopo aver dovuto sopportare due di quelle dosi di eroina. Stavo per cadere ad ogni passo che facevo, dovevo attraversare la strada adesso. Ma non ce la facevo proprio e, accecata dalle luci di una macchina nera, caddi e svenni. Sentii la portiera aprirsi e qualcuno toccarmi il viso, poi qualcuno mi prese in braccio. Mi svegliai urlando “1250 dollari!”, poi mi calmai e mi guardai intorno, sul mio letto era seduto un uomo. Focalizzai bene con gli occhi e quasi mi venne un infarto, era Michael fottuto Jackson, il mio idolo. Dissi: -Sto ancora sognando, vero?-. E lui: -Non credo, come stai?-. Non era credibile che io stessi parlando con Michael Jackson, gli dissi: -Puoi darmi uno schiaffo? Voglio capire se veramente sto sognando-. E lui, sorridendo: -Te lo posso assicurare io che non stai sognando. Stavamo ritornando a casa io e il mio autista in macchina e ti abbiamo vista per terra.. Allora ti abbiamo portata a casa mia-. Ricordandomi dei soldi che dovevo trovare, mi alzai dal letto, presi la mia borsa e gli dissi: -Io.. Devo andare, scusa-. E lui: -No no, rimani.. Stai male e poi mi devi raccontare cosa sta succedendo e la storia dei 1250 dollari!-. Ci pensai un po' ma poi posai la borsa e mi sedetti vicino a lui. Gli dissi: -Prometti però di non giudicarmi-. Lui sorrise e mi guardò negli occhi, era magnifico, disse: -Ho imparato a non giudicare mai le persone, dai dimmi-. Gli feci vedere le braccia e i punti che mi avevano lasciato le siringhe, sbarrò gli occhi, gli dissi: -Non provare neanche a pensare che sono una drogata.. Però, per capire ti devo raccontare tutta la storia-. Si mise comodo e disse: -Ho tutto il tempo, ma dimmi prima, come ti chiami?-. Sorrisi e dissi: -Mi chiamo Jasmine, piacere-. Gli porsi la mano che lui strinse sorridendo, continuai: -I miei genitori sono morti in un incidente stradale pochi anni fa, l'unica cosa che mi hanno lasciato è la casa dove io vivo ora-. Lui disse: -Oh, mi dispiace-. Gli sorrisi e continuai: -Mia madre era una ballerina ed io ho imparato a ballare prima ancora di camminare. Quand'era in vita mi pagava l'accademia di danza e io adoravo ballare. Ma da quand'è morta mi hanno sbattutto fuori a calci nel sedere. Ho trovato un lavoro come ballerina, o meglio cubista, in un locale notturno. Ecco, i soldi del lavoro non mi bastavano per mantenere la casa e decisi di farmi fare un prestito. Ma dalla persona sbagliata, ho chiesto 1000 dollari ad un boss della mafia. Dovevo ridarglieli una settimana fa ma mi sono dimenticata e non li avevo 1000 dollari. Bene, questo pomeriggio mi sono ritrovata in uno dei loro rifugi-. Gli feci vedere il braccio destro e gli dissi: -Per potermi prendere senza che facessi storie mi hanno somministrato una buona dose di eroina.. Poi mi hanno dato il termine ultimo di lunedì per ridare loro i soldi.. Solo che ora sono 1250 dollari e io non li ho, per non farmi capire in che posto ero mi hanno dato un'altra dose di eroina e mi sono ritrovata a casa mia. Sono andata a lavoro anche se stavo malissimo e poi, uscendo da lavoro è successo quel che è successo-. Lui disse, deciso: -Te li presto io 1250 dollari-. Risi e gli dissi: -Oh, grazie ma è meglio di no..-.

 

Michael:
 

