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Autore: e m m e    18/06/2012    17 recensioni
Angelo osserva. Dopotutto è stato Sherlock a dire che un’adeguata osservazione porta quasi sempre alla giusta deduzione.
[ Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest. ]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson , Mycroft Holmes , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: emme
Fandom:
Sherlock BBC

Titolo: On the Angelo’s side
Personaggi: John, Sherlock, Mycroft e... Angelo.
Riassunto: Angelo osserva. Dopotutto è stato Sherlock a dire che un’adeguata osservazione porta quasi sempre alla giusta deduzione.
Rating: G
Word: 857 (W)
Generi: Generale, Romantico.
Avvisi: Slash, POV insolito (XD)
Note: Questa storia nasce dalla sfida di Geilie (sì, proprio quella pazza della mia beta) che ha richiesto, cito: “una Johnlock narrata dal punto di vista di Angelo. Sì, l'Angelo del ristorante. Proprio lui. XD Rating, lunghezza e genere liberi. Il mio unico desiderio, oltre al POV s'intende, è che Mycroft faccia almeno un'apparizione.”
Beta: Nessuno ç_ç

On the Angelo’s side

Angelo aveva capito che Sherlock si era trovato un ragazzo non appena John Watson aveva messo piede nel suo ristorante.
Era stato un palese primo appuntamento, qualsiasi altra cosa volesse fargli intendere il dottore.
Angelo offriva cene gratis a Sherlock da quasi quattro mesi e mai – nemmeno una volta – l’aveva visto portarsi dietro qualcuno, né un uomo, né una donna.
Si considerava abbastanza esperto nelle questioni di cuore, dato che sua nonna aveva organizzato più di quaranta matrimoni là nel loro paesello d’origine in Italia. Il gene del sensale ce l’aveva nel sangue, sempre secondo sua nonna.
Non che se ne facesse un vanto, certo, ma non ci voleva un genio per capire che tra quei due qualcosa bolliva in pentola.
Ed era anche l’ora! Pensava Angelo, visto che Sherlock aveva sì il cervello più intelligente di Londra e dintorni, ma i bisogni fisici di un uomo sono uguali per tutti, più o meno.
E anche per questo motivo lui e sua moglie, ogni volta che i due si presentavano a cena, facevano a gara per servire i piatti più romantici che potevano trovare in cucina, fornire l’atmosfera giusta per una coppia di ragazzi così timidi e impacciati – soprattutto quel dottore, che continuava ad arrossire e negare e roteare gli occhi come se Angelo non avesse capito proprio niente.
Ma Angelo aveva capito tutto, e la riprova – attesissima anche dal cameriere appena assunto che era stato messo immediatamente a parte della piccola storiella che il ristorante stava ospitando – era giunta quando una sera John aveva smesso di negare l’evidenza.
E l’aveva fatto non in modo un po’ scocciato, come se non gli interessasse più che cosa gli altri pensavano di lui e Sherlock, lo aveva fatto con volto colpevole, accettando la candela che Angelo aveva portato loro senza battere ciglio ma distogliendo lo sguardo, imbarazzato.
Angelo se n’era tornato in cucina tutto soddisfatto e aveva gridato all’intero staff: « È fatta, gente! »
Una manciata di minuti dopo, quando entrambi gli uomini avevano terminato di visionare i menù, il proprietario era tornato da loro con un enorme sorriso stampato in faccia.
« Cosa vi porto, ragazzi? »
Ordinarono – Sherlock senza variare nemmeno di una virgola dalla sua solita scelta, John optando per una nuova combinazione – e dal fatto che anche il detective decidesse di mangiare, Angelo capì che un caso era stato appena risolto. Oppure che le sue energie erano state utilizzare per qualcosa di più fisico.
« Il lavoro? » domandò, per fare due chiacchiere prima di portare le ordinazioni in cucina.
Sherlock mugugnò qualcosa, ma come al solito fu John a rispondere: « Ha un caso per le mani. Era nervoso e ho deciso di trascinarlo fuori. »
« Non sono affatto nervoso. E avevo bisogno di una boccata d’aria fresca: non mi ha trascinato da nessuna parte, ho deciso di mia spontanea volontà. »
« Certo, Sherlock » acconsentì John con un sorriso, agitando la mano in direzione di Angelo nel familiare gesto che significava “lascialo stare, è intrattabile stasera”.
« Ma guardateli! Proprio come una vecchia coppia sposata. »
Sherlock roteò gli occhi e John non replicò niente, ma Angelo notò che si scambiavano uno sguardo inequivocabile.
Stava per tornarsene in cucina tutto contento quando la porta del ristorante si aprì e la campana appesa allo stipite suonò.
Era appena entrato il fratello di Sherlock, quello alto  con l’ombrello, che ogni tanto aveva visto gironzolare da quelle parti. Era un tipo strano e Angelo non aveva mai saputo come comportarsi con uno come lui.
« Mycroft! » esclamò John sorpreso.
« Comodo, comodo dottore. Sono venuto per sapere come procedono le indagini. »
« Perfettamente bene » rispose Sherlock lapidario.
Angelo si schiarì la gola, e Mycroft Holmes gli lanciò un’occhiata di sfuggita. « Sì? » domandò, con un tono di voce molto vicino all’indifferenza.
« Vuole un tavolo o...? »
Lo vide fare un sorrisetto e rivolgere un’occhiata al fratello minore, il quale da parte sua si limitava a guardare fuori dal vetro come se nella strada si stesse svolgendo uno spettacolo interessantissimo.
« Mangi con noi, Mycroft? » domandò John, sempre gentile.
« Certo che no! » replicò Sherlock, come se gli avessero appena proposto di spogliarsi nudo in mezzo alla stanza. Angelo sorrise tra sé: per fortuna il locale era mezzo vuoto quella sera, perché quei tre iniziavano a dare spettacolo. Ma con la famiglia Holmes quel tipo di scena doveva essere la norma, vista la stoica calma con cui John stava sopportando il siparietto.
« Ho già cenato, dottore, grazie. Ma mi siederei volentieri con voi se questo gentile signore fosse ancora più gentile e portasse in tavola un bicchiere del miglior vino bianco che possiede. »
Angelo capì l’antifona e si defilò, decidendo immediatamente che John doveva essere un santo per riuscire a sopportare sia l’Holmes Junior, sia l’Holmes Senior.
Fece appena in tempo ad udire le parole di Sherlock – « Possibile che a me e John non sia concessa nemmeno una cena in santa pace?! »  – prima di chiudersi la porta della cucina alle spalle e di aprire le labbra in un sorrisetto divertito.
Decisamente una coppia.




Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »


  
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