Fanfic su attori > Ben Barnes
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Autore: Polinnia    19/06/2012    2 recensioni
Ciao a tutti, ecco la mia prima ff!!! XD Siccome mi sto preparando alla maturità ho pensato bene di tralasciare lo studio per un po'... :D No scherzo però siccome vorrei fare il medico nella vita ed è un po' che mi girava questa cosa in testa sul mio attore preferito ho provato a metterla per iscritto! Spero vi piaccia!!!!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina non potevo sapere che la giornata sarebbe stata speciale.
Ero in ambulatorio e sostituivo il dottor Smith, un simpatico dottore un po’ anziano che aveva preso due settimane di ferie a agosto e mi aveva chiamato a sostituirlo. Lo avevo già fatto e era andato tutto bene, i suoi pazienti erano tutti simpatici. Dopo aver visitato una signora anziana che soffriva di reumatismi chiamai la segretaria del dottore, Patty, per sapere se potevo prendermi cinque minuti di pausa o se c’era ancora qualcuno in attesa.
“Aspetta per la pausa Mary, c’è ancora una persona”
“Va bene, vado solo un attimo in bagno prima. Chi è?”
“Benjamin Barnes”
“O come il mio attore preferito!”
“L’attore? No no, è proprio lui”
“Cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa????????????????”
“Non urlare, si spaventeranno i vicini!”
Ma Patty non riesce a fermarmi e io apro piano la porta per sbirciare in sala d’attesa. E vedo Ben Barnes seduto su una sedia, che sfoglia un giornale.
Richiudo la porta e guardo spaventata la segretaria.
“Ma perché è qui?”
“Si vede che gli serve un dottore”
“Ma sta male?”
“Non lo so, glielo devi chiedere tu. Sei tu la dottoressa”
Io scappo in bagno e mi chiudo dentro. Telefono col cellulare alla mia migliore amica.
“Pronto”
“Kate sono io aiuto!!!!!!”
“Mary cosa succede???????”
“Aiuto aiuto! C’è Ben Barnes in sala d’attesa!!!!!!”
“Cosaaaaaaaaaaaaaa?????”
La mia amica Kate lo adora quanto me. Da quando abbiamo visto Le Cronache di Narnia insieme sogniamo di incontrarlo una notte sì e quella dopo anche.
“Ma come? Perché? Cosa devo fare? Ho paura Kate!!!!”
“Ma perché hai paura?”
“Perché sì! Cosa devo dirgli?”
“Devi dirgli: buongiorno, si sente male? E poi gli devi chiedere l’autografo!!!!”
“Non posso chiedergli l’autografo, io sono qui a lavorare!”
“Allora vedi, devi solo chiedergli come sta e poi….poi lo devi visitare!”
“Cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa?”
“Mary non urlare”
“Non posso Kate! Mi vergogno! Sono imbarazzata! Non posso!!!”
“Sì invece. Sei una brava dottoressa e questo è il tuo lavoro. Devi pensare che magari sta male e gli serve aiuto!”
Non ci posso pensare. Non ce la posso fare, mi vergogno troppo.
“O forse gli serve solo una ricetta”
“Forse sì. Speriamo. Mary posso venire a vederlo??”
“No!!!!!”
“Ti prego!!!!”
“No Kate!!!! Non si può!!!! È contro le regole non posso farti entrare! Se qualcuno lo dice al dottor Smith mi licenzia!”
“Uffa! Allora vai che dopo mi racconti tutto! Ma perché io non ho fatto medicina?????”
La mia migliore amica è una cuoca bravissima e io sono contenta così. La saluto e attacco. Poi mi lavo le mani e torno in stanza e chiamo Patty per farlo passare. Mentre aspetto, sento che sto sudando. Poi lui entra ed è bellissimo. Come in Dorian Gray. Capelli un po’ lunghi sul collo, senza barba, alto, magro e bellissimo. Lo saluto e spero che non mi tremi la voce. Mi dà la mano e poi si siede davanti a me.
