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Autore: beastille    21/06/2012    6 recensioni
La douleur exquise: french, (n), il dolore squisito di desiderare qualcosa o qualcuno che non potrai mai avere.
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Qualche ragazza particolarmente portata per la matematica ha calcolato che la probabilità di sposare uno dei membri degli One Direction é circa di uno virgola nove su un milione.
Quando Martha riguarda il DVD del tour live non ci pensa, a queste piccolezze, guarda solo il sorriso di Niall e il modo in cui le sue labbra chiare si piegano mentre scandisce le parole di Same Mistakes.
Quando poi guarda dritto nella telecamera con i suoi occhi deliziosamente chiari le piace pensare che quello sguardo speciale sia diretto proprio a lei, e non alle altre milioni di ragazze con il suo stesso sogno.
Davvero, a Martha non é mai importato molto di questi dettagli.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualche ragazza particolarmente portata per la matematica ha calcolato che la probabilità di sposare uno dei membri degli One Direction é circa di uno virgola nove su un milione.
Quando Martha riguarda il DVD del tour live non ci pensa, a queste piccolezze, guarda solo il sorriso di Niall e il modo in cui le sue labbra chiare si piegano mentre scandisce le parole di Same Mistakes.
Quando poi guarda dritto nella telecamera con i suoi occhi deliziosamente chiari le piace pensare che quello sguardo speciale sia diretto proprio a lei, e non alle altre milioni di ragazze con il suo stesso sogno.
Davvero, a Martha non é mai importato molto di questi dettagli.


Il fatto che le abbiano regalato una maglietta con scritto "Future Mrs. Horan" dovrebbe farla riflettere ma non ci pensa neanche tanto, se la mette come pigiama la sera e se la tiene addosso tutto il giorno fino al punto che sua sorella deve obbligarla a sfilarsela per lavarla.

Lo sfondo del suo telefono é Niall, il poster sopra il suo letto é Niall, la parola più ripetuta sul diario é Niall.


Piano piano passa, come tutte le fisse, come le ossessioni, come le boyband.
Alcune di queste cose durano di più e lasciano un segno più marcato, certo, ma sono tutte destinate a sfumare.
Da Bath si trasferisce a Londra, come ha sempre voluto, e trova un lavoro come cameriera in un bar rumoroso della periferia.
Catherine, la sua collega, ha tre anni più di lei ma vanno così d'accordo che per caso finisco anche a dividere l'appartamento.
Ogni tanto, ma solo quando la giornata é stata particolarmente triste, si guarda intorno sperando di intravedere il loro tour bus passare per qualche via o di vedere uno di loro passeggiare per caso.

Sulla BBC passano un documentario su di loro e lei si sorprende a canticchiare More Than This sottovoce.



«E poi invece continuava a guardarmi e non si decideva a venire verso di me! Giuro, incapace di mettere un piede davanti all'altro!» dice Cathy in tono civettuolo rivolta verso Martha, che la ascolta interessata.
Sono quasi le due, orario di chiusura, e non c'è anima viva nel bar se non per le due ragazze sedute a un tavolo in attesa di poter tornare a casa.
«E quindi? Te ne sei andata?» domanda Martha sempre più curiosa.
«Certo, tesoro! A me piacciono decisi.» conclude con un occhiolino.
Martha scoppia a ridere ma viene interrotta di colpo dal suono della porta che si apre, la voce dello sconosciuto anticipata dallo stridere delle suole bagnate delle sue scarpe sul pavimento asciutto.
«C'è nessuno?» dice a voce alta.

Martha si dice che non é possibile, perché davvero lo é. Anche se quella voce la riconoscerebbe ovunque, anche se quel forte accento irlandese non é fraintendibile, con tutto il suo cuore spera che quella vecchia ombra del suo passato non sia tornata da lei così prepotente. Quella voce le ricorda qualcosa, o meglio, qualcuno, e sente che é qualcosa di importante. Spera con tutto il cuore che non sia grave.
E invece.

