You make me feel alive.
 

Damon beveva senza sosta un bourbon dopo l’altro, non riuscendo a trovare nessun’altra via d’uscita se non l’alcol. Annegare i dolori in quel miscuglio ambrato riusciva davvero a farglieli dimenticare per un po’. Ma dopo ritornavano prepotenti ad impossessarsi della sua testa. Un profumo delicato gli solleticò le narici e senza voltarsi sapeva già a chi apparteneva. Si girò solamente per ammirare il suo angelo entrare nel locale, con il suo passo aggraziato, i suoi lunghi e setosi capelli marroni e gli occhi da cerbiatta.

Quella visione fu peggio di ricevere un paletto nel cuore, sapere che non sarebbe mai stata sua e sopportare di vederla ogni giorno tra le braccia del fratello. Era consapevole che lei però, in fondo, provava qualcosa per lui che ancora non sapeva definire. In cuor suo sperava ardentemente che un giorno, quel folle sogno d’amore si sarebbe realizzato. Mandò giù l’ennesimo bicchiere e svelto abbandonò lo sgabello, lasciando una mancia al barman. Si avviò verso la porta ammiccando verso Elena che alla vista del vampiro, arrossì. Una volta fuori, si appoggiò alla macchina dell’umana, aspettando che uscisse. Poco dopo, Elena raggiunse il parcheggio notando Damon grazie alla luce dei lampioni. Gli sorrise timida, indicando il veicolo dove lui era comodamente poggiato.

Damon non si mosse di un centimetro, continuandola ad osservare senza batter ciglio.

Elena nel tentativo di scostarlo, gli sfiorò un braccio e Damon avvertì un brivido scorrergli lungo la schiena. Il suo autocontrollo cominciava a vacillare. Non avrebbe resistito a lungo.

L’umana lo guardò e annegò nel mare dei suoi occhi, così profondi e intensi. Si perse completamente e lo lasciò fare quando si avvicinò pericolosamente, fino a far sfiorare le loro bocche. Lo lasciò fare quando quelle mani si arpionarono ai suoi fianchi. Lo lasciò fare quando  quelle labbra si poggiarono sulle sue in un passionale e lento bacio. Ricambiò con trasporto e urgenza, come se Damon potesse scomparire da un momento all’altro. Lo strinse così forte per la camicia che le dolevano le nocche. Affondò la sua lingua con tanta violenza che lui gemette per il dolore. Perché il suo amore le faceva male. La consumava. Ed era sbagliato ma proprio nell’errore era così dannatamente giusto. Solo allora si accorse di quanto lo amasse, di quanto quel contatto riusciva a farla sentire viva. Erano in una loro dimensione, dove nessuno poteva essergli d’intralcio, in un mondo senza tempo né spazio. Quello era il punto di non ritorno per Elena. Aveva già deciso. Quella scelta così pericolosa, avventurosa e passionale. Era Damon l’uomo della sua vita. Il vampiro con cui avrebbe passato il resto dei suoi giorni.

-Ti amo Damon Salvatore..- se Damon avesse avuto ancora un cuore, avrebbe perso un battito proprio in quell’istante.

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Ed ecco un ennesimo tributo al Delena. Non resisto senza scrivere OS. Spero sia stato di vostro gradimento. Un bacio,
Ele.