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Autore: Carrie_brennan    19/06/2012    0 recensioni
Kurt e l'amore, agli occhi di Blaine.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caleidoscopio

 

Era tutto immobile intorno a me. Nonostante l'estate stesse terminando non si percepiva neanche quella frizzante brezza serale che annunciava l'arrivo di Settembre. Anche il frinire delle cicale, con il suo ritmo cadenzato, dava la sensazione di immobilità, svanendo come un rumore di fondo nel paesaggio che vedevo, appoggiato a quel grande albero, nel parco di Lima. Sentire la suoneria del mio telefono quasi mi spaventò, portandomi a irrigidire la schiena e sollevarmi leggermente. Un messaggio.

 

Hummel news: i tuoi cupcakes preferiti sono quasi giunti a cottura! A stasera. Love. Kurt.

 

Quello che mi spuntò sul viso fu il primo vero sorriso della giornata, ero stato in tensione tutto il giorno, e mi accadde qualcosa di strano.

Come mai mi sembrava di sentire il verso di quell'uccellino che ora vedevo sull'albero poco lontano?

Quando erano cadute queste foglie che ora mi ritrovavo accanto, a breve distanza dalla mia mano, appoggiata sull'erba?

E quella nuvola non aveva la forma di un cane fino a poco fa?

E i colori.. perché quel verde dell'erba che prima mi sembrava cosi sbiadito e cotto dal sole ora era diventato brillante e vitale?

E dove era finita quella sensazione di smarrimento, provata fino a qualche istante fa?

Nulla di strano in realtà era accaduto, nessun salto spazio-temporale. Solo.. il pensiero di Kurt, che il suo messaggio aveva alimentato come benzina sul fuoco, aveva rimesso in moto il mondo dentro di me, aveva spostato tutti quei frammenti che erano i miei pensieri e le mie emozioni, dando loro una nuova composizione armoniosa.

Non era la prima volta che succedeva.

Decisamente no.

 

Aria spaurita eppure una brillante vivacità nello sguardo.

Da dove arrivava questo ragazzo cosi inusuale che spiccava come una margherita in un campo di papaveri rossi? (ok, ok..la mia licenza poetica è pessima, ma è il massimo che so fare!).

Che fosse davvero una spia fu un'idea che mi abbandonò subito, appena vidi la sua compostezza, i suoi modi garbati, l'ironia delle sue parole, la limpidezza del suo sguardo. Fu divertente “interrogarlo” con Wes e David, ma parlare da solo con lui fu un'esperienza assai più strana.

Quando lo vidi sul punto di piangere - e come una specie di premonizione ne avevo inconsciamente capito subito il perché - ci fu come un “cric” nella mia testa, come uno scatto. Sentii una voce, cosi simile alla mia, urlarmi nelle orecchie “tu lo capisci” e subito dopo “lui può capire te”. Ed era qualcosa che andava al di la del contenuto di quanto ci stavamo dicendo - perché, purtroppo, esperienze come le nostre hanno coinvolto e coinvolgono tanta gente - aveva più la forma di una sintonia spontanea, un modo di “risuonare”allo stesso modo agli eventi. Era come quelle persone che si fanno lo stesso tatuaggio nella stessa parte del corpo.

Ci eravamo capiti al volo, e sapevo che per Kurt era lo stesso, lo vidi dallo sguardo riconoscente, e soprattutto da quel sorriso cosi spontaneo che gli spuntò sulle labbra.

Ecco, anche allora, era come se quello che avevo dentro, che immagino come mille frammenti di colori e forme diverse, si fosse smosso (era stato quello il famoso “cric”?).

Ne era uscita una immagine nuova, con colori meno freddi.

Avevo già degli amici cui tenevo e che tenevano a me in modo addirittura quasi fraterno, ma Kurt era qualcosa di diverso. Sapevo che con lui non avrei dovuto fare nessuna fatica per condividere le paure e le sensazioni più profonde. Mi piacevano quei colori nuovi, e ormai erano li e volevo vederli ancora.

Desideravo la sua amicizia.

A pensarci ora forse fu in quel momento che divenni dipendente da Kurt... perché nonostante il suo modo di guardarmi cosi riconoscente di quel giorno, sapevo che lui era come un fiore del deserto. Quando sarebbe sbocciato avrebbe stordito chiunque con l'intensità del suo profumo e con i suoi incredibili colori.

 

 

Che dire di quel giorno? O meglio, quei giorni.. Da “Blackbird” in poi il famoso “cric”aveva smesso di essere un netto ma, comunque, gradevole rumore, per trasformarsi in un suono più deciso ed eloquente. Un forte e chiaro richiamo.

Ho appena chiuso gli occhi per riportare alla mente quello che ho visto dopo quel momento. Ho visto Kurt. E questo è sicuro. Ma ho visto anche qualcos'altro, e questo è ancora più shockante perché l'emozione negli occhi di Kurt mi è arrivata un po' più dentro di quanto già sapesse fare.

E io non credevo si potesse arrivare tanto in fondo in una persona. Probabilmente perché non sono mai stato innamorato, altrimenti, credo, avrei fatto immediatamente due più due, ma credo che mi occorresse quel po' di tempo, dopo Blackbird, per abituarmi a quelle tinte cosi forti e sgargianti che avevo colto come uno sfondo dietro l'immagine di Kurt. Tutti colori caldi, e decisamente invitanti.

perché ora l'istinto amichevole che, fino al giorno prima, mi avrebbe portato a confortare Kurt con una stretta intorno alle sue spalle ed una parola di conforto, si era trasformato in un qualcosa che mi spingeva ad abbracciarlo e proteggerlo, da ogni dolore.. fosse anche la morte di un uccellino.

