Oggi sono arrivata a scuola di corsa solo per vederti prima di entrare. La tua risata è il buongiorno che mi accompagna ogni mattina. Sei mio amico, lo sei da sempre, ma l'unica cosa che non sai di me è quella che ti riguarda di più.

Tutti i giorni ti incontro nell'atrio, mi fermo con un saltello ber contrappormi a quello contemporaneo del mio cuore. Una battuta, uno scherzo, ed ecco quella risata, l'unica che possa farmi andare in confusione.

Ma stamattina era diverso. Sono entrata nell'atrio con un pelo di ritardo e non eri più solo. C'era lei, che ti sfiorava i capelli, che se li faceva accarezzare da te. Che ti faceva ridere al posto mio.

E poi tu l'hai baciata. Hai visto me, ti sei voltato ancora verso di lei e l'hai baciata.

Un battito del cuore, ed ero già fuggita.

Ho passato la giornata piangendo, vagando per una città che adesso mi sembrava grigia come una nube di temporale.

Nessuno mi ha visto, nemmeno mia madre, perché quando sono tornata a casa, ho sprangato la porta della mia stanza per restare sola.

Adesso è sera. Sento che qualcuno bussa. - Tesoro, scendi, c'è qualcuno che vuole vederti.

Apro, scendo, esco in cortile come mi dicono di fare, e ci sei tu.

Fai un mezzo sorriso, ti avvicini, mi prendi il viso fra le mani.

Mi dici che sapevi da tempo cosa provavo io.

Che sono bellissima, che vuoi continuare a ridere solo se ti faccio ridere io.

Che la ragazza che hai baciato oggi è una tua amica, che eravate d'accordo, solo per capire se davvero avevi ragione sui miei sentimenti.

Mi dici tante cose, ma ad un certo punto non ti ascolto più, perché taci e inizi a baciarmi. E capisco che non sono solo le risate le uniche cose che le tue labbra faranno per rendermi felice.