Ciao a tutti! Ho deciso di pubblicare questo racconto anche se l’ho scritto un po’ di tempo fa e non è certo uno dei migliori che abbia mai scritto, ma ci sono affezionata perché mi ricorda le mie estati al mare, gli amici che si incontrano dopo tanto tempo e con i quali passi senza dubbio i momenti migliori della vita.
“Speciale” è dedicato a tutti loro. Spero che vi piaccia J
Speciale
Ebbene, è un fatto
risaputo che per ognuno nel Mondo esiste uno, e un solo luogo nel quale la
magia è palpabile: galleggia sopra le teste, la senti sulla pelle e accompagna
le farfalle nello stomaco. E' quel tipo di magia che crea dipendenza: una volta
che la si prova è difficile farne a meno.
Il sole stava
tramontando pacato dietro una coltre di folte nubi grigie. A ovest, la notte si
stava addensando rapida al confine tra cielo e mare, e l'aria dapprima afosa,
si stava lentamente rinfrescando. Lo scrosciare delle onde sul bagnasciuga
dominava ogni altro suono.
<< Dai, Sali! Non
fare la timida! >> Claudia era seduta sulla sommità della pedana
metallica e faceva segno a Marika di raggiungerla.
La pedana aveva la
forma di una collinetta rialzata e si stagliava in tutta la sua altezza contro
il cielo rosso cupo nel tramonto. Era stata assemblata da un gruppo di operai
quella mattina al centro esatto della spiaggia libera ed era il simbolo stesso
dell’inizio della grande festa che il giorno seguente avrebbe attirato
centinaia di persone. La grande manifestazione degli sport freestyle si teneva
ogni anno sempre il primo weekend di luglio ed era uno dei momenti più
entusiasmanti dell’estate con tutta quella musica, i balli, le gare sportive in
acqua e, ciliegina sulla torta, l’esibizione di motocross freestyle, durante la
quale i motociclisti si sarebbero lanciati in aria con l'ausilio di un
trampolino, per poi atterrare sulla grande pedana a forma di collinetta dopo
aver svolto delle evoluzioni aeree da mozzare il fiato.
<< Cavolo! E'
bellissimo! Si vede tutto da qui, il lungomare, le isole e perfino le luci
della città. >> Marika si era agilmente arrampicata sulla pedana, subito
seguita da Giulia, e si era accoccolata accanto a Claudia. Il paesaggio
illuminato dai primi bagliori dei locali notturni era uno spettacolo di forme e
colori, ma le tre ragazze erano troppo assorte nei loro pensieri per dedicarci
più di uno sguardo. Rimasero qualche minuto in silenzio a osservare il mare
scuro con i capelli mossi dal vento leggero. Tre ragazze immobili, sulla
sommità dell'Olimpo che osservano il mondo attorno a loro, come se non ne facessero
parte.
Un insieme di voci
concitate giunse dalla spiaggia privata poco distante, spezzando l’incantesimo
di acqua e vento che le aveva catturate. Claudia, incuriosita, si volse verso
la fonte delle urla e riconobbe un gruppetto di ragazzi che avanzava verso di
loro. Davanti a tutti c'era Luca, magrissimo e molto abbronzato, a cavallo
della sua bicicletta nera. Procedeva lentamente sulla passatoia piastrellata e
subito dietro di lui, Gianluca e Alberto camminavano svelti, facendo a gara per
chi faceva più battute sconce. Mattia faticava a tenere il loro passo,
arrancando affannosamente vicino ad Alessandro e Silvia, che mano nella mano,
camminavano incuranti di tutto.
Gianluca raggiunse per
primo la pedana e si arrampicò senza difficoltà con un paio di falcate forti e
sicure. Si sedette accanto a Claudia passandole un braccio attorno alle spalle
e le scoccò un bacio sonoro sulla guancia. << Cla,
ti ho cercata dappertutto. Vieni al Chiosco? Stiamo lì con i ragazzi e facciamo
un po' di casino, hai voglia?>> In quel momento anche Alberto raggiunse la
sommità della collina e a voce alta, rivolgendosi a tutti i presenti disse:
<< Ragazze, noi andiamo al Chiosco, volete venire? >>
Senza farsi pregare
troppo, Giulia scese di corsa la rampa e si affiancò a Mattia che stava
lanciando delle conchiglie in mare. Anche Marika iniziò la discesa, e nessuno
notò lo sguardo pieno di gelosia che lanciò a Gianluca che ancora stringeva le
spalle della sua amica.
