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Autore: Mikky    22/06/2012    0 recensioni
La guerra continuava ad infuriare ormai da diciannove anni, l’intero pianeta era ormai sotto il controllo del Signore Oscuro. Molti Paesi si erano arresi senza combattere, ma che altro potevano fare? Dopo il fallimento del Prescelto e la strage che portò, chi aveva la forza di ribellarsi?
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Teddy Lupin, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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Incertezze


Camminò in mezzo ai corpi delle ultime vittime dei Mangiamorte. Camminò tra i corpi senza vita di Babbani, di stregoni e di fattucchiere, più o meno famosi.
Li osservò attentamente, cercando qualche soluzione ai suoi dubbi. Per ora l’unica risposta era arrivata da una delle tante stanze magiche che c’erano a Hogwarts.
Una sera camminando per i corridoi dell’ex-scuola di magia e di stregoneria, si era trovata davanti ad una porta che non aveva mai visto. Curiosa come al suo solito, l’aveva aperta e si era trovata in una piccola biblioteca. L’aveva esplorata e aveva trovato vecchi annuari della scuola e quaderni. Li aveva aperti tutti, ci aveva trovato schizzi, scarabocchi e appunti, scritti da almeno tre persone diverse. E poi aveva trovato ventisei quaderni completamente diversi dagli altri, stesi da una sola persona, che si firmava come Felpato, e che riportavano date lontanissime.
In quei diari, perché era di quello che si trattava, aveva conosciuto da un altro punto di vista la storia che le avevano insegnato. Aveva visto con occhi diversi le stragi che commettevano…
Si era portata con sé alcuni di quei quaderni e li aveva nascosti nella sua camera.
In seguito, facendo domande in giro, agli altri seguaci dell’Oscuro Signore, aveva scoperto che quella era la Stanza delle Necessità. Appariva quando qualcuno aveva bisogno di qualcosa.
La ragazzina non aveva detto nulla di quello che aveva trovato all’interno, aveva finto di aver trovato un bagno che non aveva mai notato.
Non era riuscita a essere sincera con quelli che considerava la sua famiglia, perché, tutto ciò che aveva davanti ai suoi occhi, era stato messo in discussione.
E mentre camminava tra le vittime della furia dei suoi compagni, vide solo lo spettacolo tremendo che aveva letto tra le pagine di quei diari, non riusciva più a vedere la potenza dei purosangue. Vedeva solo una carneficina, inutile, che poteva essere risparmiata.
Tra le vittime c’erano bambini così piccoli, che probabilmente nemmeno sapevano di essere in guerra. Loro cosa c’entravano? Niente! Non erano nemmeno in grado di difendersi, come potevano essere considerati una minaccia?
“Amore!” la chiamò la madre.
“Sì?” disse sorridendo. Era un sorriso falsissimo.
“Torniamo a casa. Dobbiamo finire i preparativi per la festa”.
“Arrivo” la ragazza si rimise la maschera e ritornò al fianco della madre, prima di smaterializzarsi.
Ed eccole apparire non poco distante da Hogsmeade, il posto più vicino alla scuola dove ci si poteva smaterializzare. Le due s’incamminarono verso le mura, affrettandosi. Per quanto i Mangiamorte si sentissero potenti e invincibili, non si fidavano ad andarsene in giro di notte da soli, soprattutto nei pressi di quella cittadina, perché non era un segreto che dentro a quella barriera invisibile, creata con la magia, ci fosse il gruppo più combattivo e forte dell’Ordine della Fenice.
Avevano tentato tante volte di entrarci e conquistarla, mettendo fine alle continue ribellioni uccidendo il capo di quell’esercito, però ogni volta tornavano a casa con decine di uomini in meno. Erano testardi, ma soprattutto disperati…Molti avevano abbandonato l’Ordine perché stanchi di combattere, indebolendo, così, le forze dei ribelli.
La ragazza si fermò e osservò le cassette che lentamente stavano andando in rovina. Lì forse avrebbe trovato altre risposte, avrebbe potuto parlare con l’altra parte, avrebbe potuto conoscere il punto di vista di quelli che era abituata a chiamare nemici.
“Un giorno sarà nostra!” la rassicurò la madre, appoggiando le mani sulle spalle della figlia, convinta di conoscerne i pensieri “Un giorno potrai andare a Melandia a prendere qualche dolciume, oppure entrare ai Tre manici di scopa a bere la Burrobirra, te lo prometto, tesoro. Dobbiamo solo aspettare che si indeboliscano un po’ e poi attaccheremmo”.
La ragazza annuì, fingendo interesse per i piani diabolici che la donna le aveva detto all’orecchio, ma dentro la sua testa c’era un’idea. Un’idea molto pericolosa….



Continua


Angolino tutto mio
Grazie mille a bmico per aver inserito questa storia tra le seguite, spero che seguirai anche i prossimi capitoli:) un bacione!
  
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