Strawberry cake

Dedico questa fan fiction alla ragazza delle torte di fragole.

Se mai leggerai qui...

Scusami.

Andy continuava a chiedersi come Carolyn avesse potuto fargli quello.

Non si erano più parlati,dal giorno dello:”Scusami,non ce la faccio più”e dei cd rotti,lasciati cadere,senza che emettessero alcun suono,sul pavimento bianco calce.

Eppure quella mattina lei si era avvicinata al moro e gli aveva chiesto,senza fronzoli,senza alcun preavviso,se volesse fare una buona azione.

Andy non aveva saputo cosa rispondere.

Era buono,in fondo,nonostante componesse canzoni che parlavano di rabbia e bare.

Ma non solo.

I suoi testi trattavano anche della fiducia in se stessi.

La fiducia in se stesso era stata la sua unica ancora di salvezza,il suo unico spiraglio di luce nella sua vita da emarginato.

E poi era arrivata.

L'aveva semplicemente trascinato con sé.

“Mi vai bene”,gli ripeteva spesso,”mi vai bene così.”

Quando poi le aveva parlato di quel problema, lo aveva saputo capire come nessun altro,prima di quel momento.

“non mi interessa del tuo passato,piccolo.Mi importa del nostro futuro.”
Quei due anni in cella erano stati soltanto il frutto di un errore,niente di più,niente di meno.

Andy aveva annuito.

“una fetta,un dollaro.è per i bambini degli orfanotrofi”.

Carolyn,la sua Carolyn.

Gli altri,gli altri,gli altri.Sembrava che non avesse mai tempo per la sua individualità.

Voleva sempre aiutare,aiutare,aiutare.

E questa era una delle sue parti più sincere,più autentiche,più uniche.

Il profumo della crostata di fragole gli aveva invaso le narici.

Lei la preparava sempre,di domenica mattina.

Di solito,quando si svegliava fra le lenzuola del loro modesto monolocale,sentiva quel meraviglioso profumo.

“alzati,amore”,lo spronava,solleticandogli piacevolmente il viso con i suoi ricci rossi.

E lui,nella libidine di quelle mattine,non sapeva far altro che sorridere.

E allora anche Caro sorrideva,e il suo labbro sembrava un po' meno leporino,i suoi occhi verdastri un po' meno tristi.

E poi gli presentava il piatto davanti.E lui divorava quella prelibatezza,come se avesse il sapore della loro storia.

Il ragazzo si era scrollato quei ricordi di dosso.

“Dammela tutta”,aveva affermato,mettendogli nella mano di pelle morbida la banconota.

Quella pelle,dio,quella pelle.

Era impressa fin troppo bene nella sua anima.

Come lei se n'era scappata,mugugnando un “grazie”,confuso,Andy aveva dato un morso a quella rimembranza.

Poche lacrime anarchiche gli erano scese dagli occhi color metilene.

Niente.

Non sapeva di niente.

Erer