«C'è nessuno?» ripete la voce con più insistenza.
Catherine si precipita alla porta, i tacchi che fanno troppo rumore e la risata stridula sempre presenti mentre si sposta.
«Si, si, ci siamo! Cosa posso farti? Vuoi prendere un tavolo? Ma non é troppo tardi per un ragazzo bello come te e per di più solo?» ammicca verso di lui.
«No, grazie, volevo solo chiedervi se avete un ombrello da prestarmi, devo tornare dall'altra parte della città e non ho soldi per un taxi, posso comunque farvelo riportare domani.» dice il ragazzo sorridendo dolcemente.
In effetti, pensa Cathy, é fradicio: i capelli biondissimi, in alcuni punti quasi castani per la pioggia, ricadono umidi sulla fronte e i vestiti gli aderiscono al corpo come una seconda pelle. É strano, ma questo ragazzo continua a ricordarle moltissimo qualcuno.
Improvvisamente, si porta una mano alla bocca sospirando shoccata.

Quasi goffamente corre di nuovo verso il tavolo dal quale Martha non si é mossa e, chinandosi verso di lei, le sussurra nell'orecchio.
«Guarda che qui c'è quel cantante che tanto ti piaceva, quello del poster nella tua vecchia camera» e si allontana ridacchiando felice.
Martha si alza lentamente dalla sedia e, mormorando a Niall che arriva subito, si avvia verso il retro del locale per cercare questo benedetto ombrello.
Ne trova uno color giallo fosforescente, e pensa che un ombrello del genere sia meglio perderlo che trovarlo. Si, glielo lascerà tenere. Non che si aspetti che il ragazzo torni indietro, no, ma forse é meglio: terrà per sempre qualcosa di suo.

Oppure lo butterà ne primo cestino davanti all'albergo.

Non si accorge di essere rimasta tutto questo tempo ferma davanti a Niall Horan, star internazionale, con un ombrello giallo in mano e un'espressione ebete dipinta sul viso: lui la sta guardando piuttosto accigliato e Martha arrossisce immediatamente desiderando sprofondare nel terreno.

«Hai intenzione di darmelo questo ombrello o preferisci tenertelo tu?» dice con un sopracciglio alzato in modo scettico, senza però riuscire a trattenere una risata.
Martha glielo lancia e lui lo prende al volo, facendo un cenno verso di lei con il capo in segno di ringraziamento.
«Passerò a riportarlo,» dice poi. «Sia mai che questo capolavoro non ritorni a casa.» conclude leggermente abbagliato dalla tonalità dell'oggetto.
«Si, come no» mormora Martha appena il ragazzo esce facendo suonare di nuovo la porta.
Merda, si dice, non aveva neanche un CD da fargli autografare. 

 
-

 

«E così hai incontrato Niall Horan?!» la voce al di là della cornetta quasi la stordisce.
«Si, ma la mia risposta non cambia rispetto a quando me l'hai chiesto trenta secondi fa.» sbuffa Martha alzando gli occhi al cielo.
«Ok, ma é incredibile! Insomma, iniziano il loro tour in Asia tra una settimana ed é un miracolo che abbia avuto una serata libera per passeggiare in giro per Londra!»
«Liz, Dio mio, tu sei ancora sempre informata su di loro, vero?» commenta con dolcezza.
«Certo» risponde l'amica con tono di superiorità, «io ho mantenuto il mio impegno con la boyband più gay del mondo. Sei tu che hai perso la fede. Hai vent'anni ed hai abbandonato i tuoi sogni.» occlude solennemente.
Liz può chiaramente sentire Martha alzare le sopracciglia anche dall'altra parte dell'Inghilterra.
«Senti, almeno gli hai offerto qualche tipo di prestazione? Che ne so, l'hai invitato nel retro del locale? Gli hai lasciato qualcosa di tuo?»
«Si é portato via un ombrello giallo fosforescente.» commenta Martha con nonchalance.
«Oh. Beh, bello schifo, davvero. Gli hai dato un ombrello. A Niall Horan, il tuo primo grande amore.»
«Veramente quello é stato Anthony quando avevo tredici anni, ma comunque…»
«Dettagli, idiota, dettagli. Niall é sicuramente più bello di quel ragazzino con un cespuglio in testa.»
Martha alza gli occhi al cielo per l'ennesima volta, e inizia a pensare che potrebbe tenerli fissi così, giusto per prevenzione.
«Senti, devo andare Martha, ti chiamo dopo il lavoro. Magari riesco a venire lì il prossimo week-end, devo controllare se ho degli esami in vista.»
«Ok, Liz, sentiamoci presto. Ti voglio bene, nonostante tu sia così… Liz
«Sempre adorabile, tesoro, sempre adorabile.» e attacca.
É passata esattamente una settimana da quando Niall Horan, capelli tinti e bagnati compresi, si é presentato nel suo locale, e Martha ha perso la speranza nel suo ritorno esattamente cinque minuti dopo la sua uscita di scena.
Ventiquattro secondi dopo la fine della chiamata, alle ore undici e venti del mattino, la ragazza posa il telefono e prende in mano qualche tazza da un tavolo lì di fianco per portarla in cucina.

