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Autore: Buddie    18/06/2012    4 recensioni
Helen Payne ha 17 anni e vive a Brighton insieme ai suoi genitori e suo fratello maggiore Liam, di 19 anni.
Trascorre una vita da classica adolescente tra scuola, uscite con gli amici, passioni, cuori infranti e sogni nel cassetto.
Ma Helen non è da sola! Al suo fianco ha le sue due migliori amiche Claire e Alison, suo fratello e i suoi amici Louis, Harry e Niall, pronti a darle una mano.
La vita va avanti, è al terzo anno della Hall High School e poi finalmente potrà andare al college per studiare fotografia, la sua passione, e realizzare così il suo sogno che ha fin da piccola.
I giorni passano lentamente… solite facce, solite feste, soliti problemi; ma un ragazzo entrerà bruscamente nella sua vita. Sarà pronta Helen a superare quest’altra difficoltà e ad aprire finalmente il suo cuore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

As my memory rests,
But never forgets what I lost,
Wake me up when September ends.

Wake me up when September ends – Green Day



Bussarono alla porta, possibile che non si poteva dormire in pace in questa casa. Ogni mattina era sempre la solita storia: suona la sveglia, io la spengevo e andavo avanti a dormire ma poi arrivava mio fratello a svegliarmi. Ecco preferivo essere svegliata dalla sveglia non da lui, ma ogni mattina succedeva il contrario.
"Dai Hel esci da quella fottuta stanza e vai a vestirti! È possibile che per colpa tua devo arrivare tardi a scuola?" come non biasimarlo, era sempre in ritardo per colpa mia, mi faceva quasi pena, ma non potevo farci niente se i miei non mi avevano ancora comprato la vespa nuova, così, visto che Liam aveva la patente, ero costretta ad andare con lui.
“Eh un attimo, intanto sono solo le… “ guardai la sveglia sul mio comodino e segnava le sette e un quarto, merda! Spalancai la porta della camera, spinsi lontano Liam e mi catapultai in bagno.
“Cacchio sono già le 7:15” urlai mentre aprivo l’acqua della doccia.
“Ma è possibile che ogni santa mattina è sempre la solita storia?” chiese mio fratello.
“Scusami, ma non posso farci niente se ho il sonno pesante”
Suonarono al campanello, così Liam scese e mi lasciò in pace.
Uscii dalla doccia, mi asciugai velocemente e poi frizionai i miei capelli ricci, ovviamente ci misi trent’anni solo per metterli a posto ed avere una testa decente. Amavo i miei capelli, erano di una colore castano tendente al rosso, ma quando ero di fretta non volevano mai stare come volevo io. Mi vestii, misi un leggero velo di fard, poi passai l’eyeliner e mi guardai un'ultima volta allo specchio prima di scendere giù.
Arrivata in salotto notai Niall, intento a mangiare la sua amata brioche mattutina, che parlava tranquillamente con mio fratello dell’ultima partita di calcio, da quello che potei capire.
“Eccomi, sono pronta! Ciao Niall” salutai il biondo con un bacio sulla guancia e poi presi il mio zaino e mi incamminai verso la porta.
“Era ora Hel, è un miracolo se non ti ho lasciata a casa” esclamò acido mio fratello, non lo sopportavo quando faceva così.
“Dai Liam sono ragazze lo sai che ci mettono tanto a prepararsi” disse il biondo tra un boccone e l’altro della brioche, quel ragazzo mangiava praticamente ventisette ore su ventiquattro eppure, era magro come un chiodo.
Niall era uno dei migliori amici di mio fratello e, ovviamente, era anche mio amico. Lo conoscevo da quando si era trasferito a Brighton, otto anni prima, era venuto più volte a casa mia, insieme a Liam, Louis e Harry e così siamo diventati inseparabili.
“Grazie Niall, qualcuno mi capisce” feci una linguaccia a mio fratello, prima di salire sulla sua auto, indossare le cuffiette dell’i-pod ed ascoltare così la prime note di Wake me up when September ends dei Green Day.
