Mi ritrovo qui, il 3 gennaio, all’aeroporto di Roma per partire. Per dove? Bhè per Londra. Vi sembrerà fantastico la gente pagherebbe per essere al mio posto, ma questo non è un viaggetto; il mio è un trasloco. Mi chiamo Alexis Locker , ho quindici anni e sto andando via perché mia madre è morta sei mesi fa per un incidente stradale. A Londra vive mio padre, si è trasferito dopo il divorzio quattro anni fa. Certo non è stata una scelta molto facile, anzi è stata dura lasciare tutti i miei amici ma è sempre meglio andare in Gran Bretagna che vivere da mia zia Agnes una brutta zitella che vive all’antica. Ma cos’è? Ah sì l’ultima chiamata per il mio volo, è meglio che vada se non voglio restare qui. Eccomi pochi secondi dopo all’uscita quattro e dopo aver fatto controllare i bagagli ecco che salgo sul volo cinquantacinque destinazione Londra! Prendo posto: 3a ovviamente finestrino. Subito dopo mi si avvicina una ragazza si siede accanto a me , è una giornalista lavora per Vogue UK e mi inizia a raccontare quanto ama l’Italia e che è venuta nel nostro paese per fare un servizio sui ristoranti, era tutto molto interessante quando non fu interrotta da un Hostess che ci chiese se volevamo qualcosa da bere; io presi una Coca-Cola la giornalista del Vino. Dopo svariati bicchieri di vino la mia nuova amica crollò e io mi misi nelle orecchie le cuffie del mio fantastico ipod viola, come prima canzone trovo Every Teardrop is a Waterfall dei Coldplay l’ascolto per un sacco di volte, poi lascio scorrere: passano tutte le canzoni più belle tra cui quelle di Adele, dei Modà e mi fanno ritornare in mente tutti i ricordi belli, e quasi quasi mi scende una lacrima e ad un tratto le lacrime sono sempre di più quando arriva una canzone con la quale sono cresciuta è di Tiziano Ferro e mi fa ricordare la mia migliore amica e sento che sto per cambiare idea , che non voglio andare a vivere a Londra ma ad un tratto passa l’hostess: le lacrime se ne vanno e mi chiede –Nostalgia?- io mi volto la guardo e le dico – Bhè un pò- mi guardò , sorrise e mi disse – Dai è normale all’inizio ma vedrai poi come ti ci abituerai!- sospirai – Speriamo!- le dissi. Ad un tratto sento qualcuno parlare ma guarda tu la giornalista dopo otto ore di sonno si era svegliata! Bhè devo dire che ha gradito molto il vino! Mi guarda sorride e dice – Siamo arrivati?- io le risposi –Ehmm ancora no!- sembrava essere tornata in se, e mi chiese –Che hai fatto mentre dormivo?- io la guardai e le disse – Niente di particolare … ho ascoltato musica, parlato con l’hostess e guardato cinque o sei episodi di Gossip Girl- si voltò quasi stupita e mi chiese – Ho dormito molto?- e fu in quel momento che non sapevo che risponderle, avevo paura di giudicarla, ma proprio in quell’istante il comandante annunciò – Signori passeggeri, allacciatevi le cinture stiamo per atterrare a Londra- lo ripetè per quattro volte in quattro lingue diverse poi pensai :Finalmente: Scesi dall’aereo, le mie Kawasaki stavano toccando la terra Inglese, ero emozionatissima ed ad un tratto mi sentii afferrare da dietro: era la giornalista finalmente si presentò disse di chiamarsi Olivia Rails e mi diede il suo biglietto da visita e aggiunse che potevo chiamarla per qualsiasi cosa. Cerco mio padre con lo sguardo, ma ancora non lo trovo allora mi abbandono a guardare in giro per l’aeroporto c’è gente di tutti i tipi: una ragazzina, credo abbia la mia stessa età indossa una minigonna D&G, una maglia AJ e delle francesine che a parer mio non stanno per niente bene con la gonna, ma in fondo chi sono io per giudicare ho solo una pila immensa di numeri di Glamour a casa e nient’altro! Ma per fortuna non sono tutti snob come questa qui, infatti giro la testa e vedo una ragazza vestita molto bene con un paio di jeans e una maglia semplice inoltre ha i capelli blu! Bhè io naturalmente mi vesto molto meglio : jeans stretti, felpa della Coca-Cola , Kawasaki a fantasia “fumetto” e borsa Armani Jeans. Mentre aspetto mio padre guardo l’ora sono le 18 e 30 in Italia credo siano le 14 e 30, bene colgo l’occasione per chiamare la mia migliore amica – Claa!- -Al- mi disse entusiasta –Come state??- - Bene tu?- -Tutto ok Cla!- -O senti ma li che ore sono- -Le sei e mezza- dissi –Davvero?! Qui sono le due e mezza!- esclamò con tono sorpreso – Eh si è il fuso, comunque qui è tutto bellissimo e alcune ragazze hanno i capelli blu!- -I capelli blu?- domandò – Si si , sono fantstici- le risposi, ad un tratto mi disse – Solo a te possono piacere dei capelli blu! Ahahahha mi manchi Al!- io con le lacrime agli occhi le dissi – Oh Cla mi manchi anche tu!- rise, e mi disse – Vabbè basta che se no piango- stavo per risponderle quando sentii qualcuno parlare: mi volto era lei la mia Claudia! Attacco al telefono , non si era accorta che l’avevo vista allora l’abbraccio da dietro e iniziamo a gridare come due pazze e cinque minuti dopo tutto l’aeroporto ci sta fissando ma non mi interessa niente l’importante è che lei era lì con me e con lei c’era anche mio padre! Il mio arrivo a Londra è stato fantastico dovevo vederla, dovevo vedere la mia migliore amica. Esco dall’aeroporto e mio padre ci fa salire su un suv con i vetri oscurati e ci porta a casa sua che ora diventerà mia. Dopo un quarto d’ora di viaggio arrivammo a casa e che casa! Era molto più grande di quanto la ricordassi appena scendemmo dall’auto mio padre mi disse: -Benvenuta a casa piccola!- e io stupita le dissi – Oh grazie papà!-.