Tre secondi dopo, Niall fa il suo ingresso nel locale. Di nuovo. Questa volta, però, asciutto.
Un attimo dopo, una delle tazze cade dalle mano insicure di Martha e va ad infrangersi contro il pavimento di legno. Bastardo.
«Contenta di vedermi?» le chiede Niall con un sorriso sincero.
I frequentatori del locale hanno già smesso di guardarli, tutti troppo vecchi per riconoscere il ragazzo biondo che é appena entrato.
Martha gli fa cenno di avvicinarsi con lei verso le cucine, per avere un momento di tranquillità.
Niall sfila dalla borsa a tracolla il galeotto ombrello e glielo porge con gentilezza. Lei lo afferra, ancora abbagliata dalll'improbabile tonalità, e lo posa su una sedia lì vicina.
«Come mai non hai una schiera di fan e paparazzi al tuo seguito?» domanda Martha curiosa.
«Ci sono Liam e Danielle che fanno shopping da Topshop, io sono un'attrazione secondaria oggi.» risponde facendole l'occhiolino.
La ragazza si irrigidisce appena dopo quel gesto così strano.
«Perché sei tornato?»
«Dovevo riportare l'ombrello indietro, che domande.»
«Oh, andiamo,» lo intima lei, «avresti potuto semplicemente mandare qualcuno a tuo nome.»
Niall la osserva un po' in imbarazzo.
«Sono così ovvio?» ammicca.
«Un po'» gli sorride lei.
«Oh, ok, sono tornato per rivedere una ragazza bionda decisamente carina.»
Martha lo guarda accigliata.
«Sei davvero molto carina, ragazza dell'ombrello, ma so nemmeno come ti chiami.»
«Martha.» risponde lei in fretta.
«Martha.» ripete lui gustandosi appieno il nome, passandoselo sulla lingua e dandogli un suono completamente diverso sporcandolo col suo accento marcato.
Martha pensa a malincuore che non vuole più sentire nessun'altra al mondo ripeterlo se non lui.
«Ti andrebbe di vederci questa sera, Martha? Ti passo a prendere alle nove qua davanti.» aggiunge ritrovando l'ilarità perduta.
«Si.»
No.
Non é lei che ha parlato.
Vero?
Prima ancora che possa realizzare che cazzo le sia preso si ritrova da sola in cucina con Cathy che le urla di tornare subito ad aiutarla.
Ed un appuntamento.

    A: Liz - 11:35
stasera esco con Niall Horan. 

    A: Martha - 11 36
stronza. vedi di riuscire a portarmi Liam.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok. Cosa sto facendo?

Insomma, fino a qualche giorno fa me ne stavo tranquilla tranquilla nella parte shalsh di questo fandom, con risultati discreti, senza mai fare del male a nessuno.

Ora, invece, eccomi qui, a scrivere una het Niall/OC per colpa di questa ragazza che mi constringe ad "allargare i miei orizzonti" in campo di scrittura.

- Per amor della timeline:
questa particolare mini-long é ambientata anni dopo Up All Night. Non ci é dato sapere, ma indicativamente cinque, quindi il nostri Niall ha più o meno ventiquattro anni e Martha ne ha circa venti.

- Per amor della continuità:
come ho accennato prima questa é una mini-long, ovvero una one shot troppo troppo grande per essere pubblicata a sé stante (siamo a 3000 parole e passa solo nella seconda parte) ma troppo piccola per essere considerata una long a tutti gli effetti.
Sarà costituita da tre capitoli e verrà aggiornata una volta a settimana, più o meno. Spero.

- Per amor mio (e vostro):
se ve la sentite potete lasciarmi una recensione, e magari anche segnarmi il vostro nick di twitter (io sono @precipitiamo) così posso avvisarvi quando aggiorno col secondo capitolo.

Detto questo, non posso che auspicarmi che la storia vi sia piaciuta :)

A presto.

   
 
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