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Autore: salasar18    06/01/2007    15 recensioni
Quando Draco tamburella con le dita non è mai buon segno e Blaise e Pansy lo sanno bene.Ma sarà proprio il biondino ad avere ragione o sarà Potty? PER IL COMPLEANNO DI QUELLA GRANDE DI ZUKKEROAMARO!! ^^
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi non sono miei ma di J.K. ROWLING

Questa cosa è stata scritta per una persona speciale che ha reso il giorno della Befana un giorno ancora più lieto e dolce con la sua nascita ! Dedico questa cosina a una persona unica e inimitabile quale ZukkeroAmaro che non solo è molto più matura e intelligente di me,ma addirittura è una delle poche persone in grado di comprendermi e consigliarmi. Zukkero sei una persona leale che mi è stata vicino fino adesso e sono sicura non smetterà di supportarmi,perché tu sei così : gentile,buona e meravigliosa e tuttavia così inconsapevole di esserlo. Sei….semplicemente tu.non esistono aggettivi in grado di rendere appieno la persona che sei per cui spero che questa cosa pazza che ho scritto per te ti piaccia! Un bacio e ancora auguri!!





I'm sorry darling,i'm feeling like a shit of Troll.




Capitolo Unico.




Blaise aveva capito subito,appena varcata la soglia della Sala Grande,che quella sarebbe stato senza dubbio il pranzo più indigesto e pericoloso della sua vita. C’era solo una cosa al mondo che lo spaventava più della possibilità di mancare alla sua scopata Nottiana settimanale e questa cosa era vedere Draco Lucius Malfoy tamburellare con le dita sul Tavolo di Serpeverde,appoggiato con il mento sulla mano sinistra. Quel gesto che in pochi notavano con il giusto riguardo era segno di cattivo, cattivissimo, anzi no, pessimo presagio. Ogni volta che vedeva quelle dita andare su e giù,picchiettando contro la superficie fredda del tavolo di legno, Blaise percepiva chiaramente un brivido freddo scorrergli lungo la schiena.


Tutte le volte che Draco scaricava la sua rabbia contro il tavolo, Zabini sapeva già quello che gli sarebbe capitato: qualsiasi cosa avrebbe fatto, qualunque cosa avesse chiesto o detto al suo migliore amico gli si sarebbe ritorta contro. Perchè lui lo sapeva, ogni dannatissima volta in cui il biondo tamburellava su un tavolo, questi era incazzato nero.


Lui faceva così: non se la prendeva con la persona che lo aveva fatto arrabbiare, no, prima assorbiva il litigio avuto, poi lo sfogava in piccola percentuale contro un tavolo e infine andava da lui o da Pansy e li liberava tutta la sua furia tipicamente Malfoy su di loro… Ma non li massacrava solo fisicamente.


Ma và…


Li umiliava ,facendo leva su quelle cose che sia Blaise che Pansy odiavano di sé stessi, sia del loro carattere che del loro aspetto fisico, poi gli ricordava che a differenza sua, loro erano soli come dei cani e non avevano un compagno da anni .Una volta terminati tutti gli insulti che Blaise ne era sicuro, oltrepassavano la soglia di quelli comunemente conosciuti, il biondo se ne andava con un sorrisone stampato sulla faccia, segno evidente che finalmente si era liberato di tutta la rabbia accumulata.


Peccato che poi si lasciava dietro i suoi due migliori amici tendenti al suicidio.


Per questo quando Blaise era entrato in Sala Grande e si era seduto al suo solito posto, notando la figura calma di Draco che tamburellava sul tavolo si era alzato e era andato a sedersi vicino a Pansy. Naturalmente anche la ragazza aveva visto il pericolo e si era messa dall’altro lato del tavolo. I due ragazzi si guardarono, gli occhi pieni di terrore e insieme capirono subito la natura dell’arrabbiatura di Malfoy Junior, senza nemmeno riscontrare la necessità di avere conferma dal biondo: Harry James Potter.