Claudia fece per
alzarsi, ma Gianluca la trattenne accanto a sé, cingendole i fianchi con un
braccio e sollevandole il mento con l'altra mano.
<< Amore, tu sei
mia. Mia e di nessun altro. >> Lui la fissava intensamente, con molta
serietà.
<< E di chi
altri potrei essere? Mi hai intrappolata. >> Claudia fece un mezzo sorriso.
Adorava sentirsi così stretta a lui anche se non capiva il motivo di quelle
parole improvvise.
<< Già… Non mi
piace per niente il modo in cui Alby ti guarda. Per
niente.>>
<< Non sarai
geloso! Lo sai, io e Alby ci conosciamo da una vita.
>>
<< No, figurati,
sto solo cercando di non ammazzarlo. Ti sei accorta di come ti toccava oggi
pomeriggio, mentre facevamo il bagno in mare? Io me ne sono accorto e non mi
piace. >>
<< Stavamo solo
giocando un po' con l'acqua... Lui lo sa che sto con te, e non ho proprio
alcuna intenzione di lasciarti. Fidati di me. Siamo solo amici. >>
Claudia era arrossita lievemente ma non ci fece troppo caso perché in
quell'istante Gianluca premette le labbra contro le sue, e nulla aveva più
importanza all'infuori di lui delle loro labbra allacciate in un bacio
appassionato.
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<3 ---
La notte era totale e
nel cielo splendeva una fitta rete di stelle quando si strinsero tutti sulle
tre panchette intorno al tavolino del Chiosco. Alessandro e Silvia, a ridosso
di un folto cespuglio si stavano scambiando una serie di effusioni molto
imbarazzanti e i presenti cercavano in tutti i modi di non guardare nella loro
direzione. Sull'altro lato del tavolino Gianluca era seduto tra Claudia e
Marika. Claudia aveva infilato la mano sotto la sua maglietta e gli disegnava
piccoli cerchi sulla schiena mentre lui scherzava allegramente con gli altri.
Marika lanciava sguardi di disapprovazione verso quella mano che accarezzava
Gianluca.
<< Alby, ma ti piace così tanto stare a fissare quei due che si
baciano? >> Giulia scoppiò a ridere e tutti la seguirono a ruota.
Alberto, scosso dal suo torpore, sorrise imbarazzato e facendo una faccia
triste triste, rispose: << Mi ricordano i bei
momenti passati con... >>
Claudia ebbe uno
spasmo della mano che si contrasse sul fianco di Gianluca.
Il ragazzo, si rivolse
ad Alberto e con indifferenza studiata nel tono della voce gli chiese: <<
Bei momenti...con chi? >>
<< Niente... una
mia ex... lasciamo perdere. >>
<< Sono
curioso... Come si chiama questa ragazza? >> Gianluca, si sedette più
dritto sulla sedia e puntò il suo sguardo gelido su Alberto. Sapeva chi era la
ragazza alla quale si riferiva ma voleva sentire quel nome con le sue orecchie:
voleva avere una scusa per tirare un pugno a quello scemo che non sapeva stare
al suo posto.
<< Dai ragazzi,
non litigate! Andiamo a fare un bagno? Chi si butta per ultimo paga da
bere!>> Luca aveva urlato la sua sfida già da metà spiaggia e correva
verso riva a tutta velocità.
Claudia si alzò in
piedi e prendendo per mano Gianluca, lo costrinse a seguirla verso il mare.
Anche Giulia e Mattia si lanciarono in una folle corsa, ma a metà strada
Giulia, inciampò nei suoi piedi e cadde a faccia in giù nella sabbia. Mattia,
preoccupato si avvicinò a lei e, aiutandola a sollevarsi, con un dito le tolse
la sabbia che le era rimasta appiccicata al viso e alle labbra umide. Lei lo
guardò per un secondo, gli sorrise e riprese a correre, superandolo.