Quella ragazza era veramenta bellissima, aveva dei capelli neri lunghi e splendidi. La fissai quando parlava tutto il tempo, volevo veramente aiutarla e lei cosa diceva? “Meglio di no”. Lei continuò: -Non vorrei prendere un altro prestito per saldarne uno..-. Sorrise, aveva denti bianchi e perfetti, le dissi: -Mmm, hai detto che balli.. Ti va di farmi vedere qualcosa?-. Sembrò entusiasta ma poi abbassò la testa e disse: -No no, sto malissimo e ho un urgente bisogno di fare la doccia.. Quindi ora vado a casa, è stato un piacere conoscerla signor Jackson..-. Oddio, non mi poteva chiamare anche lei signor Jackson, le dissi: -Chiamami Michael.. Comunque puoi fare la doccia qui, così dopo puoi farmi vedere come balli. Sono molto curioso, scusami-. Lei disse, mordendosi il labbro inferiore: -Oh, non ho niente da mettermi però..-. Risi e dissi: -Beh, questo non è un problema.. Ti presto io i vestiti!-. Lei sorrise, le dissi: -Vieni, andiamo a sceglierli-. La presi per la mano, aveva una piccola mano, la trascinai verso il mio grande armadio. Lo aprii, tirai fuori dei pantaloni della tuta, glieli feci vedere. Disse: -Mmmh, non male ma non so se mi staranno.. Sinceramente mi servirebbe solo una maglia perchè ho dei pantaloncini nella mia borsa-. Cercai nell'armadio una maglietta che le potesse stare, ne trovai una tutta bianca, gliela mostrai e lei disse: -Magnifico! Grazie molte-. Mi prese la maglietta dalle mani e mi disse: -La mia borsa?-. Le dissi: -E' lì, vicino al letto-. Si buttò sul letto arrivando giusta giusta con le mani dove c'era la borsa. La prese e la portò sul letto, si mise a gambe incrociate e la aprì. Si mise a frugare dentro, tirò fuori un reggiseno, delle mutandine e dei pantaloncini neri. Le dissi, ridendo: -Vai sempre in giro con il cambio di vestiti?-. E lei: -Beh, sono sempre nei casini e, quindi mi porto dietro dei vestiti per qualsiasi evenienza!-. Sorrisi, aveva un carattere che mi piaceva molto, era veramente fantastica. Prese la maglia e gli altri vestiti e mi chiese: -Il bagno?-. Lei dissi: -Seguimi-. Mi diressi verso il bagno, le aprii la porta e la feci entrare, disse: -Grazie, Michael. Ci metto poco, eh-. Le sorrisi, anche lei sorrise, chiuse la porta, rimasi lì appoggiato. La sentii poggiare i vestiti che aveva addosso e aprire l'acqua, ora lei dovrebbe essere svestita.. Oddio, come posso pensare cose del genere! Scossi la testa ma rimasi appoggiato alla porta, dopo dieci minuti sentii l'acqua chiudersi, dissi: -Come fai a lavarti i capelli in così poco tempo? Sono così lunghi-. La sentii ridere, disse: -Ormai ci sono abituata-. Ed io: -Ma non hai intenzione di tagliarli?-. La sentii di nuovo ridere, disse: -Mi piacciono così, se li devo tagliare taglio le punte e basta.. Anche mia madre ce li aveva così-. Le dissi: -A me piacciono, sai..-. Sentii la sua mano poggiarsi sulla maniglia, mi scostai da davanti la porta, aprì la porta. Si stava asciugando i capelli con un asciugamano, aveva messo i suoi pantaloncini stretti e neri che risaltavano il suo.. Ehm, lasciamo stare. Si era messa la mia maglietta, siccome era troppo grande ci fece un nodo e ora si vedeva parte della sua pancia. Era una gran bella donna, anche sexy. Le dissi: -Ehm, ti sta bene.. La maglia, intendo-. Ero abbastanza imbarazzato, mi grattai la testa, sorrise e disse: -Hai mica un asciugacapelli perchè se li devo asciugare con l'asciugamano ci metto un anno-. Sorrise, le dissi: -Sì, ehm.. È qui, aspetta, eh-. Entrai in bagno e superando i diversi vestiti che aveva lasciato per terra, aprii un piccolo armadietto e tirai fuori un phon. Glielo diedi, lei mi ringraziò sorridendo, poi si chiuse di nuovo in bagno. Non capii che bisogno aveva di chiudersi in bagno per asciugarsi i capelli, uscì dieci minuti dopo. Aveva tutta la sua roba in mano, disse: -Vado a metterla nella borsa, la roba.. Okay?-. Io annuii, ritornò da me due minuti dopo e disse: -Bene, dove posso ballare?-. Le sorrisi e prendendola per mano la accompagnai nella sala di prove che avevo a casa. Appena entrammo disse: -Wow, tu hai una sala di prove a casa tua?!-. Sorrisi e dissi: -Beh, sì.. Ora mi serve particolarmente perchè mi devo preparare per il tour-. Lei annuì e disse: -Già, il Dangerous World Tour.. Sai, sono una tua grande, anzi, grandissima fan!-. Mi stupì, le dissi: -Beh, mi fa piacere! Mi fai vedere come balli, ora?-. Lei annuì sorridente e disse: -Che tu ci creda o no ho montato una coreografia su “Why you wanna trip on me” del tuo nuovo album!-. Sbarrai gli occhi, non me l'aspettavo proprio.

  
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