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Autore: Halina    21/06/2012    2 recensioni
[Zorro (Serie tv 1957)]
[Zorro-Diego/Annamaria Verdugo; 02x05 serie Disney del 1957]
Per un attimo, uno solo, una punta di malinconia fece capolino, una punta di nostalgia per un tempo in cui Diego era stato solo Diego, in cui l'uomo e la volpe erano parti di una stessa identità, riconducibili ad un unico volto. Per un tempo in cui la sua vita non era stata spezzata in due. Il momento passò, rapido come era arrivato, al comparire delle parole di Anna Maria. E Zorro sorrise.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una lettera per il Señor Zorro

ATTENZIONE : la ff originale, risalente ormai al paleozoico (2012 !!) è stata sostituita dall'autrice nel 2019. E' la stessa piccola one-shot di sempre, ma - si spera - scritta meglio. L'unica differenza sostanziale è stato l'abbandono della prima persona per la terza.

Ispirata all'episodio 5 della seconda stagione della serie Disney 1957, che è sempre un piacere riscoprire.
Anna Maria Verdugo lascia a Diego una lettera per Zorro, i pensieri di lui e il contenuto del messaggio.


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La carrozza era appena scomparsa alla vista, svoltando l'angolo della plaza, quando Diego abbassò il braccio che aveva agitato in saluto, lo sguardo curioso concentrato sulla lettera che teneva tra le mani. Un fremito di eccitazione lo scosse: una lettera per Zorro, una lettera molto personale per Zorro. Una mossa audace, che certo non si sarebbe aspettato da una donna come Señorita Verdugo. O forse esattamente ciò che si sarebbe aspettato da lei.
    
Strappò la busta dalla presa di Bernardo, che ne stava assaggiando il tenue profumo, e prese a lunghi passi la via della sua stanza. A metà della rampa di scale che portava al piano superiore della taverna un pensiero scomodo gli fece capolino per la testa, facendolo fermare improvvisamente e causando a Bernardo dietro di lui un buffo arresto e un'occhiata perplessa.  

I palmi gli prudevano al punto da rendere estremamente difficoltoso non aprire la letttera lì e ora, eppure ... era davvero il caso di leggerla? Era una lettera per Zorro, per un uomo che non esisteva. Anna Maria era stata molto esplicita nel chiedere a lui, Diego, di non aprire la missiva.

Sciocchezze - si disse un attimo dopo - Zorro esisteva eccome, era un uomo in carne ed ossa, dietro la maschera, un uomo che poteva concedersi il lusso di una lettera clandestina da parte di una bellissima donna.

Con rinnovata convinzione entrò nella stanza, liberandosi della giacca e chiedendo a Bernardo i suoi abiti da Zorro. Sorrise, nel vedere la palese confusione sul viso del suo fedele amico. No, non stava andando da nessuna parte nonostante, sapendola ancora così vicina, la tentazione di saltare giù da quella finestra, correrle dietro, prenderla tra le braccia e farla sua fosse estremamente insistente.

Così giovane, così forte, animata da quella sete di avventura e di independenza che lo aveva fatto capitolare dal primo istante in cui l'aveva conosciuta.

E così, eccolo spogliarsi degli abiti di Diego, del suo cognome ingombrante, delle aspettative sulle sue spalle, di quella personalità cauta e razionale, e diventare Zorro, indomito giustiziere e passionale ladro di baci.

Spada alla mano attraversò la stanza, posando gli occhi sulla lettera abbandonata sul cassettone, quasi per caso, quasi fosse la prima volta. La calligrafia era sicura e decisa, e al tempo stesso elegante. La busta recava due parole soltanto Señor Zorro.

Oh no, indietro amico mio - allontanò scherzosamente Bernardo con la punta della spada - queste parole sono per un paio d'occhi e un cuore soltanto.

Per un attimo, uno solo, una punta di malinconia fece capolino, una punta di nostalgia per un tempo in cui Diego era stato solo Diego, in cui l'uomo e la volpe erano parti di una stessa identità, riconducibili ad un unico volto. Per un tempo in cui la sua vita non era stata spezzata in due.

Il momento passò, rapido come era arrivato, al comparire delle parole di Anna Maria. E Zorro sorrise.


Señor Zorro,

è ormai mattina, la notte schiarisce e non ha più senso che io sforzi i miei occhi cercando le ombre, sperando di scorgere voi.
Oggi è il giorno della mia partenza per la Spagna, e forse è stato sciocco, da parte mia, sperare che sareste venuto a dirmi addio.
Così non è stato, lo so bene, ho passato lunghe ore insonni a passeggiare su quella stessa balconata dove vi ho visto apparire
nella mia ora più disperata, quando mi avete restituito i soldi che avrebbero dovuto riscattare mio padre solo per sparire troppo
in fretta per un bacio. Un bacio, questo avrei voluto darvi questa notte, sebbene nessun bacio potrà mai essere abbastanza
per ringraziarvi di tutto quello che avete fatto. Non solo avete salvato la vita mia e di mio padre più di una volta, non solo avete
salvato l'onore e la dignità dei Verdugo, mi avete dato qualcosa in cui credere. Per questo vi sarò grata per sempre.
Ovunque io vada porterò con me il ricordo del vostro sorriso, del calore rassicurrante delle vostre braccia e delle vostre labbra sulle mie,
del balzo che il mio cuore fa nel petto al vedervi galoppare nel vento.     


Adiòs,

Anna Maria 
  
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