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Autore: ShimizuBookman_    22/06/2012    2 recensioni
Era solo una ragazzina, a quei tempi.
La sua casa in campagna non lasciava certo immaginare tante avventure, da quando erano morti i suoi genitori. Era la tipica ragazzina che non avresti mai notato in mezzo alle persone. Non l'avresti mai distinta. Lei non aveva mai avuto interessi nella vita.
Gruppo preferito? Lmfao.
Chissà come, ad una serata trascorsa con gli amici si è deciso di andare ad un concerto a Los Angeles.
E allora via, destinazione America. New York, Chicago, Miami.
E poi, la grande, immensa e luminosa Los Angeles.
Fra le luci del palco e gli abiti zebrati, Chiara conoscerà una persona che non si sarebbe mai aspettata di conoscere.
E bum, è capitata nella sua vita come un tornado, ha portato via tutto quello che poteva.
E così si è tagliata i capelli,se li è tinti del rosso che a lui piace così tanto, ha rimosso i piercing e ha nascosto il suo passato, l'ha chiuso in un cassetto.
Ricordo a malapena la mia vita di prima, prima di conoscere lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'  Le luci erano troppo forti, era impossibile notare i movimenti delle persone accaldate che accennavano alle parole della musica, del ritmo stordente della canzone, era impossibile notare che una ragazza stava cercando di avvicinarsi al palco, facendosi strada fra la folla.

