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Autore: ELIOTbynight    20/06/2012    3 recensioni
- Per colpa della mia dannata mania di curve ho perso una grande occasione. Anna mi piaceva veramente, te l’assicuro! Aveva qualcosa di particolare che nessuna ragazza mi aveva mai trasmesso. E’ speciale... e ora l’ho persa, caspita, se non fossi così stupido e infantile!-
- Via, calmati, Tom.- lo tranquillizzò il gemello, accarezzandogli le spalle. - Potresti fare un altro tentativo, no? Penso che non le costi niente darti una seconda possibilità... -
- Tu dici?-
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Second Chance




Ma chi me l’ha fatto fare di entrare in un posto del genere??
- Bill, andiamo via … - fece Tom al fratello.
L’altro lo zittì con un cenno della mano e mormorò:
- Sssh! Non lo sai che in biblioteca si deve parlare sottovoce? C’è chi studia!-
Tom rispose sbuffando, continuando a guardarsi intorno spaesato.
Non era il posto per lui: troppo silenzioso, troppo statico. Gli piaceva l’allegria, il movimento. Inoltre quella luce accecante che illuminava l’ambiente gli ricordava troppo quella delle sale degli ospedali e in più i tavoli erano circondati da scaffali e scaffali di noiosissimi libri.
Che palle!
- Aiutami a scegliere un libro che parli di chimica, anziché lamentarti!- sussurrò Bill, mentre si sistemava la tracolla scolastica. - Vuoi prendere un altro votaccio, per caso??-
- Bill, piantala di rompere!!- disse il gemello stizzito.
L’atmosfera si stava facendo troppo pesante per Tom. Quanto avrebbe voluto lasciare il fratello lì e andarsene!
Cominciò a spostare velocemente il peso da un piede all’altro, tolse le mani dalle tasche per poi subito rimettercele, chiudendole in due pugni, e ripeté il gesto mille volte, talmente era nervoso. Seguiva Bill in giro per i corridoi della biblioteca, facendo appello a tutta la sua pazienza e tentando disperatamente di calmarsi.
A un tratto si girò verso un tavolo e il tremore che gli stava attraversando il corpo si bloccò improvvisamente.
Accidenti, che figa!
Vide una mora stravaccata su una sedia, con le cuffie alle orecchie e un librone sulle ginocchia, concentratissima e dall’aria seria.
Nella mente del ragazzo presero vita i più scandalosi e perversi pensieri: oltre ad avere un bel fisico, quella tipa aveva un viso che, secondo Tom, “ispirava espressioni di goduria sessuale”.
Ma possibile che sia solo questa la prima cosa che mi viene in mente quando vedo una gran pezza di gnocca?
Provò ad osservarla da un punto di vista più sensato. Il suo sguardo si concentrò dapprima sui lunghi capelli scuri e ondulati, poi passò al viso, in particolare agli occhi castani, ed infine l’immancabile occhiata al petto e alle gambe.
Sorrise compiaciuto.
Sì, proprio bella!
- Tom, vuoi darmi retta?? Mi sa che abbiamo sbagliato sezione … - fece Bill, scuotendolo per un braccio.
- E sta’ zitto, idiota!- esclamò il fratello, tappandosi poi la bocca imbarazzato. - Ehm, che ne dici di chiedere un consiglio a quella lì per il libro che cerchiamo?-
Bill si voltò stupito verso la ragazza che Tom indicava, poi fissò il gemello dicendo:
- Ti sembra il momento di baccagliare??-
- Ma no, cretino! Uffa, non posso nemmeno rendermi utile?-
- Va bene … - sbuffò l’altro. - Ma sappi che da qui ti controllo!-
Prima di iniziare a camminare verso di lei, Tom la squadrò ancora una volta e alzò le sopracciglia con aria sorniona. Quando la raggiunse, lei non si accorse della sua presenza. Così il ragazzo dovette abbassarsi e toccarle una spalla.
- Ehm … ciao!-
Lei si girò verso Tom, colta di sorpresa, e non appena si rese conto che a rivolgerle la parola era stato il tipo più attraente che lei avesse mai visto, non esitò a togliersi una cuffia e salutarlo a sua volta:
- Ciao … -
Felice di aver ottenuto la sua attenzione, lui sorrise.
- Posso chiederti un’informazione?- domandò.