“Lo sapevo che quel cretino di Potter ci avrebbe creato solo problemi, ma questo è davvero troppo!” Esordì Pansy tagliando la bistecca in maniera impeccabilmente elegante.


Blaise annuì, mentre appoggiava il bicchiere di Succo di Zucca appena bevuto.


“Sapevo sin dall’inizio che la loro relazioni avrebbe avuto risvolti negativi solo ed esclusivamente per noi! Cavolo… quando quei due litigano Draco se la prende solo con noi! Insomma, non capisco perché non se la prende con Tiger e Goyle, noooo, prendiamocela con il povero Blaise che è più divertente!” Si lamentò il ragazzo.


“Ehi! Vorrei ricordarti che ci sono anche io! Guarda!!” Gli disse Pansy portando una ciocca di capelli in faccia all’altro “Li vedi? Sono capelli biondi!! Quando mai si è visto che una ragazza bellissima come me,con dei capelli meravigliosi come i miei, color della pece, abbia questi orribili filamenti biondi???”


Blaise fece per parlare, ma Pansy proseguì, segno che stava parlando più con sé stessa che con lui.


“Insomma, da quando Potter ha dichiarato a Drake di amarlo l’anno scorso non hanno fatto altro che litigare! Si, ci sono stati momenti in cui tutto filava liscio e il mondo sembrava bellissimo, ma poi ogni volta che litigavano lui…”Fece un cenno con il capo rivolgendosi a Malfoy Junior “…se la prendeva con noi e guarda il risultato del mio stress emotivo! Orribili capelli biondi!! Insomma nemmeno bianchi come accade alla maggior parte della gente,ma biondi!!! Tanto per ricordarmi che è stato Draco a farmi venire l’angoscia!!”


“Lo dici a me Pan? Ti ricordo che dopo l’ultima volta, quando ha discusso con Potter perché non gli ha lasciato prendere il Boccino, mi ha detto che non potrò mai avere un ragazzo perché ce l’ho…”Il ragazzo si guardò intorno per assicurarsi che nessuno lo sentisse e poi con la voce più bassa possibile continuò “… piccolo!! Per colpa sua ho avuto l’ansia da prestazione con Theo per una intera settimana! Ti rendi conto o no? Niente sesso per una settimana…e per colpa mia…E’ stato un incubo!!”


Pansy si portò alla bocca la forchetta e annuì vigorosamente. Blaise la imitò mangiucchiando la pesca che aveva preferito al secondo.


“Ti avverto: io non intendo chiedere il motivo per cui è incazzato. Se vuoi ci pensi tu stavolta.”


“Stai scherzano vero?” Disse Pansy lanciandogli un’occhiataccia “Manco morta. Preferisco un Cruciatus, almeno soffrirei meno, tesoro.”


“Bene, allora lo lasciamo nel suo brodo giusto?”Chiese conferma Zabini.


“Esat…”


“Ehi! Che diavolo i fate qui? Ero là infondo ad aspettarvi come un cretino e voi eravate qua?”


La voce di Draco li fece rabbrividire e li fece diventare delle statue di sale.


Pansy fu la prima a riprendersi.


“Oh, Drake tesoro.”Iniziò falsamente innocente “Non ti avevamo visto.”


Draco alzò un sopracciglio, incrociando le braccia sul petto.


“E’ perché siete cechi e idioti.”


“Comicia…”Disse Blaise sottovoce.


“Come scusa?” Lo riprese il biondo con gli occhi grigi ridotte a due fessure sottilissime.


“No,niente! Dicevo siediti, siediti qui con noi. Levatevi voi due.”Disse Blaise spintonando due ragazzi del secondo anno che persero l’equilibrio e caddero a terra, facendo spazio al Principe delle Serpi.


“Hmm, se proprio insisti.”


