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Autore: Shari Deschain    21/06/2012    4 recensioni
Inizia tutto in modo troppo incerto perché qualcuno ci presti davvero attenzione ─ anche perché, insomma, hanno pure altre cose da fare che mettersi lì ad osservare tutte le stramberie che succedono alla base dello SHIELD (e ne succedono un sacco, tra l'altro, quindi dopo un po' uno è anche legittimato a non farci più caso) ─, e quando alla fine succede quel che succede (per la cronaca succede un martedì, con la città che è avvolta da una cappa afosa a dir poco opprimente, e la scusa del lavoro non è nemmeno contemplabile: nessuno di loro ha voglia di muovere un solo dito del piede, anche se tutti fanno finta di essere molto impegnati), lo shock è tremendo e brutale quasi per tutti.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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Pairing/Characters: Loki, Team Avengers al completo (hints Loki/Tony e se volete anche Loki/Thor)
Rating: PG
Warnings: Crack, genderswap, UST (sort of)
Word Count: 2308 (FDP)
Disclaimer: non sono miei, non ci guadagno, non me li porto a letto, niente di niente.
N/A: Scritta per l'Avengers prompt meme e per 500themes_ita, prompt #277. Catastrofe in gestazione.
─ L'unica cosa che conosco di questo fandom sono i film. Non ho mai letto i comics e rifiuto di essere fucilata per questo. Ci sono cause più nobili per cui morire, tipo cercare di farsi Hiddleston.
─ … Idek. Loki diventa donna sia nella mitologia norrena sia nei comics, ma non so altro, soprattutto non so perché dovrebbe diventarlo nel covo degli Avengers, ma insomma, il genere crack l'hanno inventato apposta, no? XD
─ Il titolo lo devo ai Killers (Somebody told me, che non chiedetemi perché ma mi è rimasta in testa durate la stesura di tutta la storia XD), ma anche a eatintoothpaste (love you ♥) che ha sclerato con me su twitter per cercare qualcosa di decente da appiccicare a questa crackata XD






Let's roll onto something new





Inizia tutto in modo troppo incerto perché qualcuno ci presti davvero attenzione ─ anche perché, insomma, hanno pure altre cose da fare che mettersi lì ad osservare tutte le stramberie che succedono alla base dello SHIELD (e ne succedono un sacco, tra l'altro, quindi dopo un po' uno è anche legittimato a non farci più caso) ─, e quando alla fine succede quel che succede (per la cronaca succede un martedì, con la città che è avvolta da una cappa afosa a dir poco opprimente, e la scusa del lavoro non è nemmeno contemplabile: nessuno di loro ha voglia di muovere un solo dito del piede, anche se tutti fanno finta di essere molto impegnati), lo shock è tremendo e brutale quasi per tutti.
Quasi perché, dopo anni e anni di convivenza, Thor ormai ha sviluppato una serie di abilità particolari per quanto riguarda suo fratello, e una di queste è quella di non stupirsi più del necessario di fronte ai suoi incantesimi, per quanto strani possano essere.
Quasi perché in effetti, nei giorni immediatamente precedenti, Tony comincia a rilevare strane concentrazioni di energia nella cella di Loki, ma una volta appurato che non c'è alcun pericolo di fuga scrolla le spalle e si dice che se la diva vuole farsi saltare in aria che faccia pure, tanto quelle mura sono in grado di contenere un'esplosione atomica (sfortunatamente per lui, però, l'unica cosa che Loki sembra intenzionato a far saltare in aria sono i nervi di tutti coloro che gli stanno intorno).
Ma a parte ciò, sì, è davvero un bel colpo di scena.

