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Autore: leryass    20/06/2012    16 recensioni
Allie non è l'angelo che tutti credono di conoscere, ma a chi spetta il compito di dimostrare il contrario?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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L' High School of Arts di bringhinton, inghilterra, era uno dei più famosi college al mondo, i più prestigiosi, il cui accesso era riservato solo a pochi eletti. Io ebbi la fortuna, o sfortuna -dipende dai punti di vista - di essere ammessa, a mio tempo; mi chiamo Allison-Chloe Hope e ho 17 anni, frequento questo college da tre anni e va da se, quindi, che sono esattamente nell'età di mezzo tra i primini e quelli dell'ultimo anno. Avete presente i college dei film con gerarchie, club studenteschi, siti di gossip e merde varie? l' High School of Arts è qualcosa di peggio; supera tutto questo e va oltre. Lo oltrepassa con naturalezza. Una cosa era più che certa, se avessi dovuto scegliere un college per i miei figli, la School of Arts sarebbe rimasta l'ultima delle ipotesi più oscure.
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Un fioco raggio di sole penetrò dalla tendina bianca appesa alla finestra, giusto quanto bastava per colpirmi in piena faccia e farmi aprire gli occhi. La sveglia non era ancora suonata, quindi dovevano essere più o meno le sette e quindici del mattino. Non ebbi la forza di girarmi dal lato opposto del letto, mi limitai a mugugnare qualcosa di poco comprensibile affondando beatamente il mio viso nel cuscino. Quest'ultimo era intriso di profumo di gel per uomini, quelli che odorano di menta e zucchero, lasciai che mi corrodesse le pareti delle narici e arrivasse dritto al cervello; era una specie di nettare per me. Sbuffai arrendendomi al fatto che il sonno m' aveva ormai abbandonata e mi liberai da quelle tremende copertine blu di cotone, facendole scivolare ai piedi del letto per poi tirarmi su e alzare completamente le tendine, lasciando libero accesso alla luce in tutta la stanza. « Mmmh. » fù la lieve forma di protesta del ragazzo accanto a me. « E' tardi, alzati. » mentii secca. « Bugiarda, non ho sentito la sveglia.. » mi ammonì lui, prima di voltarsi a guardarmi. « E quando mai tu senti qualcosa mentre dormi? » gli sfilai velocemente il cuscino da sotto la testa e mi fiondai in bagno, prima che le sue bestemmie potessero raggiungermi. Lui è il mio migliore amico, Liam Payne, quasi diciotto anni, quarto anno. E' entrato nella scuola grazie ad una specie di borsa di studio per le sue doti canore, rientrava il quel circolo di persone 'famose' della scuola, ma per me era solo il mio tenero dolce Liam. Il venerdì eravamo soliti andare a dormire insieme dopo aver visto un film o semplicemente chiacchierato un pò, poiché il sabato mattina le pattuglie di controllo non passavano mai, o almeno mai prima delle dieci, quando già tutti erano in aula. Mi lavai e vestii velocemente, prendendo la prima camicetta capitata sotto mano e un paio di jeans stretti chiari, tacchi azzurri che richiamavano il colore della camicia e un filo di mascara. Sciolsi i capelli e li sistemai con un colpo di phon, poi lasciai il bagno a Liam che nel frattempo stava ancora infilandosi una maglietta. « mi chiedo sempre chi sia la donna tra me e te. » dissi storcendo il naso, per poi aggiustargli un lebo della maglia che era rimasta incastrata dentro i pantaloni. Lui seguì attentamente ogni mio movimento, mi guardò con fare malizioso e « io donna? ma se sembra che per te ogni scusa sia buona per mettermi le mani nei pantaloni. » rispose, alzando le sopracciglia. Accolsi pienamente la sfida e ritrassi la mano con fare disgustato, « non mi sono mai permessa di toccarti lì sotto, non vedo perché dovrei cominciare adesso. » conclusi, fingendomi - e bisognava avere un certo talento per far finta di essere disgustati da liam james payne - estremamente schifata. Sul viso di James si accartocciò un espressione mista tra lo stupito e l'offeso, ma sapeva perfettamente che era la persona più importante della mia vita e che se non avevo mai approfittato di lui era per paura di perderlo, non per altro; « adesso dici così, ma un giorno.. chissà. » sentenziò, dandomi una pacca sul sedere e correndo furiosamente verso il bagno. «stronzo! » gridai, raccogliendo da terra la mia borsa pronta ad uscire. « ti amo anche io! » fù la sua saggia risposta, dall'altro lato della porta.  