Il biondo si sedette e non ci volle molto prima che buttasse casualmente sul piatto la sua arrabbiatura per Harry. Lo sguardo era infatti fisso sulla Tavolata dei Grifondoro quando disse:


“Spero che Potter possa morire!”


Pansy e Blaise si guardarono di sottecchi: era una trappola: se uno dei due avesse chiesto delucidazioni per quella frase, Draco avrebbe colpito e affondato, ma se non lo avessero fatto sarebbe stato peggio perché il biondo avrebbe rinfacciato loro che non s’interessavano della sua felicità e li avrebbe massacrati ugualmente.


In pratica, ovunque si sarebbero voltati, avrebbero pestato merda.


C’era un’unica soluzione: un sacrificio. Uno di loro due avrebbe dovuto fare il grande gesto e chiedere cosa angustiava il biondo, per fare così da parafulmine e salvare l’altro.


Si ma chi dei due?


La più furba fu Pansy che nell’esatto momento in cui Draco si voltò, si riempì la bocca con tutta la bistecca che aveva nel piatto: disgustoso e fuori dai suoi comportamenti raffinati ,ma la sopravvivenza per una volta apparve molto più importante dell’apparenza.


Il biondo notando l’impossibilità della ragazza di parlargli fissò Blaise, con un sopracciglio inarcato per sottolineare il fatto che stesse aspettando una qualche domanda di chiarimento da parte sua.


Dal canto suo Zabini sudò freddo e odiò profondamente Pansy per aver avuto un’idea geniale al posto suo. Con le spalle al muro, il ragazzo si fece coraggio mentalmente e disse:


“Perché? Che ha fatto stavolta?”


Eccolo, il momento prima della tempesta. Si sentiva già in lontananza il rumore degli zoccoli dei cavalli dei quattro Cavalieri Dell’Apocalisse. Sentiva il vento gelido sollevarsi nella Sala Grande e la coltre di fumo avanzare per avvolgere Draco che si sarebbe sollevato in aria e con occhi iniettati di sangue lo avrebbe incenerito con il suo sguardo alla Malfoy. Socchiuse leggermente gli occhi, convinto che da lì a poco il suo migliore amico avrebbe fatto un macello e lo avrebbe strapazzato al posto di Harry, ma….non successe nulla. Guardò in direzione di Draco, cosa che fece anche Pansy e raggelò: il biondo aveva gli occhi un po’ lucidi e un sorriso triste sul volto.


Prima che i due ragazzi potessero dire qualcosa, il Principe delle Serpi si alzò e si rimise apposto la divisa. Prima di lasciare la Sala sussurrò :


“Niente di strano : mi ha lasciato”


A Pansy cadde la forchetta di mano e Blaise rimase a boccheggiare come un idiota.



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“Che diavolo è successo si può sapere?”


La voce di Pansy era dolce, attenta, cauta, ma soprattutto preoccupata per quel ragazzo che gli sedeva di fronte e che non era mai sembrato così a terra prima d’ora. Draco non lo aveva mai dimostrato, ma ci teneva molto alla sua relazione con Harry. Non si era messo a sbandierare quanto stesse bene con il compagno, non era nel suo carattere, ma lei sapeva che in Harry il suo migliore amico aveva trovato il partner perfetto che amava Draco Lucius Malfoy e non quello che rappresentava né possedeva. Certo, il Grifondoro avrebbe potuto confessare all’altro che aveva un cotta per lui in un luogo appartato anziché in Sala Grande, davanti a tutti e con diecimila decibel di voce, ma probabilmente se non avesse fatto così Draco non avrebbe mai creduto che Potter stesse dicendo a verità e non avrebbe accettato di uscire con lui poco dopo i numerosi tentativi del moro di portarlo fuori. Potter non era un ragazzo normale, lo aveva sempre saputo, ma era perfetto per il biondo: si prendevano in giro, litigavano e si capivano a vicenda come nessun altro prima di lui aveva fatto con Draco. Probabilmente perché nonostante le vicende dello loro vite fossero state così diverse, li avevano portati a conoscere più o meno lo stesso tipo di sofferenza e solitudine a cui solo loro due, reciprocamente potevano dare sollievo.