~

Clint è probabilmente il primo a rendersene conto, anche se in realtà non se ne rende davvero conto, ma si limita a fare un'osservazione casuale che lui stesso, dopo il compimento del fattaccio, indicherà come prova incontrovertibile della sua innata abilità di osservatore.
Il commento che fa quando rientra nella sala di controllo, dopo essere stato di guardia al prigioniero per qualche ora, è: «Non ti sembra più basso?»
Natasha alza gli occhi dalla pistola che sta assemblando e, senza smettere di incastrare tra loro le varie parti, li fissa su di lui con fare interrogativo.
«Di chi stai parlando?»
«Loki. Mi sembra più basso», ripete Clint.
Il sopracciglio di Natasha si alza un pochino di più, in un modo che, se il gesto non fosse rivolto all'agente Barton, potrebbe risultare più offensivo di un qualsiasi commento sarcastico.
«Come lo sai?», domanda comunque lei, dopo qualche secondo di silenzio, e giusto per provare che in fondo la buona educazione ce l'ha, è solo che non la usa molto spesso.
Clint è sul punto di rispondere che quando si è avvicinato per mettersi di fronte all'altro è quasi riuscito a guardarlo negli occhi ─ o, perlomeno, che non si è trovato a fissare lo sterno di Loki come al solito ─, ma poi ci ripensa, arrossisce e distoglie lo sguardo da quello professionalmente diffidente di Natasha.
«Niente, lascia stare», taglia corto.
Natasha alza le spalle e torna a concentrarsi sulla sua arma, mentre lui si dà mentalmente dell'idiota per qualche decina di volte.

~

Ma Loki è realmente più basso. E anche un po' più tondo. Non tondo nel senso che è ingrassato ─ d'altronde si rifiuta in modo assoluto di mangiare il cibo midgardiano, e dopo qualche settimana la sua sopravvivenza diventa quasi un mistero: non è chiaro se abbia altre forme di alimentazione (il proprio fegato, tipo), o se Thor riesca di tanto in tanto a convincerlo a ingurgitare qualcosa ─, ma nel senso che i suoi tratti sono giorno dopo giorno sempre meno spigolosi e sempre più morbidi. Mai meno incazzati, però.
E Thor forse lo nota e forse no, ma comunque non ne parla.
Durante i brevi incontri con suo fratello cerca alternativamente di farlo ragionare (causa persa, sottolinea Banner ogni volta), di convincerlo a collaborare (come se loro lo volessero in squadra, poi, commenta Stark, e Rogers annuisce per dargli man forte) o semplicemente di tirargli fuori qualche parola (e se mai ci riuscisse sarebbero tutti insulti, dice Natasha, che un po' è comunque intrigata dall'idea di un conflitto verbale con Loki).
Loki però si limita a rimanere in silenzio e a fissarli tutti con uno sguardo vuoto, come se le sue vere preoccupazioni fossero altre, ad esempio ─ perché a lui la cosa non è sfuggita di sicuro ─ quella di essere sempre più basso e sempre più tondo.

~

Qualche tempo dopo anche Bruce comincia ad avere se non dei seri sospetti, perlomeno qualche onesta perplessità.
Per uno scrupolo etico che Tony non si è risparmiato di rinfacciargli, e per uno scrupolo scientifico che lui non ci tiene poi troppo ad esternare, sin dall'arrivo di Loki ha installato nel suo laboratorio uno schermo in grado di riportare costantemente tutte le funzioni vitali del prigioniero, e dopo un po' di giorni passati ad osservarlo e a raccogliere dati, il dottore comincia a pensare che o è ubriaco lui o è ubriaca la nuova attrezzatura fornitagli da Stark (cosa non del tutto impossibile, tra parentesi).
Tutti i valori di Loki sono completamente sballati e non c'entra il suo essere alieno (o divinità della mitologia nordica, o personaggio delle favole, o qualunque altra definizione gli si voglia dare), perché non coincidono nemmeno con quelli di Thor, e l'unica cosa che trattiene Bruce dal far notare questa cosa al resto del gruppo è, prima di tutto, che Loki non sembra risentire affatto della ribellione del suo corpo a tutte le leggi biologiche conosciute e, in secondo luogo, il fatto che non ha un altro Gigante del Ghiaccio con cui confrontarlo, quindi magari per Loki è una cosa normale.
Sempre che ci sia poi qualcosa di normale in Loki, ovviamente.