- Ma certo!-
La ragazza si raddrizzò sulla sedia e mise giù il piede che teneva appoggiato sul tavolo. Tom non perse tempo a contemplarla per non destare sospetti e fece:
- Io e mio fratello stiamo cercando qualche manuale di chimica per la scuola … sai dirmi dove possiamo trovarne?-
Lei si portò una mano alla bocca come per pensare:
- Uhm … dovrebbe essere … -
Poi si voltò leggermente ed indicò la fine del corridoio.
- Se non sbaglio, laggiù in fondo ci sono libri e testi di ambito scientifico … vi conviene guardare là in mezzo!-
- Grazie mille!!- disse Tom con un altro sorriso.
L’altra ricambiò:
- Prego, ma figurati!-
Però … e questo figo da paura da dove sbuca? Davvero niente male!
Bill attendeva Tom a braccia conserte, qualche metro più in là.
- Ti ho visto, sai, che facevi il cascamorto con quella!-
- Ma che cavolo …?-
- Siamo qui per prendere in prestito un libro di chimica, non per attaccare bottone con ogni ragazza che ti capita a tiro!-
- Ma Bill, la vedi quella lì??- disse con gli occhi che brillavano. - Non ho mai visto una tipa più bella di lei!!-
Il gemello la guardò un attimo e sembrò confermare.
- Sì, in effetti … -
- Altro che oche dal doppio airbag fronte e retro! Questo è un esemplare di femmina che si rispetti!! E poi ha un sorriso da urlo … -
L’altro osservò i gesti del fratello, studiando la situazione. Intanto la ragazza aveva notato con la coda dell’occhio che i due stavano animando la conversazione e, curiosa, stava spostando una cuffia dall’orecchio per sentire le loro parole.
Quel ragazzo con le treccine iniziava ad interessarle davvero!
- Tom, stranamente ne stai parlando come se fosse una cosa seria … - disse Bill, stentando ancora a crederci.
- Ti dico che mi piace un sacco!!- rispose l’altro.
Bill non era abbastanza convinto, finché non notò che la ragazza li stava ascoltando. Fortunatamente Tom non si accorse di nulla e Bill sorrise.
- Ok, datti da fare se vuoi! Vado a prendere il libro … e a fare un giro!-
- Sei un tesoro di fratello, grazie!!-
Soddisfatta, lei rimise la cuffia nell’orecchio, facendo finta di niente.
Tom rimase solo e si avvicinò di nuovo a lei, stavolta aggirando il tavolo per guardarla di fronte e farsi notare.
- Trovato il libro?- chiese la ragazza, togliendosi definitivamente le cuffie.
L’altro annuì con un sorriso:
- Sì, volevo ringraziarti per l’indicazione!-
- Non c’è di che!-
Lei gli rivolse un’occhiata vagamente languida. Ma quanto era carino? Non poteva lasciarselo scappare …
Decise subito di fare conversazione.
- Non ti ho mai visto da queste parti … -
- Abito lontano da qui e poi detesto questo posto!- borbottò lui, guardandosi intorno ancora irritato. - Odio i luoghi dove c’è troppo silenzio.-
La mora appoggiò il libro sul tavolo e disse:
- Invece è molto adatto per studiare, sai?-
Tom non rispose e si guardò i piedi, un po’ in imbarazzo. Doveva vivacizzare il dialogo, se voleva che lei ci stesse!
- Come ti chiami?- chiese.
Fantastico, mi ha chiesto come mi chiamo … ormai è fatta!
- Sono Anna, e tu?-
- Tom, piacere!-
I due si strinsero la mano con un reciproco sorriso.
Anna mise i gomiti sul tavolo, poi domandò, evitando di far calare un imbarazzante silenzio:
- Non eri con tuo fratello?-
- Oh, beh lui … - il ragazzo si stupì nel constatare che non riusciva ad ottenere il controllo della conversazione. - E’ andato a cercare un altro libro, presumo … Ha detto che lo intralciavo nella ricerca, così lo sto aspettando qui! Non ti dispiace, vero?-
- Oh no, non c’è problema!- sorrise l‘altra.
Per vedere se Tom fosse davvero interessato a lei, Anna decise di aspettare che fosse lui ad arrivare al punto, così si riconcentrò sul suo libro, riaprendolo e cercando la pagina desiderata.
Tom, fingendo indifferenza, si sedette con noncuranza davanti a lei. Continuò a manifestare nervosismo, muovendosi e guardandosi intorno. Spesso, però, si fermava a fissare la ragazza.
C’è qualcosa di speciale in lei … Non è solo bella fuori! Ha dei modi di fare che mi stanno facendo diventare matto!