Per questo Pansy, come Blaise, ovviamente, sapeva che questa rottura doveva essere stato un duro colpo per l’amico.


Draco levò la mano da quella della ragazza e si alzò dal tronco in cui si era seduto, seguito dall’amica. Il Lago Nero era calmo e il sole brillava debole in un cielo senza nuvole. Blaise era in piedi di fronte a lui e lo fissava con le braccia conserte.


“Non lo so!”


“Che cavolo vuol dire ‘ non lo so ’ ?Devi aver fatto qualcosa,perché siamo sinceri sei TU quello che ha fatto qualcosa, come al solito!”Intervenne Zabini.


Draco lo guardò offeso, prima di guardare dall’altra parte.


“Può darsi…”Acconsentì sottovoce.


“E’ certo. Sputa il rospo.”Disse con voce paziente l’altro.


“Sentite, non so che meccanismo abbia compiuto il cervello di quel deficiente, va bene? Probabilmente quel cretino crede che il cervello sia un muscolo in più dato che lo usa raramente.”


“Draco…”Lo riprese spazientita Pansy che nel frattempo si era alzata e aveva iniziato a picchiettare il piede al suolo, le mani sui fianchi.


Il biondo mise un broncio poco convinto. Sospirò e alla fine si arrese.


“Uff….Non lo so va bene? La settimana scorsa eravamo in camera sua, soli dato che i suoi compagni si camera erano andati ad Hogsmeade… e beh, ci eravamo incontrati per ripassare Trasfigurazione e portarci avanti per il compito di domani…Ci siamo incontrati anche oggi nella Stanza delle Necessità, che aveva arredato con candele e non ti dico con cos’altro…roba romanticosa da vomito…comunque…..Dovevamo concentrarci solo sul compito dato che quella vecchiaccia della McGranitt mi vuole fare il culo! Però…..Lui…si,insomma…” Draco si fermò un po’, le guance leggermente colorite. Odiava parlare dei fatti suoi,anche se con i suoi migliori amici.


“Lui cosa?”Lo incitò a continuare Pansy.


Il biondo sbuffò.


“Lui voleva farlo….”Buttò tutto d’un fiato.


“No,okay. Draco ti voglio bene, ma se mi dirai che ti ha mollato per qualsiasi cosa inerente a pratiche sessuali vomiterò qui all’istante.”Disse Blaise mettendo una mano davanti al biondo.


Come risposta si beccò un calco da parte della terza del gruppo.


“Continua…”Le fece cenno la ragazza.


“Beh,lui voleva farlo, ma ci eravamo incontrati per studiare e io ero stato chiaro al riguardo: studiare e SOLO studiare perché altrimenti la ‘T’ di quella vecchiaccia raggrinzita non me lo toglie nessuno. Avevo detto chiaramente niente sesso a quello scemo di Potter sembrava aver capito la settimana scorsa. Oggi invece mi si è avvinghiato addosso e ha cercato imperterrito di levarmi la camicia. E figurati se la smetteva dopo che l’avevo allontanato quella decina di volte in cui ci ha provato! Sembrava che dirgli ‘Potter ho detto no!’ nella sua lingua significasse ‘ Vieni qui e facciamo porcate ’!!Insomma dopo un po’ l’ho dovuto allontanare facendo leva con la mano sul suo mento, mentre aveva le mani ancora ancorate al mio colletto!E ti lascio immaginare le scenate che ha fatto! Per non parlare di quello che ha detto…”


Un cipiglio comparve sul volto già tirato del biondo.


“Cioè?”Chiese curioso Zabini.