~

Steve è quello che probabilmente dovrebbe rendersi conto per primo di quello che sta accadendo, anche perché è il primo che rimane a contemplare la curva piena delle labbra di Loki per più tempo di quello che l'educazione e le regole sul comportamento da tenere con i nemici vorrebbero.
Il problema è che ci mette un bel po' anche solo a realizzare di stare fissando, con un rapimento non esattamente convenzionale, il volto di Loki ─ e se alla fine ci arriva è più per l'occhiata di palese scazzo rivoltagli da quest'ultimo che per meriti personali ─, e quando infine se ne accorge, la prima cosa che gli viene da pensare è che Loki stia cercando di ipnotizzarlo.
Quindi passa le successive due ore ad elencargli per filo e per segno i motivi per cui non esiste modo alcuno con cui un illusionista da quattro soldi come lui riuscirebbe a sottomettere Capitan America alle forze del male.
Non potendo fisicamente sottrarsi a quel soliloquio (tranne forse tranciandosi via le orecchie), Loki, esasperato oltre ogni limite, alza gli occhi al cielo infinite volte, e nonostante il suo sbraitare ininterrotto, Steve riesce comunque ad accorgersi di quanto lunghe e nere siano diventate le sue ciglia.

~

Alla fine quello che si trova di fronte al fatto compiuto è Tony, che, dopo attente riflessioni, giunge alla conclusione che dev'essere un po' come veder crescere un neonato (no, lui non ha mai cresciuto un neonato, ma la sua è una teoria, quindi la pratica è esclusa per definizione): cambia continuamente, un pochino ogni giorno, e non te ne accorgi fino a quando non arriva ai due mesi circa, e allora scopri che non è più un fagiolo rosso uguale a mille altri fagioli rossi, ma un bambino con i suoi tratti ben definiti e pronti ad essere attribuiti orgogliosamente alla mamma o al papà.
Il problema è che non c'è un neonato in quella cella.
C'è qualcosa di molto peggio.

~

La metaforica lampadina sospesa sul capo di Tony si accende dunque progressivamente e a causa di una serie di fattori.
Inizia a dare qualche incerta scintilla di luminosità quando anche lui, come Steve, si scopre a fissare per troppo tempo alcuni tratti di Loki che prima non avevano interesse alcuno ai suoi occhi. Poi la luce diventa un po' più convinta quando Loki comincia a muoversi in modo differente (e no, non lo ha spiato in continuazione grazie alle telecamere, davvero), impossibile da non notare.
Ma la causa principale dell'illuminazione folgorante, beh, è probabilmente il caldo.

~

Ed ecco che arriva il famoso martedì pomeriggio, trascinandosi dietro la tremenda afa che avvolge tutti, compresi gli Avengers, che vegetano chi più e chi meno palesemente davanti ai pochi ventilatori che sono riusciti a radunare, dato che, per ragioni imputabili solo alla sfiga universale, che colpisce tanto i comuni mortali quanto i supereroi, l'impianto di condizionamento ha deciso di entrare in sciopero.
E uno penserebbe che Tony Stark, il famoso e brillante Tony Stark, genio dell'ingegneria moderna, sia pur capace di aggiustare un dannato condizionatore, e non si sbaglierebbe di certo. Il problema è più che altro convincere suddetto genio a mettersi a lavorare come tecnico non pagato per lo SHIELD.
La base, quindi, diventa una specie di fortezza rovente mentre Tony, seduto sguaiatamente di fronte ad una delle postazioni di controllo, si gusta il suo succo di papaia tiepido facendo finta di goderselo, e godendo realmente delle occhiate di puro odio che gli vengono rivolte dal resto del team e da tutti gli agenti che si trovano a passargli davanti.
Ad un certo punto però, anche Loki, di solito impassibile a tutto ciò che lo circonda, decide di averne abbastanza di Midgard e dei suoi problemi di surriscaldamento, quindi si alza in piedi e, di fronte all'occhio impassibile della telecamera, e a quelli decisamente più interessati di Tony, pochi piani più su, inizia a liberarsi di quei vestiti che ormai sono due taglie più grandi del necessario.

~

C'è da dire che Tony ha dalla sua il vantaggio dell'esperienza. Non gli serve nemmeno la vista acuta di Occhio di Falco, dato che quel genere di cose lui le ha sempre viste da molto vicino.
Quindi, con una flemma derivatagli dall'esperienza, si alza, posa il succo di papaia sulla consolle e si dirige a passi lenti verso l'ascensore.
Nella manciata di secondi che il cubicolo impiega per arrivare al bunker sotterraneo, Tony prova a cercare una spiegazione logica alla cosa.
Non la trova, ovviamente.
Non per niente Loki è il dio del caos, si dice per consolarsi.