“Buongiorno signor Barnes”
“Buongiorno dottoressa. Non c’è il dottor Smith?”
“No è in ferie io sono la sostituta. Ma se per lei è un problema…”
“No no è che è il mio medico da sempre, e anche della mia famiglia”
“Allora lei vive qui?”
“La mia famiglia vive a Wimbledon e io abito con mio fratello in una casa abbastanza vicina alla loro quindi sì siamo rimasti sempre qui in zona”
“Ok capito. Aveva bisogno di?”
“Bè sono stato all’estero per girare un film e ho avuto la febbre alta per una settimana e poi mi è tornata quando sono rientrato a Londra e non mi scende quindi ho pensato di venire”
“Ha la febbre alta anche ora?”
“Stamattina avevo quasi 38”
Mi alzo e faccio il giro della scrivania per sentirgli la fronte. Gli scosto i capelli e appoggio la mano. Lui mi guarda con quegli occhioni scuri da cucciolo che sono gli stessi che vedi al cinema e io gli dico che in effetti scotta e che devo misurargli la febbre con il termometro.
Lui apre la bocca obbediente e mentre gli provo la febbre gli sento anche il polso. È veloce. E quando prendo il termometro vedo che in effetti ha la febbre alta.
“Ma è venuto qui a piedi da solo?”
“Sì abito qui vicino”
“Doveva farsi accompagnare e non prendere freddo”
“Ma fa caldo è agosto!”
“Ma a Londra è sempre umido e è meglio stare sicuri soprattutto se lei non sta bene da un po’”
“Va bene scusi”
È davvero carino e educato questo ragazzo. Spero che non si accorga che io invece sto tremando.
“Tosse? Mal di pancia?”
“Ho avuto la tosse ma il mal di pancia no”
“Va bene. Devo visitarla quindi se si spoglia e si mette sul lettino iniziamo”
Gli indico la tenda dietro cui spogliarsi e mi giro. Sono arrossita e gioco nervosamente con le mani e cerco di stare concentrata. Devo fare bene il mio lavoro ci tengo troppo e non importa se ho davanti il mio attore preferito. Mi arriva un sms di Kate che leggo al volo. Dice: fagli le foto!!!!
Cancello subito. Dopo un attimo lui mi chiede se deve tenere i  jeans. Prendo fiato e rispondo no.
Lui esce in boxer neri. È alto e ha un corpo apollineo e sembra un modello. Lo faccio sedere sul lettino e gli provo la pressione. Cerco di non guardarlo per non fare figuracce e non fargli vedere che sono nervosa. Voglio sembrare professionale e competente, già sono giovane e tante persone tendono a non fidarsi non voglio che succeda anche con lui.
“Va bene vediamo la gola”
Gli metto una mano sulla guancia e gli faccio aprire la bocca.
“Dica aaaaaaa”
Lui esegue e io controllo e vedo che ha la gola arrossata.
Gli prendo il viso tra le mie mani e sento il collo per i linfonodi.
“Ha i linfonodi un po’ gonfi. La gola fa male?”
“Un po’”
Siamo vicinissimi e gli sto fissando le labbra. No no Mary ma che fai?
Prendo la lucetta e gli faccio aprire di nuovo la bocca.
“Non ha le placche è solo un po’ irritata”
“Ok”
Lo faccio distendere sul lettino e prendo lo stetoscopio per sentirgli il cuore. Non ci posso credere che sto visitando Ben Barnes. Anzi che Ben Barnes è disteso quasi nudo davanti a me. Sono talmente agitata che non so cosa faccio.
Gli dico di stare tranquillo così sento il cuore e lui annuisce ma dovrei dirlo a me piuttosto perché lui sta fermo e buono mentre io ho quasi paura a toccarlo. Inizio ad ascoltare e quasi non sento niente da quanto batte veloce il mio di cuore. Così ci metto un po’ e lo faccio preoccupare perché a un certo punto mi chiede
“Tutto ok?”