Si trattava forse di un colpo di fulmine? Molto probabile. L’unica cosa certa era la bellezza di Anna, che lo aveva travolto come un’onda.
Il silenzio si stava prolungando e Tom non fu più certo di poterlo sopportare ancora per molto. Doveva dire qualcosa. Ma cosa?
- Dio, ma lo sai che sei proprio una bomba??-
Quella frase buttata fuori improvvisamente fece sobbalzare Anna, che alzò di scatto la testa dal libro per fissare il ragazzo ad occhi sbarrati.
- Che cosa hai detto?- esclamò lei con voce acuta.
Ma di tutte le cose che potevo dire, proprio questa?!?
- Cioè, volevo dire … oh, accidenti!- imprecò lui.
- Ma allora hai solo una cosa in mente!!- lo riprese Anna, alterandosi. - Ti dovresti vergognare!-
La ragazza chiuse il libro di colpo, gli lanciò occhiate di gelida rabbia ed alzò i tacchi rapidamente.
- Anna! Oh ti prego, Anna, aspetta!-
Tom le si precipitò dietro, ma non venne minimamente considerato da lei, che rimise a posto il suo libro per poi dirigersi verso l’ascensore.
Fanculo a me e al mio stupido vizio!
- Anna, per favore, parliamone!-
La mora, vedendo che lui non mollava, decise di scendere per le scale di corsa per seminarlo. Ripensò alla sua espressione da furbetto mentre diceva quelle parole e mise il broncio. Si era sbagliata, pensava che fosse un bravo ragazzo e invece …
Pervertito che non sei altro!
Il diverbio non passò inosservato, infatti anche Bill notò che l’atmosfera tra quei due si era surriscaldata. Aveva trovato il suo libro di chimica e lo stringeva al petto, mentre osservava la scena nascosto dietro ad una schiera di scaffali.
- Credo che a Tom sia andata male … - disse tra sé. - E’ proprio un imbranato, non capisce nulla di amore. Mi sa che devo proprio dargli una mano!-
Divertito da quella insolita situazione, Bill uscì dalla biblioteca e trovò il fratello sulla cima delle scale, appoggiato al muro con aria rassegnata. Gli chiese:
- Tutto bene?-
L’altro fece no con la testa e disse:
- Per colpa della mia dannata mania di curve ho perso una grande occasione. Anna mi piaceva veramente, te l’assicuro! Aveva qualcosa di particolare che nessuna ragazza mi aveva mai trasmesso. E’ speciale … e ora l’ho persa, caspita, se non fossi così stupido e infantile!-
- Via, calmati, Tom.- lo tranquillizzò il gemello, accarezzandogli le spalle. - Potresti fare un altro tentativo, no? Penso che non le costi niente darti una seconda possibilità … -
- Tu dici?- domandò Tom tristemente.
- Coraggio! Sei o non sei un playboy??-
Bill gli diede una pacca esageratamente forte sulla schiena, facendolo barcollare. Evidentemente si stava lasciando troppo trasportare dall’entusiasmo. Ma Tom lo calmò:
- Sì, tutto quello che vuoi, ma non farmi male … allora, che dici, la rincorro?-
L’altro fece sì con la testa e a quel punto Tom si convinse.
- Grazie Bill. Vieni con me e mi guardi le spalle?-
- Certo, fratellino.- rispose Bill, seguendolo per le scale. - Sarò sempre qui accanto a te! Anzi, sai che facciamo? Mi è venuta un’idea … -


Uscita in strada, Anna venne travolta da una folata di vento e si legò i capelli per evitare che i ciuffi ribelli le finissero davanti agli occhi. Poi si girò subito per controllare che Tom non l’avesse seguita.
Era proprio carino … Peccato!
Alzò le spalle e prese il marciapiede, ma quando ebbe girato l’angolo si sentì tirare da dietro. Non riusciva più a camminare, qualcuno la tratteneva!
Non riuscì a comprendere immediatamente cosa stesse accadendo. In una frazione di secondo si ritrovò contro un muro, con le braccia bloccate da una dolorosa e forte stretta ai gomiti. Provò a dire qualcosa, ma si accorse che una grossa e ruvida mano le teneva la bocca chiusa. Allora sbatté le palpebre e cercò di capire chi avesse di fronte.
- Spogliati!- sentì sbraitare.