“Ha cominciato a dire che era incredibile e che non mi ricordavo di che giorno fosse oggi. Io gli ho risposto che era il giorno prima del compito in classe di Trasfigurazione e lui ha fatto quella faccia offesa, sapete quando si gonfia tutto e le guance sembra che siano lì lì per esplodere?”Disse sorridendo Draco, mentre gli altri due annuivano ugualmente divertiti “Beh, ha iniziato a sparlare e a dire che era inutile continuare a vedersi, dato che sembrava che tra i due l’unico a volere sempre fare sesso era lui, che l’unico a sentire una forte attrazione per l’altro era lui… E poi a quel punto mi sono incazzato e gli ho detto che se proprio gli dava fastidio stare con me poteva benissimo cercarsi un altro amante e che…”


“E che….?” Ripeté Blaise.


“E che lui non era poi questo granché come ragazzo…Era più un passatempo….A quel punto ha raccolto le sue cose e mi ha detto che sono uno stronzo narcisista, egoista, viziato, stupido, celebroleso, insensibile, vigliacco e deficiente che abbia mai conosciuto. E se n’è andato.”


Dopo aver finito il suo racconto, il biondo ritornò a sedersi sul tronco, le braccia appoggiate sui ginocchi e lo sguardo fisso sui due amici.


“Alla faccia del ‘non lo so’ Drake…”


In risposta Draco emise un grugnito.


Poi, all’improvviso con un movimento rapido Pansy gli pestò il piede con tutto il peso del suo corpo, che non era molto, ma era compensato dal tacco alto che aveva utilizzato.


Quello che cacciò il biondo fu un vero e proprio lamento di dolore.


“MA SEI SCEMA??”Gli gridò addosso Draco che però si blocco alla vista di una Parkinson furibonda.


“TU. SEI. UNO. STRONZO NARCISISTA. EGOISTA. STUPIDO. CELEBROLESO. INSENSIBILE. VIGLIACCO E DEFICIENTE!!!”


“Cosa?”Chiese scandalizzato l’altro.


“Cioè, ma proprio non ci arrivi? Potter ha la mia piena comprensione poverino! Se fossi stato in lui ti avrei spezzato le gambe prima di lasciarti nella Stanza delle Necessità come un ebete!”


Di fronte allo sguardo confuso degli altri due Serpeverde, Pansy alzò gli occhi al cielo e continuò :


“Sei davvero incredibile Draco! Oggi che giorno è? E’il 12 Marzo o no?”


Blaise annuì e poi comprese subito.


“Oh cazzo!”Imprecò il giovane battendosi una mano sul viso.


“Esattamente, Blaise.”


“Ma esattamente che?”Iniziò a spazientirsi Malfoy Junior.


La ragazza si strofinò gli occhi con le dita, mentre Zabini scuoteva il capo come rassegnato. Poi Pansy unì le mani e s’inginocchiò davanti al biondo assumendo quell’aria di chi si appresta a spiegare una cosa semplice a un mentecatto.


“Draco, tesoro, amico mio dimmi : cosa è successo esattamente un anno fa?”


“Un anno fa? Che cazzo vuoi che ne sappia?”


“Okay, riformulo la domanda. Draco, tesoro, amico mio dimmi : cosa può essere successo esattamente un anno fa, che abbia indotto Potter a invitarti questa mattina da solo nella Stanza delle Necessità agghindata con candele e robe romanticose?”


Draco fece per pensarci un attimo poi la verità apparve come un fulmine a ciel sereno.


“Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino! Oh, Porco Merlino!”


“Già.”Fu la risposta di Pansy “Questa volta devi fare qualcosa di eccezionale se vuoi farti perdonare.”



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Harry era chiuso nel suo letto a baldacchino con le tende tirate, quando da fuori sentì la voce di Ron chiamarlo per la cena. Il rosso aveva tentato di farlo sentire meglio, anche con l’aiuto di Hermione, ma ci era riuscito poco.


