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Autore: Chu    21/06/2012    5 recensioni
Raccolta eterogenea e potteriana di drabble/flash-fic/quant'altro uscirà dal laboratorio di "I ♥ Shipping".
Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Angst, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Remus/Sirius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Titolo: Faccia gelatosa
Personaggi: Sirius Black, Remus Lupin
Genere: Commedia
Rating: PG
Avvertimenti: Slash
Note: scritta per "I ♥ shipping" in risposta alla sfida lanciatami da Aika Morgan che chiedere una Wolfstar, fluff (ehm... non è esattamente fluff, ma è l'unico genere di fluff che ho in mente io per questi due XD) con il prompt "gelato".
Ulteriore nota: è stupidissima, non è fluff e non fa ridere. Ma il Wolfstar mi mancava troppo ed io mi sono comunque divertita a scriverla XD

Faccia gelatosa
 

Sirius non sapeva mangiare il gelato. O meglio: Sirius non sapeva mangiare in generale, più che altro divorava qualsiasi cosa di commestibile avesse sotto il naso – gelati compresi.

James e Remus, tempo prima, avevano riflettuto sulle cattive abitudini alimentari del loro amico e della sua completa maleducazione a tavola, giungendo alla conclusione che Sirius si comportasse in quel modo per quella sorta di ribellione alla sua famiglia che lo portava a dimenticare anni e anni di si usa la forchetta in cima al piatto per il dessert e pulisciti la bocca delicatamente. Alla fine di quella discussione, sia James che Remus avevano convenuto che Sirius aveva tutte le ragioni del mondo per volersi ribellare, ma che comunque guardarlo mangiare era come vedere un film horror di serie B (la nuova passione babbana di James): agghiacciante, e non perché facesse paura.

Misteriosamente, quando Sirius veniva messo davanti ad una coppa di gelato – Remus gli aveva negato il diritto di mangiare i coni o le brioche dopo aver scoperto che in quel modo metà del gelato finiva addosso a Sirius stesso, o, peggio, addosso alle persone che gli stavano intorno (ed uno si sarebbe chiesto come fosse possibile, ma Remus ancora non era riuscito a venire a capo di quell’arcano) -, beh, quando veniva messo davanti a una coppa di gelato, Sirius peggiorava.

Così, quel giorno di fine agosto, comodamente seduti al negozio di Florian Fortebraccio, Sirius stava devastando il tavolino, i propri abiti e quelli di Remus, mentre divorava una coppa enorme di gelato.

“Ricordami perché ti ho portato qui…” esalò il licantropo, tentando di arginare i danni a colpi di bacchetta – ah, bello avere diciassette anni e poter usare la magia fuori da Hogwarts -, in una battaglia che si stava rivelando più difficile da vincere di quel che inizialmente sembrava.

“Perché,” rispose Sirius, prendendo un’altra entusiastica cucchiaiata di gelato – che finì per metà a terra con un plop – “Ti ho accompagnato al Ghirigoro e ci siamo rimasti per due ore inteeeeere,” concluse, sottolineando le ultime sillabe ficcandosi il cucchiaio in bocca e parlando attorno al boccone.

“Sei disgustoso,” disse Remus, anche se quello che aveva in mente di dire era lo so, lo so che non fai altro che sopportare la mia bibliomania.

Sirius ghignò, mostrando i denti marroni di cioccolato. Remus sapeva che gli stava tentando di dire: lo so che mi vuoi bene lo stesso.

“È uno dei miei principali problemi nella vita…” rispose ad alta voce, con un sospiro frustrato.

Sirius non lo ascoltava, però, intento com’era a scavare un buco nella coppa nel tentativo di racimolare le ultime dense e appiccicose gocce di gelato che erano sul fondo. Doveva trattarsi di un’operazione piuttosto complicata e faticosa, a giudicare dal cipiglio concentrato e la lingua – anch’essa di un bizzarro marrone cioccolato – che spuntava fuori dalla bocca sudicia.

Remus non riusciva a staccare lo sguardo: era una visione talmente ripugnante da risultare fascinosa in maniera orribile. Uno avrebbe creduto che un ragazzo come Sirius, sempre elegante e aggraziato, persino quando cadeva di scopa e si rompeva il braccio (due volte) o quando aveva i capelli verde acido in seguito ad uno scherzo (una volta) o quando si buttava sull’erba e vi si rotolava (tutte le volte, da quando aveva provato la sua trasformazione in Animagus), sarebbe stato elegante e aggraziato anche mentre mangiava. Uno avrebbe sicuramente fatto un errore a crederlo o sarebbe comunque rimasto generalmente disgustato e sconvolto nel vedere la vera natura di Sirius venire fuori in quel modo.

A strappare Remus dalle sue riflessioni – sempre quelle da sei anni, non ci poteva fare niente: l’arcano di come Sirius potesse trasformarsi dal ragazzo elegante e affascinante che di solito era a quella specie di maiale con i capelli era qualcosa che avrebbe sempre avuto la completa attenzione di Remus – fu una sorta di guaito da parte del suddetto maiale.

“No,” rispose velocemente e pressoché in automatico Remus.

“Ma… ma Moony…” tentò Sirius, guardandolo con disperazione.

“Ti ho detto di no,” fece perentorio Remus, alzando l’indice in un gesto d’avvertimento.

“Moony…” guaì ancora Sirius, fissandolo con i suoi occhi grigi incredibilmente canini. A volte Remus pensava che fosse Padfoot a trasformarsi in Sirius e non viceversa; il che avrebbe spiegato un sacco di cose, anche il modo bestiale in cui Sirius ingeriva cibo.

“No, non ti farò prendere un’altra coppa di gelato,” disse risoluto Remus, alzandosi dal tavolo e afferrando la bacchetta. Sirius guaì per l’ennesima volta e Remus gli lanciò un’occhiataccia che lo immobilizzò sulla sedia. “E se non la smetti giuro che non ti farò mangiare gelati fino alla prossima estate!”

Davanti a quella minaccia Sirius sbiancò e si alzò velocemente, tirando su le mani e permettendo a Remus di ripulirlo dalle macchie di gelato che gli coprivano vestiti e metà della faccia.

“Mi chiedo come fai,” borbottò Remus, sentendosi molto mamma con bambino scapestrato a seguito. “Metà del gelato ti finisce addosso.”

Sirius alzò le spalle e, quando fu di nuovo lindo e pulito, sorrise, tornando ad essere l’affascinante Sirius Black di sempre. “Sai una cosa?” domandò, passando un braccio attorno alle spalle di Remus, che si guardò intorno per controllare che nessuno li avesse notati.

“Cosa?”

“La parte più divertente di quando mangio il gelato è guardare te che mi fissi con orrore-”

“Ovvio che ti fisso con orrore!” esclamò Remus, alzando gli occhi al cielo. “Sei la cosa più ributtante del mondo!”

“Non ho finito,” ghignò Sirius, avvicinando un po’ il viso a quello del licantropo – che automaticamente si tirò leggermente indietro, perché Sirius aveva ancora un po’ di gelato appiccicato agli angoli della bocca. “Mi fissi con orrore, certo… Ma la cosa davvero adorabile è che non fai altro che sorridere stupidamente per tutto il tempo!” concluse, scoccandogli poi un bacio appiccicaticcio e zuccheroso sulla guancia e allontanandosi con un risata latrato delle sue.

Remus lo guardò incredulo per qualche secondo, prima di portarsi una mano sulla guancia e… Oddio, adesso era lui ad avere metà faccia ricoperta di gelato!








 

Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

  
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