“Sì io sto bene”
“Bene ma volevo sapere se sto bene io”
“No no tranquillo! Tutto bene”
Che figura!!!!!
Cerco di riprendermi e gli dico di stare fermo e di fare un respiro profondo.
“Ha il battito veloce”
“Per la febbre?”
“Direi di sì. Ha mai avuto problemi?”
“No”
“In famiglia? Qualcuno soffre di cuore?”
“No nessuno”
“Ha mai fatto visite per lo sport con l’elettrocardiogramma?”
“Non faccio molto sport”
“Dovrebbe. Lo sport fa bene”
“Lo so ma a me non piace molto. E poi non ho proprio tempo”
“D’accordo. Le faccio un elettrocardiogramma io ora ma non si preoccupi è giusto per stare tranquilli”
“Ma è necessario?”
“Visto che ora è qui e che magari ha poco tempo per occuparsi della sua salute direi che è bene farlo. A quanto ho capito viaggia molto”
“Sì per lavoro. Sono sempre in giro. Effettivamente non ho molto tempo per me”
“Non va bene sa?”
“Ha ragione ma non so proprio come fare”
“Va bene non si preoccupi lei è giovane non dovrebbero esserci problemi particolari. Comunque ora vediamo. Resti lì tranquillo”
Gli faccio l’elettrocardiogramma e lui sembra un po’ spaventato ma è tutto a posto.
“Tranquillo, va bene. Sentiamo un’altra volta il cuore ma è a posto. Respiri normalmente. Ecco, bravo. Va bene, vediamo un attimo la pancia”
Gli tasto piano l’addome e sento gli addominali sotto le mani. Mamma mia devo dirlo a Kate.
“Fa male?”
Lui fa no con la testa.
“Qui?”
“No”
“E qui?”
“Nemmeno”
“Faccia un bel respiro”
Lui esegue.
Tocco la pancia vicino all’elastico dei boxer ma non mi soffermo troppo.
 “Ancora. Hum. Ancora. Ha la milza un po’ gonfia. Il fegato invece è apposto. Si siede per favore?”
Lo faccio voltare di schiena per ascoltare i polmoni. Quando gli metto il foneidoscopio tra le scapole sussulta un attimo.
“Tutto bene?”
“Scusi. È freddo”
“Mi dispiace. Facciamo così”
Tolgo lo stetoscopio e gli poggio le mani sulla schiena e gli chiedo di respirare. Lui fa un paio di respiri e poi mi chiede
“Ma così come fa a sentire?”
“Controllo per prima cosa se respirando la dilatazione della cassa toracica è uguale sia a destra che a sinistra. Guardi”
Giro attorno al lettino e mi metto davanti a lui. Poso le mani sul suo costato, sotto il petto e gli dico di respirare a fondo. Lui lo fa mentre guarda le mie mani che accompagnano il movimento.
“Vede che si muovono allo stesso modo? Va bene. Ha avuto raffreddore oltre che tosse?”
“Sì”
“Allora vediamo. Tossisca”
Lui esegue e io gli poso le mani di taglio a lato del petto. Poi gli faccio dire trentatrè un paio di volte. E improvvisamente lui sorride.
“Perché sorride?”
“Perché sembra molto una cosa da film”
“Quale?”
“Dire trentatrè”
“No invece è utile. Mi serve per sentire se ci sono vibrazioni strane”
“Ci sono?”
“No. Ma ora vediamo schiena e spalle”
Mi rimetto alle sue spalle e lo faccio tossire ancora e gli picchietto la schiena con le dita.
“Mi dispiace ma ora devo usare lo stetoscopio così sento bene”
“Non si preoccupi va bene”
“Ok. Allora faccia un respiro profondo”
Lui esegue e io vedo le sue spalle larghe alzarsi.