Insieme al moro raggiunse Hermione che li aspettava nella Sala Comune e senza che domande imbarazzanti fuoriuscissero, i tre si diressero in Sala Grande per la cena.


Quando Harry si sedette, il suo sguardo andò automaticamente al Tavolo verde-argento, come aveva fatto ogni giorno nell’ultimo anno. Notò con una stretta al cuore che Draco non c’era. Un po’ si sentì felice e speranzoso che la sua assenza potesse essere dovuta magari al fatto che rivederlo fosse triste, distruttivo, ma abbandonò subito l’idea, consapevole che quello era un pensiero applicabile a lui e non a quello che fino a quella mattina considerava il suo ragazzo.


Dopotutto se si era dimenticato il loro anniversario, qualcosa significava no?


Già: che di lui non gliene fregava poi tanto.


Il moro consumò la sua cena silenziosamente, ascoltando i discorsi dei suoi amici e ridacchiando ogni tanto. Quando anche Ron ed Hermione ebbero terminato le loro porzioni, seguiti poco dopo da Ginny, Neville, Seamus e Dean, il gruppo lasciò la Sala Grande. Harry era in testa al gruppo quando si scusò con gli altri e disse loro che voleva rimanere solo per un po’. Gli altri annuirono e il ragazzo si allontanò, percorrendo un corridoio e dirigendosi nell’unico luogo che riusciva a tirarlo su in quei momenti di sconforto: la Torre di Astronomia. Quel luogo era quasi sempre vuoto a parte qualche rara sera in cui gli studenti andavano a vedere il cielo durante le lezioni di Astronomia. Le stelle sembravano più vicine e Harry si perdeva nel contemplarle per minuti interi. Si disse che quella sera aveva proprio bisogno di un palliativo.



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Passarono due ore buone prima che Harry si decidesse a lasciare la Torre e a raggiungere il corridoio che portava alle scale. Stava per proseguire quando qualcosa di luminoso gli tagliò la strada. Il Grifondoro sussultò, impugnando di riflesso la bacchetta, prima di riabbassarla sorridendo e capendo che ciò che volteggiava nell’aria non erano altro che delle lucciole. Quei cosini luminosi giravano descrivendo scie luminose nel leggero buio del corridoio, incantando per la loro bellezza il loro unico spettatore. Harry era ancora intento a fissarle, quando le lucciole si riunirono in un unico punto e si disposero proprio di fronte al moro, componendo la frase:


“Signor Harry Potter…”


Poi subito i lumini si sparsero nuovamente nell’aria per tornare uniti e proseguire dicendo :


“Ci segua.”


Harry rimase semplicemente a bocca aperta e dopo aver annuito disse in direzione degli animali splendenti:


“Fate strada, allora.”


Le lucciole fluttuarono ancora per qualche secondo prima di formare una fila ordinata e trascinare il ragazzo lungo un altro corridoio. Proseguirono in silenzio, il Bambino-Sopravvissuto e i lumini danzanti, fino a quando questi si fermarono di fronte all’arco a tutto sesto che dava sul piccolo guardino all’interno della scuola, dove gli studenti erano soliti sedersi sulle panchine durante le varie pause da una lezione all’altra.


La luna illuminava l’intero spazio, rendendo tutto splendente e lasciando una leggera traccia di magia nell’aria. La mano di Harry si appoggiò a una colonna, mentre i suoi occhi verdi fissarono l’ultimo messaggio delle sue inviate luminose, ripetendo sottovoce quello che scrivevano nell’aria.


“Mi dispiace…Sono un idiota….Non sono sicuro….che tu voglia…..vedermi per cui ….aspetterò che mi dia…tu il permesso….”


Era ormai scontato che tutta quella messinscena l’avesse architettata quell’idiota di Draco. Sorrise lievemente: era una cosa decisamente troppo romantica ed era più che convinto che quel biondino da strapazzo ora come ora si sentisse un vero idiota. E di questo lui ne era contento. Il fluttuare luminoso che aveva davanti lo riportò alla realtà.