So che ci siamo innamorati in modo diverso io e Kurt.

Il suo interesse per me è nato subito. E io non posso che pensare che questo sia stato un rischio. E se conoscendomi non mi fossi dimostrato come lui aveva pensato? E se io non avessi mai ricambiato i suoi sentimenti? Come mai non ha avuto “paura” di restare deluso? È qualcosa che mi sono sempre chiesto. Qualcuno potrebbe chiamarla ingenuità la sua, ma io la vedo diversamente, ed è, in realtà, una delle cose che stimo di Kurt.

Ha avuto coraggio, come in tante circostanze della sua vita.

Ed ha voluto avere fiducia in me.. in noi.

Io ho avuto bisogno di qualcosa di diverso.. forse ho dovuto aspettare di capire che non dovevo dimostrargli niente.. a quante persone ho dovuto dimostrare delle cose? Ed è inutile che faccia riferimenti espliciti alla mia famiglia, vero? Quanto controllo c'è dietro il mio essere cosi preciso, un po' egocentrico, competitivo.. ma anche affabile e socievole?

Quanti sforzi metto nel tentativo di essere perfetto?

Ma come quell'uccello che ora vola libero, ho capito che Kurt non mi chiedeva più niente, aveva bisogno di me, della mia presenza, ma solo perché amava stare con me, ed io avevo bisogno di lui, per il semplice fatto che amavo stare con lui. E mi sono commosso e mi sono sentito scombussolato, ed ho anche pianto un po', e nello stesso tempo ho avuto paura di essere arrivato tardi. E non mi sono sembrate sensazioni sbagliate e imperfette. Per la prima volta potevo essere debole, perché nonostante i timori avrei parlato con Kurt e sapevo che ci sarebbe stato per me. E non sarebbe stato deluso. Mi sarebbe stato accanto, qualunque fossero i suoi sentimenti al riguardo.

Non è bellissimo?

Non è bellissimo sentirsi “giusti” e poter provare questo mare di emozioni? Dio.. cosa ho fatto per meritare Kurt? Ecco lo sto facendo di nuovo. La preghiera più corretta è:

Dio ti ringrazio di averci messo sulla stessa strada.

 

 

Avrei decisamente preferito non conoscere quelle nuove sfumature. Si, non posso parlare di colori veri e propri - nonostante lo siano comunque, è ovvio - ma non ho le conoscenze scientifiche adatte per chiamare tutte quelle sfumature di nero e grigio col loro nome esatto. E il segnale che un cambiamento era in corso non è arrivato col solito modo “acustico”, nella mia testa, delle altre volte. È arrivato come un dolore. Forte. Sotto lo sterno.

Chandler.

Non so bene dove ho trovato la forza per discutere con Kurt quel giorno, perché il nero mi perseguitava, non riuscivo più a cogliere la sfumatura calda negli occhi del mio ragazzo, forse non volevo vederla, forse ero convinta che non ci fosse più, per me.

Oh Kurt... ho compreso subito, dalle tue parole, che non avevi fatto entrare quello sconosciuto nel tuo cuore. Ma ormai la paura era dilagante, ed ho dovuto guardare a fondo dentro di me per capire davvero cosa mi spaventasse cosi tanto. Perderti. E non era il modo in cui questo poteva succedere la vera cosa importante, ma era il perderti, e basta. Come potevo tornare indietro, tornare al vecchio Blaine, dopo averti conosciuto, Kurt? Dopo tutto quello che ho provato, dopo tutto l'arcobaleno di sentimenti che ho sperimentato con te? Dopo essermi sentito cosi libero e nello stesso tempo cosi legato a qualcuno? Che avessi sbagliato tutto? Che in realtà fossi passato dalla prigione della mia perfezione alla dipendenza da te, rinchiudendomi nuovamente?

E' questo il motivo Kurt. Per cui sono stato distante, per cui ho trattenuto il mio bisogno di te. Blaine poteva esistere senza Kurt? La risposta è un paradosso. Si e no. Non esisto senza te, Kurt, perché non voglio lasciarti, perché anche se siamo dei ragazzi so che il nostro amore è grande. Ed è si perché, altrimenti, come sopporterei un anno lontano da te? Ma io so che ce la farò, e anche tu. Ne sono sicuro perché quando mi hai detto che non mi avresti lasciato solo, tutti gli infiniti pezzi che mi vivono dentro, cosi dannatamente volubili, lo ammetto, si sono di nuovo mossi e colorati completamente di rosso. E, posso giurarci, la forma che brillava, alla luce del sole, era quella di un grande, perfetto cuore.

 

So che forse è un po' singolare utilizzare un caleidoscopio come metafora di quanto accade nella nostra anima. Nel mio caso è stato molto utile per capirmi, leggere meglio quello che mi succedeva soprattutto nei momenti importanti della mia vita.

Ok, direte “hai iniziato tutto questo monologo perché Kurt ti ha detto che sta cucinando i tuoi cupcakes??”

Va bene, va bene.. forse mi sono dilungato un po', ve lo concedo. La realtà è che il cric mi sta avvisando che probabilmente questa sera cambierà ancora qualcosa nella mia vita.

La sfumatura grigio-azzurra mi fa intuire che c'è anche un po' di ansia riguardo a questo.

Ma tutti gli altri colori presagiscono che posso osare... posso portare questa lettera arrivata oggi da New York con il mio nome stampato sopra, e soprattutto posso sperare nell'abbraccio della persona che amo quando gli dirò che sono stato accettato.

  
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