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Autore: maggieemae    20/06/2012    3 recensioni
Mostra al vento come volare» disse James con voce roca citando la frase preferita di Lily.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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NOTE: Allora, è da un po' che non mi faccio viva su efp, scusate se non ho risposto alle recensioni dei ff precendeti, vedrò di recuperare! :) Se avete letto le mie lily/james precedenti saprete che ho una visione tutta mia della coppia, visione che può essere condivisa o meno, quindi non so per voi quanto questi personaggi possano essere OOC.

Detto questo, la citazione del titolo è presa da una canzone, precisamente 'have a nice day' dei bon jovi. Non mi pare ci siamo molto altro da aggiungere. Se qualcosa non vi è chiaro potete chiedermelo senza problemi :) Mi raccomando, critiche e suggerimenti sono sempre graditi. Soprattutto se trovate errori o ripetizioni o frasi che vi sembrano sgrammatica. Il fatto è che i miei errori tendo a non vederli XD
 
Dedico questa ff a Gre, che mi sostiene sempre e comunque soprattutto quando scrivo
ed ad Ale, un piccolo pensiero per affrontare meglio la seconda prova. In bocca al lupo ♥


Era una gelida notte di gennaio. Lily stava fissando la sagoma di James al suo fianco. Il buio avvolgeva la stanza e l’unico rumore che si poteva udire era il sibilo del vento che scuoteva i rami innevati. Qualche fiocco cadeva lentamente e tutto era ricoperto da un soffice manto bianco.
Sapendo di non riuscire a riaddormentarsi, Lily si alzò. Un brivido di freddo le corse lungo tutta la spina dorsale quando i suoi piedi nudi toccarono il pavimento in pietra.
Si avvicinò alla finestra, i vetri erano appannati e lasciò scivolare una mano sulla superfice lasciando un impronta sbiadita e poco definita.
Una lacrima solitaria le rigò una guancia, non si sforzò neanche di provare a fermare quelle che sarebbero scese di lì a pochi secondi.
Lily si trovava sull’orlo di un precipizio, di un profondo buco nero che non vedeva l’ora di risucchiarla. Un passo, uno soltanto e tutto sarebbe finito, tutto si sarebbe risolto. Tutto quel dolore finalmente sarebbe sparito per sempre.
Aveva desiderato che quel giorno non arrivasse mai. Ma nessuno avevo ascoltato le sue preghiere, nessuno sarebbe venuto a salvarla. Nessuno avrebbe salvato James. Nessuno avrebbe salvato il frutto del loro eterno amore, Harry.
Ci aveva provato, aveva combattuto mille battaglie, era sopravvissuta a mille battaglie, ma tutti i suoi sforzi non erano stati abbastanza. Aveva perso troppo, tanti piccoli frammenti di se stessa che erano impossibili da ritrovare o da sostituire.
Era stanca di avere costantemente paura, era stanca che tutti i suoi piani fossero stati così stravolti. Non era mai stata brava a improvvisare, non era come James.
Era troppo giovane per avere un figlio. Era troppo giovane per avere un marito. Era troppo giovane per morire.
Tutto era successo troppo in fretta, troppo velocemente per essere assaporato con la giusta attenzione. Non era riuscita a godersi fino in fondo i particolari. I dettagli erano solo un vago ricordo, sbiaditi dal tempo.
Aveva 21 anni eppure le sembrava di esistere da secoli.
Fissò il vuoto fuori dalla finestra. La strada era deserta, illuminata quel poco dalla luce fioca dei lampioni, le case erano avvolte dal silenzio.
Stava per fare quel fatidico passo, quello che l’avrebbe fatta cadere nella voragine, in quell’abisso che stava aspettando solo lei. Chiuse gli occhi, pronta a lasciarsi finalmente andare quando un tepore l’avvolse. Il suo cuore iniziò a battere più forte, il ghiaccio che la stava avvolgendo si stava sciogliendo rapidamente e in un colpo il baratro si chiuse.
Le braccia di James le cinsero le spalle e il suo respiro caldo le solleticava il collo. Si voltò e strinse con forza la sua maglia. Eccola la sua ancora di salvezza.
James l’abbracciò, le accarezzò i capelli con una mano e le baciò la tempia.
Lily si tranquillizzò fino a smettere di piangere.
«Mi dispiace» sussurrò lei contro il suo petto rompendo il silenzio.
Il profumo di James era inebriante, le piaceva quando le rimaneva impregnato nei vestiti per ore e quando ogni tanto, riusciva a sentirlo anche quando lui non era presente. Le piaceva il suo profumo perché le dava quella piacevole sensazione di casa, di quel posto dove avrebbe sempre trovato conforto nonostante tutto.
«Lils» sussurrò spostandosi quel poco per guardarla negli occhi, le asciugò le guance ancora umide e appoggiò delicato le sue labbra su quelle salate di lei.
«Vieni con me».
La condusse nella piccola stanza di Harry, dove un cielo stellato e una mezzaluna brillavano sul soffitto illuminando il viso del bambino che dormiva beatamente nella culla.
Era una notte perfetta quella che James aveva ricreato per il piccolo.
Guardò il marito perplessa. Si avvicinò quel poco e gli sfiorò il braccio.
«Mostra al vento come volare» disse James con voce roca citando la frase preferita di Lily.
James era entrato a far parte effettivamente nella sua vita quando ne aveva più bisogno, quando il suo cuore e la sua anima erano ormai ridotti a brandelli. Senza che nessuno glielo chiedesse aveva raccolto quei frammenti e li avevi rimessi insieme. Uno per uno. Pezzo dopo pezzo.
Era convinta che non sarebbe più riuscita ad amare, tutti quelli che aveva amato se n’erano andati lasciando un vuoto che pensava non si sarebbe più colmato. Ma si sbagliava.  
James le aveva insegnato ad amare, amando per entrambi quando lei non ricambiava.
James le aveva insegnato a credere nel loro amore.
James le aveva insegnato a combattere.
Lui era riuscito ad abbattere il muro che Lily si era costruita negli anni. Era crollato come un castello di carte e la luce aveva finalmente iniziato a filtrare.
«E se non credi di potercela fare sola, allora io ed Harry saremo lì per te. Non devi affrontare i cattivi senza nessuno che ti guardi le spalle. Ci sarò sempre ad afferrarti quando cadrai. Fidarti e andrà tutto bene».
Lily appoggiò la testa sulla spalla del marito e strinse la sua mano con forza.
«Team Potter no?»
James scoppiò in una fragorosa risata.
 

«Aspettiamo un bambino! Un bambino. Io papà. Ci credi?»
«Jamie, respira».
«Ci credi?» ripeté, come se la prima volta non fosse stato abbastanza chiaro.
«Lily, saremo una squadra. Team Potter!»

  
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