Anna vide un paio di occhi verdi che scintillavano nel buio di quel tardo pomeriggio e che la fissavano minacciosamente. Ed era già abbastanza per farla tremare di paura. L’energumeno che l’aveva immobilizzata possedeva dei lunghi capelli castani, lisci, inquietanti. Due spalle enormi e il corpo che era una roccia. La teneva ferma per le braccia, mentre un suo compare, biondo e anch’esso dall’enorme mole, le stava impedendo di gridare.
Furono purtroppo palesi le intenzioni dei due individui.
Anna cominciò a tremare, aprì gli occhi a dismisura esprimendo tutta la sua paura e tentò di liberarsi, invano. Non poteva fare altro. Dannazione, sapeva che quella era una brutta zona, ma perché doveva capitare un’aggressione proprio a lei?
- Hai sentito, puttana? Spogliati!!- ripeté il tipo più spaventoso dei due, quello castano.
Anna non ebbe la forza di reagire ulteriormente ed ebbe la sensazione che sarebbe presto scoppiata a piangere dal terrore. Nel frattempo, il biondo avvicinò il viso al suo collo e le annusò i capelli viscidamente. Dopodichè disse al suo amico:
- E’ un peccato che una ragazza carina e delicata come lei debba subire un trattamento così … intenso.-
Lei cercò ancora una volta di gridare, mentre la paura cresceva. Il biondo le impedì di parlare anche con l’altra mano e la fulminò con occhi demoniaci.
Ad un tratto, proprio quando i due si stavano guardando intorno e le stavano già mettendo le mani addosso, Anna sentì una voce familiare da lontano.
- Hey, mettete giù le mani!!-
La ragazza voltò leggermente la testa, per quel che poté, e vide Tom arrivare a passo di carica. Il ragazzo prese gli altri due con violenza e li scaraventò via.
- Chi cazzo siete? Che volete? Andate via, sparite!!-
Con queste grida, Tom si spintonò un po’ con loro e poi riuscì ad allontanarli, ricevendo però in cambio delle occhiate tutt’altro che amichevoli.
Anna sospirò di sollievo e si abbandonò contro il muro. Tom la guardò con dolcezza, come per assicurarsi che stesse bene.
Mi ha salvato! Mi ha salvato, non posso crederci!
Era profondamente grata per quel che il ragazzo aveva fatto per lei, ma non lo diede a vedere e si sistemò la maglietta, dicendo:
- Se ne stavano andando, non c’era bisogno che intervenissi. Tuttavia apprezzo il pensiero!-
Tom ridacchiò con ironia:
- Certo. Intanto quelli sono già stati in gattabuia per cose più gravi, sai? Sono recidivi, purtroppo li conosco. Avrebbero fatto di tutto con te.-
Anna mugugnò, senza momentaneamente parlare. Lui fece un passo verso di lei e sorrise.
- Stai bene?- chiese. - Pensi ancora che sia un poco di buono?-
La ragazza incrociò le braccia intorno al petto, ma non rispose. Lasciò che lui continuasse:
- Lo ammetto, ogni tanto non tratto le ragazze come dovrei, comportandomi come un bambino … ma tu mi piaci.-
Anna si girò di scatto verso Tom e cambiò immediatamente idea.
Gli piaccio! Ha detto che gli piaccio!!
- Che dici … posso accompagnarti a casa?- terminò lui con un sorrisino sghembo e tenero.
Lei dovette ammetterlo: quel ragazzo ci sapeva fare. Di solito non si fidava del primo che capitava, ma lui l’aveva salvata da un’aggressione che avrebbe potuto degenerare in qualcosa di peggio. Il suo gesto andava ricompensato. E poi, anche lui gli piaceva!
- Mmh, non so … -
Le piaceva fare la preziosa, ma era arrivato il momento di concedersi.
Si allungò e lo colse di sorpresa, baciandolo sulle labbra. Ovviamente Tom non se l’aspettava, ma ricambiò il bacio quasi subito. Non durò molto e mentre si staccava, Anna disse:
- E va bene, te lo sei meritato!-
Felicissimo, Tom la prese per mano e cominciò a camminare insieme a lei.
Grazie, fratellino! Grazie, ragazzi!
Dall’altra parte della strada, dietro le auto parcheggiate, Bill dava il cinque ai due amici di sempre, Georg e Gustav, che erano rimasti ad aspettare i gemelli fuori dalla biblioteca e non appena avevano ricevuto la chiamata dell’amico si erano precipitati verso Anna in un’improvvisata recita.
Tutto per aiutare Tom, che era così riuscito ad ottenere la seconda possibilità che tanto desiderava.








~ Fine ~



Salutissimi
by Eliot ;D


   
 
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