Silvia e Alessandro
non sembravano dare segni di aver seguito la conversazione, presi com'erano
l'uno dall'altra. Marika e Alberto, senza nessuna fretta, si alzarono dalle
panche e si diressero verso la passatoia, al centro della spiaggia.
<< Non me la
sento di fare il bagno a quest'ora. Penso che me ne andò a letto... >>
Marika si strinse nelle spalle, camminando a testa bassa. La verità era che non
voleva assolutamente vedere la sua migliore amica che palpava e consumava di
baci il ragazzo dei suoi sogni. Avrebbe passato il resto della serata davanti
alla televisione mangiandosi un gelato.
<< Nemmeno io
voglio andare... Che ne dici si andare a sederci da qualche parte? >>
Alberto, senza aspettare risposta, si diresse verso le giostre dei bambini. Con
un rapido sguardo, si assicurò che il tunnel dello scivolo fosse vuoto e
s’insinuò all'interno. Marika, lo seguì all'interno del tunnel e si sedette
accanto a lui con la schiena appoggiata alla parete di legno.
<< Come mai
salti il bagno della sera? Non è da te. >> Marika era curiosa di sapere
come mai Alberto avesse rinunciato a un'impresa tanto sconsiderata. Le imprese
folli erano la sua passione, ed era strano che avesse rinunciato
all'opportunità di mettersi in mostra davanti ai suoi amici.
<< E' per
Gianluca. Mi fa girare i coglioni con quell'atteggiamento da "se tocchi la
mia ragazza ti faccio a pezzi". Ma chi cazzo si crede di essere? Solo
perché adesso sta con Claudia non vuol dire che lei gli appartenga! Non lo
sopporto... Tu, piuttosto... che cosa hai per la testa in questi giorni? Hai la
faccia di una che sta per scoppiare a piangere. >> Alberto intercettò lo
sguardo di Marika e per la prima volta si rese conto di quanto fossero belli i
suoi occhi. Aveva un viso davvero dolce, così triste, incorniciato dai capelli
scuri lunghi fino alla vita
<< Non mi va di
parlarne. >>
<< Ti puoi
fidare, tutto ciò che mi dirai questa sera resterà un segreto. >> In un
moto istintivo, le prese una mano e intrecciò le sue dita a quelle di lei.
<< Raccontami. >>
<
<< Sei
innamorata di lui? >>
<< “Amore” è un
parolone. E poi non ho nessun diritto di volergli bene, quindi che importanza
ha se... >>
<< Chi ha detto
che non hai nessun diritto? Per me, se provi qualcosa per Gianluca glielo devi
dire. Non importa se lui ha una storia con Claudia, mica si devono sposare... >> Era una
speranza che lo torturava. Stava aspettando il momento giusto per farsi avanti
e confessare a Claudia che non l'aveva mai dimenticata e che voleva riaverla
nella sua vita. Forse Marika, avrebbe potuto aiutarlo ad accelerare i tempi. In
fondo erano nella stessa barca. Tutti e due soli, innamorarti della persona
sbagliata e terribilmente folli.
<< Avrei dovuto
dirglielo prima che Claudia lo baciasse, quella sera, al campo da basket. Lei
ci girava intorno da un po' e appena ha potuto ne ha approfittato. Che senso
avrebbe adesso dirgli quanto mi piace? Non avrebbe senso... >> Marika si
innervosì al pensiero del dolore che le avrebbe causato un rifiuto e strinse
più forte le dita attorno a quelle di Alby, come se
lui fosse l'ancora che la teneva ben salda, impedendole di affogare nei suoi
pensieri.
<< Vale sempre
la pena di dire a qualcuno quanto è importante per te. E poi c'è sempre una
speranza che cambi idea... >>
<< Speranza... E
la delusione? Non so se posso sopportare un rifiuto.. .>>
<< Cazzo! Ma ci
sono qui io! Se tutto andasse male, avresti me. Te lo prometto. Mi avrai sempre
a tua completa disposizione. >>
<< Grazie, Alby. Ti voglio bene, lo sai? >>
<< Anche io ti
voglio bene, lo sai? >>
Alberto passò un
braccio attorno alle spalle di Marika e la avvicinò a sé, stringendola forte.
Lei appoggiò la testa contro di lui e chiuse gli occhi godendosi la sensazione
di sollievo che le avevano regalato le sue parole.