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Autore: alessandropaini    18/06/2012    1 recensioni
Che cos'è l'amore? Eccone la mia opinione, tratto da avvenimenti veri accaduti a me. Pieno di emozioni, spero possa piacervi.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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L’amore. Come mi disse una persona molto saggia, è come del pane appena sfornato. Ne senti il profumo e già ti piace, ne senti il gusto e ne mangi ancora. Quando hai mangiato tutto il pane sei sazio e ben nutrito e ti senti bene. E il giorno dopo, visto che ti è piaciuto tanto, sei pronto a comprarne dell'altro. E così per tutti i giorni della tua vita. L’amore è quando ti senti felice insieme a lei, quando non vorresti nessun’altra cosa al mondo a parte quella ragazza che ti fa sentire in pace col mondo, come se non stia succedendo nient’altro al di fuori di voi due. L’amore è difficile da trovare, ma non impossibile. Basta aspettare, con tanta pazienza, e prima o poi arriverà. E quando arriva lo si capisce da subito, ti senti muovere tutto dentro, il cuore che batte all’impazzata ogni volta che la vedi, a casa non riesci a pensare a nessuno a parte lei, scrivi il suo nome dappertutto, ascolti canzoni che ti fanno pensare a lei. L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso...L'amore non è mai presuntuoso o pieno di sé, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L'amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta. Della mia vita ricorderò di sicuro il mio primo vero amore. Giusy. Ma forse è meglio raccontare tutto dal primo incontro. Era il 15 settembre 2008 quando, il primo giorno di scuola, vidi lei per la prima volta. Colei che mi ha occupato un angolo del cuore nel quale resterà per tutta la vita. Mi ero appena trasferito in Valle d’Aosta, e quello era il mio primo anno scolastico a Verrès, un piccolo paesino a Sud-Est della Valle. Entrai in classe e mi presentai. Non mi sembrava di essere molto benvenuto, ma non ci volevo far troppo caso, avrei solo peggiorato la situazione. I primi mesi non sono stato molto socievole, pensavo il 99% del tempo allo studio, infatti ero il migliore della classe in molte materie. Tutto iniziò a partire dal 2° quadrimestre. Iniziai a fare amicizie, molte sbagliate purtroppo, le quali mi portarono ben presto nella strada del menefreghismo verso lo studio. I miei voti calarono vertiginosamente, ma per fortuna non ho mai avuto insufficienze, e matematica era l’unica materia che, a mio stupore, restava sempre sulla media del 9, pur non toccando libro. Comunque, tornando alle amicizie, durante questo periodo ho incontrato due persone fantastiche: Salim e Giusy. Con loro ho stretto sin da subito un legame fortissimo e, com’era prevedibile, ben presto m’innamorai di Giusy. Solo che al momento ero ancora troppo piccolo per capire il vero senso dell’amore, e perciò noi due avemmo una di quelle classiche storielle da niente, nelle quali non ci vedevamo mai e ci sentivamo solo per SMS. Infatti, questa storia durò a malapena un mesetto e mezzo. Dopodiché restammo amici come prima, per fortuna. La relazione seria, se così possiamo chiamarla, iniziò dalla terza media, l’anno successivo. Iniziammo a parlare sempre di più, a scuola, e pian piano riuscii a dirle tutto ciò che provavo per lei. Subito lei mi disse che era già fidanzata con un altro, ma io non me l’ero fatta pesare tanto e perciò continuavo a trattarla come se niente fosse. Le cose cambiarono totalmente verso maggio, quando si fece una gita di 3 giorni (o forse 5, non mi ricordo bene) a Strasburgo, in Alsazia. Lì arrivò il fatidico momento. La seconda notte. Momento che ricorderò per sempre. Ero andato nella camera di due miei compagni per vedere un film horror, quando verso le 22.20 piomba in stanza Lei, che con una scusa molto ambigua, “Ale vieni in camera mia che ti piastro i capelli?”, mi portò in camera sua. Appena entrati, mi invitò a sedermi sul letto, dopodiché andò un attimo in bagno per bere un po’ d’acqua. Quindi si risedette sul letto, e dopo un momento di silenzio assoluto, ruppe il ghiaccio dicendomi: < Ale…posso baciarti? > A quella domanda rimasi un attimo come rimbambito, assalito dalle mie emozioni, era la cosa che sognavo da un anno, non sarei mai riuscito a rifiutare una domanda del genere! Come detto, accettai, e appena le risposi di sì ci mettemmo a ridere, coperti un po’ dall’imbarazzo. Dopo qualche secondo però, me la ritrovai sopra di me, sdraiati entrambi sul letto, le nostre labbra che si incontravano… Nel momento del contatto fu come essere a una festa di Capodanno al momento della mezzanotte, piena di fuochi d’artificio. Le emozioni si accavallavano una sull’altra, e io non pensavo ad altro che di godermi quel momento irripetibile della mia vita, il mio primo bacio, con la persona che amavo più di qualunque altra. Continuammo a baciarci per minuti e minuti, fino a quando la compagna di stanza di Giusy, Claudia, non arrivò e bussò perché “aveva sonno e voleva andare a dormire”. In quel momento posso giurare di averla voluta uccidere con le mie mani. I giorni successivi io e Lei eravamo inseparabili, giravamo per le strade della città mano nella mano, ci davamo teneri bacini sulla guancia, eravamo finalmente una coppia. Ma non durò molto. Tornati in Valle, lei mi disse che avevamo sbagliato a fare tutto quello, perché lei stava con un altro, e perciò mi disse di restare solo amici. Questa volta non riuscii a passarci sopra facilmente, rimasi settimane e settimane a pensare solo a Lei, alla ragazza che mi aveva dato tutto e me l’aveva tolto in pochissimo tempo, che mi aveva reso la persona più felice del mondo e che subito dopo mi aveva fatto crollare sottoterra… pensavo a Lei, che sarebbe sempre restata parte di me. Ancora oggi sento di provare qualcosa di molto forte per lei, qualcosa che però cerco di tenere a bada sapendo di non potermela più permettere, sapendo che lei ora ama un altro, sapendo che io non le darei mai abbastanza attenzioni…qualcosa per cui non amerò mai qualcuna più di quanto abbia amato Lei, la mia Giusy. “I sogni spesso sono destinati a infrangersi contro la realtà. Ma sono quelli più semplici i più dolorosi, perché ci appaiono così personali, così ragionevoli, così raggiungibili. Ti sembra sempre di essere a un passo dal poterli toccare con la mano, ma mai abbastanza vicino da afferrarli, e questo basta a spezzarti il cuore.” Nicholas Sparks
  
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