“Più profondo per favore”
Mentre respira gli controllo bene la schiena e le spalle e non sento niente.
“Ancora un respiro un attimo solo”
Gli giro di nuovo davanti.
“Ancora”
“È sempre così scrupolosa?”
“Sì. Tante persone tendono a fidarsi meno quando vedono una ragazza giovane. E poi ci tengo a fare bene il mio lavoro e a essere sicura di non fare la superficiale con qualunque paziente venga da me”
“A me lei non sembra per niente superficiale”
“Ci mancherebbe è il mio lavoro”
“Le piace molto?”
“Sì”
Gli sorrido e anche lui. Non ci credo. Mi sta mettendo  a mio agio. Sto chiacchierando con il mio attore preferito che si rivela proprio una persona gradevole e simpatica.
“Si vede”
“Davvero? Sono contenta. Respiri ancora per favore”
Lui inspira e poi mi chiede quanti anni ho.
“32”
“Io 30”
“E fare l’attore le piace?”
“Moltissimo”
Espira e poi sorride.
“Deve essere bellissimo poter girare il mondo”
“Si lo è. Forse un po’ meno se stai male ma lo è”
Rido e non posso credere di essere all’improvviso così tranquilla. Mi metto a tamburellare con le dita sulle sue costole e lui fa una smorfia.
“Cosa c’è?”
“Fa solletico. Dottoressa stavo pensando una cosa”
“Sì?”
“Siamo quasi coetanei possiamo darci del tu?”
“Certo. O io dovrei dire di no per restare seria e professionale?”
Lui si mette a ridere e mi fa arrossire.
“Dicevo davvero”
“Va benissimo così. Come ti chiami?”
“Mary”
“Bel nome. E come sto, Mary?”
“Direi bene signor Barnes. Ma non ho ancora finito e quindi stai buono e tranquillo”
Lui sospira.
“Devo respirare ancora?”
“No ma devi dire trentatrè”
Finisco di sentirgli i polmoni e gli dico che devo controllare i riflessi mentre continuiamo a chiacchierare. Mi chiede dove mi sono laureata e perché ho scelto medicina e mi racconta della sua famiglia e del suo lavoro.
Poi alla fine ammetto che ho visto tutti i suoi film e lui sembra incredulo. Poi mi dice che mi darà i biglietti per la prossima prima.
Sono così contenta che mi cade il martelletto di mano.
“Davverooooo??”
Lui ride e lo raccoglie.
“Sì basta che smetti di darmi botte con questo”
“Va bene tanto ho finito. Mettiti in piedi”
Gli faccio fare una flessione per controllare la schiena e camminare avanti e indietro.
“Ok ora vai sulla bilancia”
Lo peso e gli misuro l’altezza. Poi lo rifaccio mettere sul lettino e tocco braccia e gambe per sentire il tono muscolare.
“Finita la tortura?”
“Non brontolare mr. Barnes!!”
Comunque ho finito davvero. Gli dico di rivestirsi mentre gli compilo due ricette. Lui viene a risedersi davanti a me e trattengo un sospiro: chi avrebbe mai detto che un giorno avrei avuto in ambulatorio Ben Barnes? Già da solo un ottimo motivo per scegliere la facoltà di medicina.
“Allora ti ho segnato uno sciroppo, prendilo tutte le sere ok? E stai a riposo. Non hai nulla, ma se non riposi per bene la febbre non ti passa”
“Grazie. Altro?”
“Latte caldo e miele. E stai a casa. Ok? Niente feste e giri vari. A casa a riposare!”
“Agli ordini dottore!”
Ci alziamo e gli tendo la mano. Lui me la stringe e poi si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia. Lo guardo incredula ma lui sorride e mi dice
“Ciao dottoressa, ti mando gli inviti per il mio prossimo film qui in studio…”
E se ne va. E io resto a guardare la porta che si è chiusa, incantata.
 

  
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