Il corridoio del terzo piano era ancora semi vuoto, si sentivano solo i rumori dei tacchi delle cheer-leader che sgattaiolavano da una stanza all'altra dei giocatori di football, e qualche topo di biblioteca che era già a lecchinare i prof. che dai loro dormitori entravano al bar per fare colazione. La prima campanella di inizio lezioni sarebbe suonata solo dopo una mezz'ora e io ero indecisa sul come spendere quel tempo, così mi incamminai verso il mio armadietto per cercare ispirazione. Scesi le scale e entrai nell'ala Sud della School of Arts che era sicuramente più piena rispetto al piano superiore - l'ala Nord - dei dormitori. Mi sistemai la borsa sul barccio e mi preparai a fare la solita sfilata del lungo corridoio fino al mio armadietto, il numero 214. Qui funziona così, se vuoi essere rispettata o almeno lasciata in piace devi essere sempre in tiro e soprattutto alzata di almeno 7 centimetri da terra. Gettai la borsa ai miei piedi e scrissi la combinazione del lucchetto facendo scattare l'anticina azzurra verso di me. La spalancai meglio e vidi qualcosa svolazzare verso il pavimento; mi chinai a raccoglierlo e m'accorsi che era un post-it di colore giallo. 
" appena leggi vieni da me. Niall. " 
Niall era uno dei miei più cari amici alla School of Arts; a differenza di tutti gli altri era di origini iralndesi, quindi nonostante il suo grande talento nel suonare la chitarra e comporre canzoni era sempre guardato in modo diverso rispetto agli altri musicisti della scuola. Per fare un esempio, Liam, Harry e Louis essendo inglesi purosangue nell'aula di musica erano trattati come dei, non solo dalle ragazze ma anche dagli insegnanti, mentre Nialler - come lo chiamiamo noi - era uno spettacolo che ci riservavamo in pochi.
Presi i libri che mi servivano per la lezione della prima ora e li infilai nella borsa insieme al post-it giallo, chiusi l'armadietto e mi avventurai nuovamente all'ala Nord: i dormitori dei maschi. Salii le ampie scale con disinvoltura mentre i primi scimmiottoni del quinto anno cominciavano a scendere verso la mensa lasciando qualche « Buongiorno signorina. » o « Dove vai di bello? » con il classico tono di uno che spera che la risposta ad un 'buongiorno' o ad una qualsiasi altra domanda, sia un diretto 'si ci vengo a letto con te.' Nonostante la mia voglia di far questioni fosse abbastanza alta lasciai perdere e imboccai il corridoio sulla sinistra. Contai mentalmente le porte che mi passavano accanto 'una, due, tre..', fino ad arrivare alla 21esima. « Niall? » urlai, battendo due volte col pugno sul legno scuro. « Arrivo Allie. » mi sentii rispondere qualche secondo prima che la porta mi si aprisse davanti.  
...
#spazioautrice
ok questa è la prima FF arancione che scrivo, quindi siate buone con me.çç
bhe direi che come avete notato il personaggio principale è l'unico a non essere stato citato LOL ma c'è un motivo ben preciso.(:

metto il secondo capitolo alle 6 recensioni
spero vi piaccia. xxxx
  
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