Arrivammo nel parcheggio della nostra scuola, la Hall High School, io ero al terzo anno, mentre Liam e gli altri erano all’ultimo.
Scesi dalla macchina e insieme ai ragazzi mi avviai verso il cortile. C’erano: studenti che parlavano e scherzavano tra  loro, quelli intenti a ripassare le ultime nozioni per un compito, oppure quelli isolati che ascoltavano la musica. Noi andammo verso la nostra solita panchina, dove Louis, Harry e le mie amiche Claire e Alison ci aspettavano.
“Buongiorno a tutti” urlai non appena fui abbastanza vicina a loro.
“Eccovi, cos’è Hel la sveglia non è suonata come al solito?” mi chiese Harry con tono scherzoso.
“Ovvio, cosa altro vi viene da pensare, è normale arrivare tardi ormai.” Rispose al posto mio, Liam.
“Sei cattivo” dissi cercando di essere arrabbiata, ma ciò causò una risata generale dei ragazzi.
“No ma la mia piccola non può essere arrabbiata di prima mattina” esclamò Louis, avvicinandosi e lasciandomi un dolce bacio sulla guancia per poi scompigliare i miei capelli.
Louis era il mio migliore amico, lo conoscevo praticamente da quando avevo due anni, visto che ogni giorno veniva a giocare con Liam. Spesso erano loro due che “accudivano” me mentre i nostri genitori non c’erano. Avevo un rapporto fantastico con lui, ci bastava guardarci negli occhi per capirci e quando avevo bisogno, era sempre pronto ad aiutarmi e a essere al mio fianco.
“Ok direi che noi tre dobbiamo andare” dissi rivolgendomi a Alison e Claire “Ciao ragazzi” salutammo i ragazzi e poi insieme entrammo nell’edificio dirigendoci verso i nostri armadietti.
“Allora Hel per oggi pomeriggio va bene?” mi chiese Alison mentre prendeva il suo libro di storia dall’armadietto.
Lei era sempre stata in classe con me fin dall’asilo, era una ragazza bionda con i capelli tenuti sempre abbastanza corti e gli occhi azzurri come il mare; era la sorellina che avevo sempre desiderato avere, e quindi eravamo più che migliori amiche.
Claire, invece, era la classica ragazza alta con i capelli lunghi e mori e gli occhi color nocciola come i miei, forse leggermente più scuri, all’apparenza asociale e timida, ma appena la conoscevi scoprivi che era la persona più dolce e affettuosa di questo mondo.
Io e Ali l’avevamo conosciuta in terza elementare e, se inizialmente ci stava un po’ antipatica, durante una gita avevamo potuto conoscerla meglio e così eravamo diventate inseparabili, dall’elementari fino al terzo anno di superiori sempre unite nonostante litigi e solite stupidate di noi adolescenti.
“Oggi pomeriggio cosa?” chiesi, cadendo dalle nuvole.
“Come cosa?” chiese la mora spostandosi il ciuffo che gli era caduto davanti agli occhi “non ti ricordi che oggi, visto che sabato c’è la festa a casa di quel…”
“Mark” intervenne Ali per poi lasciare proseguire la mora. 
“ Ecco si, noi dovevamo andare in centro per fare shopping!”
Oddio non che me lo fossi scordato, ma quella mattina ero  in ritardo e non mi ero ricordata questo piccolo particolare.
“E’ vero!! Comunque si, va benone!” risposi alle mie amiche.
Suonò la campanella e così ci incamminammo verso l’aula di storia. Che un’altra giornata di scuola avesse inizio.







SPAZIO AUTRICE

Eccomi con la mia prima storia. Vi prego siate clementi.
Se volete sapere qualcosa su di me, andate sul mio profilo, lì trovate anche i link di Facebook e Twitter.

Aspetto qualche recensione per sapere se continuare o meno con questa storia. Spero che dal prologo vi incuriosisca almeno un po'.
Accetto qualsiasi tipo di commento, positivo e magari con qualche consiglio. 

Un saluto,
Marty.
   
 
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