Era piccola, di bassa statura e nessuno l'avrebbe mai notata, se non fosse per le barricate disposte ai lati del palco.
Senza sembrare una fangirl scatenata, cercò di superarle senza dare troppo nell'occhio, quando venne sollevata da un Body Guard dei Lmfao e caricata sulla spalla verso l'uscita. Sapeva a cosa sarebbe andata incontro, quindi non si oppose e guardò verso il palco, cercando in tutti i modi di incrociare lo sguardo con la sua amica che era ancora lì vicina al palco, e si guardava intorno, probabilmente cercandola.
Quando notò che Redfoo guardava esattamente dalla sua direzione. Era così o se l'era solo immaginato? Aveva davvero visto gli occhi del cantante guardarla? Sembrava quasi che le sorridesse, mentre cambiava velocemente canzone e intratteneva il pubblico.
Fatto sta che l'enorme ragazzo la posò dietro le quinte, andandosene.
Perchè l'aveva fatto? Perchè non l'aveva sbattuta fuori con le solite minacce di denuncia?
Si guardò attorno, grattandosi le braccia confusa, e ascoltando la musica che terminava e i sospiri che entrambi i cantanti tiravano. Poi il chiasso della folla scomparve, e si chiusero le tende del palco.
Stefan Gordy si stava asciugando il sudore dal torace nudo e dal collo, e si stava avvicinando pericolosamente a lei, con lo stesso sorriso che le aveva fatto quando era stata scoperta.. no, non poteva essere.
- Hai bisogno di qualcosa?
Naturalmente parlò in inglese, e le ci volle qualche istante prima di tradurre ciò che le stava dicendo.
- No, niente.. io.. sei semplicemente il mio cantante preferito, e volevo conoscerti di persona..
Alzò entrambe le sopracciglia, facendo un espressione di rimprovero, accompagnato con un sospiro.
- Purtroppo le mie guardie del corpo ti hanno fermata prima.. mi dispiace. Ma ci sono stati vari episodi in cui le fans mi si buttavano addosso, e più di una volta ne sono uscito con dei lividi..
-Cosa ti fa pensare che io avrei fatto lo stesso?
- Non me lo fa pensare. Ti ho notata solo quando ti hanno presa in braccio, non sei esattamente.. visibile.
La fece innervosire parecchio, ma si trattenette. Stava davvero parlando con Stefan?
Si tirò un pizzicotto di nascosto, deglutendo una piccola esclamazione di sorpresa. Era sveglia e lucida.
Erano le 23.37.
- Ad ogni modo avrei da fare.. Se mi vuoi seguire fino al mio camerino, potrei anche ascoltarti..
- Oh, ce-certo!
Lo seguì senza fare tanti ringraziamenti, standogli accanto come se lo conoscesse da una vita. Beh, a dire il vero conosceva tutto di lui
Entrò nel camerino e la prima cosa che notò fù l'ordine totale della disposizione delle cose. Lo specchio era perfettamente allineato alla finestra che dava su Venice beach, la pila di magliette e collane della linea Party rock, perfino i boxer con la faccina sorridente.
- Prego, siediti..
- Sei stato tu a dire a quella guardia di portarmi qui, da te?
- In un certo senso si. Di solito le fans le lascio che le buttino fuori, ma tu non mi sembravi avere cattive intenzioni, pensavo fossi una giornalista o qualcosa del genere..
- I giornalisti non sono così calmi ai concerti. E poi non avevo la macchina fotografica.
Mise l'indice e il medio a pistola, facendo finta di spararle.
- Bang, un punto per te.
- Scusa?
- Hai vinto tu.
Si buttò all'indietro sul divano, con le mani intrecciate in grembo.
- Cosa?
- Fammi tutte le domande che vuoi, sono a tua disposizione.
- Non saprei.. perchè non me le fai tu?
Alzò un sopracciglio, visibilmente incuriosito dalla ragazzina che gli sedeva davanti.
- D'accordo ragazzina.. innanzitutto come ti chiami?
- Chiara, io sono Chiara.
- Da dove vieni?
- Sono Italiana, vengo da Venezia.
- Oh, Venezia.. non ci sono mai stato. Non ho mai avuto tante occasioni di andare in italia, peccato. E' un paese stupendo, a dirla tutta. Molto meglio dei californiani.
Agitò una mano davanti al viso, storcendo il naso con una piccola smorfia.
La fece ridere.
- Cos'hanno che non vanno i californiani? I ragazzi sono tutti così carini!
Senza rendersene conto si era già lasciata trasportare, presa dal tono dolce e dal ragazzo che le sedeva davanti. Infondo lui era californiano, quindi era un complimento..
- Si certo..
Si passò una mano fra i folti capelli cotonati, tirandoseli all'indietro per quello che riusciva.
- Ad ogni modo.. ti pensavo molto più agitata. Sei la prima che non mi si butta fra le braccia dicendo che mi ama..
- Anche io ti trovo fantastico, ma non è nel mio carattere fare così.. diciamo che sono la tipica ragazzina che non si fa notare troppo.
Sorrise, mostrando la dentatura perfetta e banchissima, porgendole la mano, finchè lei non la prese e fù a pochi centimetri dal suo viso.
- Redfoo, che fai?
- Ti prego, chiamami Stefan.. sono stufo di essere chiamato con il mio nome d'arte, per quanto l'abbia scelto io..
- Ok, Stefan..
- Sai, sei diversa.
La scrutò per qualche istante, scostando una ciocca rossa che le era caduta disordinatamente sul viso e la riavviò dietro l'orecchio baciandoglielo in modo dolce e poco formale. Sembrava che si conoscessero da tantissimo.
Sorrise appena, sentendo il morbido tessuto del divanetto dietro di lui e stringendolo appena per non cadergli addosso.
- Stefan, dovrei proprio andare ora..
- Ora? Proprio ora? Non ti ho ancora conosciuta bene, non so neanche dove abiti..
Strappò un pezzettino di carta e scrisse velocemente il suo numero di telefono, porgendoglielo.
- Sono sicura che lo butterai non appena me ne andrò, e riceverai un'altra fan.
- Perchè lo credi?
- Non sono sicura di fidarmi di te.
- Non ti sto chiedendo di fidarti di me, solo di dare un piccolo giudizio su ciò che vedi.
" Quello che vedo, è quello che ho aspettato di vedere per un anno".
- Quello che vedo è un cantante sudato e stanco che deve immergersi nella jacuzzi e dormire. Ecco cosa vedo.
- Non vai tanto in profondità,eh.
Sorrise, aprendole la porta e chinandosi con un braccio oltre ad essa, sorreggendosi.
 - Non mi merito nemmeno un bacio?
Chiara storse le labbra, mordendosi appena il labbro inferiore.
- Almeno per essere stato gentile e averti fatta venire fin qua, a quest'ora saresti fuori al fre..
- E va bene, va bene. Ho capito.
Si alzò lievemente sulle punte dei piedi, arrivando a sfiorare le labbra di lui.
Calde, sensuali, profonde.
Non ci volle molto finchè lui la tirò a sè, premendole sulle sue in un bacio lento e morbido, inclinando il viso e portando una mano oltre alla sua schiena, inglobandola contro di sè e osservandola con occhi chiusi e liquidi di piacere.
Quando lei cercò di separarsi rafforzò maggiormente la presa e dischiuse le labbra, girando la lingua attorno alla sua mentre le mani di lei si strinsero sulla chioma di lui, dimenticandosi che era tremendamente in ritardo e che la sua amica l'avrebbe uccisa il giorno dopo.
- Ora vado, Stefan..
- Ti chiamo.
Mormorò, sorridendole e chiudendo la porta del camerino, lasciò che le guardie la scortassero con un sorriso fino all'uscita e alla lemousine, che parcheggiò davanti allo stadio.
- Ora basta baciare una pop star, e ho il servizio taxi gratis?
Montò nella macchina guardando l'arredamento terribilmente perfetto e le poltrone in pelle rossa e il cestello dello champagne al centro.
Lei non si sarebbe stancata di quella vita.
Ma chissà se i suoi presentimenti erano veri.. Stefan l'avrebbe davvero richiamata in futuro? Avrebbe mantenuto la promessa?
Non sapeva che aspettarsi e tutto ciò che pensò prima di addormentarsi fù lui, e quello che l'aspettava il giorno dopo.



E anche un capitolo è finito! :3 Ora i ringraziamenti.. Intanto la mia sorellina *^* Sara Michaelis che mi ha fatto innamorare di questo cantante alla follia, grazie alla mia migliore amica che mi sopporta ogni giorno della sua vita con questo mio chiodo fisso! Arigatou :3
  
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