~

Nella cella c'è una donna. Una bella donna. Una donna nuda.
Ha occhi grandi e verdi, quasi da gatta, e le labbra rosse come ciliegie. Il viso a cuore è addolcito dalla curva delle guance, e l'espressione imbronciata non fa che renderlo più provocante. I lunghi capelli neri scendono in larghe volute ad accarezzarle il collo e le spalle, mentre le gambe, comodamente allungate per tutta la lunghezza della panca sui cui è distesa, sono una linea retta e quasi infinita.
Le sinapsi di Tony vanno momentaneamente fuori uso mentre il suo sguardo scivola lungo la linea dei fianchi e delle cosce, per poi risalire fino ai seni tondi e rosei, che si sollevano e si abbassano al ritmo del respiro di lei.
E qualunque dubbio sull'identità della donna viene fugato nel momento esatto in cui lei si accorge di Tony, lo scruta con molta attenzione per qualche secondo, poi si mette seduta e, guardandolo da sotto in su, gli rivolge quel sorriso ironico e tagliente tipico di Loki.
«Salve, Stark»

~

Tony ha la sensazione di avere la bocca piena di polvere dal tanto che la sente secca, e parecchia di quella polvere deve essergli filtrata anche nel cervello, dato che non gli viene in mente proprio nulla da dire (e non gli capita spesso di rimanere senza parole. Non gli capita mai, in effetti. A parte con Pepper in vestito da sera, forse. O quando qualcuno prova a soffocarlo, anche).
«Sì, uhm, già, ciao», balbetta. E poi, senza distogliere lo sguardo da lui, cioè da lei, cioè da Loki, a voce considerevolmente più alta e isterica urla: «THOR!»

~

Dopo è tutto molto confuso.
Loki e il team degli Avengers al completo, comprensivo di Fury e Maria, si fissano a vicenda per qualche minuto, in completo silenzio, indifferentemente nudo lui (cioè lei, cioè Loki), e oltre ogni sbalordimento (e con le pistole spianate) loro.
Poi Thor si riscuote e pretende di entrare nella cella, e nessuno se la sente di impedirglielo sul serio, primo perché è pur sempre un dannato dio ed è meglio evitare che invochi Mjöllnir e cominci a fracassare crani a caso, secondo perché, beh, nessun altro ha idea di come gestire quella situazione.
Quindi Thor entra nella cella, esita per un secondo, poi si toglie il mantello e lo avvolge intorno alle spalle di suo fratello (cioè di sua sorella, cioè di Loki), mormorandogli qualcosa che gli altri non riescono a sentire, ma che riesce a far apparire una specie di sorriso sulle labbra di Loki, che lo guarda tranquillamente dal basso, come se fosse la situazione più normale del mondo.
Poi c'è un momento di subbuglio quando Thor circonda con un braccio la vita di suo fratello (cioè di sua sorella, cioè di Loki) e lo sospinge verso l'uscita della cella, del tipo che quattro sicure scattano contemporaneamente e tre paia di pugni vengono alzati in aria contro l'espressione accigliata del dio del tuono e quella perlopiù indifferente di Loki.
La discussione che segue è ai limiti dell'assurdo, e Loki decide di rimanerne estraneo, limitandosi a posare la testa sulla spalla di Thor e osservandoli litigare a voce sempre più alta. Se è solo una tecnica per imbrogliarli e far loro credere di non essere più un pericolo o se davvero non gliene frega nulla è difficile a dirsi.
Alla fine, comunque, Thor riesce in qualche modo a convincerli a far uscire Loki, giusto per un po', e sotto la sua strettissima sorveglianza, assicura.
E nonostante la stretta di Thor sembri del tutto ferrea intorno al nuovo corpo di Loki, Tony è assolutamente certo che ci siano guai in arrivo.
La certezza viene confermata oltre ogni ragionevole dubbio quando Loki, ancora stretto nel mezzo abbraccio di Thor, alza gli occhi fino ad incontrare i suoi e sorride di nuovo in quel suo modo malizioso e ora anche dannatamente seducente.



   
 
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