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Autore: Alice Yuki    18/06/2012    1 recensioni
Beh, questo è un breve testo che ho fatto basandomi sulla mia idea d'un meraviglioso giardino, quello dei miei sogni! hahaha:)
Insomma, è un testo puramente descrittivo, che non sò se userò mai in un altra storia; speriamo di sì!:D
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Giardino


M’incamminai verso il retro della villa signorile di mio nonno.
Quando m'addentrai nel maestoso giardino, davanti ai miei occhi si mostrò un paesaggio paradisiaco; molteplici sensazioni invasero il mio corpo, dando un senso di stabilità ed equilibrio.
Davanti a me, vi era un antico melo, i copiosi rami erano ricoperti di milioni di corposi fiori rosa, questi emanavano un’ inebriante profumo, dolce come i frutti che sarebbero cresciuti. Intorno al roseo albero vi era una distesa di lavanda, questa era racchiusa in tante, piccole e precise aiuole circolari, con, ognuna, al centro tre brillanti tulipani gialli; la miscela di quei profumi ne creava uno superlativamente buono, rilassante, soave ed avvolgente.
M'appoggiai alla ruvida corteccia della pianta per assaporare quel rilassante momento in ogni sua più vasta sfumatura: le api ronzavano tra i fiori alla ricerca di un buon polline per il loro miele, il leggero vento muoveva le fronde del melo con fare giocoso ed i rosati e vellutati petali cadevano sul mio viso accarezzandolo dolcemente; poi udii un lontano rumore d’acqua scrosciante, che mi ricordava tempi ormai passati; iniziai a correre verso il lieve suono, fino ad arrivare di fronte alla fantasiosa entrata del “Labirinto di Alice”, un labirinto di siepi di gelsomino celeste, mio nonno amava molto quel genere di cose.
La strada era lastricata di ciottoli bianchi come le nuvole, nell’insieme quel piccolo labirinto dava la l’impressione di camminare nel sereno cielo primaverile.
Quando ero ancora una bambina, adoravo percorrere quelle stradine, che parevano di un mondo a sé stante.
Ognuna delle numerose entrate dell’intrico portava ad un giardino segreto, dove vi era una piccola cascata naturale, che forniva limpida acqua ad un piccolo laghetto, che sempre aveva rispecchiato la magnificenza del firmamento.
Mi sdraiai sul soffice prato color smeraldo, accarezzando la acqua fresca, mentre il rilassante cinguettio dei passerotti mi cullava serenamente verso il sentiero per l’invitante mondo di Morfeo.
  
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