“Mi sento una cacca di Troll….ho capito ora di aver….fatto una grande, grande stupidaggine…..Capirei se tu fossi arrabbiato con me….”


“Se fossi? No, no, non sono arrabbiato, Malfoy. L’arrabbiatura l’ho oltrepassata da un bel po’. Quello che provo è vera e propria furia omicida.”Interruppe il brillio Harry puntualizzando il suo stato d’animo.


Le lucciole come impazzite ripresero a scrivere.


“Ecco, appunto….”


Il moro ridacchio, riprendendosi subito e intuendo che Draco fosse lì attorno. Voleva mantenere il tratto rigido sul volto per far sentire in colpa l’altro ancora per un po’.


“Lo so ….sono stato un cretino….quasi come Weasley la volta che…ha sbagliato il compleanno…della Zannuta, che beota…..”


“Draco, così non ti aiuti.”Lo ammonì il moro ridacchiando.


“Okay, scusa….Il fatto che mi sia dimenticato ….della data più importante della mia vita….E’ qualcosa d’imperdonabile…e non ti biasimerei se decidessi di non….volermi più, ma….”


Le lucciole rimasero ferme in quella forma per un minuto buono prima che il lettore incitò Draco dicendo:


“Ma?”


I lumini si sciolsero e ripresero a scribacchiare:


“Ma ti amo….E sono veramente, veramente…dispiaciuto….Si insomma….Non sarò mai più in grado di ripeterlo….ma credo che io e te ci completiamo …a vicenda e mi piace stare con….te…..studiare con te…..stare insieme a te….ridere con te…..scherzare con te…fare l’amore con te….litigare con te….anche se alla fine ho sempre…ragione io….”


“Ehi!”Sbottò il Grifondoro.


“Lo so Potter, la verità fa male….”


“Okay, se devi fare ancora l’imbecille me ne vado.”


Fece per andarsene, quando da dietro una colonna dall’altra parte del giardino la voce di Draco gridò un ‘no!’ che fece scoprire il suo nascondiglio. Ormai visibile, il Serpeverde raggiunse Harry velocemente e una volta davanti a lui lo fissò dritto negli occhi.


“Mi dispiace Potter. Davvero,sono una cacca….”


“…di Troll.”Puntualizzò sorridendo il moro.


“Giusto, di Troll.”


Scese un silenzio imbarazzante per un paio di secondi, poi Malfoy Junior decise di colmarlo affermando:


“Mi perdoni?”


Il moro fece finta di pensarci poi fece scorrere gli occhi verdi sulle labbra dell’altro, come a volerlo invitare a sancire la pace in modo gradevole. Draco capì subito l’antifona e si sporse verso il compagno e unì le loro labbra in quello che fu senza dubbio il bacio più esplicito nel trasmettere quello che provavano l’uno x l’altro. Da dolce il bacio divenne passionale e famelico. Quando entrambi furono a corto di ossigeno si staccarono l’uno dall’altro e si guardicchiarono negli occhi, fino a quando Harry appoggiò la fronte sul torace del biondo che si alzava e abbassava ritmicamente.


“Sai cos’altro mi piace fare in tua compagnia?”


“Cosa?”Chiese Draco respirando appieno il profumo dei capelli del suo ragazzo.


“Giocare a Quidditch e avere la sicurezza di batterti ogni volta.”


Detto questo il moro ridacchiò, prendendosi in risposta un schiaffetto sulla testa.


“Dipende dai punti di vista Potter, tu potrai prendere il Boccino, ma io riesco a far entrare la mia Pluffa nel cerchio.” Il moro ridacchiò prima di tornare a baciarlo e di dire:


“E continuerai a farlo per molto tempo.”





FINE.





Spero vi sia piaciuta!Soprattutto a te Zukkero!!^^



  
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